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Alberto Ottieri (Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri): “Per le librerie vedo un futuro sereno davanti”

Dopo la scomparsa di Achille Mauri, alla presidenza della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri è stato chiamato Alberto Ottieri. ilLibraio.it lo ha intervistato: “Con Achille la Scuola si è aperta, non solo verso il mondo del libro, ma della cultura in generale”. Il futuro? “Intendiamo intensificare i corsi, alzando il livello, come del resto ci chiedono le nuove generazioni di libraie e librai. Oggi i social rappresentano una notevole opportunità di dialogo con i clienti, e danno la possibilità di costruire vere e proprie comunità di lettori”. Quanto al presente e al futuro delle librerie fisiche…

Nata nel 1983 per volontà di Luciano Mauri in memoria del padre Umberto e della figlia Elisabetta, scomparsa prematuramente, la Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri lo scorso 11 gennaio ha perso il suo presidente, Achille Mauri.

Primo esempio in Italia (e secondo in Europa, dopo Francoforte), la Scuola, che ha compiuto 30 anni, nel tempo ha formato centinaia di libraie e librai, e ha rappresentato “un laboratorio di sperimentazione e discussione sulle possibilità del libro“, sia attraverso i corsi, sia attraverso il Seminario di Perfezionamento che si tiene a Venezia a fine gennaio (nel corso del Seminario vengono consegnati, tra l’altro, sia il Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri sia la Borsa di lavoro Nick Perren).

A prendere il posto di Achille Mauri alla presidenza della Scuola è stato chiamato Alberto Ottieri (vicepresidente di Messaggerie Italiane e amministratore delegato di Emmelibri), mentre Stefano Mauri (vicepresidente di Messaggerie Italiane e presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol) assume la carica di vicepresidente e di responsabile del Comitato Scientifico della Scuola, oltre che di rappresentante della Fondazione all’interno dell’Associazione BookCity Milano. Segretaria generale della Fondazione è confermata Nana Lohrengel.

Alberto Ottieri

Alberto Ottieri, cos’ha rappresentato Achille Mauri per la Scuola, di cui lei è ora presidente?
“Nel corso della sua storia quarantennale la Scuola ha attraversato diverse fasi. All’inizio la Scuola si rivolgeva principalmente agli addetti ai lavori dell’editoria, poi, pian piano, l’ultima giornata a Venezia ha visto protagoniste sempre più figure rilevanti provenienti anche da ambiti diversi rispetto all’editoria. Abbiamo ospitato diversi grandi personaggi, tra cui alcuni che avrebbero poi vinto il Nobel. Con la pandemia, e l’introduzione della formula mista, in presenza e online, è poi cominciata una nuova fase. La fase legata alla presidenza di Achille, e non potrebbe essere altrimenti visto il suo carattere, è stata caratterizzata da una grande apertura, non solo verso il mondo del libro, ma della cultura in generale. Achille, per natura una persona accogliente e calorosa, aveva la capacità di far sentire tutte e tutti a casa, e di mettere a proprio agio ogni tipo di interlocutore”.

E cos’è cambiato per il Seminario con la formula mista introdotta con la pandemia?
“Se prima del 2020 la Scuola era un appuntamento soprattutto nazionale, ora ha un ruolo sempre più internazionale”.

Dati alla mano, le librerie fisiche sono in ripresa (sia quelle indipendenti sia quelle di catena): in particolare, stando ai dati dell’ufficio studi dell’Aie relativi al 2022, in Italia il primo canale di acquisto per i libri è rappresentato proprio dalle librerie fisiche, la cui quota di mercato cresce al 53,2%, (segue l’online con il 42,2%, mentre la grande distribuzione si riduce al 4,6%). Guarda con ottimismo ai prossimi mesi?
“Dopo la forte ascesa degli acquisti online nei mesi del Covid, il calo dell’ecommerce oggi non riguarda solo il mondo dei libro, ma tutti i settori. Si tratta di una tendenza a livello europeo e non solo. Le persone, dopo essere rimaste a lungo chiuse in casa, hanno ritrovato la voglia di uscire e comprare nei negozi fisici. In questo contesto, le librerie stanno approfittando del momento favorevole. Del resto, dopo anni non facili, in cui non poche librerie hanno chiuso, i negozi oggi attivi sono gestiti da grandi professionisti. Possiamo dire che dopo la pandemia sono sopravvissute le librerie migliori. Per queste attività, vedo un futuro sereno davanti. Anche perché la legge sugli sconti ha regolato la competizione, che non è più sul prezzo, ma sul servizio. Ecco perché il mondo delle librerie fisiche, sia indipendenti sia di catena, ha tutte la carte per crescere ancora nei prossimi anni”.

Lei è anche responsabile del Comitato Didattico: quali sono gli obiettivi della Scuola per il futuro prossimo? Quanto ai corsi (in presenza e online) che organizzate durante l’anno, e che affrontano argomenti che spaziano in tutti i settori del mestiere librario, sono in arrivo novità?
“Se il Seminario è certamente un appuntamento centrale per la Scuola, lo sono e lo saranno sempre più anche i corsi, che si tengono da marzo a maggio, alla Triennale di Milano. Corsi che intendiamo intensificare, alzando il livello, come del resto ci chiedono le nuove generazioni di libraie e librai. Vogliamo essere di supporto in questa non semplice fase di passaggio generazionale nel mondo delle librerie, in cui vengono richieste nuove competenze. Allo stesso tempo, quello del librai resta un lavoro artigianale, oltre che manageriale. Attraverso i corsi intendiamo offrire strumenti diversi, su più livelli”.

In libreria sta arrivando un nuovo pubblico, più giovane, e si stanno imponendo nuovi generi (dai manga ai romance); allo stesso tempo, come abbiamo detto, i social svolgono un ruolo sempre più importante: libraie e librai italiani sono preparati per affrontare il cambiamento in atto nel mondo del libro e della lettura?
“Da alcuni anni a questa parte i social rappresentano una notevole opportunità di dialogo con i clienti, e danno la possibilità di costruire vere e proprie comunità di lettori. A questo proposito, oggi molti librai sanno essere dei riferimenti non solo nel loro negozio, ma anche online. Nel 2019 questo cambiamento, che, ribadisco, necessita di adeguata formazione, era già avviato. Poi la pandemia ha accelerato molti processi che erano in atto”.

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03.04.2023

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