Diritti audiovisivi

Tante storie da raccontare e immaginare

Una penna che

conquista anche il cinema

Dallo straordinario romanzo di André Aciman, pubblicato in Italia da Guanda, il film di Luca Guadagnino, Premio Oscar 2018, interpretato da Timothée Chalamet e Armie Hammer.

Cover story

Cover story

A. J. Foster

Strangely Mine. Stranamente mio

Una vita perfetta, già scritta. Due occhi blu pronti a sconvolgerla. In amore vince chi sa perdere il controllo? Madison Cooper, capricciosa e bellissima modella californiana, ha sempre vissuto nella convinzione che il suo futuro fosse già scritto. Sogna una casa a Los Angeles, nel ricco quartiere di Calabasas, una carriera nel mondo della moda, dei figli e un marito premuroso. Nessuna stranezza. Proprio quando sembra vicina a raggiungere tutti i suoi traguardi, però, il destino spariglia le carte e la trascina dove non avrebbe voluto. Un giorno, durante una vacanza con le perfide amiche di sempre, Madison incontra Aria Davidson, che la conduce nel mondo luccicante e oscuro degli Harrison. Ospite nel loro chalet in Vermont, la giovane fa la conoscenza di Josh, il più misterioso e ingannevole tra i sei fratelli Harrison. Josh ha occhi profondi, di un blu novembrino, difficili da decifrare. Nonostante il carisma che emana, in lui persiste qualcosa di ambiguo, nelle sue parole taglienti sembra celarsi più di un segreto. Fra i due ben presto nasce un’intesa indomabile, che sfugge a ogni controllo, proprio ciò che Madison ha sempre rifuggito. E mentre la modella tenta di convincersi che Josh può far parte di quella normalità tanto agognata, i fantasmi del passato riappaiono per ricordarle che non è così. Ma una volta entrati nel mondo degli Harrison non si torna più indietro…

A.J. Foster, vive a Senigallia, nelle Marche, dove lavora come amministratrice aziendale. Ha scoperto la scrittura a sedici anni, facendo il suo esordio su Wattpad. Qui le sue storie hanno fatto appassionare moltissimi lettori, divenendo in poco tempo tra le più lette della piattaforma. Con Magazzini Salani ha già pubblicato Dangerously Mine, primo volume della saga Harrison.

 

Titoli GeMS da portare sul piccolo e grande schermo

L’amore ma anche il dolore, le mille sfaccettature dell’animo umano. Un romanzo che racconta, con uno stile al contempo lieve e profondo, l’amicizia più forte e più variegata, più fragile ma anche più duratura: quella tra donne.


A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina che da quel giorno sono come sorelle, anche se non potrebbero essere più diverse. Caterina è un vulcano di energia, non conosce la paura. Ludovica, invece, nella sua vita non lascia nessuno spazio per il rischio. Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni caotici dell’amica. È un equilibrio rimasto intatto dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza. Anche quando Caterina rimane incinta: quel bambino lo allevano insieme. Per Ludovica è il figlio che non ha mai avuto per paura di soffrire, di innamorarsi davvero, di rompere il muro di certezze dietro cui si è trincerata. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalla vita, cha a volte fortifica, a volte travolge all’improvviso. Dopo un’esistenza passata a sorprendere l’amica, ora è Caterina ad avere bisogno che Ludovica faccia una cosa inattesa e un po’ folle.

Federica Bosco, scrittrice bestseller e sceneggiatrice, ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e vari manuali di self-help. È stata finalista al premio Bancarella 2012 e il suo romanzo Pazze di me è diventato un film diretto da Fausto Brizzi. Per Garzanti ha pubblicato Ci vediamo un giorno di questi (2017), Il nostro momento imperfetto (2018) and Non perdiamoci di vista (2019). Dopo il successo di Mi dicevano che ero troppo sensibile (2018), edito Vallardi, torna con Dopo Narciso la primavera (2022).

 

La storia vera dello sbirro più temuto e più decorato della capitale che ha fondato la mitica squadra Cobra.

Storie di esistenze condotte al limite, tra luci e ombre, dal Clan dei Marsigliesi alla Banda della Magliana, dall’arresto di Pippo Calò a quello di Massimo Carminati.


Attilio Alessandri (aka Agente Cobra) è il poliziotto più decorato della squadra mobile romana. Per oltre quarant’anni è stato protagonista di operazioni memorabili: l’arresto del cassiere della mafia Pippo Calò e quello del narcotrafficante Massimiliano Avesani; le operazioni speciali per combattere lo strapotere della banda della Magliana; la cattura di Massimo Carminati, “il Cecato”, per decenni il criminale più temuto di Roma; i sequestri di persona; l’esperienza nell’antirapina; la caccia ai terroristi dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) e molto altro, che per la prima volta in questo libro ha deciso di raccontare in prima persona.

Come e perché è nata la squadra speciale Cobra. Come si costruisce un’operazione di polizia che porta all’arresto di pericolosi criminali o latitanti. Come si sventa una rapina a mano armata. Le sue sono storie di un’esistenza condotta sempre al limite, all’interno di un corpo, quello della polizia di Stato, a cui ha dedicato tutta la vita, sacrificando gli affetti e rischiando in prima persona di essere ucciso. Un corpo che è luci e ombre, come lo stesso agente Cobra sottolinea. Perché “se il mondo è malato, lo è anche il Corpo di polizia”.

Attilio Alessandri, è nato nel 1962 nell’hinterland romano. Arruolatosi in polizia al termine del liceo, ha percorso tutte le tappe della carriera fino al grado di sostituto commissario coordinatore, il più alto accessibile a un poliziotto non laureato. Ha ricevuto quattro promozioni per meriti sul campo, conquistate sulle strade di Roma in cui la squadra Cobra, da lui capeggiata, affrontava una dopo l’altra le bande armate. È andato in pensione nel 2022, ma continua a collaborare con le forze dell’ordine.

Francesco e Viola si sono trovati e si sono sposati. Ma l’idillio dura poco, la loro relazione si costruisce su ansie, patemi, fughe e ritrovamenti fino a un litigio molto violento durante il quale viene alla luce il motivo fondante della costante infelicità di Viola: lei si sente di essere un uomo e ha deciso di intraprendere il processo di transizione di genere.

La domanda cruciale è: può un amore, quello vero, resistere a tutto?


Francesco e Viola hanno capito che si amano. E poco importa la precarietà delle loro vite di giovani adulti di periferia senza un futuro chiaro di fronte. Certi di un amore forte e intenso intraprendono la convivenza e poi il matrimonio… Ma l’idillio dura poco, perché Francesco si accorge che Viola è tormenta da qualcosa che la divora da dentro. Un segreto indicibile, forse un altro uomo? Un altro uomo, in effetti, c’è: è Viola stes­sa. Viola che non è mai stata a suo agio den­tro quel corpo, dentro quell’identità. Grazie a Francesco, Viola ha deciso di ascoltarsi e avviare il processo di transizione di gene­re. L’amore che prova per Francesco non è messo in discussione e lui, guidato da un sentimento incrollabile, decide di sostenere la moglie. Ma è davvero una strada, questa, che si può percorrere in due? Ma l’amore, il vero amore, può davvero re­sistere a tutto?

Un esordio fresco e al contempo maturo, capace di trattare temi di grande attualità come l’identità e la transizione di genere con delicatezza e autenticità.

Gianfranco Vergoni, perugino trapiantato a Roma, è stato ballerino, cantante, attore. In più di trent’anni di teatro, ha tradotto e adattato copioni e canzoni, curato regie e coreografie, scritto e messo in scena recital e commedie musicali. Il cielo d’erba è il suo primo romanzo.

Stephanie è una bambina di dieci anni della periferia violenta di Napoli che già sa che la sua unica difesa contro il mondo sono le parole. Gliel’ha insegnato la nonna Nannina, una cantastorie che ha regalato speranza finché qualcuno non l’ha messa tacere.

Due protagoniste, due generazioni. Una grande narrazione popolare.


Napoli. Stephanie ha dieci anni e ogni volta che torna a casa si lamenta con sua madre perché i suoi cugini giocano all’aperto e lei no. Il motivo è semplice: loro possono perché sono maschi, lei invece è una femmina. Si mette quindi a leggere sul balcone, l’unico spazio esterno dove i genitori le concedono di stare. Stephanie studia perché sa che le parole sono l’unica difesa contro il mondo. Gliel’ha detto la nonna Nannina che fa la cantastorie. Per alcuni è solo una vecchia pazza, ma per altri è ben altro. Con le sue storie Nannina ha regalato spazio a chi non l’aveva, ha donato un’identità e una dignità alle madri sfiancate dalla miseria e dalla protervia degli uomini, ha fatto ridere e piangere. Fino al giorno in cui qualcuno ne ha avuto abbastanza e Nannina è stata messa a tacere. Adesso spetta alla nipote Stephanie riprendere la sua voce e trovare nelle storie il suo riscatto, quello di una ragazza che ha un sogno: studiare e scoprire la libertà.

Stefania Spanò è cantastorie, interprete Lis e insegnante di italiano e storia nella scuola secondaria di primo grado. Conduce da anni laboratori di teatro, scrittura creativa, comunicazione empatica e poesia visiva nelle periferie turbolente dell’hinterland napoletano, nel resto di Italia e all’estero. Come cantastorie porta in giro i racconti della tradizione di famiglia. Questo è il suo primo romanzo.

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