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Appassionante come Il Codice da Vinci, avvincente come La Biblioteca dei morti di Glenn Cooper: un thriller storico su un antico testo apocalittico che, se ritrovato, potrebbe cambiare il destino del mondo.
La protagonista è una scrittrice di successo, affetta da un insolito disturbo, l’ipermnesia, che la condanna a ricordare ogni piccolo dettaglio della sua esistenza, anche il più doloroso, e a renderlo sempre attuale. Una patologia che sembra isolarla dal mondo e dai rapporti affettivi.
Margherita Mori ha da pochi giorni pubblicato un romanzo di avventura nel quale racconta la storia di un libro apocalittico scritto dalla profetessa Anna e protetto da sette sigilli e in grado, all’apertura di ogni sigillo, di flagellare il mondo. Dopo l’uscita del libro Margherita è contattata da padre Costarelli, un gesuita educatore del Seminario Apostolico Maggiore Romano. Nel corso dell’incontro il prete l’avvisa del pericolo che incombe su di lei per quello che ha scritto e le lascia alcuni indizi che si riveleranno decisivi per dipanare il fitto mistero che sembra ora aleggiare intorno al suo romanzo. Due giorni dopo l’incontro, Costarelli muore in circostanze sospette. Un tenente dei Ros, Erika Cipriani, viene incaricata delle indagini. La donna sarà successivamente affiancata dal capitano Daniele Landi del Nucleo tutela del patrimonio culturale.
Molte domande cercano risposte: il libro sette sigilli di cui parla Margherita Mori nel suo romanzo esiste davvero? Dove può essere stato nascosto? Che ruolo hanno i gesuiti nella ricerca del libro? Chi è che lo cerca da secoli?
Inseguimenti, tentativi di rapimento e altre morti si susseguiranno intorno a Margherita, che in fuga per la sua salvezza e per scoprire quale scomoda verità sia nascosta nel suo romanzo attraverserà le strade di Roma, entrerà nelle più belle chiese della Capitale, si intrufolerà negli archivi vaticani e partirà poi per Venezia.
La scrittrice scoprirà così non solo dove sia finito il libro dei sette sigilli, ma che nel corso dei secoli molti gesuiti sono morti per proteggerlo e che diverse donne di eccezionale cultura e di indiscusso valore, come Elena Cornaro – la prima laureata al mondo – e Caterina di Russia hanno messo a repentaglio la loro vita per salvarlo. Che ora non sia arrivato il suo turno?
Barbara Bellomo, laureata in Lettere, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia antica e ha lavorato per diversi anni presso la cattedra di Storia romana dell’Università di Catania. Attualmente insegna in una scuola superiore. All’attivo ha diverse pubblicazioni di storia romana.
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