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Un potente romanzo di formazione. Il racconto di un’estate degli anni ‘80, della forza devastante del primo amore e della scoperta dei limiti e delle colpe degli adulti.
È giugno, il mese del sole. Mentre rientra dalla sua solita corsa serale in città, Marco vede un cartellone che pubblicizza la mostra fotografica di una certa Maria Dharana. Il nome non gli dice niente, ma l’immagine che fa da sfondo al manifesto lo pietrifica: una foto in bianco e nero di una ragazza nuda sospesa in un liquido luminoso, i capelli dilatati dalla corrente del mare e lungo il corpo, appena inclinato in avanti in una sorta d’abbraccio ambito, dipinte a mano queste parole: Nei tuoi occhi vedrò l’inizio e la fine del tempo. Ci sarà il mare, ci sarà il fuoco e ci saremo noi. Con la rapidità di uno schiaffo, quelle parole hanno il potere di riportare Marco all’estate del 1982, l’anno dei Mondiali di calcio vinti dall’Italia. Siamo a Baia Calo, un piccolo borgo di pescatori del Sud Italia. Qui Marco, allora quattordicenne, trascorre le vacanze insieme alla famiglia e a un gruppo di amici. Le nuotate e le scorribande si intrecciano con i momenti di vita famigliare, caratterizzati dal difficile rapporto con il padre e dalla latente crisi coniugale in atto tra i genitori. La sua vita procede, finché l’incontro con due figure potenti e misteriose lo indurrà a mettere totalmente in gioco se stesso, determinando il passaggio dalla condizione di ragazzo a quella di uomo. Sono entrambe figure magnetiche e necessarie, dolci e bizzarre, per molti aspetti anche simili: Achille, il matto del villaggio, portatore sano però di un’antica saggezza; e Maria, una coetanea di Marco che tutti in paese chiamano “la ragazza del fuoco”. Sarà soprattutto lei, con la sua naturale e selvaggia sensualità e con la sua personale ferita, che la rende al tempo stesso dolce e spietata, a spingere Marco a compiere azioni fino a poco prima per lui impensabili. Navigando nel territorio sempre vivo e imponderabile delle relazioni, Marco imparerà pian piano a conoscere se stesso, i suoi limiti, le sue fragilità, le sue paure, i suoi bisogni più profondi, il suo coraggio e, in ultimo, il dolore della perdita, della separazione e della sconfitta. Come in ogni viaggio di conoscenza e di emancipazione che si rispetti, che assume qui il sapore delle antiche iniziazioni capaci di custodire il vero destino di un essere umano, sarà solo alla fine del racconto che Marco, ormai adulto, avrà la possibilità di incontrare di nuovo Maria e di realizzare
finalmente la sua giovanile aspirazione d’intercettare il movimento della Terra. Con uno stile che ha il gusto di un’epica moderna, questo romanzo ci ricorda che tornare alla fonte di tutte le cose è ancora possibile, che è sempre lì a portata di mano, basta solo avere il coraggio di donarsi all’altro e, in fondo, di morire a se stessi. Come fa ogni giorno il sole che sorge e tramonta, spontaneamente, senza un perché, senza uno scopo.
Carlo Montariello (Napoli 1968) studia alla Sapienza e alla Federico II, dove si laurea in Storia del Cinema. Lavora per il teatro, il cinema e la televisione. Dal 1997 scrive fiction per la tv. È autore, oltre che di vari articoli, del saggio La Napoli milionaria! di Eduardo De Filippo. Dalla realtà all’arte senza soluzione di continuità.
La ragazza del fuoco è il suo primo romanzo.
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