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Un romanzo che parla di un episodio dimenticato della nostra storia: la resistenza partigiana a Trieste e le foibe.
Una storia sul senso di responsabilità, sul potere dei segreti, sulla forza dell’amicizia e sull’importanza del passato per capire chi si è veramente.
Un uomo anziano sta morendo quando pronuncia queste ultime parole: «Cercate Francesca perché solo lei sa la verità». Una semplice frase che stravolge la routine che la donna si è costruita con difficoltà negli anni. Una routine dove non c’è spazio per il suo passato. Ma ora ci sono mille domande che chiedono una risposta e la costringono a tornare a Trieste. Lì, quando era solo una ragazzina, ha assistito a qualcosa che ha preteso di dimenticare. Qualcosa che ha a che fare con sua nonna e i suoi amici, che le hanno voluto bene come a una figlia. Sono stati loro a insegnarle a non fidarsi mai di nessuno, perché sono cresciuti in un tempo buio. Un tempo in cui la guerra aveva spento ogni sogno. Eppure hanno combattuto nella resistenza, cercando di fermare il nemico con qualunque nome o divisa si presentasse. Ma, quando si vivono totalmente i propri ideali, si fanno scelte che cambiano il futuro. Scelte che hanno un prezzo. Scelte che portano ad avere dei segreti, per cui non dovrebbero esserci testimoni. Francesca non ha mai capito qual sia il suo ruolo nelle loro vite, nella loro amicizia, nelle loro promesse senza riscatto. Eppure ora deve scoprirlo. Perché qualcuno l’ha chiamata a ricordare. Perché la storia più sembra lontana più è a un passo.
Cristina Gregorin è nata a Trieste ma vive a Venezia, dove per molti anni si è impegnata nella salvaguardia del patrimonio culturale collaborando con un’associazione di cittadinanza. La sua casa si estende sulle due sponde dell’Adriatico, ma qualche volta oltrepassa le Alpi fino alla Germania, dove ha conseguito un dottorato in Letteratura tedesca e ha vissuto per lunghi periodi. Di tanto in tanto le piace scappare nel Carso a potare le rose del suo giardino.
Photo © Nikolaus Haeusgen
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