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Leone arriva nel cuore dell’Amazzonia convinto dalla cugina Nur, alla quale non sa dire di no. Superate le sue resistenze e il suo ironico scetticismo, scivola presto in un mondo fuori dal tempo, dove si curano le persone con l’ayahuasca. Questo decotto psicotropo, dai numerosi effetti terapeutici, è consumato in cerimonie accompagnate dai canti sacri della foresta. In viaggi dentro la mente e il proprio corpo, grazie alla comunione con spiriti di animali e sorprendenti dialoghi con una voce interiore che stravolge ogni sua certezza, Leone approderà alla battaglia più dura, quella contro se stesso e i demoni che da sempre combatte. Rimetterà in discussione tutto: il suo lavoro di autore televisivo, la sua relazione inceppata in un’impasse, l’identità costruita intorno a una mascolinità tossica e le stanche convinzioni della nostra società che, di fronte a una catastrofe climatica annunciata, sceglie di proseguire ciecamente verso l’autodistruzione. L’esperienza sciamanica, titubante e spesso, suo malgrado, comica, spingerà Leone a toccare il fondo prima di risollevarsi. Il coraggio di guardare in faccia la realtà gli insegnerà a vedere in modo radicalmente nuovo la sua natura e la Natura.
Di origini italo-argentine, Sebastiano Mauri, nato a Milano nel 1972, ha vissuto tra Milano, New York e Buenos Aires. Artista, scrittore e regista, nel 2012 ha pubblicato il romanzo Goditi il problema e nel 2015 il saggio Il giorno più felice della mia vita, entrambi con Rizzoli. Nel 2018 ha vinto il premio Flaiano Opera Prima con Favola, il suo primo film.
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