Agnese Pini

Agnese Pini (Carrara, 1985), giornalista, da agosto 2019 è direttrice de “La Nazione”, prima donna ad aver ricoperto questo ruolo in oltre 160 anni di storia del quotidiano. Da luglio 2022 ha assunto anche la direzione de “il Resto del Carlino”, “Il Giorno” e “Quotidiano Nazionale”. Nel 2023 ha pubblicato con successo per Chiarelettere il suo primo libro, Un autunno d’agosto, presto disponibile nella collana tascabile «gli Elefanti» Garzanti.

Un autunno d’agosto

Chiarelettere editore, 2023

Estate 1944. A san Terenzo Monti, paese di poche centinaia di abitanti tra Liguria, Emilia e Toscana, i nazifascisti uccidono al suono di un organetto 159 persone, in prevalenza donne e bambini. Sopravvive solo una bimba di sette anni, Clara, fingendosi morta sotto i cadaveri della famiglia.

La storia famigliare della giornalista Agnese Pini è il punto di partenza di un grande romanzo civile, con il respiro universale dell’inchiesta-racconto tra passato e presente, tra nuove guerre a un passo dallItalia come quella ucraina e ombre nere con cui il nostro paese non ha mai davvero fatto i conti, il ventennio fascista.

“Una storia così” dice l’autrice “lascia un segno indelebile nelle famiglie che l’hanno subita, e appartiene a tutti i sopravvissuti e ai figli dei sopravvissuti. È una storia di umanità e di amore perché, soprattutto nei momenti in cui vita e morte sono così vicine, l’umanità e l’amore escono più forti che mai. L’ho sentita raccontare fin da quando ero piccola: la raccontavano mia nonna, mia madre, mia zia (nella foto di copertina), ma per molto tempo ho pensato che fosse un capitolo ormai chiuso della storia d’Italia e della mia storia personale. Grazie anche al lavoro che faccio, ho capito invece che quel capitolo era tutt’altro che chiuso, che lì si nascondono gli istinti più inconfessabili di ciò che possiamo ancora essere. L’ho capito con la guerra in Ucraina, vedendo come certi orrori si perpetuino sempre identici al di là delle latitudini e degli anni. E l’ho capito perché nel nostro paese c’è un periodo, il ventennio fascista, che ancora non riusciamo a guardare con una memoria davvero condivisa. La storia raccontata in questo libro può diventare allora un’occasione per tornare a ciò che siamo stati con una consapevolezza nuova.
Del resto la resistenza civile di un paese si può tenere viva solo restituendo verità e dignità al destino degli ultimi. Questo è un libro sugli ultimi ed è a loro che è dedicato, perché su di loro si è costruita l’ossatura forte e imperfetta di tutto il nostro presente, dunque anche del mio.”

Agnese Pini (Carrara, 1985), giornalista, da agosto 2019 è direttrice de “La Nazione”, prima donna ad aver ricoperto questo ruolo in oltre 160 anni di storia del quotidiano. Da luglio 2022 ha assunto anche la direzione de “il Resto del Carlino”, “Il Giorno” e “Quotidiano Nazionale”. Un autunno d’agosto è il suo primo libro.

pp.256

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