L'apprendista geniale

Garzanti, 2018

Non abbandonare mai i tuoi sogni

Verificai con la mano di avere in tasca il mio biglietto portafortuna. “Scrivi, scrivi, scrivi.” Era scritto in penna nera su un foglio di quaderno a quadretti, di quelli con il bordino viola. E anche se lo guardavo quasi tutti i giorni, ogni volta mi si serrava la gola. L’avevo sempre fatto, da quando avevo imparato a tenere la penna in mano. Quel mio scrivere compulsivo serviva a distogliere la mente dai pensieri tristi, era un balsamo curativo che, presa in mano la penna, a poco a poco leniva il dolore. Volevo diventare una giornalista a tutti i costi. Perché una promessa è una promessa.

Andrea attraversa il cancello del college di corsa, mentre il panorama di Venezia si perde all’orizzonte. È in ritardo, come sempre, e ancora più maldestra del solito, con il pesante borsone sulle spalle. Ma in tasca stringe tra le dita qualcosa che riesce a darle sicurezza ogni volta che è necessario: un foglietto di carta con su scarabocchiato «scrivi, scrivi, scrivi». Tre semplici parole che la madre le ha insegnato quando era una bambina. Tre semplici parole che ancora adesso segnano la strada verso il suo sogno: diventare giornalista. Dal giorno in cui è riuscita a tenere la penna in mano, Andrea ha riempito fogli e fogli, scrivendo di qualunque argomento. È questo il suo modo di distogliere la mente da ogni altro pensiero.
Ora finalmente è entrata in una delle scuole di giornalismo più prestigiose al mondo, e ci è riuscita grazie a una borsa di studio per i suoi ottimi voti. Ecco la sua forza. Ma quello che ha imparato finora rischia di non bastare: tra quelle aule l’ambizione è il motore di ogni cosa e ci sono persone pronte a tutto pur di ostacolarla, pur di intralciare la conquista dei suoi obiettivi. Senza scrupoli. Per fortuna accanto a lei ha tre amici che non si sono arresi davanti alla sua indole timida e solitaria. C’è Marilyn, che veste sempre di nero. Andre, che la segue ovunque, come un’ombra. E soprattutto l’enigmatico ragazzo che si fa chiamare Joker e che, dietro un enorme sorriso, nasconde qualcosa che il cuore di Andrea non vede l’ora di scoprire. Con loro si sente più al sicuro. Eppure la posta in gioco è molto alta. Diventare una giornalista per lei significa tutto, e ora deve stringersi più che può al suo sogno. Non può deludere la persona a cui anni fa ha promesso di difenderlo. Anche se ci vuole un coraggio che pensava di non avere.

Un romanzo conteso dai maggiori editori italiani. Una storia sul fascino di Venezia ambientata in un college prestigioso. Una protagonista unica, timida e testarda che lotta per il suo sogno. Perché le cose preziose vanno protette, qualsiasi sia l’ostacolo da superare.

pp.272

Ragazzi di vita

Garzanti, 2014

«In una lettera che spedisce a Livio Garzanti, nel novembre del 1954, Pier Paolo Pasolini spiega con puntualità lo schema del romanzo che sta scrivendo: “La mia poetica narrativa consiste nell’incatenare l’attenzione sui dati immediati. E questo mi è possibile perché questi dati immediati trovano la loro collocazione in una struttura o arco narrativo ideale che coincide poi col contenuto morale del romanzo. Tale struttura si potrebbe definire con la formula generale: l’arco del dopoguerra a Roma, dal caos pieno di speranze dei primi giorni della liberazione alla reazione del ’50-51”.
Chi legge solo oggi Ragazzi di vita si trova davanti una Roma completamente scomparsa e un’umanità, quella dei rudi “borgatari”, di struggente tenerezza. Il benessere cresce intorno a questi “regazzini”, insieme con la loro fame. Più tardi perfino la fame cambierà di segno, si trasformerà in nuovi bisogni fino ad allora sconosciuti. Il romanzo fu pubblicato da Livio Garzanti nel maggio del 1955, con notevole successo. Al di là del suo valore letterario e nonostante il puntiglioso lavoro di ripulitura dalle “parolacce” e dalle situazioni più scabrose, il libro fece grande scandalo… La IV sezione del tribunale di Milano celebrò il processo per oltraggio al pudore. Il fango ricoprì il giovane scrittore, e proveniva sia da destra sia da sinistra, con le medesime argomentazioni. Il tribunale, anche grazie alle testimonianze in favore dell’imputato, giurate da Emilio Cecchi, Carlo Bo, Gianfranco Contini, Giuseppe De Robertis, Giancarlo Vigorelli, Anna Banti, Giambattista Vicari, Moravia e altri, lo assolse dall’imputazione. Con il senno di poi si può dire che a far scandalo non fu tanto il lessico forte del libro, ma la dignità letteraria che veniva conferita alla parte più bassa e disonorevole della nostra società, cosa che offendeva i benpensanti e l’idea che essi avevano della letteratura.»
Dalla Prefazione di Vincenzo Cerami

pp.256

Una vita violenta

Garzanti, 2015

«È un bellissimo libro. Bellissimo. Uno dei più bei libri italiani del dopoguerra, uno dei più bei libri degli ultimi anni in senso assoluto.» Italo Calvino «La trama di Una vita violenta mi si è fulmineamente delineata una sera del ’53 o ’54… C’era un’aria fradicia e dolente… Camminavo nel fango. E lì, alla fermata dell’autobus che svolta verso Pietralata, ho conosciuto Tommaso. Non si chiamava Tommaso: ma era identico, di faccia, a come poi l’ho dipinto… Come spesso usano fare i giovani romani, prese subito confidenza: e, in pochi minuti mi raccontò tutta la sua storia.» (Pier Paolo Pasolini, Le belle bandiere, 1966)

pp.384

Scritti corsari

Garzanti, 2015

«L’invisibile rivoluzione conformistica di cui Pasolini parlava con tanto accanimento e sofferenza dal 1973 al 1975, non era affatto un fenomeno invisibile. Chi ricorda anche vagamente le polemiche giornalistiche di allora, a rileggere questi Scritti corsari può restare sbalordito. Il fatto è che per Pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. Finalmente, così, Pa¬solini trovava il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce… di parlare in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare.» (dalla Prefazione di Alfonso Berardinelli)

pp.272

Milo è un gattino handicappato: una favola per tutte le età che parla di amicizia, amore e resilienza.

Milo è un gattino nero, nato per strada in circostanze travagliate. La solitudine lo costringe a crescere in fretta, anche se appare tanto fragile e minuto. E con quel difetto, per di più, di camminare a zig-zag, tutto traballante.

Ma lui non si sente diverso dagli altri e, in una notte di temporale, decide di provarci: di darsi lo slancio verso la grande avventura della vita. L’incontro con una ragazza – che forse aspettava proprio lui – gli rivelerà il significato della parola casa.

Con affetto e pazienza, la mamma umana lo sosterrà nei suoi goffi tentativi di imparare a saltare. Intorno a loro, tanti nuovi amici: il gabbiano Virgilio, lo scorpioncino G-Attila, il riccio Giulia, l’astice senza una chela…

Grazie a tutti loro, Milo scoprirà che si può trasformare la fragilità in forza e che non c’è molta differenza tra essere diverso e essere speciale.

pp.112

Non superare le dosi consigliate

Ugo Guanda Editore, 2020

Un romanzo crudo e potente su un tema di cui nessuno parla: l’obesità, tra bullismo, autolesionismo, pregiudizi, perfezionismo e accettazione. Un libro sulle dipendenze – dal cibo, dall’amore, dai farmaci – che scardina tutti gli stereotipi.

«Due dita in gola, è così facile, mi dice mia madre. M’incoraggia. Non mi ha insegnato a truccarmi, ma mi ha insegnato a vomitare»

 

C’è un peso che non si può perdere, anche quando l’hai perso tutto. Matilde lo sa: ha cominciato a ingrassare quando aveva sei anni, ed è affamata da una vita. A sedici anni pesa 80 chili, a diciotto 48. Lassativi, diuretici, crisi di vomito incoercibile. Finché, dopo una relazione violenta, supera i 130 chili. Così obesa da non trovare scarpe o reggiseni che le stiano, da non riuscire a infilarsi le calze. Così obesa che teme di rompere le sedie. E quando esce di casa, c’è sempre qualcuno che la guarda con disprezzo, che vuol dirle a tutti i costi che ha un problema, dirle cosa debba fare e come debba essere. Così Matilde si chiude in casa per tre anni, usa il delivery per tutto e sui social si finge normale. Ma che vuol dire normale?

pp.256

La ragazza delle meraviglie

Casa Editrice Longanesi&C., 2019

Napoli, quartiere Forcella. In una fredda notte d’inverno, una neonata viene abbandonata nella Ruota degli Esposti dell’ospedale dell’Annunziata. Al collo ha una catenina di rame con due misteriosi oggetti, una chiave arrugginita e una moneta antichissima. Adottata da una famiglia di estrazione popolare, Francesca Annunziata, che si fa chiamare Fanny, trascorre nelle campagne del Moiariello che sovrastano la città un’infanzia libera e selvaggia, fatta di avventure solitarie alla scoperta di vecchi ruderi e di notti popolate da sogni inquietanti, forse premonitori, che le valgono l’appellativo di janara, strega. Alla vigilia dei suoi quattordici anni, la ragazza scopre per puro caso la verità sul suo passato. Furiosa per quello che considera un vero e proprio tradimento da parte delle persone più importanti della sua vita, Fanny scappa di casa e trova rifugio in una grotta vicino al mare. Per la prima volta è del tutto sola, e ha con sé soltanto gli oggetti con cui è stata trovata. Nonostante l’impresa le paia impossibile, decide di andare alla ricerca dei suoi veri genitori proprio a partire da quegli enigmatici amuleti. E in questa avventura verrà aiutata e ostacolata da una fantasmagorica galleria di personaggi partoriti dagli anfratti più arcani della città.
In una Napoli oscura e segreta di primordiale e inquietante bellezza, dove si venerano antichi dèi, i morti si confondono con i vivi e le leggende sembrano prendere vita, Lavinia Petti intreccia una storia di amore e morte che porterà Fanny alla scoperta delle proprie origini e forse delle origini di un’intera città.

pp.448

Una donna normale

Casa Editrice Longanesi&C., 2020

Aba Abate è una donna normale. Suo marito Paolo, pubblicitario aspirante scrittore, è un uomo colto ma con scarso senso pratico. I suoi figli, Francesco e Cristina, sono adolescenti e, come tutti i ragazzi a quell’età, problematici e conflittuali. La sua unica vera amica sin dai tempi della scuola, Tiziana, ha una libreria e da single continua a cercare il grande amore. Aba si rivolge a lei in cerca di un aiuto per le aspirazioni di romanziere del marito. Aba fa di tutto per tenere unita la sua famiglia e i suoi affetti, ma non è sempre facile per via del suo vero lavoro. Perché Aba Abate in realtà è anche «Ice».
Non una semplice impiegata ministeriale come credono i suoi familiari, ma una funzionaria dei Servizi segreti con un compito delicatissimo: reclutare e gestire gli infiltrati nelle moschee. È proprio da un suo informatore che Aba apprende una notizia potenzialmente catastrofica: in Italia sta arrivando via mare dalle coste libiche un terrorista pronto a farsi esplodere. La scadenza: una settimana. Aba si trova costretta a intervenire in prima persona anche sul campo, in Libia e in Niger. E per avere una pur minima speranza di successo deve avvalersi della collaborazione di un agente del posto, il professor Johnny Jazir, un uomo che la trascina gradualmente in una spirale in cui tutti i suoi valori sono messi in dubbio.
Le missioni si moltiplicano, le emergenze familiari e lavorative si sovrappongono nel giro di pochi, frenetici giorni, e quando niente va come dovrebbe il mondo di Aba – quello professionale, ma anche quello degli affetti e dell’amore per il quale ha sempre così tenacemente lottato – comincia inesorabilmente a crollarle addosso.
Possono davvero coesistere Aba e Ice?

pp.480

La scienza nascosta dei cosmetici

Chiarelettere editore, 2020

Dopo il successo di Il trucco c’è e si vede, la nuova inchiesta di Beatrice Mautino sul mondo colorato dei cosmetici

«Il senso di questo libro non è convincervi delle mie idee, ma mostrarvi tutto
quello che ho imparato di questo mondo e perché credo, oggi, di operare scelte
più consapevoli di un tempo. Spero che possa accadere anche a voi.
Buona lettura.»
Beatrice Mautino
 
No al marketing della paura. No ai titoloni allarmistici che generano psicosi. E basta guru.
Per sapere veramente se un cosmetico fa bene o male bisogna informarsi, partendo da fonti attendibili e verificate.
Perché la paura passi serve trasparenza, che vuol dire appurare cosa c’è davvero dentro il prodotto di una grande marca, da chi e come viene fatto.
È il lavoro che Beatrice Mautino porta avanti da anni, per mettere il consumatore nella condizione di scegliere in modo consapevole. Quali sono i test per garantire la sicurezza di un prodotto? Quali sono le differenze fra le varie tinture sul mercato? Posso tingere i capelli quando sono incinta? Com’è possibile che ci sia il piombo nei rossetti? Davvero le creme solari penetrano nel sangue? Che cosa significa “ecobio”? E i siliconi? A essi si attribuiscono tutte le possibili nefandezze, e se si cercano informazioni sul loro conto si trova di tutto tranne quello che serve davvero.
L’autrice non propone soluzioni semplici a problemi complessi, nessuna scorciatoia, né consigli di comportamento. Il contrario di “fa male” non è “fa bene”, ma “non fa male”.
Scopriremo come arrivare da sole e da soli a scegliere i cosmetici migliori per le nostre esigenze.

pp.240

La casa mangia le parole

Ponte alle Grazie, 2019

Trentuno dicembre 2011. L’ingegner De Stefano e sua moglie – per il mondo che li circonda una coppia ideale: belli, benestanti, di successo – sono sull’orlo della rottura ma non riescono a confessarlo ai genitori di lei e come ogni anno passano San Silvestro in loro compagnia. Emanuele, il figlio amatissimo e unico, sembra aver quasi superato la sua dislessia e avviarsi verso una vita finalmente felice. La Bioambiente, azienda romana specializzata in energie rinnovabili in cui De Stefano si accinge a ricevere un’agognata promozione, pare vivere un momento florido, e l’amicizia con il collega Moses, geniale ecologista italoamericano, può forse fornire una sponda al suo disordinato bisogno di cambiamento. Ma l’anno che sta per arrivare passerà sulle loro vite come un turbine, ne spezzerà ogni certezza e li cambierà tutti, per sempre. Comincia così, con un Capodanno pieno di non detti, il primo romanzo di Leonardo G. Luccone, che – grazie a uno stile inedito, dalla tessitura sapiente, all’uso incalzante e originale dei dialoghi, a un congegno narrativo che nel finale svela il suo magistrale equilibrio – tiene assieme i temi del disagio privato, la decadenza di un’intera classe, il grande sfondo di una Natura che pare ribellarsi alle nostre insolenze e mostra tutta la sua impietosa potenza.

pp.544

Emozioni: istruzioni per l'uso

Ponte alle Grazie, 2019

Da sempre le dinamiche emotive sono state al centro dell’attenzione di artisti, filosofi e uomini di fede. Gli scienziati, dal canto loro, hanno troppo spesso coltivato l’illusione di un sapere puramente razionale e oggettivo, non contaminato da passioni e sentimenti, sulla base del mito che considera i processi cognitivi come «superiori» al mondo delle emozioni. Da una prospettiva costruttivista e strategica, l’autore intende sfatare questa visione, rifiutando qualunque biologismo che intenda ridurre le emozioni a pure reazioni elettro-chimiche, così come il tentativo di analizzarle con strumenti quantitativi e statistici o di «vederle» tramite le moderne tecnologie di neuroimaging utilizzate dalle neuroscienze. Lo studio delle emozioni, al contrario, è un’esplorazione della complessità del reale e dell’interazione psicologica fra noi e il mondo. Quando paura e dolore, rabbia e piacere assumono forme disfunzionali o limitano le nostre prestazioni, Giorgio Nardone propone un approccio terapeutico di tipo strategico e orientato al cambiamento. È necessario prima «domare» le emozioni per poi riconoscerle o, per utilizzare una potente metafora orientale, imparare a «cavalcare la nostra tigre interiore», trasformando i limiti in risorse estremamente potenti, costruendo un’alleanza tra intelligenza e istinto, ragione e sentimento, calcolo ed emozione.

pp.128

Mi dicevano che ero troppo sensibile

Antonio Vallardi Editore, 2018

«Ho sempre saputo di essere troppo sensibile. Fin da quando ero piccola mi accorgevo di non percepire le cose come gli altri bambini, ma di sentirle in maniera molto più profonda, intensa, lacerante, da qualche parte fra il cuore e la pancia. Però non riuscivo a esprimerle in nessun modo…»
È così che Federica Bosco ci introduce tra i chiaroscuri di un universo ancora sconosciuto, spesso trascurato persino dalla psicologia e dai tanti specialisti che dovrebbero occuparsi delle mille sfumature dell’animo umano. Un universo popolato da creature particolarmente ‘frangibili’, dotate di antenne che percepiscono con la potenza di radar le gioie e il dolore altrui, che si sentono diverse dai più, e spesso a disagio, che temono i rumori e qualunque stimolo violento, che si definiscono certamente ‘difficili’, ma anche creative, generose ed empatiche. Insomma, creature ipersensibili. Ed è nel loro mondo segreto, tra le sfumature di personalità complesse e affascinanti, tra idiosincrasie e virtù, che ci porta per mano una delle scrittrici italiane più amate, firmando un libro che è insieme un manuale e un’intima confessione, capace di dare a chi fino a oggi si è sentito solo e incompreso il coraggio, l’autostima e la forza per alzare la testa. Mettere le ali. E scoprire che quello che credevano un handicap in realtà può essere uno straordinario superpotere.

pp.240

Due montanari

Casa Editrice Corbaccio, 2019

Arturo e Oreste Squinobal, falegnami e guide alpine, sono state due figure uniche di montanari.
Nell’epoca d’oro dell’alpinismo italiano – quella dei Bonatti, dei Mauri, dei Cassin, dei Ferrari – hanno compiuto imprese straordinarie sulle Alpi, in Himalaya e in particolare sul Kangchendzonga che Oreste salì nel 1982 senza ossigeno, ma sono rimasti sempre fedeli alle proprie radici. Nati nella valle di Gressoney, sono cresciuti immersi nel paesaggio e nella cultura walser e hanno sviluppato un atteggiamento di umiltà e di amore per la montagna che hanno saputo trasferire tanto nel mestiere di falegnami quanto in quello di guide alpine.
La storia dei fratelli Squinobal, raccontata e pubblicata per la prima volta nel 1985 da Maria Teresa Cometto, che con loro ha scalato e che ha vissuto nella stessa valle, mantiene intatti, a più di trent’anni di distanza e a quindici dalla prematura scomparsa di Oreste, l’incanto e la forza esemplare di due vite vissute in piena armonia con la natura e nel rispetto profondo per la montagna, intesa come espressione di rigore, di libertà e di gioia.

pp.240

La longevità inizia da bambini

Antonio Vallardi Editore, 2019

VALTER LONGO HA SVILUPPATO IL PRIMO PROGRAMMA ALIMENTARE SOSTENIBILE PER LA SALUTE DELLA FAMIGLIA, PER AVVIARE IL BAMBINO A VIVERE SANO FINO A 110 ANNI

A che età inizia la longevità? La risposta è: da piccoli, addirittura prima della nascita. Nel suo La dieta della longevità, subito diventato bestseller, Valter Longo, uno dei maggiori esperti al mondo della relazione tra nutrizione, longevità e salute, ha mostrato come le principali patologie dell’adulto siano legate all’invecchiamento e come un’adeguata strategia fondata su un preciso programma di alimentazione ed esercizio fisico sia alla base di una migliore qualità della vita. In questo libro l’autore, in collaborazione con esperti e specialisti pediatri e nutrizionisti, spiega la necessità di gettare le basi di una vita lunga e sana fin dalla gravidanza. Dopo aver identificato dati preoccupanti riguardo al sovrappeso e alla salute di bambini e adolescenti italiani, e rivelando inoltre l’incapacità dei genitori di riconoscere e risolvere il problema, Longo offre un’analisi e un piano di nutrizione e salute all’avanguardia: uno studio per sfatare i falsi miti e prevenire o invertire il sovrappeso e l’avanzamento di patologie causate da quelle che possono essere definite come le peggiori abitudini alimentari nella storia d’Italia. Ribadendo il valore e l’efficacia dei piani di longevità sana messi a punto dal suo laboratorio, questo nuovo libro si mantiene lontano da estremismi dietetici, unendo la tradizione del nostro e di altri Paesi longevi con la scienza e gli studi clinici più recenti. Longo promuove un’alimentazione abbondante ma con proprietà anti-invecchiamento: la vera chiave per rimanere sani fino a 110 anni.
La longevità inizia da bambini è una guida scientifica per cambiare le cattive abitudini alimentari del bambino creando consapevolezza in tutta la famiglia: un programma che rivoluzionerà la salute di tutti coloro che lo adottano.

GLI ITALIANI PENSANO DI ALIMENTARSI IN MODO CORRETTO MA NON È COSÌ

• La maggior parte degli italiani crede di seguire la dieta mediterranea, in realtà la segue solo il 20%
• Pane, pasta, pizza, patate – le 4 p –, riso, frutta e succhi di frutta consumati ogni giorno dai bambini italiani vengono rapidamente convertiti in una quantità di zuccheri pari a 5 lattine di bevande gassate o 10 cucchiai di zucchero
• L’Italia come gli Stati Uniti: ogni 10 bambini 4 sono sovrappeso, 2 sono obesi

     

pp.448

Strizzacervelli

Adriano Salani Editore

«Gli strizzacervelli sono persone inacidite e maligne». Pessime, insomma. Si addormentano sulla poltrona, impongono ai pazienti un immane lavoro su sé stessi, non piangono mai, mettono in crisi le coppie. Fino a diecimila anni fa, gli analisti non esistevano e il genere umano stava benissimo comunque. Partendo provocatoriamente da un catalogo di cinquanta potenti ragioni per evitare gli strizzacervelli, David Gourion affronta con umorismo e leggerezza temi delicati, ironizzando sui luoghi comuni della sua professione e sfatando le paure di chi si vergogna di chiedere aiuto a un esperto. Cinquanta potenti ragioni per non andare dall’analista è una lettura divertente e profonda, che fornisce indicazioni utili per chi sa di aver bisogno di uno psicoterapeuta, per chi non riesce ad ammetterlo e per districarsi nella giungla dei diversi tipi di specialisti e approcci. Un prontuario di motivi per non andare in analisi che spinge, invece, a farlo con il sorriso e la consapevolezza che gli psichiatri non sono creature infallibili.

pp.144

1945, DINTORNI DI CAMBRIDGE. I DIECI FISICI TEDESCHI IN ATTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI AL MONDO VENGONO RINCHIUSI IN UNA VILLA E SPIATI DAGLI AMERICANI PER SEI MESI. SOLO IL DIECI PER CENTO DELLE INTERCETTAZIONI È STATO PUBBLICATO FINORA. QUESTO È IL ROMANZO DI TUTTO IL RESTO.

Questa è una storia dimenticata. Una storia che sembra una leggenda e invece non lo è. È una storia che ha segnato per sempre le sorti della fisica e del mondo.
3 maggio 1945, il grande scienziato tedesco Werner Heisenberg e altri nove fisici vengono arrestati dagli americani e rinchiusi in una villa nella campagna inglese, Farm Hall. Ogni dialogo tra loro è intercettato da microspie sparse per tutta la casa, come in un vero e proprio Grande Fratello ante litteram, ma fatto solo di fisici. Gli Alleati temono che Hitler stia cercando di costruire un ordigno atomico e intendono scoprire a che punto è arrivato il programma nucleare tedesco. Intanto, fuori da quella casa, cadono le bombe su Hiroshima e Nagasaki…
Le intercettazioni di Farm Hall pubblicate negli anni rappresentano solo il dieci per cento di ciò che è stato realmente detto tra quelle mura. Questo romanzo racconta tutto il resto, ciò che non è stato trascritto o, semplicemente, le verità nascoste nei rapporti umani, nel cuore dei protagonisti, e che perciò non hanno mai trovato posto nei documenti ufficiali.
Questa è la storia di Heisenberg e dei più importanti fisici del XX secolo. È la storia di un capitolo oscuro e insieme luminoso del nostro passato, raccontata da un punto di vista inedito e sorprendente, che restituisce voce e umanità alle menti straordinarie che nel Novecento hanno cambiato il mondo.

pp.304

La grande Russia portatile

Adriano Salani Editore, 2018

«Ho cominciato a studiare russo nell’autunno del 1988, trent’anni fa, e, anche se ero già adulto, avevo venticinque anni, per me la Russia è stato il posto dove sono diventato grande. Ci sono arrivato nel 1991, quando era ancora Unione Sovietica, ero là durante la rivoluzione del 1993, con l’assalto alla Casa bianca, ci ho vissuto durante il coprifuoco che ne è seguito, ho fatto la fila per comprare il pane, ho comprato un orologio Raketa, ho vissuto a Mosca quando non si trovava la carta igienica, ho visto lo studio del più grande pittore russo contemporaneo, ho fatto una fotografia nella giacca di Sergej Dovlatov, ho partecipato al primo festival d’arte d’avanguardia e delle performance di San Pietroburgo, ho fatto tutta, senza mai scendere, la Transiberiana, da Mosca a Vladivostok, ho visto i soldi che distruggevano la rovina incantevole della piazza del Fieno di Dostoevskij, ho dormito su un banco del settore libri rari della biblioteca pubblica di Pietroburgo, ho pianto nella sala di lettura numero 4 della biblioteca Lenin di Mosca, ho trovato per la prima volta il coraggio di regalare dei fiori a una donna e ho scoperto, in Russia, come mi piace l’Italia, il suo odore, e mi sono accorto, studiando russo, di che lingua meravigliosa è l’italiano: in questo libro ci son queste cose, e qualche altra ancora, ci sono trent’anni che hanno ribaltato il più grande paese del mondo che, miracolosamente, è rimasto il posto stupefacente che era la prima volta che ci sono andato, nel 1991».

pp.184

Eppure cadiamo felici

Garzanti, 2017

Non aver paura di ascoltare il rumore della felicità

«Sai perché mi scrivo sul braccio tutti i giorni quelle parole, “la felicità è una cosa che cade”? Per ricordarmi sempre che la maggior parte della bellezza del mondo se ne sta lì, nascosta lì: nelle cose che cadono, nelle cose che nessuno nota, nelle cose che tutti buttano via.»

Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un’estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l’appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire.
Fino a quando una notte, in fuga dall’ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola. E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l’amore scoppia senza preavviso. Senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana sensazione che prova.
Ma la felicità a volte può durare un solo attimo. Lo scompare, e Gioia non sa dove cercarlo. Perché Lo nasconde un segreto. Un segreto che solamente lei può scoprire. Solamente Gioia può capire gli indizi che lui ha lasciato. E per seguirli deve imparare che il verbo amare è una parola che racchiude mille e mille significati diversi.

Ci sono storie capaci di toccare le emozioni più profonde: Eppure cadiamo felici è una di quelle. Enrico Galiano insegna lettere ed è stato nominato nella lista dei migliori cento professori d’Italia. I giovani lo adorano perché è in grado di dare loro una voce. Grazie al suo modo non convenzionale di insegnare, in breve tempo è diventato anche un vero fenomeno della rete: ogni giorno i suoi post su Facebook e i suoi video raggiungono milioni di visualizzazioni. Un romanzo su quel momento in cui il mondo ti sembra un nemico, ma basta appoggiare la testa su una spalla pronta a sorreggere, perché le emozioni non facciano più paura.

pp.384

La ragazza con la Leica

Ugo Guanda Editore, 2017

ROMANZO VINCITORE DEL PREMIO STREGA 2018

«Così era finita Gerda Taro, per non aver voluto abbandonare il fronte quando non c’era più nessuna speranza, ed era rimasta ferita a morte come tanti altri, in una strada polverosa; lasciò nelle sue foto testimonianza dell’enorme delitto che era stata la guerra.

Aveva dedicato la sua splendida vita a un degno compito, a una giusta causa persa.»

Questo libro racconta la vita di questa ragazza ribelle, l’amore con Robert Capa, l’avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta.

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia.

Proprio quel giorno, avrebbe compiuto ventisette anni.

Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna.

Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg ­Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda ­rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di ­vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt’altro motivo, a dare l’avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante.

È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro.

Ma per chi l’ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.

pp.336

Il fantasma dei fatti

Ugo Guanda Editore, 2020

Una controstoria dell’Italia dagli anni ’50 a oggi.
Dopo undici anni di ricerche, Bruno Arpaia costruisce un avvincente romanzo che, intrecciando gli eventi con la narrazione delle sue rocambolesche indagini, unisce personaggi sfuggenti, casi irrisolti e verità scomode, li mette a nudo e mostra come non sempre la versione più logica sia quella più vera.

«Vi hanno mandato loro?» chiede Tom il Greco ai due sconosciuti che bussano alla porta della sua casa di vacanza in Québec. «Loro» sono gli uomini della Cia, l’Agenzia che Thomas Karamessines, detto il Greco, ha servito per tutta la vita. C’era proprio lui, infatti, a capo della stazione di Roma quando, tra il 1961 e il 1963, con la morte di Mario Tchou, l’attentato a Enrico Mattei, le incriminazioni e le condanne di Felice Ippolito e di Domenico Marotta, l’Italia perdeva di colpo ogni competitività in campo scientifico, politico ed energetico, avviandosi verso il declino attuale. Una semplice coincidenza? O dietro quel punto di svolta così drammatico per il nostro paese si nascondeva la longa manus della Cia e di Tom il Greco?
Dopo l’Italia, una lunga carriera avrebbe portato Karamessines a giocare un ruolo anche nei misteri più bui della politica internazionale, dall’assassinio di Kennedy alla cattura di Che Guevara e al golpe in
Cile. Ci sono, però, intrighi e segreti di stato che nemmeno gli uomini più scaltri riescono a tenere sotto controllo. Segreti che, in ore estreme, quando quei due sconosciuti bussano alla sua porta, non ha più senso nascondere. A partire da questa figura sfuggente, l’ossessione di un protagonista che ha lo stesso nome dell’autore si trasforma in una lunga indagine, e in un romanzo che intreccia i «fatti» con le zone oscure degli eventi, illuminate dall’immaginazione. Perché, come sostiene Sciascia, non sono tanto i fatti quanto «i fantasmi dei fatti» a costituire la vera materia della letteratura.

pp.288

Fiori sopra l'inferno

Casa Editrice Longanesi&C., 2018

Libro del mese del The Times, vincitore del Prix Bête Noire 2019 e del Prix Nouvelles Voix du Polar.
Bestseller – oltre 280.000 copie vendute.

LA NUOVA PROMESSA DEL THRILLER ITALIANO

UNA STORIA CHE SCUOTE LA MENTE E IL CUORE

«Ilaria Tuti ha creato non un personaggio ma una persona vera. 
Teresa Battaglia è più di una protagonista:
è una luce piena di ombre, uno spazio dentro il nostro cuore. 
È già indimenticabile.» 
Donato Carrisi

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa.
Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine.
Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura

Questo non è soltanto l’esordio di una scrittrice di grandissimo talento.
Non è soltanto un thriller dal ritmo implacabile e dall’ambientazione suggestiva.
Questo è il debutto di una protagonista indimenticabile per la sua straordinaria umanità, il suo spirito indomito, la sua rabbia e la sua tenerezza.

 

pp.372

La natura geniale

Casa Editrice Longanesi&C., 2019

Cosa hanno da insegnarci organismi apparentemente tanto diversi da noi come una quercia, una pianta rampicante o un polpo? Quali dei loro segreti potrebbero aiutarci a costruire un futuro migliore e meno fosco di quello che oggi iniziamo a intravedere? La tecnologia sarà mai in grado di riprodurre la potenza nascosta e pulita del mondo vegetale? La risposta a tutte queste domande è racchiusa nel lavoro pionieristico della donna che ha inventato il primo robot della storia ispirato al mondo delle piante.
Perfettamente adattate al loro habitat, le piante rappresentano un’alternativa evolutiva quasi speculare a quella del mondo animale: mentre uomini e animali si sono evoluti privilegiando caratteristiche legate al movimento e alla velocità, il mondo vegetale ha fatto della lentezza l’origine della propria resilienza. Se fino a ieri non avevamo dubbi su quale tra le due fosse la strategia di maggior successo, oggi qualche dubbio c’è, sollevato dalla crisi ecologica globale che abbiamo scatenato.
Dal suo eccezionale osservatorio di protagonista della rivoluzione tecnologica in atto Barbara Mazzolai ci conduce, con rigore scientifico e facilità divulgativa, in un’appassionante esplorazione della Natura, tra bizzarri animali, piante dalle capacità misteriose, enigmi naturali che ancora oggi arrovellano gli scienziati. Il suo libro offre spunti e riflessioni illuminanti per capire meglio il presente, e un valido aiuto per iniziare a immaginare il futuro del nostro bel «pianeta azzurro».

pp.192

Ninfa dormiente

Casa Editrice Longanesi&C., 2019

200.ooo copie vendute

Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.

PARTECIPA E VINCI CON NINFA DORMIENTE 


Fino al 2 giugno, acquistando una copia di Ninfa dormiente sul sito ibs.it, partecipi all’estrazione per vincere una notte per due persone in un country resort da sogno tra le vigne e i boschi del Collio Goriziano, per immergerti totalmente nelle atmosfere del libro. 
In più una cena a una stella Michelin che unisce tradizione regionale e innovazione gastronomica!
Scopri qui come partecipare all’esclusivo concorso!

Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.

Dopo Fiori sopra l’inferno – l’esordio italiano del 2018 più amato dai lettori – torna la straordinaria Teresa Battaglia: un carattere fiero e indomito, a tratti brusco, sempre compassionevole. Torna l’ambientazione piena di suggestioni, una natura fatta di boschi e cime montuose, di valli isolate e di bellezze insospettabili. Tornano soprattutto il talento, l’immaginazione e la scrittura piena di grazia di una grande autrice.

 

pp.480

Dall'altra riva

Casa Editrice Longanesi&C., 2020

Al funerale di suo padre, in Normandia, Nora non riconosce nessuno. Ma in fondo è normale: sono passati quarant’anni dall’ultima volta in cui aveva visto parenti e amici di un tempo lontanissimo che Nora ha cercato di dimenticare. Quarant’anni da quando è scappata dalla sua famiglia senza mai voltarsi indietro. Con una sola persona è rimasta in contatto per tutto quel tempo: sua sorella Apolline, che con lei ha diviso il dolore dell’abbandono da parte della madre Nadège, donna bella e difficile che dopo aver recitato senza troppa convinzione il ruolo di madre e moglie perfetta era improvvisamente scomparsa facendo precipitare il marito nella depressione.
Durante la lettura del testamento il notaio consegna alle due sorelle un diario scritto dalla madre, col racconto di quel che le era successo dopo la fuga. Le figlie, sconvolte nello scoprire tanti segreti sul conto dei genitori, decidono di mettersi sulle tracce della donna. Inizia così un viaggio commovente tra Francia e Toscana, tra presente e passato, per chiudere un cerchio e scoprire che alcuni legami sono così intensi da sopravvivere a qualunque abbandono.

pp.192

Che cosa sono gli algoritmi

Adriano Salani Editore, 2020

Qual è il segreto dei motori di ricerca di Google e Facebook? Dagli acquisti su Amazon fino alla possibilità di trovare un partner in rete, gran parte del progresso tecnologico del nostro tempo è dovuto all’applicazione di alcuni sofisticati e geniali strumenti: gli algoritmi.
Gestiscono tutto ‒ musica, finanza, editoria ‒ e presto controlleranno anche ospedali e politica. Insomma, il futuro sarà fatto di algoritmi sempre più potenti e presenti nella nostra vita quotidiana. Ma che cosa sono?
Gli algoritmi hanno origini antiche e non sono altro che procedimenti studiati per risolvere un determinato problema, ma non basta questa sintetica definizione per comprendere l’importanza e l’impatto che hanno nell’era di Internet.
Ennio Peres, tra i più autorevoli divulgatori matematici in Italia, ci spiega, ci racconta in modo semplice e chiaro i tanti aspetti pratici – e ludici – di questo affascinante argomento in un saggio divertente e ricco di esempi e curiosità.

pp.288

Chernobyl 01:23:40

Adriano Salani Editore, 2020

All’alba del 26 aprile 1986, all’01:23:40, Aleksandr Akimov preme l’interruttore per l’arresto di emergenza del quarto reattore nucleare di Chernobyl.
 
Quel gesto costringe alla permanente evacuazione di una città e sancisce l’inizio di un disastro nucleare che ha segnato la storia del mondo e il destino dell’Unione Sovietica. Seguiranno decenni di storie contraddittorie, esagerate e inesatte.
Questo libro, il risultato di cinque anni di ricerca, è un resoconto accessibile e completo su quel che accadde realmente. Dalla disperata lotta per evitare che il nucleo di un reattore in fiamme irradiasse l’Europa, al sacrificio e all’eroismo degli uomini che raggiunsero le zone colpite da un tale livello di radiazioni che gli strumenti non riuscivano nemmeno a registrarlo, fino alla verità sui leggendari ‘liquidatori di Chernobyl’, passando dal processo portato a termine dall’URSS e dalle relative bugie. La narrazione storica si alterna al racconto del viaggio dell’autore nella città ucraina di Pripyat, ancora abbandonata, e nell’estesa Zona di esclusione di Chernobyl. Un reportage completo che comprende fotografie dell’attuale paesaggio di Pripyat e che si legge come un romanzo.

pp.272

La scoperta di Cosa nostra

Chiarelettere editore, 2020

Un libro-inchiesta che ricostruisce la storia della scoperta della mafia in America.

Prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

Prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

«Le dichiarazioni del collaboratore
di giustizia Joe Valachi sono
il più importante passo in avanti
compiuto dall’intelligence nella
lotta contro la mafia.»
Robert Kennedy, procuratore generale
degli Stati Uniti
 
La sfida di Robert Kennedy alla criminalità organizzata

«Il saggio di Santoro è uno di quei libri
che vanno letti e divulgati.»
Dalla prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

– Lei fa parte di un’organizzazione segreta che si dedica
al crimine e alla protezione dei suoi membri che perpetrano reati?
– Ne ho fatto parte.
– Qual è il suo nome?
– Cosa nostra.
Joe Valachi davanti alla Commissione McClellan, 27 settembre 1963
 
Questa è la storia di un mafioso e di un politico: Joe Valachi, soldato nelle potenti famiglie di Cosa nostra a New York, e Robert Kennedy, che dalla fine degli anni Cinquanta al cuore dei Sessanta lavora alla realizzazione di una società più equa. Quando i loro destini si incrociano, l’America e il mondo scoprono l’esistenza di un’organizzazione criminale diffusa e articolata, sottostante a regole e codici precisi, che mina dall’interno l’economia intessendo relazioni con il potere.
Dopo trent’anni di militanza, Valachi, sentitosi tradito dal boss Vito Genovese, abbatte il muro dell’omertà: è lui il primo collaboratore di giustizia a fare il nome dell’associazione mafiosa. Il suo contributo rappresenta l’apice della svolta nella conoscenza e nel contrasto al crimine organizzato impressa da Kennedy, ministro della Giustizia dal 1961 al 1964 e creatore del primo pool antimafia.
Nel corso di questi quattro anni Kennedy rafforza e indirizza l’attività delle agenzie investigative, e coordina le indagini riunendo un gruppo di procuratori e inquirenti specializzati. Le sue intuizioni porranno le basi per la definizione in Italia del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Dando voce ai protagonisti, grazie all’esame di numerose fonti d’archivio statunitensi e alla raccolta di testimonianze dirette, questo libro ricostruisce in modo puntuale la storia di una strategia che ha rivoluzionato la percezione della mafia e indicato i metodi per contrastarla.

   

pp.272

Gambassi è un paesino della Toscana, sconosciuto ai più. Ed è il luogo di un’incredibile coincidenza: lì si è rifugiata la famiglia materna dell’autrice per sfuggire alle persecuzioni nazifasciste e lì, molti anni dopo, è nato Blasco, il suo cane. Marina Morpurgo legge un segno in questa coincidenza e intraprende così un viaggio reale e uno, parallelo, nella memoria, che la porta a considerare con altri occhi la malattia che nel frattempo ha colpito Blasco e la fuga verso la Toscana dei nonni e della madre. Un accostamento insolito, ma solo per chi non comprende come l’amore – per gli animali o per gli esseri umani – possa scavare nell’animo solchi profondissimi, riesca a suscitare emozioni anche negli sconosciuti, arrivi a far comprendere la forza della speranza o la dimensione della perdita. Uscito nel 2016, in questa nuova edizione Morpurgo racconta altre coincidenze e nuovi episodi di questa storia, sempre legati a Blasco e alla sua famiglia. Perché ci sono stati gesti e persone che hanno continuato a illuminare il suo cammino e possono far luce anche sul nostro.

pp.160

Mara. Una donna del Novecento

Ponte alle Grazie, 2020

Un grande affresco al femminile degli ultimi dieci anni del Ventennio.

Mara è nata nel 1920 e ha 13 anni quando comincia questa storia. Vive vicino a largo di Torre Argentina. Il papà è bottegaio, la mamma casalinga. Ha un’amica del cuore, Nadia, fascista convinta, che la porta a sentire il Duce a piazza Venezia. Le piace leggere e da grande vorrebbe fare la scrittrice o la giornalista. Tanti sogni e tante speranze la attraversano: studiare letteratura latina, diventare bella e indipendente come l’elegante zia Luisa, coi suoi cappellini e il passo deciso e veloce. Il futuro le sembra a portata di mano, sicuro sotto il ritratto del Duce che campeggia nel suo salotto tra le due poltrone. Questo è quello che pensa Mara, e come lei molti altri italiani che accorrono sotto il Suo balcone in piazza Venezia. Fino a che il dubbio comincia a lavorare, a disegnare piccole crepe, ad aprire ferite. Tra il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai propri desideri: nelle tempeste tengono a galla, e nei cieli azzurri sanno disegnare le strade del domani.

pp.304

Frieda

Ponte alle Grazie, 2020

La Frieda che dà il titolo a questo sorprendente romanzo è Frieda von Richthofen, figlia di un alto ufficiale tedesco, cugina del Barone Rosso e musa di D.H. Lawrence, il chiacchierato e geniale autore dell’Amante di Lady Chatterley. Donna dalla personalità eccezionale, è lei la grande fonte d’ispirazione e di passione del protagonista e voce narrante del romanzo, Joachim von Tilly. Questi,rampollo di una famiglia di conti tedeschi, sembra destinato a seguire le orme paterne a capo delle acciaierie di famiglia. Nella bellezza della Capri del primo Novecento, Joachim avverte tuttavia la possibilità di un’altra vita. Inizia allora per lui una fuga senza fine, costellata d’incontri, amori, speranze e tradimenti. Una fuga che lo porta da Vienna e Berlino fino a Buenos Aires, dove lo attendono le risposte alle tante domande lasciate in sospeso. Attraverso le vicende di Joachim, Palomar ci consegna un ampio e originale affresco ambientato tra il declino della Belle Époque, i vorticosi anni Venti e il crollo del nazifascismo. Pubblicato in poche copie nel 2015 da un piccolo libraio-editore milanese e ora presentato in una versione largamente rivisitata, questo grande romanzo, classico e modernissimo al contempo, rivela finalmente a un pubblico vasto uno dei nuovi autori più promettenti di questo scorcio di secolo.

pp.312

WA, la via giapponese all'armonia

Antonio Vallardi Editore, 2018

Wa significa armonia, ma come tutte le parole giapponesi evoca molto di più. Wa è infatti tutto ciò che è  mite, sereno e moderato, ma è anche tutto ciò che è giapponese.

Wa è un prefisso, che come un sigillo si applica sulle cose e sui concetti. tramite Wa, il Giappone ci insegna la sua più grande lezione: che la bellezza, la gioia e il senso civile si costruiscono con grande impegno, attraverso un lavoro continuo su se stessi, imparando la pazienza, facendo le cose con cura e mai a discapito degli altri, perché una felicità davvero sosteniblie è un progetto di tutti e mai di uno soltanto.

Questo libro è un viaggio attraverso 72 parole – 72 come le stagioni giapponesi, che ogni cinque giorni danno la possibilità di rinnovarsi – che simboleggiano e racchiudono in sé il fascino e l’essenza del Giappone.

pp.360

Il giardino dell'arte

Adriano Salani Editore, 2020

David è un dottorando in Storia dell’arte all’Università di Halifax, in Canada. Affascinato dalle bellezze del nostro Paese, riceve in dono dalla nonna un viaggio in Italia e parte così alla scoperta di tutti i tesori che sono stati oggetto dei suoi studi. A seguirlo da lontano c’è il suo mentore, lo straordinario professore che lo ha scelto come pupillo, con il quale mantiene un continuo scambio epistolare. Percorrendo in prima persona quel Grand Tour che è anche un viaggio alla scoperta di sé, David stringe amicizie, incontra studiosi e appassionati e, forse, anche l’amore. Non c’è argomento più ricco e affascinante della Storia dell’arte e non c’è Paese al mondo più carico di meraviglie artistiche dell’Italia. Con la competenza e il talento che lo hanno reso apprezzatissimo divulgatore, Claudio Strinati ci accompagna in un viaggio emozionante tra i tesori  e i protagonisti dell’arte italiana, svelandone retroscena appassionanti e poco conosciuti, sfatando miti e raccontando aneddoti, in un dialogo ora pieno di stupore, ora scanzonato e divertente. Un racconto speciale che è insieme una guida e un romanzo di formazione, grazie al quale guarderemo con occhi nuovi le meraviglie del nostro Paese.

pp.712

Stirpe di navigatori

Casa Editrice Longanesi&C., 2019

Marco Buticchi, il grande maestro dell’avventura: 1 milione e mezzo di lettori in Italia.

Una nuova, epica avventura per gli indimenticabili Oswald Breil e Sara Terracini

IL RITORNO DEL GRANDE MAESTRO ITALIANO DELL’AVVENTURA:
1 MILIONE E MEZZO DI LETTORI IN ITALIA

Una nuova, epica avventura per gli indimenticabili Oswald Breil e Sara Terracini

Oggi. Sara Terracini, impegnata in una lunga traversata a bordo del Williamsburg insieme al marito, l’inafferrabile Oswald Breil, riceve un singolare incarico: tradurre un antico diario rinvenuto in un monastero di Lisbona. A scrivere le proprie memorie è un grande navigatore italiano, dal cognome molto eloquente: Alessandro Terrasini.
Lisbona, 1755. I viaggi tra Italia e Portogallo della Frelon, l’imbarcazione del capitano Terrasini, sembrano procedere con regolarità e con profitto, grazie all’accordo per il commercio delle stoffe stretto con padre Rafael de Alves. Ma un duplice, tragico evento cambierà per sempre il loro destino. Il grande terremoto di Lisbona rade al suolo la città, provocando morti e devastazione. E nel quadro di instabilità civile e politica che ne segue, qualcuno si muove nell’ombra per portare a compimento le proprie oscure trame. Alessandro, Rafael e la giovane contessina Elisa si troveranno al crocevia di uno scontro di potere ad altissimo livello, costretti a contrastare negrieri, criminali ed eminenze grigie per salvare la propria vita e la propria stirpe.
Congo e Stati Uniti, anni Sessanta. Separati a causa di un attentato, i due fratelli congolesi Matunde e Kumi Terrasin sono costretti a lasciare la terra natia per sopravvivere. Matunde, provetto chitarrista e cantante, cambierà nome in Matt Under e raggiungerà la fama, ma la sua sfolgorante carriera di rockstar sarà interrotta dalla terribile guerra in Vietnam. Kumi trova momentaneo rifugio a Parigi e diventa uno dei protagonisti della stagione di proteste studentesche. Ma nessuno dei due può sfuggire a lungo agli inseguitori, da sempre sulle loro tracce, perché i due fratelli sono gli unici testimoni viventi di qualcosa di sconvolgente. Qualcosa che nessuno deve sapere.
Oggi. Matt Under, fratello del neopresidente del Congo Kumi Terrasin, è stato rapito. E c’è soltanto un uomo che può salvarlo: Oswald Breil.

pp.416

Le colpe degli altri

Casa Editrice Nord, 2020

Ogni vita nasconde un segreto.

Ogni luogo cela un mistero.

Ogni delitto racconta una storia

La forma a ventaglio e il colore tipico di quel periodo autunnale, un giallo così acceso da sembrare innaturale. Impossibile sbagliarsi, per un giardiniere come lui: è una foglia di Ginkgo Biloba. Ed è la seconda cosa fuori posto che Guido nota in quel giardino trascurato, parte di una grande villa abitata solo per due settimane l’anno, in agosto. La prima, invece, è stata una ragazza bionda stesa a terra, con indosso un elegante vestito lungo, dello stesso punto di blu dei suoi occhi spalancati sul nulla. Forse per colpa di quel colore che lo riporta a un passato mai dimenticato, o per quella foglia inconfondibile in un giardino senza alberi di Ginkgo Biloba – un dettaglio che Guido, per qualche strana ragione, non segnala alla polizia –, o magari per quel sentore di un profumo antico e familiare che solo lui, grazie al suo olfatto finissimo, ha percepito sulla scena del delitto, comunque sia quella ragazza sconosciuta e il suo triste destino diventano quasi un’ossessione per Guido. Sebbene abbia svariati motivi per mantenere un profilo basso, non resiste alla tentazione d’intraprendere una sorta d’indagine clandestina parallela a quella ufficiale. E il punto di partenza è proprio la foglia di Ginkgo Biloba. Perché lì, in Valle Cervo, in alcuni giardini privati in effetti ci sono degli alberi di Ginkgo. Guido inizia così un pellegrinaggio nei luoghi che lo hanno visto nascere e da cui se n’era andato per cercare fortuna in Francia, ma dov’è tornato da qualche anno per ritrovare una certa tranquillità. Una valle dimenticata dal resto del mondo e in cui pare che il tempo sia sospeso, una valle dove tutti parlano poco e non succede mai nulla. Ma dove sono nascosti segreti che non è più possibile tenere sepolti… 

pp.324

I leoni di Sicilia

Casa Editrice Nord, 2019

C’è stata una famiglia che ha sfidato il mondo.
Una famiglia che ha conquistato tutto.
Una famiglia che è diventata leggenda.
Questa è la sua storia.

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia – Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.

A distanza di anni il romanzo di Stefania Auci è ancora intesta alla classifica dei libri più venduti. 

Con 1 MILIONE di copie vendute, più di 50 edizioni, e traduzioni in 40 paesi, si conferma il più grande fenomeno editoriale degli ultimi anni.

Da ottobre 2023 è anche una serie originale Disney+, già vincitrice di due Nastri D’argento.

pp.448

Armocromia

Antonio Vallardi Editore, 2019

Quante volte ci capita di sentirci spenti, giù di tono, incapaci di esprimere la luce che sentiamo brillare in noi? Diamo la colpa alla mancanza di sonno, allo stress o alla giornata sbagliata, ma non siamo consapevoli che la ragione è un’altra: i colori. Come le tempere sulla tavolozza di un grande pittore, anche la nostra pelle ha bisogno degli abbinamenti giusti per risplendere.

Ma come fare a orientarsi? Come capire quali sono i colori giusti per noi? Il segreto c’è, si chiama armocromia ed è il metodo scientifico ideato da Rossella Migliaccio per identificare la nostra palette di colori personale, scoprire le sfumature che ci valorizzano e imparare a far risaltare il nostro fascino e la nostra unicità. Grazie all’armocromia impareremo a conoscere i colori che ci sono amici e a declinarli per scegliere abiti, accessori, make-up, arredamento…

Ma non è solo una questione di immagine: riscoprire i colori ci spinge a domandarci quando e perché abbiamo smesso di usarli, a rivedere la nostra storia e, talvolta, a iniziarne una nuova. Conoscere il linguaggio segreto dei colori può cambiarci la vita, rendendoci più sicuri, più belli e, di conseguenza, più felici.

pp.272

Digerisco

Antonio Vallardi Editore, 2020

DA UNO DEI MAGGIORI ESPERTI DI DIGESTIONE
LA VIA MAESTRA PER MIGLIORARE LE FUNZIONI INTESTINALI E GUADAGNARE UN PERFETTO EQUILIBRIO PSICOFISICO
 
Per chi si sente sempre gonfio, per chi vuole digerire meglio, purificarsi e avere una pancia piatta, Frank Laporte-Adamski ha messo a punto un metodo comprovato, semplice da seguire ed efficace nei risultati, per ritrovare e mantenere l’armonia con il nostro secondo cervello, l’intestino.
In questo libro propone un percorso integrato, adatto a tutti, che da un lato ci consentirà di sfruttare al meglio il potere degli alimenti – grazie a una corretta associazione dei principi nutritivi –, dall’altro ci insegnerà a rapportarci con il nostro corpo in maniera sana ed efficiente, per raggiungere la migliore salute psicofisica possibile.

Il Metodo Adamski si basa su due azioni fondamentali: imparare a combinare gli alimenti secondo il concetto veloce-lento e scoprire un modo nuovo di rapportarsi con il proprio corpo, in modo da raggiungere uno stato di benessere generale.
Partendo dal principio che un’alimentazione integrata – in cui tutti i nutrienti interagiscono al meglio – contribuisce a mantenere sani corpo, mente e muscoli, e insegnandoci i metodi più efficaci per favorire l’evacuazione – senza trascurare la respirazione –, il guru del transito intestinale Frank Laporte-Adamski ci guida nel raggiungimento di uno stato di salute, armonia ed equilibrio psicofisico ed energetico.
Corredato da aneddoti e storie vere (di clienti anche celebri), questo manuale non solo ci insegna a prenderci cura del nostro corpo come di un ecosistema, ma è anche in grado di intrattenerci e gratificarci come un romanzo scientifico.

«Come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è un completo benessere fisico, psicologico e sociale, non una semplice assenza di malattia. Il corretto funzionamento dell’apparato digerente è strettamente legato all’asse mente-corpo e l’approccio di Adamski tiene in grande considerazione il miglioramento dello stile di vita, partendo dalla correzione dei vizi, dell’alimentazione e del movimento.»
Dott. Antonio Pacella, Medico specialista in Scienza dell’alimentazione

 

pp.156

La dieta della mente felice

Antonio Vallardi Editore, 2020

 
La neuroscienza di avanguardia ha dimostrato l’impatto dell’alimentazione su salute mentale e malesseri come ansia e depressione.
Per la prima volta, dall’osservatorio privilegiato di un medico psichiatra e nutrizionista, il metodo che spiega quali cibi combattono i disturbi della psiche e come inserirli nei pasti di tutti i giorni.
Con la Dieta della Mente Felice finalmente è possibile mangiare gli alimenti giusti, nelle giuste proporzioni, migliorare la salute del microbiota e contribuire
in modo attivo al proprio benessere psichico.

 
Che infarto, cancro, obesità, diabete, malattie neurodegenerative condividano meccanismi infiammatori è noto. Studi recenti indicano però una connessione anche tra infiammazione cronica e salute mentale. Il modo più naturale ed efficace per ridurre l’infiammazione sistemica è un’alimentazione basata su un sapiente e variegato consumo di antiossidanti e fibre vegetali: tali sostanze nutrono ed equilibrano il microbiota (i batteri del nostro intestino), il quale comunica con il cervello e interviene in processi fondamentali dello stato mentale, svolgendo un ruolo attivo anche in caso di ansia, stress e depressione. Il dottor Stefano Erzegovesi, primario del Centro per i Disturbi Alimentari dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e pioniere della divulgazione scientifica nel campo incrociato di psichiatria e nutrizione, ci insegna a sfruttare davvero il potere dei vegetali, conoscendone la diversità, i fitochimici specifici, i dosaggi, le cotture. La dieta della mente felice ci schiude i segreti del meraviglioso ecosistema costituito da corpo, mente e microbiota, offrendo un percorso di conoscenza e alimentazione per migliorare l’umore e la vita emotiva.
Un’opera in tre atti per conoscere, riconoscere e inserire al meglio nella nostra dieta gli alimenti che fanno la felicità, senza rinunce né costrizioni, per ottimizzare l’asse intestino-cervello ristabilendo l’equilibrio interiore e rendendoci protagonisti, e non più vittime, dei nostri stati d’animo.
• C’è fibra e fibra: vademecum sulle fibre più amiche della salute
• I «superpoteri» dei vegetali: broccoli, radici, verdure a foglia, legumi, cereali integrali (e molti altri superfood)
• I falsi miti: perché la crusca è una fibra povera e la cipolla vi cambierà la vita
• L’equilibrio dei cinque elementi in cucina: salato, dolce, amaro, aspro, speziato
• Come abituare l’intestino alle fibre, dall’aglio al topinambur: riabilitazione graduale anche per intestini disbiotici, pigri, affetti da disturbi cronici
• Ritmi circadiani: calibrare gli intervalli tra i pasti per ottimizzare l’effetto detox
• Il giorno di magro per pulire il corpo e la mente
• Ricette deliziose per tutti i palati: dal muesli nottambulo all’hummus di ceci con fibra calmierata, un programma completo per essere più felici

pp.336

Le origini del potere

Casa Editrice Nord, 2020

La strada per il potere è lastricata

d’intrighi e agguati, cadaveri e sangue, alleanze e tradimenti

Un uomo la percorrerà e forgerà il proprio destino

Diventare papa

La strada per il potere è lastricata

d’intrighi e agguati, cadaveri e sangue, alleanze e tradimenti

Un uomo la percorrerà e forgerà il proprio destino

Diventare papa

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Agosto 1471. Esausto dal lungo viaggio, un giovane frate attraversa le antiche mura che difendono la città, passa accanto alle vestigia diroccate di un passato ormai dimenticato, s’inoltra in un intrico di vicoli bui e puzzolenti. E infine sbuca in una piazza enorme, davanti alla basilica più importante della cristianità, dove si unisce al resto della popolazione. Ma lui non è una persona qualunque. Non più. È il nipote del nuovo papa, Sisto IV. È Giuliano della Rovere. E quello è il primo giorno della sua nuova vita, un giorno che segnerà il suo destino: dopo aver assistito alla solenne incoronazione dello zio, Giuliano viene coinvolto dai suoi cugini, Girolamo e Pietro Riario, in una folle girandola di festeggiamenti nelle bettole della città, per poi rischiare la morte in un agguato e ritrovarsi al sicuro tra le braccia di una fanciulla dal fascino irresistibile. È il benvenuto di Roma a quell’umile fraticello, che subito impara la lezione. Solo i più forti, i più determinati, i più smaliziati sopravvivono in quel pantano che è la curia romana. Inizia così la scalata di Giuliano, che scopre di avere dentro di sé un’ambizione bruciante, pari solo all’attrazione per Lucrezia Normanni, la donna che lo aveva salvato quel fatidico, primo giorno, e che rimarrà al suo fianco per gli anni successivi, dandogli pure una figlia. Anni passati a fronteggiare con ogni mezzo sia le oscure manovre del suo grande avversario, il cardinale Rodrigo Borgia, sia i tradimenti dei suoi stessi parenti, i Riario. Anni passati sui campi di battaglia, ad imparare l’arte della guerra, e a tramare in segreto contro i Medici di Firenze, nonostante il disastroso esito della congiura dei Pazzi. E tutto per prepararsi a un evento ineluttabile: la morte di suo zio, il papa, e l’apertura del conclave. Ecco la grande occasione di conquistare il potere assoluto. Ma Giuliano scoprirà che il destino, per il momento, ha altri piani per lui…

pp.384

Fiore di roccia

Casa Editrice Longanesi&C., 2020

Una storia vera e dimenticata, la storia delle Portatrici, donne d’ogni età, dai tredici ai sessant’anni, che durante la prima guerra mondiale aiutarono gli uomini nelle trincee della Carnia trasportando nelle loro gerle e lungo sentieri impervi viveri e munizioni, camminando per ore nella neve e riportando spesso a valle i cadaveri dei soldati. 

Sulla Carnia fischiano le bombe sganciate dagli austriaci, sibilano nell’aria i proiettili. Mille metri più in basso, le donne li sentono e pregano che i loro uomini non ne vengano colpiti. Anche Agata prega. Lei che ha lasciato gli studi per prendersi cura del padre malato, lei che ha una casa piena di libri e nessun tempo per leggerli… perché la Grande Guerra è arrivata e l’ha resa una portatrice. Ogni mattina all’alba, Agata corre ai magazzini militari a valle, riempie la sua gerla con venti, trenta, a volte quaranta chili di viveri per i soldati e affronta di petto la montagna. Cammina per ore, nella neve che le arriva fino al ginocchio, per raggiungere il fronte. È un percorso estenuante, pericoloso, che compie tutti i giorni in compagnia delle altre ragazze volontarie come lei. Come l’esuberante Viola che è lì per amore di un artigliere alpino o Lucia, quattro figli e una forza quieta che è un punto di riferimento per tutte le altre. Sono amiche, compagne, e conoscono quelle montagne meglio di chiunque altro. Insieme, le portatrici cantano per farsi coraggio, pregano per avere fiducia, parlano per coprire il rumore delle armi, corrono per arrivare in tempo. Quando scendono, le gerle sono vuote ma le loro mani sono occupate dalle barelle con i feriti da curare o i morti che devono seppellire. È una vita durissima, ma Agata è forte e determinata, ha il sangue freddo di chi vuole combattere. Impara a farsi rispettare dai soldati, a farsi conoscere dai comandanti. Le sue certezze, però, vacillano quando un cecchino austriaco la vede e lei, d’istinto, gli spara. Quella stessa notte, il pensiero del soldato abbandonato sul sentiero non le dà pace. E così decide di andare a prenderlo…

Con Fiore di roccia Ilaria Tuti crea un romanzo che celebra il coraggio delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili e analfabete, ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte. Una storia di solidarietà e di forza. Una protagonista che raccoglie in sé le 1200 vite dimenticate di tutte loro.

pp.320

Diario di un cinico gatto

Magazzini Salani, 2018

Questa è la storia di un gatto. Che un giorno decise di rubare un diario e di raccontarsi, tra un giretto al parco, un’incursione dal vicino e una dormita nell’appartamento che condivide
con due “stupidi umani”. Questa è la storia di un cinico gatto. Che offre ai lettori il suo sguardo lucido sul mondo, con l’ironica consapevolezza di chi si ritiene un essere superiore e ha ragione di farlo. Questa è la storia del viaggio di un cinico gatto. Che ha deciso di condividere in un romanzo la sua avventura felina on the road. Ci fa innamorare di lui tra incontri, scampati pericoli, amici, nemici, maestri e… altre risposte ad altre domande, quelle sulla vita: le stesse che noi (stupidi) umani ci poniamo da migliaia di anni. Questa è la storia del viaggio filosofico di un cinico gatto. Che ci permette di capire perché, se siamo fortunati, verremo un giorno affidati a un gatto. E perché i felini esercitino da sempre un saggio, silenzioso, felpato dominio sul mondo.

pp.416

La ragazza del fuoco

Astoria Edizioni , 2020

Un potente romanzo di formazione. Il racconto di un’estate degli anni ‘80, della forza devastante del primo amore e della scoperta dei limiti e delle colpe degli adulti.

È giugno, il mese del sole. Mentre rientra dalla sua solita corsa serale in città, Marco vede un cartellone che pubblicizza la mostra fotografica di una certa Maria Dharana. Il nome non gli dice niente, ma l’immagine che fa da sfondo al manifesto lo pietrifica: una foto in bianco e nero di una ragazza nuda sospesa in un liquido luminoso, i capelli dilatati dalla corrente del mare e lungo il corpo, appena inclinato in avanti in una sorta d’abbraccio ambito, dipinte a mano queste parole: Nei tuoi occhi vedrò l’inizio e la fine del tempo. Ci sarà il mare, ci sarà il fuoco e ci saremo noi. Con la rapidità di uno schiaffo, quelle parole hanno il potere di riportare Marco all’estate del 1982, l’anno dei Mondiali di calcio vinti dall’Italia. Siamo a Baia Calo, un piccolo borgo di pescatori del Sud Italia. Qui Marco, allora quattordicenne, trascorre le vacanze insieme alla famiglia e a un gruppo di amici. Le nuotate e le scorribande si intrecciano con i momenti di vita famigliare, caratterizzati dal difficile rapporto con il padre e dalla latente crisi coniugale in atto tra i genitori. La sua vita procede, finché l’incontro con due figure potenti e misteriose lo indurrà a mettere totalmente in gioco se stesso, determinando il passaggio dalla condizione di ragazzo a quella di uomo. Sono entrambe figure magnetiche e necessarie, dolci e bizzarre, per molti aspetti anche simili: Achille, il matto del villaggio, portatore sano però di un’antica saggezza; e Maria, una coetanea di Marco che tutti in paese chiamano “la ragazza del fuoco”. Sarà soprattutto lei, con la sua naturale e selvaggia sensualità e con la sua personale ferita, che la rende al tempo stesso dolce e spietata, a spingere Marco a compiere azioni fino a poco prima per lui impensabili. Navigando nel territorio sempre vivo e imponderabile delle relazioni, Marco imparerà pian piano a conoscere se stesso, i suoi limiti, le sue fragilità, le sue paure, i suoi bisogni più profondi, il suo coraggio e, in ultimo, il dolore della perdita, della separazione e della sconfitta. Come in ogni viaggio di conoscenza e di emancipazione che si rispetti, che assume qui il sapore delle antiche iniziazioni capaci di custodire il vero destino di un essere umano, sarà solo alla fine del racconto che Marco, ormai adulto, avrà la possibilità di incontrare di nuovo Maria e di realizzare
finalmente la sua giovanile aspirazione d’intercettare il movimento della Terra. Con uno stile che ha il gusto di un’epica moderna, questo romanzo ci ricorda che tornare alla fonte di tutte le cose è ancora possibile, che è sempre lì a portata di mano, basta solo avere il coraggio di donarsi all’altro e, in fondo, di morire a se stessi. Come fa ogni giorno il sole che sorge e tramonta, spontaneamente, senza un perché, senza uno scopo.

pp.288

Gli affamati

Ponte alle Grazie, 2020

Un esordio di qualità, una lingua potente che racconta con crudezza la vita di due fratelli, fragili e deteriorati, vittime di una condizione di chiusura e degrado, torturati da un senso di colpa che governa le loro vite e al quale devono reagire.

Antonio e Paolo sono fratelli,diciannove e ventidue anni. Vivono solida quando il padre è morto e la madre è andata via di casa. Insieme hanno costruito una quotidianità che, seppur precaria, parrebbe funzionare. Vivono alla giornata, tirano avanti in un presente che non concede di elaborare progetti futuri. E abitano in un paese minuscolo, una periferia immaginaria nel centro Sud che sembra quasi un confino, degradato e gretto.È un’estate torrida. Antonio cerca un lavoro, Paolo di tenersi stretto il proprio. L’esistenza dei due procede senza grandi avvenimenti, tra notti allucinate, feste con gli amici, giornate al mare e serate di sesso, alcol e droga.Finché poi, un giorno di quiete apparente, qualcosa si spezza, e vecchi scheletri saltano fuori dall’armadio,mostri del passato seppelliti in malo modo. La madre, fuggita anni prima dal marito violento, torna da loro, un amore quasi dimenticato bussa alla porta di uno dei due fratelli e crimini di cui non è mai stata scontata la penasi affacciano all’orizzonte dell’altro.E tutto dev’essere rimesso in discussione.Una grande, nuova narrazione contemporanea che sa illuminare la nostra rabbia e la nostra solitudine,che lo fa attraverso una lingua precisa e scarna, uno sguardo maturo e senza paura. Un desiderio autentico di denudare la realtà per comprenderla e forse, domani, trasformarla.

pp.176

Su un faro in un’isola sperduta del Mediterraneo vive Martina: maldestra, ironica e patologicamente curiosa. Ma soprattutto misantropa. Sarai lei a dover risolvere il mistero della morte dell’anziano vicino di isola. Proprio lei a cui non interessa degli altri. Ma chissà se poi e proprio così.

Martina ce l’ha messa tutta per avere una vita come gli altri. È andata a feste, aperitivi, pranzi di famiglia; ha persino avuto qualche fidanzato. Salvo realizzare, anni dopo, che non ama la compagnia delle persone. A dire il vero, proprio non la sopporta; in altre parole, si è scoperta un’incorreggibile misantropa.
La soluzione è andare via, lontano, trasferirsi in un luogo impossibile da raggiungere per chiunque: un faro sperduto nel Mediterraneo. Su quell’isola potrà starsene per i fatti suoi, con la sola compagnia del vento, del mare e del cielo infinito. Ma si sa, nulla va mai come ci si immagina.
Il mare non è mai davvero calmo e gli imprevisti sono sempre all’orizzonte. Per Martina, l’inconveniente è rappresentato da un invito a cena da parte dell’uomo che abita l’isola prospiciente la sua. Non può certo rifiutare ed è anzi sorpresa di come il suo ospite parli di rado e faccia poche domande. L’alone di mistero che lo avvolge svanisce appena Martina è di nuovo al sicuro sul suo scoglio remoto, finché, qualche giorno dopo, le arriva la notizia che l’uomo è morto. Si è impiccato. Per tutti si tratta di suicidio. Ma c’è una vocina che non smette di farsi sentire nella testa di Martina: e se si fosse trattato di un omicidio? Che le poche frasi pronunciate durante la cena fossero un indizio per lei? Una richiesta di aiuto? Martina non può resistere alla tentazione di indagare. Così, si trasforma in una detective per caso, o forse per sbaglio. Perché solo lei può capire che cosa è successo davvero. Proprio lei a cui non interessa degli altri. E chissà se poi è proprio così…

Simona Soldano è un’esordiente di talento che, con penna sottile e arguta, tratteggia una protagonista unica che dice sempre quello che pensa. In un vecchio faro, su un’isola sperduta e circondata dalle onde, dà voce a una storia affascinante e pungente, in cui i misteri non chiedono il permesso. Quando arrivano non si può fare altro che dare spago all’intuito, ovunque ci porti.

pp.240

Un uomo in mutande

Garzanti, 2020

Movimenti sospetti nella notte a Bellano: forse allucinazioni, forse faccende private, forse non proprio reati. Forse.

«Un uomo in mutande?» chiese il maresciallo Ernesto Maccadò. Nessuna traccia di sorriso. Anzi, un’espressione che valeva un punto interrogativo.
Il Misfatti l’aveva messa sullo scherzo, ma quello, niente, aveva preteso i dettagli invece di riderci su.
«Si spieghi meglio, appuntato», disse il Maccadò.
«Dicevo tanto per…» annaspò il Misfatti.
«L’ascolto comunque», insisté il maresciallo.

12 aprile 1929. È la volta buona. Capita di rado, ma quando è il momento l’appuntato Misfatti si fa trovare sempre pronto. Dipende dall’uzzolo della moglie, che stasera va per il verso giusto. E così, nel piatto del carabiniere cala una porzione abbondante di frittata di cipolle. Poi un’altra, e una fetta ancora, e della frittata resta solo l’odore. Che non è buona cosa, soprattutto perché ha impregnato la divisa, e chi ci va adesso a fare rapporto al maresciallo Ernesto Maccadò diffondendo folate di soffritto? Per dirgli cosa poi?, che durante la notte appena trascorsa è stato trovato il povero Salvatore Chitantolo mentre vagava per le contrade mezzo sanguinante e intontito, dicendo di aver visto un uomo in mutande correre via per di là? Sì, va be’, un’altra delle sue fantasie. In ogni caso la divisa ha bisogno di una ripulita. Ma proprio energica. Come quella di cui avrebbero bisogno certe malelingue, che non perderebbero l’occasione di infierire sullo sfortunato Salvatore ventilando l’idea di rinchiuderlo in un manicomio. Anche il Comune, guarda un po’, sta progettando una grande operazione di pulizia, una «redenzione igienica» che doti Bellano delle stesse infrastrutture che vantano già altri paesi del lago, più progrediti nella civiltà e nel decoro. Ma, un momento, che ci faceva esattamente un uomo in mutande, in piena notte, per le vie del paese? E perché correva?
In Un uomo in mutande il maresciallo Ernesto Maccadò si trova per le mani un caso che forse non lo è, o forse sì. Andrea Vitali gioca con il suo personaggio preferito, stuzzicando la sua curiosità e mettendo alla prova le sue doti di buon senso. Una specie di trappola alla quale chissà se il maresciallo saprà sfuggire. Unica certezza: il godimento del lettore.

pp.320

Storia di un gatto bibliotecario

Magazzini Salani, 2019

Questa è la storia di una Biblioteca che esiste da secoli, in cui da sempre il custode umano è affiancato da un guardiano felino; dove i gatti si trasmettono la conoscenza delle lingue, di tutto il sapere contenuto nei libri e di molte, infinite altre cose.
Questa è la storia di un gatto, un “gatto delle sabbie”, nato vicino al Nilo e alle dune. Rapito da cucciolo e approdato alla Biblioteca, viene battezzato dalla gatta Iside con il nome di Jorge Luis, iniziando il suo apprendistato di Gatto bibliotecario.
Questa è la storia dei misteri e dei segreti nascosti nella Biblioteca e di come Jorge Luis li scopre, trovando al tempo stesso il senso del proprio nome, della propria storia e di tutte le storie contenute nei libri della Biblioteca. Perché, come scriveva un altro celebre “Jorge Luis”, ogni storia non è altro che la riproposizione di quattro storie: la storia di un viaggio, di un sacrificio, di una ricerca e di un assedio.

pp.420

La forma del silenzio

Ponte alle Grazie, 2020

Un bambino sordomuto che perde tutto, un segreto doloroso custodito per vent’anni, due anime tormentate che si cercano: grandi tematiche per un romanzo intimista dalla trama carica di suspense.

Nella Lodi degli anni ottanta Anna vive la sua esistenza protetta da una corazza di solitudine. Trascorre le sue giornate alternando cene con la madre – una fiorista affettuosa e apparentemente imperturbabile – che non riesce a perdonare del tutto per non aver lottato quando la loro famiglia si è disfatta; sporadici incontri, ormai imbarazzati, con Stella, l’amica di sempre con cui ha avuto un’intensa quanto breve relazione amorosa e che adesso sta per trasferirsi a Parigi al seguito del compagno, un fotografo di moda da cui aspetta un figlio; il suo studio in cui svolge la professione di psicologa; e il lavoro di insegnante di sostegno per bambini sordomuti. Una specializzazione, questa, che è l’unica traccia del fatto che Anna vent’anni prima ha avuto un fratello, Leo, un bimbo dolce e creativo, nato sordomuto. Fino ai sei anni Leo ha vissuto in famiglia, protetto dall’amore incondizionato e assoluto della sorella maggiore, e lì ha imparato a comunicare con la lingua dei segni e con quella degli affetti. Nel 1964 però la legge italiana non prevede che i bambini sordi possano frequentare le scuole “normali” e così Leo viene mandato lontano da casa, in un prestigioso collegio di Milano, il Tarro, una scuola speciale in cui è vietato usare la lingua dei segni, considerata dal Vangelo la lingua delle bestie. La sua vita diventa così, all’improvviso, dura e incomprensibile; il suo disagio si manifesta forte sia a scuola, dove però la severa direttrice mette a tacere i suoi tentativi di fuga e i gesti di ribellione, sia a casa, dove il bambino non permette più a nessuno di toccarlo a eccezione di Anna che però sceglie di tacere ai genitori la profonda sofferenza del fratellino.
Questo fino a una fredda notte di dicembre, quando Leo, sotto una fitta nevicata, sparisce. A nulla servono le indagini e le ricerche della polizia: di lui non si avranno più notizie.
Pochi giorni dopo la tragedia anche il padre di Anna abbandona lei e la madre: l’uomo è infatti preda da anni di una depressione che neanche l’amore della moglie ha saputo curare e che avrà come epilogo una morte violenta.
Le ferite di Anna, mai veramente rimarginate, vengono riaperte diciannove anni dopo quando al suo studio si presenta Michele, un compagno di Leo ai tempi della scuola. Michele usando la lingua dei segni inizia a raccontare la sua storia, partendo da quella notte d’inverno. E Anna non può rimanere indifferente a ciò che quell’omone immobile e impassibile le sta dicendo. Così inizierà una ricerca solitaria e dolorosa per scoprire cosa è realmente successo all’amato fratello e per ritrovare sé stessa.

pp.240

Un romanzo nostalgico, agrodolce e irresistibile, che parla a tutte le generazioni per riflettere sul valore dell’amicizia a qualunque età e sull’importanza di rischiare, sempre.
Una storia intensa e struggente sui migliori anni della nostra vita.

“Mi ero ripromessa che sarebbe stato l’ultimo Capodanno che avrei trascorso così, ma poi ne erano passati altri sei e adesso mi sentivo davvero come la povera illusa che continua ad esprimere desideri quando vede una stella cadente o sente i rintocchi della mezzanotte.”
È l’ennesimo 31 dicembre che Benedetta trascorre insieme agli amici storici della compagnia di Via Gonzaga, quegli stessi amici che negli anni ottanta passavano i pomeriggi seduti sui motorini a fumare e a scambiarsi pettegolezzi, e che adesso sono quarantenni alle prese con divorzi, figli ingestibili, botulino e Sindrome di Peter Pan. Ma quello che accomuna ancora quei “ragazzi” a distanza di trent’anni, è la stessa aspettativa di un sabato sera diverso da quello precedente, quello in cui succederà quel qualcosa di speciale, un bacio, un incontro, una svolta. Quell’attesa tipica della gioventù che non li ha mai abbandonati, e che adesso si traduce in un messaggio sul telefonino, che però tarda ad arrivare. Un messaggio che potrebbe significare riprendere il filo di un amore che non si è mai spezzato nonostante il tempo trascorso lontani l’uno dall’altra, ma che forse era quello giusto, quello vero e che ora ritorna a far battere il cuore nell’era dei social, a colpi di messaggini, playlist e selfie, al posto di lettere struggenti, cassette e foto sbiadite dalle lacrime. Una nostalgia del tempo passato così difficile da lasciare andare perché significherebbe rassegnarsi a un mondo complicato, competitivo e senza punti di riferimento, che niente ha a che vedere con quello scandito dai tramonti e dalle canzoni suonate alla chitarra intorno a un falò. Fino al giorno in cui qualcosa cambia davvero. Arriva il sabato diverso dagli altri. L’inatteso accade. La vita sorprende. Eppure non sempre nel modo in cui si credeva e bisogna trovare il coraggio di abbandonare la scialuppa e cominciare a nuotare nel mare della maturità, quella vera.

pp.304

Io ti cercherò

Casa Editrice Longanesi&C., 2020

Questo libro nasce dalla serie televisiva creata da Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli, Monica Rametta e Massimo ­Bavastro.
Regia di Gianluca Maria Tavarelli
 
 
Sembra un semplice benzinaio, Valerio, nella sua tuta scolorita alla stazione di servizio di Anzio. Ma lo sguardo disilluso fa pensare che abbia alle spalle una storia più complicata, una storia finita male. Ed è proprio così: Valerio è un ex poliziotto, allontanato dalle forze dell’ordine in strane circostanze.
Persi il lavoro e la famiglia, per sfuggire al dolore si è confinato in una vita di provincia solitaria e anonima. Fino al giorno in cui lo raggiunge la notizia che dalle acque torbide del Tevere è emerso il cadavere di suo figlio, Ettore, un ragazzo ribelle e idealista con cui Valerio ha rotto i rapporti da tempo.
Il caso viene presto archiviato: suicidio.
Ma Sara, una collega con cui Valerio ha avuto una storia che non è mai finita davvero, gli confida i propri dubbi sulla ricostruzione dei fatti. E lui decide di tornare a Roma per indagare.
I dubbi di Sara diventano presto certezze: Ettore in realtà è stato ucciso, forse perché si era avvicinato troppo a una verità scottante. Valerio decide così di riprendere le fila della ricerca che il figlio non è riuscito a terminare.
Ed è proprio attraverso questa indagine contro tutto e contro tutti che Valerio si riavvicina a Ettore, scoprendo una persona molto diversa da quella che credeva di conoscere. Un confronto dal quale uscirà profondamente cambiato.

pp.352

L'ultima testimone

Garzanti, 2020

Un romanzo che parla di un episodio dimenticato della nostra storia: la resistenza partigiana a Trieste e le foibe.
Una storia sul senso di responsabilità, sul potere dei segreti, sulla forza dell’amicizia e sull’importanza del passato per capire chi si è veramente.

Un uomo anziano sta morendo quando pronuncia queste ultime parole: «Cercate Francesca perché solo lei sa la verità». Una semplice frase che stravolge la routine che la donna si è costruita con difficoltà negli anni. Una routine dove non c’è spazio per il suo passato. Ma ora ci sono mille domande che chiedono una risposta e la costringono a tornare a Trieste. Lì, quando era solo una ragazzina, ha assistito a qualcosa che ha preteso di dimenticare. Qualcosa che ha a che fare con sua nonna e i suoi amici, che le hanno voluto bene come a una figlia. Sono stati loro a insegnarle a non fidarsi mai di nessuno, perché sono cresciuti in un tempo buio. Un tempo in cui la guerra aveva spento ogni sogno. Eppure hanno combattuto nella resistenza, cercando di fermare il nemico con qualunque nome o divisa si presentasse. Ma, quando si vivono totalmente i propri ideali, si fanno scelte che cambiano il futuro. Scelte che hanno un prezzo. Scelte che portano ad avere dei segreti, per cui non dovrebbero esserci testimoni. Francesca non ha mai capito qual sia il suo ruolo nelle loro vite, nella loro amicizia, nelle loro promesse senza riscatto. Eppure ora deve scoprirlo. Perché qualcuno l’ha chiamata a ricordare. Perché la storia più sembra lontana più è a un passo.

pp.320

La campana di Marbach

Ugo Guanda Editore, 2020

La giovinezza di Antonio Ligabue appartiene al romanzo più che alla realtà. Si innesta, nella geografia e negli affetti, in luoghi distanti e assai diversi fra di loro: Zurigo e le valli dolomitiche, da dove è emigrata la madre; la Svizzera orientale, in cui il «matto», dopo essere stato abbandonato, cresce in una famiglia affidataria; e le pianure emiliane, dove arriva ventenne, senza conoscere una sola parola di italiano, espulso dal paese che pure ha cercato di offrirgli un avvenire perché «mentalmente minorato e socialmente pericoloso». Violente ribellioni e amari rimpianti, fughe verso l’ignoto e desiderio di riscatto, vagabondaggi nella natura e reclusioni in manicomio riempiono un’epoca molto travagliata. Dolore e risentimento, nostalgia e illuminazioni si sciolgono nelle pagine di questo romanzo dove la memoria del suono delle campane e dei paesaggi elvetici, dei loro colori, delle luci e delle atmosfere torna a rinnovarsi come nelle opere del pittore. Martinoni parte dalla realtà per avventurarsi a poco a poco nella magia visionaria di un mondo che nutre profondamente l’ispirazione e il lavoro di uno dei più grandi e inquietanti artisti del Novecento.

pp.336

Il segno immortale

Ponte alle Grazie, 2020

L’antico Egitto è forse, tra le antiche civiltà, quella che più ha affascinato il resto del mondo, da Erodoto in poi. Merito delle tracce che ha lasciato, impressionanti nella loro scala monumentale, e dei tanti misteri che la circondano. E merito anche della scrittura geroglifica, protagonista anch’essa di una storia affascinante, rimasta per secoli muta custode dei segreti di un popolo e dei suoi cinquemila anni di storia. In questo libro, scritto con la passione contagiosa di un’innamorata e un raro talento di divulgatrice, Barbara Faenza ci guida alla scoperta di questi segni immortali, espressione di una visione del mondo, della vita e della morte: e lo fa attraverso i geroglifici stessi, facendoli parlare e, perché no, insegnandoci a decifrarne qualcuno. Verremo così a sapere di dei e faraoni, di mummie e animali sacri, ma anche di un fiume nero e del suo deserto, di paura, amore, ordine e caos, in un viaggio alla scoperta della civiltà egizia, guidato dalla sua scrittura magica.

pp.208

Il potere antistress del respiro

Antonio Vallardi Editore, 2020

Curare lo stress senza farmaci è possibile. Il miglior rimedio è nel nostro corpo:
questo libro straordinario, che unisce la scienza più aggiornata con l’esperienza diretta, ci mostra come riprendere in mano la nostra vita.
Consigli, suggerimenti, esercizi, ricette per sconfiggere l’ansia e la fatica e rinascere nel corpo e nella mente.
 
Le conseguenze dello stress cronico sulla salute sono note: danni al sistema immunitario, ipertensione, infertilità, depressione. Per combatterlo, sempre più esperti concordano sui vantaggi di un approccio dolce e non farmacologico. Uno degli strumenti più potenti per attivare la nostra capacità di autoguarigione è anche il più sottovalutato: il respiro.
Scienziato, accademico, coach, campione di apnea, Mike Maric ha sperimentato su se stesso e sugli atleti con cui lavora un metodo innovativo per combattere il sovraffaticamento, la tensione e l’ansia attraverso tecniche di respirazione per tutti i livelli, dai principianti ai professionisti. Partendo dal gesto più naturale, questo libro ci insegna a intraprendere un percorso che ci riconnetta con le nostre risorse migliori per raggiungere gli obiettivi che contano. Usare al meglio i nostri polmoni può cambiarci la vita.
 
 
SCOPRIAMO LE FANTASTICHE 4 AREE DEL BENESSERE:
BREATHNESS. La gestione del respiro per ritrovare la nostra forza
MINDNESS. Il lavoro mentale come pratica di rigenerazione
FOODNESS. La corretta alimentazione amica di corpo e mente
BEWATERNESS. L’attività fisica, nell’acqua e sulla terra
 
La scienza del respiro ha vinto il 1° premio Sezione Tecnica del Concorso Letterario CONI 2018

pp.224

Forme

Antonio Vallardi Editore, 2020

A quanti di noi è capitato di sentirsi inadeguati davanti alle pubblicità o frustrati da una moda che valorizza solo un certo tipo fisico? Quante volte abbiamo cercato ossessivamente dei jeans ammirati su una rivista per poi scoprire che su di noi l’effetto era mortificante? D’altronde sembra che il mondo ruoti intorno a un modello irraggiungibile che ci fa sentire sbagliati, frustrati, mai «abbastanza». E invece nessuno è sbagliato, è il concetto di uniformità che va rivoluzionato. Perché la bellezza non ha nulla a che fare con il numero che vedete sulla bilancia o sull’etichetta di un vestito, ma solo con l’equilibrio delle proporzioni. 

Oggi si sta finalmente riflettendo sull’opportunità di guardare alla bellezza in modo più ampio e inclusivo. Ma se storicamente la consulenza di immagine tendeva a catalogare le diverse silhouette secondo criteri stereotipati, Rossella Migliaccio propone un approccio rivoluzionario, che si basa sul concetto di body positivity. In questo senso Forme è un vero e proprio manifesto, un atto di ribellione contro l’idea che le forme si debbano per forza nascondere o considerare un problema. Forme non propone canoni di bellezza ma accoglie l’infinita varietà dei corpi, non parla di difetti ma di caratteristiche, non dà regole ma consigli. Forme spezza finalmente la dittatura della bellezza perfetta. Grazie a questo libro saremo in grado di valorizzare la nostra speciale unicità, scegliendo cosa esaltare utilizzando le infinite potenzialità dei tagli, per abbracciare le nostre forme con tutto l’amore che meritano. Un libro per prendere in mano definitivamente la nostra immagine e renderla davvero nostra.

Grazie a questa guida rivoluzionaria scoprirai:

• La tua body shape e come valorizzarla al meglio

• Trucchi e segreti delle stylist

• Tagli e dettagli per ogni silhouette

• Il magico potere delle illusioni ottiche

• Come scegliere i jeans e altri capi strategici

• Come trasformare in punti di forza quelli che consideravi difetti

• … e tanto altro

CONTIENE IL DIZIONARIO ILLUSTRATO DI ABITI, ACCESSORI E FANTASIE

pp.368

Mai stati così uniti

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2020

Un libro divertente e capace di raccontare le differenze più profonde tra Italia e Stati Uniti, viste da un osservatorio speciale: la coppia. 

Simona si innamora dell’America molto presto, immaginandola come il mondo dei film di Woody Allen, quello di Friends e di Sex and the City e, più avanti, quello di Michelle e Barack Obama. A New York, dove è corrispondente per una rivista italiana, conosce Dan, se ne innamora e la vita americana comincia per davvero. Dopo un mese esatto dal giorno del loro matrimonio, Donald Trump vince le elezioni, sorprendendo il mondo. Il sogno americano di Simona va in frantumi, e lei si sente vittima di una vera e propria truffa. È costretta ad aprire gli occhi su una realtà che così perfetta non è. La sua tecnica per sopravvivere? Incolpare il marito di tutto quello che non va negli Stati Uniti. Così, i loro litigi, su cosa sia giusto mangiare a colazione, che giacca comprare o cosa scrivere sui biglietti di auguri, diventano il pretesto per parlare di temi più importanti come la sanità, la gestione dei soldi e l’ingiustizia sociale che pervade un Paese dove il pragmatismo regna sovrano, e dove tutti sono imprenditori di loro stessi. 

pp.304

La solitudine

Ponte alle Grazie, 2020

Siamo abituati a pensare alla solitudine come a qualcosa con due facce, come una medaglia: da un lato la sofferenza e il disagio dell’animale sociale lasciato a sé stesso – tanto più insopportabile nella nostra società iperconnessa – e dal’altro la condizione privilegiata per trovare l’elevazione spirituale, la felicità della creazione artistica, il lampo di genialità dell’inventore e dello scienziato. Quel che è certo è che la “sofferta solitudine” si ritrova in tutti i disturbi psichici e comportamentali, di cui può essere di volta in volta causa, effetto o manifestazione. In questo trattato di ampio respiro, oltre a passare in rassegna la cura della “sofferta solitudine” nel suo intreccio come le terapie delle diverse psicopatologie, siamo guidati alla sua scoperta come costante della condizione umana: come l’ombra che ci segue e dalla quale non possiamo mai definitivamente liberarci, croce e delizia, limite che diventa risorsa; non qualcosa da cui fuggire, ma il luogo in cui rifugiarci nei momenti peggiori, per recuperare le forze e riprendere il nostro viaggio nella vita. 

pp.144

L'arte di volerti bene

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2020

«Mai come in questa epoca storica l’umanità si trova in una condizione di disorientamento e impotenza di fronte a mutamenti di portata epocale e di difficile comprensione. Cambiamenti climatici devastanti, flussi migratori, disuguaglianze economiche, epidemie e pandemie, tutto sembra fuori controllo e non si capisce come tutto questo possa trovare risposte e soluzioni. Se l’ambiente non gode di buona salute, gli esseri umani non se la passano meglio. Mentre siamo impegnati a difenderci ogni anno da qualche nuovo virus, trecentocinquanta milioni di persone sono ufficialmente in cura per depressione clinica e le nostre relazioni non vivono un momento di gloria. Dei danni all’ambiente e alla salute, così come dell’infelicità a livello individuale non sembra importare molto a nessuno. Nell’attesa e nella speranza che emergano soluzioni utili a migliorare la nostra condizione, la proposta o anche la sfida di questo nuovo libro è ipotizzare che proprio perché è l’uomo e nessun altro ad aver creato queste condizioni, è dall’uomo che dobbiamo ripartire per provare a riparare i danni dentro noi stessi, e invertire la rotta. Chi ha letto i miei libri precedenti sa che la mia convinzione è che esista una precisa corrispondenza tra i problemi che osserviamo nel mondo fisico e quello che ho definito il nostro ecosistema interiore. È arrivato il momento di permettere alle persone di appropriarsi di conoscenze utili a cambiare se stesse e perseguire il diritto a una vita migliore e alla loro stessa felicità

«È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé.»
Tiziano Terzani

pp.192

In scienza e coscienza

Casa Editrice Longanesi&C., 2020

La straordinaria testimonianza del primo medico ad aver diagnosticato il coronavirus in Italia.

Questa è la storia di Annalisa Malara e del team di Codogno, di come per mesi hanno fatto scudo all’avanzata dell’epidemia tra successi e sconfitte, dolore e speranza. Ma è anche una storia di pazienza, tenacia e ingegno. Ed è, più di tutto, una storia di cura.

Codogno. Una notte in ospedale. Viavai in pronto soccorso: tra le emergenze di routine, uno strano caso di polmonite. Annalisa è di turno in Rianimazione quando portano Mattia. Giovane, forte, eppure si è aggravato di colpo e ora respira a fatica. La TAC è chiara: polmonite virale. Perché le terapie non funzionano? Contro cosa combatte, il corpo di Mattia? Annalisa ha tante domande e nessuna risposta ma le hanno insegnato che un buon medico deve mettersi in ascolto. Perciò va dalla moglie di Mattia e ascolta. La colpisce la parola “Cina”. È il 20 febbraio e da poco più di un mese arrivano notizie di un virus misterioso che uccide, a Wuhan. In Italia però non sta circolando e per il protocollo sanitario nazionale Mattia non è un soggetto a rischio. Eppure. Annalisa non perde tempo e si procede d’urgenza con un tampone. Positivo. Mattia è il primo paziente italiano a cui viene diagnosticato il Covid-19. È in arrivo uno tsunami e dall’ospedale di Codogno hanno appena suonato la campana d’allarme. Da quella notte la vita di Annalisa e di noi tutti è cambiata. La pandemia, che era stata prevista ma a cui nessuno era preparato, ha dilagato. Quel tampone, fatto perché quando esaurisci ogni possibilità non resta che pensare all’impossibile, ha concesso tempo prezioso all’Italia e all’Europa per farsi trovare meno inermi. Per mesi infermieri e medici come Annalisa hanno lavorato su turni massacranti, senza pause, senza risparmio, per assistere centinaia di migliaia di malati. In molti hanno perso la vita facendolo. La storia di Annalisa e del team di Codogno, di come hanno fatto scudo all’avanzata dell’epidemia tra successi e sconfitte, dolore e speranza, è la storia di Davide e Golia: piccoli ospedali con pochi mezzi, schierati contro un mostro spaventoso.

pp.176

Dall’autrice di «L’apprendista geniale»

La meta è lì, a un passo. Per raggiungerla basta superare gli esami finali al Longjoy College e diventare una giornalista. Per Andrea questo significa realizzare il suo più grande sogno, ma soprattutto poter infine seguire le orme di sua madre che le manca ogni giorno di più. Ma proprio ora che dovrebbe concentrarsi solo sullo studio, non fa altro che pensare alla lettera in cui la donna le rivela di averle lasciato qualcosa di importante, senza darle indizi. Andrea sa che c’è un unico luogo da cui cominciare a cercare: Dublino. Dove affondano le sue radici, senza le quali non può spiccare il volo. Decide allora di partire per l’Irlanda con la scusa della tesi di laurea, anche se non sono ragioni di studio a spingerla. È un azzardo. Andrea sa bene che la competizione tra i suoi colleghi è altissima, e che non può fare passi falsi. Ma capire cosa vuole dirle sua madre è troppo importante. Talmente importante da spingerla a mentire per la prima volta a quella che ormai è la sua famiglia d’adozione, i suoi amici Marilyn, Andre… e Joker. Adesso che non hanno più paura del loro amore, lui non sarà felice di essere messo da parte. Andrea è di nuovo la ragazza dubbiosa e fragile del primo anno di college. È di nuovo la bambina che ha perso troppo presto l’affetto della madre. Questa è la ferita che deve curare per capire davvero chi è. E deve farlo da sola. Anche se sola non è mai, perché un foglio di carta e una penna sono sempre lì con lei. Il suo scudo, la sua forza. La sua vita.
Anna Dalton ha regalato ai suoi lettori una protagonista indimenticabile che hanno imparato ad amare. Sono con lei tra le aule del college mentre insegue la sua passione per le parole. Sono con lei mentre sbaglia e si rialza. Mentre appoggia la testa sulle spalle dei suoi amici. Mentre accetta la carezza del ragazzo che ama. Perché è facile immedesimarsi in lei. Andrea è tutti noi. Andrea parla a tutti noi.

pp.352

Quello che si salva

Garzanti, 2020

Abbiamo una vita sola per essere ciò che vogliamo.

Abbiamo una vita sola per essere ciò che vogliamo.

Solo un passo divide Giulia dalla vetrina. Un passo che, però, le sembra il più lungo che abbia mai fatto in vita sua. Dietro il vetro, c’è un oggetto che non vede da tanto tempo, ma la cui immagine è impressa a fuoco dentro di lei. Per tutti è una semplice trottola, ma per Giulia rappresenta l’attimo in cui il mondo si è fermato, lasciandola in bilico sull’abisso. Ora è di nuovo davanti ai suoi occhi. All’improvviso rivede sé stessa giovane. La ragazza che nel 1943, nei mesi dell’occupazione tedesca di Roma, ha trovato il coraggio di combattere per la libertà, di impugnare una pistola per reagire all’orrore nazista, di premere il grilletto con le mani che fino al giorno prima sfioravano con delicatezza i tasti di un pianoforte. Come se fosse l’unica scelta possibile, come se un’altra strada non fosse percorribile. Accanto a lei, Leo e il loro amore, nato nei rifugi in cui sono stati costretti a nascondersi e tra gli abbracci per superare la paura. Leo che una notte le ha detto che, qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe dovuto custodire la trottola che le aveva mostrato. Un oggetto che, per lui, significava moltissimo. Così nulla sarebbe mai cambiato tra di loro. Quando, dopo una retata, Giulia ha perso le sue tracce, non è più riuscita a ritrovare la trottola. Quel giorno tutto ha smesso di girare. E adesso eccola di fronte a lei, dietro quella vetrina. Giulia deve scoprire come sia finita lì. C’è un’unica persona a cui è pronta a raccontare la propria storia: Flavia, che ha cresciuto come fosse una nipote. Perché sappia che non è vero che i vuoti lasciati dalle persone che abbiamo amato non si riempiono più. In realtà sono sempre colmi della loro presenza: bisogna solo non aver paura di ascoltare.
Dopo lo straordinario successo di Ogni piccola cosa interrotta, per mesi in classifica e acclamato dalla stampa, Silvia Celani torna con un nuovo romanzo in cui ogni pagina è un’emozione. Un inno alle donne e alla loro forza, al loro cuore capace di sopravvivere a ogni tragedia.

pp.288

Il mio calcio

Garzanti, 2020

Prefazione di Gabriele Romagnoli

«Siamo in un campo periferico di Roma: scende in campo la formazione degli scrittori contro la rappresentativa della borgata romana Donna Olimpia. Fra le file degli scrittori notiamo: Bassani, Cancogni, Garboli, Sermonti, Giagni, Cibotto e Pasolini.» Il 23 marzo 1956 «Paese Sera» offre con queste parole l’immagine di un giovane Pier Paolo Pasolini in calzoncini corti e scarpe con i tacchetti, pronto a cimentarsi, insieme ad altri grandi nomi della letteratura italiana, nello sport che lo appassionava di più. Del resto, il legame dell’autore di Ragazzi di vita con il calcio è storia nota, e non mancano le fotografie che lo ritraggono mentre rincorre un pallone. I nove testi raccolti in questo volume, introdotti da una prefazione di Gabriele Romagnoli, ripercorrono, attraverso articoli di giornale e interviste, la storia dell’«amore grande, insolito e chiacchierato» di Pasolini per quella che lui stesso definì «l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo».

pp.96

Lo stradone

Ponte alle Grazie, 2019

Primi anni Venti di questo secolo nella «Città di Dio», decadente metropoli che assomiglia molto a Roma. Un uomo di circa settant’anni osserva dal settimo piano della sua palazzina le vicende dello «Stradone»; i tanti personaggi che lo percorrono incarnano tutte le forme del «Ristagno» della nostra società. Invecchiamento e conformismo, razzismo e sessismo, sopravvivenze popolari e «trentelli» rampanti, barbagli di verità, etnie in conflitto, il fantasma dell’integralismo islamico, la liquefazione di sinistre e destre e della classe media in un unico «Grande Ripieno»: nulla sfugge a questo narratore disordinato ma perspicace, che pare saper restituire meglio di chiunque – con ironia, cinismo, nostalgia, umorismo – il non senso del nostro presente. Racconta anche, l’uomo senza nome, la propria esistenza di «Novecentesco», aspirante storico dell’arte, funzionario di Ministero, uomo che ha creduto nel comunismo e poi si è fatto socialista e corrotto, con i suoi amori e, oggi, l’ossessione per la vecchiaia, la malattia, la pornografia; e ricostruisce infine – con documenti veri o quasi-veri – la storia di un quartiere i cu iabitanti, operai e proletari, per secoli e fin oltre la metà del Ventesimo, hanno prodotto qui i mattoni di cui è fatta la Città: il quartiere più comunist ae antifascista di tutti, forse visitat oda Lenin – personaggio inatteso di queste pagine – nel 1908.Il risultato è un libro certamente unico nel panorama letterario non solo italiano, in cui la passione politica, antropologica e linguistica, le vicende di una vita, di un quartiere, di un intero secolo concorrono a un’esperienza di lettura memorabile: un’illuminante – tragica ed esilarante – avventura di conoscenza.

pp.448

Sogni e favole

Ponte alle Grazie, 2019

Roma, 1983. Il Novecento brilla ancora. Emanuele, neppure ventenne, lavora in un cineclub del centro. Una notte, al termine di un film di Tarkovskij, entra in sala e vi trova un uomo solo, in lacrime. È Arturo Patten, statunitense trapiantato a Roma, uno dei più grandi fotografi ritrattisti. Per tutto lo scorcio del secolo, Emanuele ascolterà la lezione del suo amico, Lucignolo e Grillo Parlante assieme, che vive la vita con invidiabile intensità, e grazie a lui incontrerà Cesare Garboli, il «grande critico» cui è qui dedicato uno splendido cammeo, che prima di morire gli affiderà la missione di indagare su Metastasio e sul suo sonetto Sogni, e favole io fingo. «Favole finge» tutta la grande letteratura moderna qui evocata, da Puškin a Pessoa fino ad Amelia Rosselli, somma poetessa italiana del Novecento, che abita nella stessa strada di Arturo e che come lui lascerà la vita per scelta; Emanuele incontrerà più volte quel meteorite umano, sempre in fuga da oscuri e spietati nemici, e con Arturo è lei, e la sua eredità, l’altra protagonista di questo folgorante «libro strano» di Trevi – romanzo autobiografico e divagazione saggistica assieme, sette anni dopo Qualcosa di scritto.
Arturo, Amelia, Metastasio guidano lui e noi nel cuore di una Roma piovosa e arcaica, nel cerchio simbolico della depressione e dell’insensatezza, verso l’approdo vitale dell’illusione: se, come scrive Metastasio, le storie inventate suscitano in noi la stessa commozione delle vicende reali, forse di sogni e favole è fatta la vera vita.

pp.224

IL PRIMO LIBRO IN CUI I LETTORI SONO PROTAGONISTI
 
«Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate di essere in grado di farlo.»
 
Questo diceva Peter Pan. Ed è questo che succede nella vita quando si cresce. Ci si convince di non essere più in grado di assaporare la magia dei momenti. Ci si convince che la fantasia non sia una cosa importante. Ci si convince che non sia possibile tornare bambini.
Ma non è sempre così. A volte basta ruzzolare in un prato, pedalare a perdifiato in una discesa con le braccia aperte o salire su una giostra. Basta fare una giravolta sulla sedia dell’ufficio durante una giornata difficile, cantare davanti allo specchio appena svegli o fare la guerra con i cuscini in una domenica uggiosa.
Piccoli gesti che si possono fare ogni giorno. Piccoli attimi che riportano alle risate che non finiscono mai, alla sensazione di libertà che scorre nelle vene, alla felicità che non dipende da cosa si possiede o si raggiunge.
In questo libro, che è una piccola perla, Enrico Galiano con il suo stile inconfondibile, e Sara Di Francescantonio con il tratto immaginifico delle sue illustrazioni, ci invitano a riscoprire quegli attimi che rendono l’infanzia un’età magica che si vorrebbe senza fine. Il libro è anche il primo progetto editoriale a cui hanno partecipato attivamente i lettori descrivendo sui social i gesti che hanno riportato in vita il bambino che è in loro. Che è in tutti noi. Quel bambino che crediamo di non essere più. Invece è sempre lì e ha voglia di tornare.

pp.72

«Mia madre era capace di stupire. Questo mi è sempre piaciuto di lei. E inizio da questa sua arte raccontando una storia che rende bene l’idea di come era.» Parte da qui il libro di Jacopo Fo che raccoglie una lunga serie di ricordi e di episodi inediti per rispondere alla domanda che in assoluto gli è stata fatta più volte nel corso della vita: com’è essere figlio di Franca Rame e Dario Fo? Ma anche: com’è crescere con due genitori così? Cosa ti hanno lasciato? Cosa hai imparato? Domande alle quali pensava di essere preparato, ma mentre parlava succedeva sempre che nuovi ricordi ed emozioni gli riaffiorassero alla mente. Così il principale testimone della grande coppia di artisti che ha incantato il pubblico e scosso per anni le nostre coscienze, ha deciso di portarci con sé nella sua fantastica e spesso scomoda famiglia, in quel suo mondo di attori e di guitti, di affabulatori, scenografi e disegnatori di favole che hanno ormai salde fondamenta nella storia del nostro paese.

pp.320

Sangue sporco

Casa Editrice Corbaccio, 2019

«Una bella penna, potente, femminile, un esordio importante quello di Enrica Aragona.»
Valeria Parrella


«Di loro, di futuri sbagliati, droga, amore e riscatti, parla questo esordio. Che vibra dolente e resta attaccato addosso.»
Marie Claire


«Sfida coraggiosa, che si legge trattenendo il fiato.»
Elle

Roma, fine anni Settanta: un quartiere appena nato che confina con l’inferno, il sogno della casa popolare che diventa subito incubo. Scilla ha quattro anni quando, sul volto di suo padre, vede disegnarsi la rabbia per la vita che li attende. Ma in un luogo dove ognuno ha un dolore a cui sopravvivere, in uno spazio di abbandono che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, c’è anche Renata. Ed ecco che quello spazio si dischiude, poco a poco, e quei palazzoni fatiscenti diventano lo scenario in cui nasce e cresce un rapporto fatto di amicizia, desiderio e paura, un rifugio in cui Scilla e Renata si nascondono da una realtà dove nei vasi fioriscono le siringhe e il riscatto si porta sempre dietro la colpa. Perché dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode ogni legame, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia, comunque, la speranza di potersi salvare.

 

pp.288

Sono le nostre imperfezioni a renderci più forti. Sono loro a tracciare la strada delle nostre cose interrotte.

«L’amore che ognuno di noi riceve ha la stessa funzione delle stelle per i navigatori. Ci indica la rotta. Rimane in fondo alle nostre tasche, così, ogni volta che lo desideriamo, ogni volta che ne sentiamo la necessità, possiamo accertarci che sia sempre lì affondandovi una mano.»

Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta.
Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola.
Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così.
È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile.
Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre.
Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.

Silvia Celani ha scritto un esordio che lascerà il segno. Un esordio con la forza di un romanzo maturo e potente. Chi lo ha letto in anteprima lo ha paragonato al bestseller dell’anno Eleanor Oliphant sta benissimo. Una storia che ci dimostra come siano le nostre imperfezioni a renderci più forti. Sono le nostre fragilità a renderci quello che siamo. Sono loro a rendere la nostra vita davvero perfetta. Sono loro a tracciare la strada delle nostre cose interrotte.

pp.288

«La qualità della nostra vita interiore, il valore di ciò che siamo dipendono da noi e illuminano il nostro destino.»
 
Viviamo secondo un modello di sviluppo che adora gli oggetti, non la lettura, la cultura, la partecipazione sociale e politica. Consumiamo, inquiniamo, ma così devastiamo noi stessi e il nostro pianeta. Essere migliori è diventato quindi un’urgenza, e il lavoro etico e spirituale una necessità non rimandabile. Ma come far na­scere, in noi, il desiderio di praticare il bene? Dove trovare una motivazio­ne che sappia liberarci dalle catene dell’effimero della società, una forza motrice che dia impulso al nostro costante bisogno di guarigione e al nostro infinito desiderio di bellezza? Riscoprendo le nostre radici che affondano nella cultura classica e nella tradizione cristiana Vito Mancuso ci accompagna in viaggio lungo il sentiero delle quattro virtù cardinali, e offre una nuova prospettiva di senso per le nostre vite in balìa dei tumultuosi venti dell’esistenza. Perché solo colui che non cerca più di vincere e di prevalere, ma recupera il senso profondo dell’essere forte, saggio e temperante, può infine essere giusto, e fiorire in armonia con il mondo.

pp.368

Noi siamo tempesta

Adriano Salani Editore, 2019

Sventurata è la terra che ha bisogno di eroi, scriveva Bertolt Brecht, ma è difficile credere che avesse ragione se poi le storie degli eroi sono le prime che sentiamo da bambini, le sole che studiamo da ragazzi e le uniche che ci ispirano da adulti. La figura del campione solitario è esaltante, ma non appartiene alla nostra norma: è l’eccezione. La vita quotidiana è fatta invece di imprese mirabili compiute da persone del tutto comuni che hanno saputo mettersi insieme e fidarsi le une delle altre. È così che è nata Wikipedia, che è stato svelato il codice segreto dei nazisti in guerra e che la lotta al razzismo è entrata in tutte le case di chi nel ‘68 guardava le Olimpiadi. Michela Murgia ha scelto sedici avventure collettive famosissime o del tutto sconosciute e le ha raccontate come imprese corali, perché l’eroismo è la strada di pochi, ma la collaborazione creativa è un superpotere che appartiene a tutti. Una tempesta alla fine sono solo milioni di gocce d’acqua, ma col giusto vento.

Disegnato da The World of Dot

Con un fumetto di Paolo Bacilieri

pp.128

Se ami qualcuno dillo

Casa Editrice Longanesi&C., 2019

Roma, anni Ottanta. Marco, dieci anni, è innamorato cotto. Daniela è la bambina più bella del cortile e lui se la guarda tutti i giorni dal balcone. L’amore non corrisposto lo sta consumando, ma in casa c’è qualcuno molto più irritato di lui. Sergio, suo padre, non crede ai propri occhi: il suo figlio maggiore, rimbambito appresso a una femmina? Poi un pomeriggio, imbambolato dall’apparizione di Daniela sul terrazzo di fronte, Marco si lascia sfuggire una biglia che precipita per sette piani, centrando il parabrezza della macchina della signora Lelle. Sergio esce, guarda di sotto e finalmente urla contro il figlio il suo inappellabile Primo Comandamento: «Lo vedi a innamorasse che succede?… solo guai! Lascia stà le donne, so’ solo ’na perdita de tempo».
 
Roma, estate 2000. Marco, ventotto anni, fa l’attore, guida una decappottabile inglese e non si innamora più da un pezzo. Poi una mattina un telefono squilla in una stanza buia e cambia tutto. Sergio ha avuto un infarto, è in coma e potrebbe non risvegliarsi.
La storia di Marco e di suo padre inizia da qui, dall’attimo in cui sfiorano la fine. L’infarto non uccide il corpo di Sergio ma resetta il suo cervello: al risveglio il vecchio Sergio, l’uomo tutto d’un pezzo che non sapeva fare una carezza ai suoi figli o dire ti amo a sua moglie (la quale, non a caso, l’ha lasciato), non c’è più. Al suo posto è arrivato un alieno, imprevedibile, folle e delizioso come un neonato che deve imparare da capo tutto del mondo degli uomini. Il nuovo Sergio non sa leggere né scrivere, ma balla, ride e sa quando fare una carezza o una dichiarazione d’amore. Sergio sa essere finalmente felice e sa insegnarlo agli altri. Marco è ancora in tempo per apprendere la nuova lezione?
 

pp.272

Einstein e io

Adriano Salani Editore, 2018

1896, Politecnico di Zurigo. Mileva Marić è l’unica donna ammessa al corso di laurea in Matematica e Fisica.
In quegli anni le donne che vogliono studiare, in particolare le materie scientifiche, non hanno vita facile, ma Mileva è intelligente, tenace, preparata e ce la fa. Tra i suoi compagni di classe c’è anche un diciottenne di nome Albert Einstein. I due si innamorano tra i banchi di scuola e, malgrado le difficoltà, iniziano a frequentarsi. Mileva e Albert si sposano e resteranno insieme per vent’anni. A corredo, la musica, le gite con i figli, gli esperimenti mentali, le discussioni al Café Metropol e le ore trascorse insieme a far viaggiare la testa fino alla nascita della teoria della relatività ristretta. Poi il divorzio, che inaugurerà la nuova vita di Einstein, quella del Nobel e del successo.
Gabriella Greison ci racconta, attraverso la voce di Mileva, con la sua mentalità scientifica fatta di elenchi, classifiche, amore per i numeri, angoli retti da contare e una memoria formidabile, la loro vita familiare, la vita privata di due teste fatte per la fisica. Sullo sfondo, la società di quegli anni e la loro voglia di cambiare il mondo.

pp.304

Città irreale

Ponte alle Grazie, 2019

Nel 2008, quando lascia l’Italia, Alina ha 26 anni: Roma le sta stretta e lei non ama limiti e definizioni. La sua meta è una Londra finora sognata, che si trova proprio alla vigilia della crisi, nell’ultimo momento di porte aperte e possibilità infinite per la sua generazione. Fra piogge improvvise e sprazzi di sole, inerzie e incontri fortunati, trova un lavoro più promettente di quello che ha lasciato da noi e inizia a farsi strada nell’unica società a cui spera un giorno di appartenere. Per lei, credeva, l’identità è un concetto fluido, da piegarsi a piacimento. Scopre che non è così quando entra in scena Iain, giovane medico inglese, e con lui il suo giro di amici. Alina se ne innamora ma il riserbo britannico di lui e l’ostinazione di Alina nel guardare solo al futuro alzeranno la prima barriera fra la ragazza e il suo mondo elettivo. Perché anche Iain ha conosciuto più di un altrove. Nei tardi anni Novanta, a neppure vent’anni, lui e la giovane Vicky avevano lasciato le loro belle case londinesi per andare a vivere in Italia lavorando come volontari. Il fantasma di quel periodo ha ombre lunghe che toccano Alina, costretta a misurarsi con una realtà più inafferrabile del previsto e con il rischio costante di restare sospesa fra due mondi.

pp.272

Certe fortune

Garzanti, 2019

Allarme rosso a Bellano: un toro, noleggiato per ben altri scopi, a causa di una maliziosa imprudenza semina feriti come piovesse.

La bestia era… era…
Né il Piattola né la moglie riuscirono a trovare le parole giuste per descrivere la sorpresa.
Mai vista una bestia così insomma, così grossa e che emanava un senso di potenza pronta a esplodere.
«D’altronde si chiama Benito», riassunse il bergamasco con l’intento di spiegare tutto.
Milleduecento chili di peso, centosettanta centimetri al garrese.
Ma fosse stato solo quello!

Alle prime ore del 5 luglio 1928, come concordato, Gustavo Morcamazza, sensale di bestiame, si presenta a casa Piattola. Il Mario e la Marinata, marito e moglie, non avrebbero scommesso un centesimo sulla sua puntualità. Invece il Morcamazza è arrivato in quel di Ombriaco, frazione di Bellano, preciso come una disgrazia, portando sull’autocarro il toro promesso e due maiali, che non c’entrano niente ma già che era di strada… Il toro serve alla Marinata, che da qualche anno ha messo in piedi un bel giro intorno alla monta taurina: lei noleggia il toro e poi lucra sulla monta delle vacche dei vicini e sulle precedenze, perché, si sa, le prime della lista sfruttano il meglio del seme. Ma con un toro così non ci sarebbero problemi di sorta. Se non lo si ferma a bastonate è capace di ingravidare anche i muri della stalla. Almeno così lo spaccia il Morcamazza, che ha gioco facile, perché la bestia è imponente. Ma attenzione: se un animale del genere dovesse scappare, ce ne sarebbe per terrorizzare l’intero paese, chiamare i carabinieri, o solleticare il protagonismo del capo locale del Partito, tale Tartina, che certe occasioni per dimostrare di saper governare l’ordine pubblico meglio della benemerita le fiuta come un cane da tartufo. E infatti…

Con Certe fortune torna sulla scena allestita da Andrea Vitali il maresciallo Ernesto Maccadò. Già alle prese con gli strani svenimenti della moglie Maristella, che fatica ad ambientarsi, il maresciallo deve anche destreggiarsi tra la monta taurina, la prossima inaugurazione del nuovo tiro a segno e un turista tedesco chiuso a chiave nel cesso del battello: quanto basta per impegnare a fondo la pazienza e la tenuta di nervi perfino di un santo.

   

pp.432

Le cause innocenti

Garzanti, 2019

«È venuto il momento di ridare tutto indietro. Di regolare il conto con la Storia, finché sono vivo. Prima che i miei errori ricadano sulla mia stirpe. E una generazione sbagliata dilaghi in dinastia.»

Antonio Capace appartiene alla razza di quelli a cui tutto sembra dovuto: è giovane, benestante, vive nel centro di Roma grazie alla rendita del padre scrittore, si atteggia a intellettuale e non ha mai pubblicato un libro. Eppure un giorno decide di scrivere una dettagliata lettera al suo consulente finanziario per disfarsi dei suoi beni: conti in banca, buoni del tesoro, azioni. Liquida ogni proprietà e svuota il posacenere. Sono le ultime volontà di un suicida? Le parole di un fuggitivo? O è semplicemente un grande inganno? In un racconto sempre in bilico tra confessione e requisitoria, tra resa e atto d’accusa, la tragedia di Antonio Capace dà voce alla solitudine di una generazione senz’altro orizzonte se non il presente, ferita dall’impossibilità di trovare un ruolo in un mondo pieno di contraddizioni in cui tutto è relativo e niente può entusiasmare, in cui nulla è vero, autentico, umano se non, paradossalmente, un attentato terroristico. Attraverso le storie famigliari di genitori colpevolmente perfetti e i ricordi di amori traditi e di amicizie perdute, Le cause innocenti incarna una pastorale italiana e piccoloborghese in grado di scavare tra le macerie di un’epoca sbagliata, la più inutile della nostra storia, e ci costringe a fare i conti con noi stessi e con quel senso di inadeguatezza che, come un’ulcera, sembra non lasciare via di scampo all’esistenza.

pp.132

Parigi è un desiderio

Ponte alle Grazie, 2016

Fin da quando era molto giovane, Andy ha sognato Parigi: il luogo in cui le «abitudini», tiranne implacabili nella sua Milano, possono finalmente essere sconfitte; il luogo in cui la letteratura è qualcosa di concreto, che si incontra nei salotti o fra i tavolini di un bar; e il luogo, certamente, dove vivono le parigine. Ma i miti giovanili sono per loro natura destinati a crollare, e forse è proprio nel conseguente spaesamento che si può arrivare a una specie di «maturità», all’accettazione dello spaesamento stesso, alla costruzione di rapporti reali, quindi incerti, coi luoghi, con le persone. Il narratore di questo eccezionale romanzo si mette impietosamente in scena in prima persona, e il suo costante, inquieto rimuginare su sé stesso, sulla sua relazione con una città, sulle storie d’amore che nascono, finiscono o semplicemente si immaginano, queste riflessioni al tempo stesso lucidissime e stralunate arrivano a toccare, con grande leggerezza, le corde più profonde dell’esistenza, quelle legate agli affetti fondamentali e alle nostre più intime aspirazioni alla felicità. Con una scrittura stupefacente, perennemente tesa, percussiva e raziocinante, capace di alternare con incredibile coerenza avventure picaresche e ragionamenti incisivi, sempre venati dell’ironia di chi sta constatando la comica insensatezza delle cose e la natura mai del tutto chiara, mai del tutto autentica dell’essere umano.

pp.320

Il dono di Arianna

Ugo Guanda Editore, 2019

Come avvicinare oggi i miti greci? Marta Morazzoni entra quasi di soppiatto, da una porta socchiusa, nella sala delle divinità e degli eroi di quel mondo che la letteratura ha già a lungo percorso. E lo fa in libertà, rileggendo e modificando le linee del racconto. Nelle pagine di queste storie, dove compaiono tra gli altri Clitemnestra e Agamennone, Teseo, la bella Elena con la sua corte di sciagure, Alcinoo e Nausicaa, o un giovane molto simile a Edipo, non c’è un’aderenza rigorosa alla tradizione classica, ma nemmeno un’intenzione trasgressiva. Più semplicemente, da quella mitologia, con cui l’autrice ha confidenza fin da bambina, è sgorgata una vena narrativa senza schemi, ma con radici ben piantate nella terra ellenica. I luoghi qui raccontati diventano lavagne su cui scrivere le infinite possibilità di una leggenda millenaria: Creta, Mykonos, Tebe, il Taigeto, luoghi tutti attraversati dal mito, anche oggi che quei nomi corrispondono a volte a città senza fascino. Ma permane l’eco di ciò che lì si dice sia avvenuto, e proprio quel «si dice» ha mosso questa ricomposizione, o interpretazione, con il diritto naturale dello scrittore a inventare. 

pp.208

Per vivere senza rimpianti bisogna mettersi in gioco e rischiare.

Filippo Maria, Giorgio e Clo decidono di sperimentarle tutte per trovare il loro motivo speciale per cominciare a vivere senza forse, senza dubbi, senza incertezze. Partecipa al giveaway lasciando un commento sotto questo post con il tuo motivo, quello che rende la tua vita speciale. Menziona @garzantilibri e utilizza l’hashtag #tuttalavitachevuoi. I due vincitori (uno per Facebook, uno per Instagram), scelti a insindacabile giudizio dalla redazione, riceveranno la copia fuori commercio autografata dall’autore.
Hai tempo fino al 1° maggio. Buona fortuna!  

Un solo attimo può contenere tutta la forza dell’infinito

Tre ragazzi. Ventiquattr’ore. Una macchina rubata. Una fuga. Una promessa. Perché ci sono attimi che contengono la forza di una vita intera. Così intensi da sembrare infiniti. È un susseguirsi di quei momenti che Filippo Maria vive il giorno in cui, per la prima volta, riesce a rispondere a tono al professore di fisica che lo umilia da sempre. Appena fuggito da scuola vuole solo raggiungere Giorgio, il suo migliore amico che, immobile di fronte a una chiesa, si chiede perché non sia ancora riuscito a piangere al funerale del fratello. Poco dopo incontrano una ragazza che corre a perdifiato: è Clo. Basta uno scambio di sguardi e i tre si capiscono, si riconoscono, si scelgono. La voglia di vivere e di cambiare che hanno dentro è palpabile, impressa nei loro volti. Si scambiano una promessa: ognuno di loro farà quell’unica fondamentale cosa che, di lì a vent’anni, si pentirebbe di non aver fatto. Anzi, lo faranno insieme: Clo sa come aiutarli. Basta scrivere su un biglietto cosa li renderebbe felici. Lei ne ha uno zaino pieno, di motivi per cui vale la pena vivere: le nuvole quando sembrano panna o l’odore della carta di un libro… Ora spetta a Giorgio e Filippo trovare il loro motivo speciale per cominciare a vivere senza forse, senza dubbi, senza incertezze. Ma non sempre chi ci è accanto è sincero del tutto. Clo non riesce a condividere con loro la sua più grande speranza per il futuro. Perché a diciassette anni è difficile lasciarsi guardare dentro e credere che esista qualcuno pronto ad ascoltare i segreti che non siamo pronti a rivelare. Per farlo non bisogna temere che la felicità arrivi per davvero e afferrarla.

L’esordio di Enrico Galiano, Eppure cadiamo felici, è stato il libro rivelazione del 2017: dopo aver dominato le classifiche è ora in corso di pubblicazione in diversi paesi europei e ne sono stati acquisiti i diritti cinematografici. Il plauso di stampa e lettori è stato unanime e l’autore è sempre più un «professore celebrità» in rete. Nel suo nuovo romanzo i tre protagonisti parlano di loro stessi, delle loro paure, delle loro speranze e imparano che per sentirsi vivi c’è solo una cosa da fare: mettersi in gioco, rischiare qualcosa di vero.

pp.416

Mistero buffo

Ugo Guanda Editore, 2018

Mistero buffo, il più noto degli spettacoli di Dario Fo, andò in scena quasi cinquant’anni fa, all’Università di Milano, e fu un’autentica rivoluzione. Per la prima volta la cultura popolare vissuta sotterraneamente dai tempi del Medioevo superava il limite invalicabile dell’accademia e diventava protagonista assoluta: i fabliaux e i misteri che i trovatori e i giullari avevano portato per mille anni sulle strade e nelle piazze d’Europa, con il loro carico di divertimento e di provocazione, trovavano nuova vita ed espressione, suscitando polemiche e accendendo entusiasmi. Da allora, nel gram­melot dei Comici dell’Arte reinventato da Fo con straordinaria maestria, si sono succedute migliaia di rappresentazioni in ogni parte del mondo, sempre introdotte da un prologo che collegava le indimenticabili storie – il primo irriverente miracolo di Gesù bambino, la ribellione di Maria sotto la Croce, il Matto che dà voce a tutti i «fuori dal coro», Bonifacio VIII che Dante mette nell’inferno – agli avvenimenti e ai fatti di cronaca dell’attualità.
Questa edizione integrale e definitiva raccoglie i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni fino all’ultima rappresentazione di Dario Fo, il 1° agosto 2016 all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

pp.432

Questo libro raccoglie in una lunga catena le vite di sedici donne russe formando una staffetta ideale dove il testimone è la storia della Russia negli ultimi due secoli. Si passa dall’abolizione della servitù della gleba alle rivolte dei decabristi, dall’assassinio dello zar Alessandro II alla rivoluzione bolscevica, dall’assedio di Leningrado ai gulag e alla perestrojka. Scrittrici, poetesse, ballerine, rivoluzionarie, artiste, figure di potere, dissidenti: donne che si sono incontrate, hanno avuto una casa in comune o hanno lottato per gli stessi ideali. Ecco l’attrice preferita di Stalin e il ministro della Cultura di Chruščëv, Anna Achmatova e Nina Berberova, la musa di Majakovskij e la moglie di Andrej Sacharov. Attraverso il racconto delle loro storie straordinarie, che meritano tutte di essere conosciute, emerge anche il disegno di un mondo complesso di cui sappiamo troppo poco. L’epilogo è dedicato a Anna Politkovskaja, che l’autrice ha incontrato di persona nei suoi undici anni a Mosca da giornalista.

pp.304

I libri che fanno la felicità

Antonio Vallardi Editore, 2019

La più nota libroterapeuta italiana ci accompagna in un percorso lungo 135 libri per imparare a leggere nel profondo delle storie ed esplorare noi stessi alla ricerca della felicità.
 
Durante una seduta di libroterapia non si abbracciano libri come alberi, né si sciolgono pezzetti di romanzo in un bicchiere d’acqua. Anche se ha molto a che vedere con la psicoterapia e con la ricerca dell’equilibrio interiore, la libroterapia si può fare comodamente seduti sul divano in salotto, o a letto prima di dormire. Rachele Bindi ci guida su un cammino letterario che conduce, passo dopo passo e una domanda dopo l’altra, a quelle verità profonde e durature che sono l’ingrediente indispensabile per una vita felice. Grazie a Virginia Woolf riusciremo a dimenticare la frenetica agenda della giornata, con Arundhati Roy ci perderemo nella meraviglia delle piccole cose, sulla scia di Philip Roth impareremo a rivalutare gli affetti familiari, insieme a Stephen King sconfiggeremo le nostre paure proprio come fanno i ragazzini protagonisti di It.
Un meraviglioso viaggio attraverso generi ed epoche per indagare noi stessi e scoprire il vero significato della parola felicità.
 
Un libro che vi schiuderà nuovi orizzonti, portandovi alla scoperta del lato più gioioso e terapeutico della lettura.

pp.240

Il trucco c'è e si vede

Chiarelettere editore, 2018

“Da giornalista scientifica
mi trovo a indagare
oltre le apparenze usando
i metodi della scienza.
Sono sicura che dopo
aver letto questo libro
guarderete i cosmetici
con occhi diversi”
 
In Appendice: “Leggende e miti da sfatare”
 
Siamo sommersi da ogni tipo di informazione sui cosmetici. La televisione ci bombarda di pubblicità, le riviste reclamizzano le ultime novità in fatto di mascara e di miracolosi shampoo riparatori e, in particolar modo su internet, ci imbattiamo di continuo in articoli che ci mettono in allarme su prodotti e ingredienti che ci possono causare disturbi e malattie. Siamo frastornati.
 
Di quello che ci spalmiamo addosso sappiamo solo ciò che il marketing vuole farci sapere, ovvero poco e, soprattutto, non sempre qualcosa che sia in grado di aiutarci a scegliere in maniera consapevole. La triste realtà è che un’informazione attendibile e critica sui cosmetici nel nostro paese praticamente non esiste.
 
Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, ha provato a ovviare a questa grave lacuna mettendosi dalla parte di chi entra in un negozio e vuole acquistare prodotti efficaci e non dannosi per migliorare il proprio aspetto e il proprio benessere, senza essere ingannato dalla pubblicità. Così fra le pagine di questo libro troverete molte risposte alle tante domande che ci facciamo ogni giorno sui prodotti contro le rughe e la cellulite, sulle creme solari, gli shampoo, le cerette e tanto altro. Non troverete pubblicità, ma solo i trucchi, quelli veri, per difendersi da truffe e false promesse.

pp.240

L'abisso di Eros

Ponte alle Grazie, 2018

«Chi ama davvero non può che essere riamato». «Chi ama davvero ama per sempre». Stanno così le cose o queste due leggi dell’amore non sono altro che un sogno cui tutti vorremmo credere? Dobbiamo tornare molto indietro nel tempo per trovare una risposta. Sono storie famosissime quelle che possono aiutarci. Elena e Menelao; Pericle e Aspasia; Saffo e le sue ragazze; Socrate e i suoi ragazzi. Tutti i grandi amanti dell’antichità seppero conquistarsi amori eterni. Quale fu il loro segreto? In un libro in cui lo studio e i racconti si uniscono al viaggio nei luoghi dove tutto accadde, Matteo Nucci narra la potenza invincibile di Eros, il dio oscuro delle origini, maschile e femminile assieme, capace di squarciare il petto di coloro che incontra pur di penetrarne l’anima e sovvertire ogni regola. Scopriremo che, con inarrivabile chiarezza, i greci – poeti e filosofi, narratori e storici, scienziati e politici – seppero cogliere l’irresistibile potere della forza che come nessun’altra può muovere gli esseri umani, costringendoli a calarsi nelle loro profondità abissali. Soltanto Eros infatti riesce a spingere tutti noi alla ricerca inesauribile di quella sconcertante bellezza che ci fa tremare le gambe. Una bellezza che solo chi sa arrossire e provare vergogna può cogliere. La bellezza che brilla quando siamo noi stessi. E che, proprio per questo, unica può renderci felici.

pp.288

Opus

Casa Editrice Corbaccio, 2018

Diversamente da gran parte della motivazione animale che si è evoluta per soddisfare bisogni semplici in tempi brevi, la motivazione umana insegue mete sfidanti e che richiedono tempi lunghi di realizzazione. In particolare gli esseri umani sono caratterizzati da un processo motivazionale che si definisce «passione» o «automotivazione» o, anche, «motivazione intrinseca»: una spinta incessante a coltivare le proprie capacità, a spostare in avanti i propri limiti; una tensione che non richiede ricompense esterne, in quanto gratificante per se stessa. Se questo tipo di motivazione non ci appartenesse, nessuno sarebbe in grado di allenarsi per anni per raggiungere un sogno; o di lavorare un’intera vita per compiere una scoperta scientifica, creare un capolavoro, fondare una grande azienda. Qualcuno definisce tale processo come ricerca della perfezione, allenamento intenzionale, miglioramento continuo. Pietro Trabucchi, con una suggestiva metafora, indica questo sviluppo motivazionale con il termine con cui gli alchimisti rinascimentali descrivevano il processo di trasformazione della materia in metallo prezioso: «Opus». E in questo libro spiega i meccanismi che governano l’automotivazione, le strutture cerebrali su cui si fonda, le azioni che la sostengono e le relazioni che la incentivano, ribadendo che si tratta di una forza che nessuno può darci dall’esterno, ma che è in ognuno di noi. E che, tuttavia, può essere «allenata» con l’aiuto di altri, così come possiamo noi stessi contribuire a sostenere la motivazione altrui, in un circolo virtuoso di sviluppo della potenzialità e della personalità umana.

pp.176

Oltre sé stessi

Ponte alle Grazie, 2019

Che cosa accomuna figure geniali come Leonardo da Vinci e Albert Einstein, Mozart e Steve Jobs? Che cosa significa spingersi oltre i limiti delle proprie discipline e ottenere risultati straordinari? Il talento è una dote innata o va coltivato con cura e perseveranza? Di questi temi si occupa la scienza della performance, in una sintesi originale di psicologia, neuroscienze e terapia breve strategica. Gli autori indagano a fondo le caratteristiche che consentono al performer non solo di raggiungere prestazioni notevoli, ma anche di proseguire nel difficile percorso di miglioramento e superamento dei propri limiti: resilienza e determinazione, flessibilità e adattabilità caratterizzano tutti gli artisti, scienziati, sportivi e manager che riescono a toccare vette sovrumane e impensabili. Studiare la performance significa anche esaminare il ruolo della trance performativa e il ricorso alle moderne tecniche ipnotiche, oppure individuare le modalità più corrette per valorizzare il talento, ed eventualmente «guarire» i blocchi e le «psicotrappole» che impediscono al talento di esprimersi pienamente. Ma, soprattutto, Giorgio Nardone e Stefano Bartoli ci conducono in un viaggio nel cuore più autentico della natura umana: il superamento di sé, in un’insaziabile ricerca dell’ignoto e dell’inconcepibile.

pp.120

Due gemelle divise da una scelta.
Due vite da riavvolgere.
Un unico amore in grado di unirle ancora.

«C’è qualcosa di grandioso in una merla che costruisce il suo nido: la voglia prepotente di credere nella vita e lasciare che vada dove deve andare. Costi quel che costi. C’è il suono melodioso e magico della speranza.»

Le gemelle Ariele e Rebecca, di origine ebraica, non potrebbero essere più diverse. La prima, occhi così limpidi che ci si può vedere attraverso, è timida e schiva; la seconda, penetranti occhi verdi, è una ribelle pronta a sfidare tutto e tutti pur di non subire la vita. Ma Ariele possiede un talento che Rebecca non ha: fa sogni premonitori. Una fortuna e una condanna, perché spesso le cose che vede accadono senza che lei possa impedirlo. A nulla, infatti, servono quei sogni quando l’odio nazista si riversa sul paese in cui hanno trovato riparo. Così, la loro madre Giuditta si trova costretta a prendere una decisione cui nessuno dovrebbe essere chiamato: può salvare solo una delle figlie. E sceglie di salvare Ariele, affidandola alle cure di un’amica, e di portare con sé ad Auschwitz Rebecca, convinta che il suo carattere forte potrà salvarla. Una decisione che lascia un segno indelebile nella storia di tutta la famiglia. Negli anni a venire, Rebecca, che sopravvive all’orrore dei campi, chiude il suo cuore al mondo e decide che a nessuno sarà più permesso di calpestarlo. Al contrario, Ariele cerca di non sprecare l’occasione che le è stata offerta. Accoglie l’amore che le viene dato e se ne fa portavoce nella vita di tutti giorni. Senza mai tirarsi indietro. Anche quando Rebecca, con la quale non è più riuscita a ricostruire un rapporto, bussa alla sua porta e le chiede di occuparsi di una figlia, la sua, che non riesce nemmeno ad abbracciare, una bimba cui ha voluto dare un nome che racconta tutta una storia: Catena. Talvolta i ricordi sono come sassi che possono trascinarci a fondo, bloccando in un freddo, sincopato respiro gli ingranaggi del cuore.

Con Il volo dei cuori sospesi, Elvia Grazi ci porta dritto al centro di uno dei periodi più bui della storia per mostrarci che non c’è sofferenza in grado di durare per sempre. Quando meno ce lo aspettiamo, la speranza rimette in moto il volano delle emozioni e ci proietta in un futuro dove c’è ancora posto per l’amore. Quello per cui vale la pena di lottare, sempre.

Image cover © Anastasia Zubkova

pp.336

Fai piano quando torni

Casa Editrice Longanesi&C., 2018

Margherita ha trentaquattro anni e un lavoro che ama. È bella, ricca ma disperatamente incapace di superare sia la scomparsa dell’adorato papà, morto all’improvviso otto anni prima, sia l’abbandono del fidanzato che l’ha lasciata senza troppe spiegazioni. Dopo un grave incidente d’auto si risveglia in ospedale. Qui incontra una signora anziana che da poco è stata operata al femore. Anna, oggi settantaseienne – nata poverissima, «venduta» come sguattera da bambina – ha trascorso la vita in compagnia di un marito gretto e di una figlia meschina, eppure ha conservato una gioia di vivere straordinaria. Merito delle misteriose lettere che, da più di mezzo secolo, scrive e riceve ogni settimana.
I mondi di queste due donne sono lontanissimi: non fossero state costrette a condividere la stessa stanza, non si sarebbero mai rivolte la parola. Dopo i primi tempestosi scontri, però, fuori dall’ospedale il cortocircuito scatenato dalla loro improbabile amicizia cambierà in meglio la vita di entrambe.
 
Un romanzo pieno di grazia che racconta, con tono ironico e sorprendentemente leggero, il dolore della perdita e la fatica della rinascita.

pp.272

Ha un fisico ingombrante e una strana mania per le giunte comunali: qualcuno sospetta che nasconda un segreto.
 
Il soprannome di Sindacone gli era stato affibbiato quasi subito dopo le elezioni. Non aveva niente dispregiativo, anzi, sulla bocca di alcuni tendeva ad assumere una sfumatura affettuosa. Quando il Fumagalli ne era venuto a conoscenza non aveva fatto altro che scrollare le spalle. Se madre natura l’aveva fatto così, una ragione doveva esserci.
 
Attilio Fumagalli è un uomo pingue, anzi di più, soffre di obesità androide, nel senso che il grasso ce l’ha tutto attorno all’addome. Cinquant’anni, sposato con Ubalda Lamerti, senza figli, esercita in proprio la professione di ragioniere. Per vincere quel senso di vuoto che a volte lo aggredisce, più che per uno slancio ideale, si è dato alla politica nelle file della Democrazia Cristiana e sfruttando il giro della propria clientela è riuscito a farsi eleggere sindaco di Bellano. Per tutti, e per ovvie ragioni, lui è il Sindacone. L’attività istituzionale non lo occupa più di tanto. Oltre al disbrigo delle formalità correnti, riunisce la giunta ogni due mesi, due mesi e mezzo. Ultimamente, però, sotto questo aspetto, il Sindacone sembra aver impresso una svolta. Convoca la giunta ogni dieci giorni, a volte anche ogni settimana. Una voce o due all’ordine del giorno, una mezz’oretta di riunione e ciao. Ma oggi, 22 dicembre 1949, ha superato ogni limite: ha indetto una riunione per la sera della Vigilia di Natale. Per discutere di cosa? Di niente. Per scambiare gli auguri. E a più di uno degli assessori che si sono visti recapitare a mano la convocazione è saltata la mosca al naso. Per dirla tutta, al geometra Enea Levore è venuto il preciso sospetto che sotto a quella frenesia si nasconda qualcosa. Ma cosa? Basterebbe chiederlo al vicesindaco Veniero Gattei, se quello non tenesse la bocca rigorosamente cucita.

Con Gli ultimi passi del Sindacone torna sulla scena la Bellano del dopoguerra, di cui Andrea Vitali sa mettere in luce la voglia di riscatto, il frettoloso antifascismo esibito senza vergogna, gli appetiti della carne simbolo della voglia di vita che sta rianimando l’intero Paese, ma senza tralasciare quei piccoli segreti che rendono più sapido il tran tran quotidiano, e la lettura dei suoi romanzi una godibilissima compagnia.

pp.256

La coda del diavolo

Casa Editrice Longanesi&C., 2018

È una rara notte di temporali, in Sardegna, quando arriva il mostro. La ragazza era riuscita a fuggire, ma lui, il suo rapitore e aguzzino, l’ha inseguita e l’ha uccisa, incurante del fatto che a pochi metri di distanza ci fosse una pattuglia dei carabinieri. Subito arrestato, il mostro viene portato in carcere.
Lì, ad attenderlo, c’è un mondo chiuso fra mura spesse e sbarre di ferro alle finestre. Lì, soprattutto, c’è Sante. E l’arrivo di quell’assassino è forse la sua occasione di redimersi. Sante ha un segreto da nascondere, una colpa da espiare, un passato da cui scappare. Eppure, Sante è in prigione per sua stessa volontà. Perché non è un carcerato, ma una guardia, e la sua è una condanna autoinflitta. Ma quella notte tutto cambia.
Il mostro è ricco e protetto, ha agganci altolocati. Se la caverà, dice a Sante l’avvocato della madre della vittima. L’assassino ne uscirà, a meno che Sante non intervenga. E lo uccida. L’avvocato promette a Sante un alibi, una copertura, una via d’uscita e soprattutto tanti soldi. Uccidere è la cosa giusta? si chiede Sante. Può un peccato cancellarne un altro?
Ma il giorno dopo, nulla di tutto ciò ha più importanza. Sante è un uomo costretto alla fuga e in cerca della verità. Una verità che emerge poco a poco in un quadro sempre più sconvolgente…
 
Nel cuore di una Sardegna più che mai misteriosa e aspra, l’avventura di Sante non è soltanto una corsa contro il tempo ma è anche la storia di un uomo solo davanti a grandi interrogativi. Sarà dunque impossibile per il lettore non sentirsi un po’ come Sante e chiedersi: io, al suo posto, cosa avrei fatto?

pp.360

La ladra di ricordi

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2016

Cosa accomuna l’omicidio, ai giorni nostri, di una dolce, vecchia signora dalla vita irreprensibile e i grandi protagonisti dell’età repubblicana – Cesare, Lepido, Cicerone, Marco Antonio, la crudele moglie Fulvia e la piccola Clodia? È quello che dovrà scoprire un terzetto stranamente assortito, chiamato in causa per l’occasione. Isabella De Clio, giovane archeologa siciliana specializzata in arte antica, è bella, volitiva, preparatissima, ma ha un motivo particolare per temere la polizia. E il fatto che l’affascinante Mauro Caccia, l’uomo che la affianca nelle indagini, sia un commissario non l’aiuta più di tanto. Con loro c’è anche Giacomo Nardi, depresso professore di museologia e beni culturali…
È l’inizio di una storia che intreccia la Roma del I secolo a.C. e l’Italia contemporanea, gli antichi intrighi politici e i mediocri baroni universitari dei nostri tempi.

pp.310

Il terzo relitto

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2017

Isabella De Clio è una giovane archeologa siciliana. Bella e preparatissima, nasconde un segreto: è cleptomane. Decisa a rimettere ordine nella sua vita, a guarire dal suo disturbo, a creare un rapporto d’amore duraturo con l’affascinante Ottavio, durante una ricerca trova un documento inedito. È la copia di un manoscritto perduto, proveniente da El Zahra, in Tunisia, scritto nel terzo secolo avanti Cristo. Nel testo l’anonimo autore racconta una nuova versione della battaglia delle Lipari e descrive tre relitti affondati misteriosamente nelle acque delle Eolie, di questi solo due sono stati ritrovati. Mentre Isabella è intenta a ricostruire le dinamiche storiche, un’altra verità torna a galla: durante la campagna di recupero dei relitti, una sub esperta, Carla Sollini, ha perso la vita in circostanze misteriose. Ed ecco che quella che è iniziata come una ricerca da tavolino, si trasforma per lei in una vera avventura, piena di insidie e pericoli, che la metterà a contatto con uomini privi di scrupoli e la porterà nel mare delle Eolie alla ricerca del terzo relitto e dell’assassino di Carla. 

pp.380

Il peso dell'oro

Adriano Salani Editore, 2018

Per la giovane archeologa siciliana Isabella De Clio il lavoro è sempre stato tutto. Ma adesso sta cominciando a non bastarle più. La solitudine può diventare pesante, soprattutto se non si riesce a scordare chi un giorno ti ha rubato il cuore. Per fortuna un nuovo mistero è pronto a farle dimenticare la sua situazione sentimentale: una recente scoperta di papiri attribuibili ad Archimede, rinvenuti durante degli scavi, la spinge ad avvicinarsi all’importante codex rescriptus di età medievale, ritenuto per molto tempo solo un libro di preghiere che nasconde però molte sorprese…
Isabella si troverà così a dover districare un intreccio che interseca passato e presente: da un lato il famoso scienziato impegnato alla difesa di Siracusa sotto l’assedio dei Romani, guidati dal console Claudio Marcello, dall’altro un tesoro dal valore inestimabile, morti misteriose e intrighi molto più grandi di lei.
Sarà proprio grazie a questa nuova, azzardata, indagine, però, che Isabella scoprirà di non essere poi sola come credeva…
Dopo La ladra di ricordi e II terzo relitto, Barbara Bellomo torna con un frizzante mix di presente e storia antica in un romanzo carico di emozioni e avventura, ambientato in una radiosa Sicilia.
 

pp.272

Triade minore

Ponte alle Grazie, 2018

Cardiff, maggio 2015: Brynmor Davis, direttore dei programmi musicali di BBC, è un uomo di mezza età e vive in riva all’estuario del Lys con la bella moglie Jeanne. Non ha precedenti penali, ma solo un grande rimorso: vent’anni prima ha mandato un suo giovane collaboratore, Iwan Price, a intervistare una celebre pianista inglese in una casa di riposo nei pressi Birmingham, ormai novantenne. La missione è rilevata fatale perché sulla strada del ritorno Iwan è morto tra le fiamme di uno strano incidente d’auto. Cosa può volere la polizia da lui? Soltanto consegnargli una borsa che appartiene alla BBC e che Brynmor riconosce subito per quella di Iwan. Una borsa che non dovrebbe più esistere: come ha potuto salvarsi? Chi l’ha custodita?  Perché è stata riconsegnata proprio a lui vent’anni dopo? E soprattutto: cosa contiene? Da qui, con l’aiuto della moglie Jeanne, si avventura negli ultimi giorni di vita di Iwan. Da un passato non solo recente ma anche remoto emerge  così un mistero che mette in scena due oscuri compositori del primo Novecento, un insolito triangolo amoroso, molta musica di grande fascino e una cospicua eredità, riuniti in un romanzo che ha il passo di un’indagine ma è molto di più: una dichiarazione d’amore per una musica forte e dimenticata, un viaggio nel vivace e complesso panorama culturale della Russia prerivoluzionaria; un omaggio coraggioso all’incantesimo della letteratura, capace di trovare nell’immaginario le soluzioni che la vita quotidiana non prevede.
 

pp.288

Il sapore del sangue

Ugo Guanda Editore, 2018

È una mattina gelida quando un uomo esce dal carcere di San Vittore. È solo, nessuno lo sta aspettando. Si chiama Sasà, dopo quasi cinque anni di cella guarda per la prima volta da uomo libero il cielo sopra Milano. Deve tornare a casa, in fretta, a Quarto Oggiaro. Ha un piano e pochi giorni per metterlo in pratica: recuperare il denaro che aveva nascosto, prendere sua moglie e sua figlia e volatilizzarsi, prima che qualcuno – magari qualche suo vecchio «amico» – lo faccia sparire dalla faccia della terra. Nel suo passato ci sono traffici di droga fra Napoli e la Germania, omicidi per conto della ’ndrangheta, ricatti e alta finanza. Sasà era destinato a una pena di almeno trent’anni, come è potuto uscire di galera così presto e «legalmente»? È quello che, come al solito controvoglia, l’ispettore Ferraro dovrà scoprire. A indirizzare le sue indagini ha provveduto una telefonata di Augusto Lanza, convinto che qualcosa di grosso stia per accadere. Così, in una metropoli sferzata da una bufera di neve, fra periferie abbandonate e nuovi grattacieli, fra chiese barocche e palestre di pugilato, Ferraro imparerà come un ragazzo qualsiasi sia diventato negli anni un efferato criminale. Dovrà cercare di catturare Sasà prima che venga di nuovo inebriato dal sapore del sangue. Al quale non ha mai saputo resistere.

pp.320

Gli svizzeri muoiono felici

Ugo Guanda Editore, 2018

 
L’investigatore privato Elia Contini è chiamato a occuparsi di un delicatissimo caso di scomparsa. Nel 1998 Eugenio Torres, noto medico, amante del trekking, fondatore di scuole in Niger, all’improvviso sparisce dalla faccia della terra. Vent’anni dopo, alla morte della moglie, i figli assumono Contini per tentare di capire che cosa sia accaduto al padre. Secondo alcune voci, il medico era fuggito in mezzo ai suoi protetti nel Sahara nigerino. E proprio dalla vastità del deserto, un giorno arriva in Svizzera un giovane migrante. Moussa ag Ibrahim appartiene al popolo tuareg e dichiara di avere prove che Torres è vivo e che ha bisogno di aiuto. L’investigatore e l’uomo del deserto formano così una coppia improbabile, che indagando nel passato scoprirà, dietro la scomparsa di Torres, un segreto pericoloso. Sullo sfondo del microcosmo svizzero si confrontano due culture radicalmente opposte. Ma sono poi davvero opposte? O forse invece esiste qualcosa in comune tra le vette innevate delle Alpi e le eterne distese del Sahara?

pp.288

Il segreto del faraone nero

Casa Editrice Longanesi&C., 2018

Una nuova grande avventura che corre lungo l’asse dei secoli, gli intrighi e l’ambientazione di una civiltà misteriosa dal fascino unico e imperituro: gli antichi egizi.

GLI INTRIGHI E IL FASCINO DELL’ANTICO EGITTO 
NEL NUOVO ROMANZO DELL’INDISCUSSO MAESTRO ITALIANO DELL’AVVENTURA 
UN AUTORE DA OLTRE 1 MILIONE E MEZZO DI COPIE VENDUTE IN ITALIA

La leggenda del Faraone Nero Shebitqo aleggia sui deserti egiziani con la forza di una tempesta di sabbia, e il suo segreto sopravvive inviolato all’incedere dei millenni.

Egitto, 1798. Claude de Duras, archeologo inviato in Egitto al seguito dell’esercito napoleonico, nel corso degli scavi compie una scoperta eccezionale.
La Campagna d’Egitto sembra procedere senza intoppi fino alla disfatta di Abu Qir. A quel punto, messo alle strette dal successo di Nelson, il diplomatico e segretario personale di Bonaparte, Louis Antoine de Fauvelet de Bourrienne, stringe un accordo con Robert Goldmeiner, giovane rampollo di una ricca dinastia dalle antiche origini. Goldmeiner propone prestiti che potrebbero risollevare le sorti della spedizione e delle avide casse della Francia rivoluzionaria. In cambio Bourrienne promette a Goldmeiner tutto l’oro che de Duras troverà durante gli scavi.
Nessuno di loro, però, può immaginare le conseguenze delle scoperte dell’archeologo francese: una scia di morte perseguiterà chi, da quel momento, verrà a conoscenza degli incredibili ritrovamenti di De Duras…
Tel Aviv, giorni nostri. La madre adottiva di Oswald Breil, Lilith Habar, ormai in fin di vita, confida a Breil la verità sulla drammatica fine dei suoi genitori, una morte che sembra essere collegata alle spregiudicate trame di una potentissima dinastia familiare, le cui radici affondano in un’epoca remota.

Un’avventura che attraversa i secoli, dalla leggenda del Faraone Nero alle guerre napoleoniche, dalla guerra d’indipendenza americana alle atrocità naziste del secondo conflitto mondiale… A unire epoche così distanti è un unico filo rosso, il rosso del sangue di una stirpe di spietati affaristi e cospiratori, i banchieri Goldmeiner, che, in nome della ricchezza e del potere sono di­sposti a tutto…

  

pp.552

Il pastore di stambecchi

Ponte alle Grazie, 2018

Nella sua valle, sa il carattere di ogni canalone, di ogni balza di roccia. Riconosce le volpi, i camosci, le vipere, i gipeti. Può chiamare per nome ogni valanga. La montagna per Luigi Oreiller non è una sfida, né una prestazione. È la sua casa di terra e di cielo, un orizzonte a cui appartenere.
Luigi nasce nella povertà e cresce con la guerra. Valdostano ma “anche” italiano, trascorre i suoi 84 anni a Rhêmes Notre Dame, venti comignoli rubati alla slavina al fondo di una valle stretta e dal fascino selvatico, su un versante Parco del Gran Paradiso sull’altro riserva di caccia.
Da ragazzo, armato dalla fame, è cacciatore, contrabbandiere, manovale. Quando diventa guardiaparco e poi guardiacaccia, cambia sguardo. Dietro le lenti del cannocchiale, nelle lunghe solitarie giornate di appostamento ai bracconieri, diventa il signore delle cenge, segue il volo delle aquile e sperimenta un qualcosa di molto simile all’amore.  Stagione dopo stagione, trasforma gli alberi in sculture, “scava” tassi e marmotte, parla con i cani, le mucche, le galline. A volte anche con gli uomini.
Quello di Oreiller è un mondo ormai perduto, travolto da una modernità senza pazienza, da un fiume di gente che torna ma non resta. Eppure, nei suoi occhi, nelle sue mani nodose e forti, tutto ha ancora memoria e lui ha memoria di tutto. Le sue parole, consegnate a chi, come Irene Borgna, le sa ascoltare, conducono lontano, fuori traccia, tra valichi nascosti. E segnano il tempo, come gli anelli di un tronco, come i cerchi sulle corna di un vecchio stambecco.

pp.176

Una donna può tutto

Ponte alle Grazie, 2018

Le chiamavano Streghe della notte. Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. Rifiutando ogni  presenza maschile, su fragili ma agili biplani, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che può avere anche il volto delle donne.
La loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare.
 Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle.
Contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia.
È Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici. È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo una donna potrebbe fare: «Ci sono i sentimenti, la sofferenza e il lutto, ma c’è anche la patria, il socialismo, la disciplina e la vittoria. C’è il patriottismo ma anche l’ironia; la rabbia insieme alla saggezza. C’è l’amicizia. E c’è – fortissima – la spinta alla conquista della parità con l’uomo, desiderata talmente tanto – e questa non è retorica – da scegliere di morire pur di ottenerla».
 
 

pp.240

Il dono dei vincoli

Garzanti, 2018

Husserl è ancora un autore che spaventa più che affascinare. E «fenomenologia» è un termine che ha perso quasi ogni connotazione, a forza di essere applicato a stili di pensiero tanto profondamente incompatibili come sono quelli di origine husserliana e quelli di derivazione heideggeriana. È su questo pericoloso quanto diffuso fraintendimento che il libro di Roberta De Monticelli ha l’ambizione di fare chiarezza, liberando dall’angustia e dall’arbitrio delle letture che l’hanno offuscato un illuminismo nuovo, capace di aprire la ragione alla sensibilità, l’etica alla conoscenza, il pensiero più rigoroso alla ricchezza e al respiro del mondo della vita. Con questo saggio l’autrice prosegue la sua appassionata esplorazione dello sterminato continente del pensiero fenomenologico e ci guida alla lettura di uno dei più grandi e misconosciuti maestri del Novecento. Con un duplice, coraggioso intento: aiutarci a riscoprire, nel mondo globale, la vocazione fragile ma possibile di un’Europa che ha dato i natali alla filosofia, alla scienza e alla democrazia. E insegnarci la gioia di cercare il vero, anche in filosofia.

pp.272

Tenerezza

Ponte alle Grazie, 2017

La tenerezza, quando è autentica, non sopporta facili definizioni: si insinua con delicata tenacia tra le grandi virtù civili e la retorica del potere, è ciò che ci manca per poter vivere e sentire in un mondo finalmente comune. Per questo parlarne è un’impresa ardua e bellissima. E tanto più importante, oggi, quanto più la realtà, nella sua opaca pesantezza, si rende indecifrabile, narcisistica, violenta e sentimentale al tempo stesso. 
Da DeLillo a papa Francesco, da Platone alla Szymborska, da Max Weber a Foster Wallace, da Recalcati a Mariangela Gualtieri, e, ancora, da Lucrezio a Žižek, da Enea alla donna senza nome del Vangelo secondo Luca alle cronache dei migranti, parlare di tenerezza significa parlare di amore, di tempo che passa, di filosofia. Significa parlare di umanità, di curiosità verso l’altro, di quella leggerezza profonda che ci permette di intercettare, fra le righe, il senso più fecondo e creativo della nostra finitezza, della nostra fragilità.
Parlare di tenerezza tocca molte corde sensibili, smuove affetti ancestrali, evoca l’intensità della vita del corpo e anche dell’anima.  Sfida i predatori e i prepotenti, pone domande scomode e offre nuove istruzioni, accende piccole, miracolose luci nel buio annunciando una rivoluzione gioiosa e costruttiva, politica ed esistenziale. Che ci chiama per nome e allarga lo sguardo al futuro.
 

pp.176

Il dio della logica

Casa Editrice Longanesi&C., 2018

Gigante della logica del Novecento e tra i massimi pensatori di ogni epoca, definito dalla rivista Time «il matematico del secolo», Kurt Gödel ha legato il suo nome al celebre teorema di incompletezza, ma le sue ricerche hanno spaziato in ogni campo, dalla logica alla cosmologia e persino alla teologia, giungendo a esiti visionari e illuminanti, quando non addirittura rivoluzionari. Non a caso, le sue scoperte sono state uno strumento fondamentale per Alan Turing nella progettazione del computer. E non è un caso che a Princeton Albert Einstein cercasse la compagnia di Gödel per conversare con lui di scienza, filosofia e politica durante lunghe passeggiate quotidiane.
Nel Dio della logica, in cui compare anche un prezioso inedito tratto da una conferenza tenuta da Gödel nel 1934, Piergiorgio Odifreddi ci consegna una rigorosa biografia scientifica non priva di gustosi aneddoti e felici divagazioni filosofiche, ricostruendo l’avventura intellettuale di un genio che ebbe una brillante carriera accademica e illustri riconoscimenti in vita, ma fu anche uomo schivo, ipocondriaco e paranoico, preda di ossessioni e paure che lo tormentarono fino alla morte.

pp.312

La paura delle malattie

Ponte alle Grazie, 2018

Resa famosa da Molière e dal suo Malato immaginario, la paura delle malattie sembra non voler allentare la presa sugli individui, in una sfida apparentemente paradossale con la medicina e i suoi continui progressi. Il terrore che mina la vita quotidiana, la richiesta continua d’aiuto medico e di terapia, le lamentele di dolore, ancora troppo spesso bollati come «frutto dell’immaginazione», sono invece profondamente reali e fanno vivere male sia i pazienti sia le persone che li circondano, diventando, in senso più lato, un problema per tutta la società. Dopo aver descritto la sindrome ipocondriaca in tutte le sue varianti e averne passato in rassegna i possibili fattori d’innesco, questo ampio ed esauriente testo dimostra l’efficacia della Psicoterapia Breve Strategica nel suo trattamento, grazie a strategie e stratagemmi terapeutici studiati ad hoc per le sue caratteristiche: con l’ausilio di casi clinici tratti dalla realtà, il lettore può apprezzare l’efficacia di molte divertenti e paradossali tecniche che permettono, in modo apparentemente «magico», di uscire in breve tempo dai circoli viziosi della paura delle malattie. Vengono infine fornite alcune indicazioni per la prevenzione dell’ipocondria, basate sul riconoscimento dei messaggi che il nostro corpo ci invia e sugli stili di vita opportuni per raggiungere e mantenere il benessere psicofisico.

pp.336

Fresco di nomina alla caserma di Bellano il maresciallo Maccadò ha per le mani un caso spinoso da trattare con cura

«Bello tornare a casa?»
Il Maccadò aveva studiato cosa dire alla Berilli non appena fosse scesa dal treno e aveva infine propeso per un approccio allegro.
«Ve lo dirò fra un po’», rispose la Berilli quasi canticchiando e sorridendo.
Però… fu il pensiero del maresciallo.
Perché s’era aspettato di dover avere a che fare con una rogna e invece s’era trovato davanti una giovane donna, bella e allegra, fresca come se fosse appena uscita da un bagno e non come se avesse passato la notte presso una caserma dei carabinieri.

La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.

Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali svela gli esordi alla caserma di Bellano di uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane, raccontando il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.             

pp.272

Il 7 dicembre Milano festeggia il suo patrono, Ambrogio vescovo, con la première musicale al Teatro alla Scala, la fiera degli Oh bèj oh bèj e perfino un premio alle persone meritevoli, l’Ambrogino d’oro. Ma chi è davvero Ambrogio?
Di famiglia nobile e ricca, Ambrogio vive quasi in simbiosi con il fratello e il padre, che lo introduce alla vita politica. Ma presto un magistrale colpo di scena crea una svolta imprevista in una carriera che sembrava ben avviata: il giovane governatore si lascia subito convincere dalla folla plaudente a buttare all’aria la toga da principe del foro per calzare la papalina da vescovo di Milano. In poche parole, da ateo agnostico si trasforma di punto in bianco in pastore di anime; da rappresentante del potere imperiale a baluardo ed emblema della cristianità. È una metamorfosi sconcertante: Ambrogio studia, si applica, impara a tenere omelie e sermoni e, grazie alla passione mistica e all’intelligenza eccezionali, trasforma la dialettica d’avvocato in quella di retore di Dio.
Ne sortisce un personaggio straordinario e affascinante, raccontato in questo libro con lo sguardo smaliziato e anticonvenzionale di Dario Fo.

pp.240

La luce dell'impero

Casa Editrice Longanesi&C., 2017

UN AUTORE DA OLTRE 1 MILIONE E MEZZO DI COPIE VENDUTE 

XIX secolo. Austria e Francia sono acerrime nemiche sui campi di battaglia. Perché allora Massimiliano d’Asburgo, per volere dell’avversario di sempre Napoleone III, viene nominato imperatore del Messico, un paese oggetto da tempo di violentissime rivolte? Massimiliano è un sovrano illuminato, amante delle meraviglie della natura e desideroso d’apprendere. Perché, nei suoi diari di viaggio, non parla dell’acquisto di due diamanti considerati ancor oggi i più grandi e preziosi mai estratti nel nostro emisfero?
Ai giorni nostri. Una banale avaria costringe Oswald Breil e Sara Terracini, in crociera a bordo del loro yacht Williamsburg, a riparare in un porto appena a sud di Tijuana, Messico. A pochi metri di distanza dall’approdo, viene ucciso un giudice che aveva fatto parte del pool antinarcos messicano. Il giudice, scopriranno Oswald e Sara, stava cercando di comunicare proprio con loro prima di cadere vittima della criminalità organizzata. Ma i cartelli della droga, si sa, non perdonano e Oswald Breil è una pedina scomoda…
L’inestricabile matassa della storia spesso gioca incomprensibili scherzi, collegando fatti lontani nel tempo e nello spazio con un impercettibile filo. I diamanti di Massimiliano sono stati, secoli prima, le basi sulle quali costruire un impero all’apparenza legittimo, ma grondante di sangue innocente. L’unica luce che brilla sull’oscurità di uomini senza scrupoli è quella che un enorme diamante giallo di 33 carati – il Maximilian II – è capace di riflettere. Una pietra sulla quale grava un’antica maledizione e che emana bagliori sinistri, capaci di offuscare persino La luce dell’impero.

pp.448

Nel più bel sogno

Ugo Guanda Editore, 2017

È la fine di aprile del 1968. Firenze, come il resto dell’Italia, è scossa dalle manifestazioni studentesche. I figli sono contro i padri, senza mediazioni né compromessi, ed è difficile capire dove stiano ragioni e torti, dove sia il male. Università occupate, scontri con le forze dell’ordine, battaglie tra studenti di destra e di sinistra, slogan impregnati di ideali: un vortice di sogni cozza contro una società ormai sorpassata che aveva creduto di durare in eterno.
Nonostante un certo disorientamento per il mondo che sta cambiando, Bordelli vive una sua primavera interiore. Il peso del passato sembra finalmente attenuarsi, e lui sente di poter affrontare le cose con più leggerezza. Anche la sua vita amorosa sta forse andando incontro a un mutamento inatteso…
Ma una giornata drammatica, una giornata di morte, costringe il commissario a confrontarsi con non pochi misteri. E quando tutto pare avviarsi verso la soluzione, in un paese vicino a Firenze un altro omicidio terribile getta il commissario nello sconforto. Non sa davvero se questa volta riu­scirà a scoprire lo spietato assassino, che forse si cela dietro un macabro messaggio.

pp.608

Hotel Copenaghen

Adriano Salani Editore, 2018

Hotel Copenaghen. Così veniva affettuosamente chiamata la casa di Niels Bohr. La porta di Niels e di sua moglie Margrethe era sempre aperta per accogliere allo stesso modo premi Nobel e giovani studenti, che lì trovarono il luogo prediletto per le discussioni e i confronti che condussero alla nascita della fisica quantistica.
È proprio la voce di Margrethe a narrare la vita straordinaria di Bohr e i retroscena delle scoperte scientifiche che hanno cambiato le sorti del mondo. In un arco di tempo che copre un’intera esistenza, il suo racconto porta alla luce il lato umano di quelle menti geniali: come bussava alla porta Paul Dirac? E come sedeva sul divano Lise Meitner? Qual era il piatto preferito di Wolfgang Pauli?
Oltre agli aneddoti e alle curiosità, però, scopriamo anche il difficile rapporto tra Bohr ed Einstein, fatto di forti contrasti ma anche stimolo fondamentale al ragionamento. E, soprattutto, entriamo in contatto con una delle figure più controverse nella storia di Niels Bohr e del Novecento in generale: Werner Heisenberg, ambizioso, brillante, adorato allievo che presto diventerà la fonte di tanti dubbi e dolori.
Nel 1941, durante l’occupazione nazista della Danimarca, Heisenberg torna all’Hotel Copenaghen, ha bisogno di parlare con Bohr. Ma l’argomento ha ben poco a che fare con il progresso della scienza: i tedeschi gli hanno chiesto di costruire la bomba atomica. Niels e Margrethe lo congedano con freddezza, ma il dubbio di non avere compreso le sue intenzioni si farà strada negli anni e condurrà a conclusioni sorprendenti.
Come già nell’Incredibile cena dei fisici quantistici, Gabriella Greison racconta la nascita della fisica quantistica in modo coinvolgente e ricchissimo di dettagli, accompagnando il lettore nella vita quotidiana dei personaggi descritti, tanto da dare l’impressione di averli conosciuti di persona.

pp.272

Altro che principesse, le bambine da grandi VOGLIONO FARE LE ASTROFISICHE!

Questo libro raccoglie venti storie e venti illustrazioni di donne straordinarie che con intelligenza, amore, perseveranza e passione hanno contribuito all’avanzamento della scienza e del progresso umano.

Dall’autrice bestseller di L’incredibile cena dei fisici quantistici, il racconto accurato e appassionante dell’universo femminile della scienza.

Un team di super illustratori e artisti internazionali, tutti uomini, dedica un ‘omaggio floreale’ alle super scienziate.

PAOLO BACILIERI • PEPPO BIANCHESSI •  JEAN BLANCHAERT • IACOPO BRUNO • DAVIDE CALÌ • IVAN CANU • ANDREA CAVALLINI • ALDO DAMIOLI • GIANNI DE CONNO • MANUELE FIOR • BEPPE GIACOBBE • NEIL GOWER • FEDERICO MAGGIONI • PIERRE MORNET • FABIAN NEGRIN • LORENZO PIETRANTONI • DAVIDE PIZZIGONI • VLADIMIR RADUNSKY • GUIDO SCARABOTTOLO • STEPHAN WALTER

«Questo libro è contagioso, non uscirete indenni dall’influsso potente di venti menti libere, quiete e volitive che, contro ogni pregiudizio maschile, diverranno scienziate famose in tutto il mondo».

SILVANA GANDOLFI

«Venti storie di formidabili donne e scienziate: la parte oscura e negletta, ma allo stesso tempo la più brillante e appassionata, dell’avventura della scienza».

BRUNO ARPAIA

«Le SUPERDONNE esistono e sono vicine a noi, basta saperle riconoscere. Con questo libro Greison fa vedere a tutti da che parte guardare per capire di chi siamo eredi. Un libro fondamentale, consiglio una storia ogni sera, come favola della buonanotte o augurio del buon risveglio».

EDOARDO BONCINELLI

pp.128

Le veggenti

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2018

Le anime-vittima sono figure come Luisa Piccarreta, Teresa Musco, Faustina Kowalska, Elena Aiello, Therese Neumann, Anna Maria Taigi, Natuzza Evolo e tante altre, che hanno sperimentato attraverso la loro immolazione virtù profetiche straordinarie.
Le loro premonizioni hanno anticipato l’avverarsi di molti eventi storici, dalla Prima guerra mondiale alla Rivoluzione sovietica, dal primo passo dell’uomo sulla Luna all’assassinio di Aldo Moro, dal ferimento di Giovanni Paolo II all’attentato terroristico delle Torri gemelle e allo tsunami nell’Oceano indiano.
Saverio Gaeta, dopo un attento lavoro di ricerca, ricostruisce il quadro che emerge dalle loro visioni sul destino che ci attende: a cominciare dall’Avvertimento che in un prossimo futuro metterà tutti a nudo dinanzi alla propria coscienza, proseguendo con un Segno che apparirà in alcuni luoghi nei quali sono avvenute le più significative manifestazioni della Madonna, fino ai Tre giorni di buio, settantadue ore durante le quali il Sole sembrerà spegnersi. E, se proprio tutto ciò non riuscirà a stimolare un ravvedimento globale, la conclusione sarà una sequenza di eventi drammatici.

pp.240

Può capitare di sentirsi terrorizzati in mezzo alla gente, in spazi chiusi o aperti: si tratta di agorafobia e claustrofobia. Succede di non riuscire a prendere un volo o salire sulle scale mobili, o di non poter vedere un gatto senza rabbrividire. Sono fobie che possono dar luogo al disturbo da attacchi di panico: il battito cardiaco accelera, il respiro si fa affannoso, si ha la sensazione di perdere il controllo, si cerca rifugio nell’evitamento dei supposti rischi. La paura è però un’emozione fondamentale e ragionevole, dal momento che innesca i meccanismi di attacco o di fuga quando ci troviamo in pericolo. Può dunque salvarci la vita, mentre ciò che può rovinarcela è la paura della paura, il timore preventivo delle reazioni psicofisiologiche che il nostro organismo può avere di fronte a ciò che percepiamo come una minaccia. Occorre allora rimettere nella giusta prospettiva questa emozione per tornarne padroni. Ma qual è la via d’uscita dal circolo vizioso della fobia che si autogenera? Non serve una lunga psicoterapia, secondo Giorgio Nardone, quanto invece una strategia paradossale che ci guidi a fronteggiare la paura, anzi ad accrescerla sino al punto di annullarla. Per guarire dagli attacchi di panico basta infatti una terapia breve mirata, fondata sul linguaggio logico e insieme suggestivo del terapeuta, su inconsueti compiti che il paziente deve svolgere alla lettera, sull’idea che bisogna “spegnere il fuoco aggiungendo la legna”. Grazie al resoconto di alcuni casi di dialogo terapeutico, in questo libro si dimostra che è più semplice e rapido di quanto si possa immaginare emanciparsi dal panico. L’importante è farsi aiutare da chi sa come fare.

pp.240

Un piccolo appartamento sul lago,
una bella ragazza senza inibizioni
e un medico affascinante
che sta per cacciarsi nei guai

Una volta fuori, nel corridoio dell’ospedale riservato agli ambulatori di specialistica, si sedette per cercare nella borsa gli occhiali scuri.
«Com’è?» si sentì chiedere.
Due sedie in là, era seduta una donna.
«Dice a me?» chiese Rosa.
«Sì.»
Voleva sapere com’era quell’oculista nuovo, dal quale andava per la prima volta.
L’aveva sempre curata l’altro, quello vecchio, che era andato in pensione.
Questo, quello nuovo, com’era?
Alto, bello, nero di capelli, avrebbe voluto rispondere Rosa.
Quarant’anni circa.
Anche sposato, non le era sfuggita la fede al dito.
«Gentile», rispose.
Poi aveva inforcato gli occhiali ed era partita alla volta della profumeria.

Vista dal treno, la riva orientale del lago di Como è un vero spettacolo: tra una galleria e l’altra appaiono scorci di paesaggio da mozzare il fiato. Ne subisce il fascino Adalberto Casteggi, quarantenne, bello ed elegante oculista con studio a Milano. Si è innamorato del lago andando su e giù in ferrovia per sostituire qualche volta un collega all’ospedale di Bellano. Su quelle sponde ha stabilito ora il suo buen retiro, deliziato anche dalla compagnia di una sua paziente del luogo. Si chiama Rosa Pescegalli. Ha trentasei anni e li porta benissimo. Gestisce una profumeria e ha fatto palpitare parecchi cuori. È bella davvero, ma con gli uomini ha preso un po’ le distanze, dopo una sofferta storia con un fascinoso calciatore del Lecco. Adesso li fa girare come vuole e quando vuole lei, ma niente impegni. Il dottore ne resta imbambolato, e stordito da tanta bellezza dimentica che, come tutte le cose belle, anche questa ha un suo prezzo. Un prezzo che bisognerebbe valutare se è il caso di pagare tutto o no, perché dietro l’oro luccicante del lago, delle montagne e soprattutto dello sguardo magnetico di Rosa (e della sua scollatura), si nascondono vecchi rancori e velenosi desideri di vendetta.

Con Bello, elegante e con la fede al dito, Andrea Vitali ci coinvolge in una storia solo in apparenza tranquilla di metà anni Sessanta. Lo splendore dei luoghi in cui ambienta i suoi romanzi ci rapisce, ma stavolta Vitali vuole metterci in allerta: come una giornata uggiosa di novembre può tingere il paesaggio di un mesto grigiore, anche gli amori più avvincenti possono d’un tratto mostrare il loro lato più pernicioso.

               

pp.288

È giusto obbedire alla notte

Ponte alle Grazie, 2017

Romanzo candidato al Premio Strega 2017

Ai margini della Roma che tutti conosciamo, dove il Tevere crea un’ampia ansa prima di correre verso il mare, vivono uomini e donne che sembrano essersi incontrati solo grazie alle rispettive necessità. Fra baracche e chiatte, uniti dalla gestione di una trattoria improvvisata, mentre si alternano in pic­coli lavori nei campi e nella guida dei turisti cittadini attratti dai loro lavori ar­caici, essi hanno formato una comunità fuori dal tempo e dal mondo in cui oggi siamo abituati a vivere.
Già da qualche anno, hanno accolto un uomo in fuga. Lo chiamano tutti «il dottore», perché sembra venuto a offrire le sue cure a chi vive lì. Ma hanno anche intuito che quest’uomo, di quasi cinquant’anni, in realtà si è ritrovato fra loro per curare sé stesso. Qual è il suo passato? Quale il dolore che lo ha strappato alla sua casa? Mentre il respiro del fiume scandisce il tempo della lettura, veniamo attratti nella storia della sua vita, di sua moglie Anna e di sua figlia Teresa, delle sue perdite, del suo coraggio, del suo terrore.
Accompagnati da racconti di nutrie, di cani, di animali fiabeschi, dai ritmi della natura che si approfondiscono nel cuore della città, conosceremo tutto di questo indimenticabile personaggio, antico e moderno assieme, e apprenderemo di nuovo come solo il dolore possa spingere l’essere umano alla rinascita. Una rinascita che passa per le mani di donne, e attraversa una notte cui è giusto obbedire. 

pp.368

Ho visto un Fo

Ugo Guanda Editore

A Stoccolma sono i giorni della cerimonia del Premio Nobel. Ma quell’anno, nella Gran Sala del Palazzo Reale, davanti agli Immortali c’è uno dei laureati più sorprendenti e fantastici che si siano mai presentati, il giullare che si fa beffe del potere, il sovversivo che si diverte a mettere a nudo re e papi, la voce e il corpo di una tradizione teatrale che ha origini molto lontane: Dario Fo.
Giuseppina Manin, che a quella cerimonia ha partecipato come inviata del Corriere della Sera, ripercorre l’evento vent’anni dopo lasciando che la memoria corra, l’immaginazione voli, sulle tracce della sua storia meravigliosa. Sogni, visioni, ricordi, testimonianze, aneddoti si mescolano alla realtà, tra Sale Blu, ricevimenti sontuosi, Grand Hotel, vie, piazze e canali della capitale svedese, dove si possono fare imprevedibili incontri. Ecco Dario che riavvolge i fili degli strabilianti racconti dei fabulatori del lago, i primi maestri di narrazione, ritrova l’emozione della scoperta della pittura e del teatro, due amori che coltiverà in parallelo per tutta la vita. E poi la passione più grande, Franca Rame, con la quale ha diviso la sua parabola umana e artistica. E ora è al suo fianco in quella sera incantata e un po’ buffa del Nobel.  
A un anno dalla morte, Dario Fo torna a vivere in queste pagine con la forza provocatoria e l’allegra impudenza del suo essere attore, drammaturgo, uomo di cultura e di grande umanità. Sempre pronto a rovesciare il senso delle cose, a denunciare torti e ingiustizie, e a ridere sull’assurdo dell’esistenza. Fino all’ultimo giorno.

pp.168

La nascita della Repubblica milanese e del gran numero di Comuni lombardi che si costituirono dopo l’anno Mille è uno dei più importanti fenomeni di emancipazione civile ed economica dell’età medievale. Decisive sono state le loro battaglie contro Federico Barbarossa, feroce nemico della loro autonomia e dei loro ideali sociali e religiosi. Ed è proprio sul Barbarossa che Dario Fo punta il suo occhio critico e irriverente per portare alla luce, in questo romanzo inedito, un episodio esemplare, la singolarissima fondazione della città di Alessandria e la lotta che ha aperto la strada a un nuovo corso della storia d’Europa. Cancellando la cronaca ufficiale, forse troppo attenta a non gettare il ridicolo sul sovrano, l’autore fa spuntare dagli archivi un’altra verità e ricostruisce la vicenda di una «fantastica Alessandria galleggiante», capace di resistere per mesi all’esercito più potente del mondo occidentale, e di un imperatore con la tragicomica ossessione dell’acqua: una vicenda in cui l’ordinaria triste ingiustizia viene ribaltata e il tiranno, per una volta, sconfitto.

pp.160

Per seguire la mia stella

Ugo Guanda Editore, 2017

Si respira aria di melodramma in questo romanzo che, tra Storia e invenzione, riporta in vita passioni e intrighi del Rinascimento italiano e una straordinaria figura femminile a lungo dimenticata. Siamo a Lucca, città dalle cento torri e dalle cento chiese, dai bastioni possenti, ricchissima e spietata, devota e ribelle, fiera della sua indipendenza. Nel 1515, proprio a Lucca, nasce una donna simile alla sua città, orgogliosa e non domata, condannata a una vita controcorrente dal suo stesso essere donna e da un precoce talento poetico. Figlia di mercanti che esportano le loro finissime stoffe in tutta Europa, Chiara Matraini non è nobile né cortigiana, le sole condizioni che le permetterebbero un riconoscimento pubblico. Nel suo destino c’è un futuro di moglie e madre con un’oscura vita tra le mura di un palazzo. Invece Chiara, forte degli studi che i genitori le hanno consentito, decide di diventare una letterata, di più, una poetessa, pubblicando con il suo nome un volume di Rime che ottiene molti consensi. Una scelta che paga duramente, senza smettere mai di lottare, per amore del figlio, della poesia e dell’uomo a cui si lega dopo la morte del marito, suscitando scandalo. Attorno a lei, un mondo in rapido cambiamento, tra la scoperta di terre fino ad allora sconosciute, la finanza nascente, le inquietudini artistiche, le guerre di dominio e gli aspri conflitti religiosi.

pp.420

Foresta di tenebra

Casa Editrice Longanesi&C., 2017

Cosa lega i segreti del progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica alla fine della Seconda guerra mondiale, una spedizione nazista in Tibet voluta da Himmler e un misterioso reperto custodito nei sotterranei del­l’Area 51? Gli spettri di un terrore che sembrava appartenere al passato tornano a galla, e una serie di coincidenze inquietanti sembra alludere all’arrivo di una vera e propria apocalisse. La National Security Agency ha una sola persona cui affidarsi: un giovane e ribelle professore di filosofia, Michael Price, da sempre sulle tracce di testi antichi che sembravano perduti. Fino a oggi. Perché dagli archivi segreti del Vaticano riemerge il primo Quaderno nero di Heidegger, e fra le sue pagine si nasconde la chiave interpretativa di un simbolo misterioso, un segreto sepolto nelle tenebre della foresta più vasta del pianeta. Portarlo alla luce è una missione difficile e impervia. Fermare una minaccia di proporzioni planetarie rischia di essere impossibile; Michael però non è solo in questa avventura: accanto a lui c’è una donna dalla bellezza e dalle doti straordinarie, con cui si instaura presto un legame tanto forte quanto pericoloso…

pp.368

Il libro dei sette sigilli

Adriano Salani Editore, 2020

Appassionante come Il Codice da Vinci, avvincente come La Biblioteca dei morti di Glenn Cooper: un thriller storico su un antico testo apocalittico che, se ritrovato, potrebbe cambiare il destino del mondo.
La protagonista è una scrittrice di successo, affetta da un insolito disturbo, l’ipermnesia, che la condanna a ricordare ogni piccolo dettaglio della sua esistenza, anche il più doloroso, e a renderlo sempre attuale. Una patologia che sembra isolarla dal mondo e dai rapporti affettivi.

Margherita Mori ha da pochi giorni pubblicato un romanzo di avventura nel quale racconta la storia di un libro apocalittico scritto dalla profetessa Anna e protetto da sette sigilli e in grado, all’apertura di ogni sigillo, di flagellare il mondo. Dopo l’uscita del libro Margherita è contattata da padre Costarelli, un gesuita educatore del Seminario Apostolico Maggiore Romano. Nel corso dell’incontro il prete l’avvisa del pericolo che incombe su di lei per quello che ha scritto e le lascia alcuni indizi che si riveleranno decisivi per dipanare il fitto mistero che sembra ora aleggiare intorno al suo romanzo. Due giorni dopo l’incontro, Costarelli muore in circostanze sospette. Un tenente dei Ros, Erika Cipriani, viene incaricata delle indagini. La donna sarà successivamente affiancata dal capitano Daniele Landi del Nucleo tutela del patrimonio culturale.
Molte domande cercano risposte: il libro sette sigilli di cui parla Margherita Mori nel suo romanzo esiste davvero? Dove può essere stato nascosto? Che ruolo hanno i gesuiti nella ricerca del libro? Chi è che lo cerca da secoli?
Inseguimenti, tentativi di rapimento e altre morti si susseguiranno intorno a Margherita, che in fuga per la sua salvezza e per scoprire quale scomoda verità sia nascosta nel suo romanzo attraverserà le strade di Roma, entrerà nelle più belle chiese della Capitale, si intrufolerà negli archivi vaticani e partirà poi per Venezia.
La scrittrice scoprirà così non solo dove sia finito il libro dei sette sigilli, ma che nel corso dei secoli molti gesuiti sono morti per proteggerlo e che diverse donne di eccezionale cultura e di indiscusso valore, come Elena Cornaro – la prima laureata al mondo – e Caterina di Russia hanno messo a repentaglio la loro vita per salvarlo. Che ora non sia arrivato il suo turno?

pp.304

C'era una volta adesso

Casa Editrice Longanesi&C., 2020

DOPO FAI BEI SOGNI IL NUOVO, ATTESO ROMANZO DI UN GRANDE AUTORE BESTSELLER 

Una storia intensa e commovente di affetti e speranze

«Tutto il mondo affrontava la stessa prova. Qualcuno ne approfittò per cambiare.»

Cosa racconteremo di noi e della nostra vita ai nostri nipoti? Mattia decide di inizia­re dalla primavera dei suoi nove anni, nel 2020, quando, mentre il mondo da un gior­no all’altro si rinchiude in casa, si ritrova costretto nel microcosmo di un condominio di ringhiera a fronteggiare il suo più grande nemico: quel padre che l’aveva abbandonato quando aveva solo tre anni. Mentre tutto si stravolge, l’ansia e la paura prendono il sopravvento, la scuola viene racchiusa in un computer, i vicini cantano dai balconi e gli amori vivono storie impossibili, il piccolo Mattia, grazie all’aiuto di una nonna che dai libri e dalle stelle ha appreso la tenera saggezza della vita, e di una sorella ribelle e affettuosa, comincerà a capire qualcosa di nuovo e importante: diventare grandi significa anche provare a scommettere sugli altri e imparare a fidarsi. Persino dei più acerrimi nemici.
Massimo Gramellini, con la sua straordinaria empatia, ci racconta in una storia di sentimenti e speranze la sorprendente scoperta di potersi continuamente reinventare.

 

pp.288

Un po' di follia in primavera

Casa Editrice Longanesi&C., 2016

Dai libri di Alessia Gazzola
è tratta la serie tv L’Allieva in onda su Rai 1
con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale

Quella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato nel proprio ufficio. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante… Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio ma anche per la recente consulenza del professore su un caso di suicidio di cui Alice si è occupata. Impossibile negare il magnetismo di quell’uomo all’apparenza insondabile ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza. Eppure, in una primavera romana che sembra portare piccole ventate di follia, la morte violenta di Ruggero D’Armento crea sensazione. Pochi e ingannevoli indizi, quasi nessuna traccia da seguire. L’indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta… Ma sarà quella giusta? Il grande ritorno di un’autrice bestseller con una nuova indagine di Alice Allevi, il personaggio più amato di Alessia Gazzola, che ha ispirato la serie tv L’ALLIEVA, una produzione Rai Fiction realizzata da Endemol Shine Italy.

pp.350

La vita in tempo di pace

Ponte alle Grazie, 2013

“NELLA CINQUINA DEI FINALISTI DEL PREMIO STREGA 2014. VINCITORE DEL PREMIO MONDELLO E DEL PREMIO VOLPONI L’ingegner Ivo Brandani è sempre vissuto in tempo di pace. Quando il libro comincia, il 29 maggio 2015, Ivo ha sessantanove anni, è disilluso, arrabbiato, morbosamente attaccato alla vita. Lavora per conto di una multinazionale a un progetto segreto e sconcertante, la ricostruzione in materiali sintetici della barriera corallina del Mar Rosso: quella vera sta morendo per l’inquinamento atmosferico. Nel limbo sognante di un viaggio di ritorno dall’Egitto, si ricompongono a ritroso le varie fasi della sua esistenza di piccolo borghese: la decadenza profonda degli anni Duemila, i soprusi e le ipocrisie di un Paese travolto dal servilismo e dalla burocrazia, il sogno illusorio di un luogo incontaminato e incorruttibile, l’Egeo. E poi, ancora indietro nel tempo, le lotte studentesche degli anni Sessanta, la scoperta dell’amore e del sesso, fino ad arrivare al mondo barbarico del dopoguerra, in cui Brandani ha vissuto gli incubi e le sfide della prima infanzia. Chirurgico e torrenziale, divagante e avvincente, La vita in tempo di pace racconta, dal punto di vista di un antieroe lucidissimo, la storia del nostro Paese e le contraddizioni della nostra borghesia: le debolezze, le aspirazioni, gli slanci e le sporcizie, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati.”

pp.512

Terra, casa, lavoro

Ponte alle Grazie, 2017

Sempre più spesso si ascolta il Papa pronunciare parole di condanna contro il capitalismo finanziario e industriale internazionale e a favore di una ridistribuzione delle ricchezze. Per la prima volta, un libro raccoglie tre recentissimi discorsi cruciali al riguardo. Tre gli obiettivi fondamentali della dottrina della Chiesa: mettere l’economia a servizio dei popoli, costruire pace e giustizia, difendere la «Madre Terra». L’ostacolo principale – ha spiegato il Papa – viene dal sistema economico globale, quell’ordoliberismo che Francesco chiama genericamente «il sistema del denaro» e a cui imputa, specificamente, di essere all’origine delle crisi mondiali e delle diverse forme di terrorismo. Il Pontefice ha chiesto ai rappresentanti delle forze popolari di «entrare nella Politica con la maiuscola». Ma cosa rappresenta il «popolo» per Papa Bergoglio? Su quale retroterra teologico-politico si fonda il suo pensiero? In cosa consiste dunque la sua «proposta populista»?

«Il lavoro ci dà dignità. Chi per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari, chiude fabbriche, chiude imprese e toglie il lavoro agli uomini fa un peccato gravissimo. Dobbiamo fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possa lavorare e così guardare in faccia gli altri con dignità».

Papa Francesco, udienza generale, 15 marzo 2017

pp.176

La dieta Adamski

Antonio Vallardi Editore, 2017

IL BENESSERE FISICO E PSICHICO DERIVA DA UN APPARATO DIGERENTE PULITO

Tutto ciò che mangiamo lascia dei residui nelle pareti del tubo digerente, che finisce per irritarsi o, nel peggiore dei casi, intasarsi.  Pertanto il corpo si ritrova appesantito, meno reattivo e più esposto a disturbi come mal di schiena, emicrania, insonnia e problemi circolatori. Da oltre trent’anni il naturopata e osteopata Frank Laporte-Adamski promuove un metodo alimentare finalizzato a trattare nel modo migliore il «secondo cervello» che abbiamo nella pancia e da cui dipendono non solo la digestione, ma anche il 70% delle funzioni del nostro sistema immunitario.

Qual è il principio alla base del Metodo Adamski? Alimentarsi tenendo separati cibi a caduta veloce (30 minuti) e cibi a caduta lenta (4-5 ore). È assolutamente da evitare l’abbinamento di alimenti lenti e veloci: se questi vengono mescolati, i tempi di digestione aumentano mostruosamente, l’apparato digerente non riesce a eliminare del tutto i residui, e le tossine in accumulo vanno a danneggiare gli altri organi. Alla cura dell’alimentazione Adamski suggerisce poi di accompagnare l’esercizio fisico, che sollecita il diaframma, e i massaggi al ventre, essenziali per riattivare la circolazione sanguigna e ridurre il gonfiore addominale.

Il Metodo Adamski si sta diffondendo a macchia d’olio e sono già diversi i personaggi dello spettacolo, come Francesca Neri e Claudio Santamaria, che lo seguono con enormi benefici.

«C’è chi dice che per essere felici bisogna ascoltare il proprio cuore e agire di conseguenza, e probabilmente è vero. Ma fidatevi di me quando affermo che il vostro intestino ha cose altrettanto importanti da dirvi. La strada verso la felicità comincia dal luogo più familiare di tutti: il bagno di casa vostra!» Frank Laporte-Adamski

«Dopo anni di ricerche sull’apparato digerente, Adamski ha stilato un metodo alimentare in grado di garantire il benessere a 360 gradi» D – la Repubblica
«Ho scoperto questo metodo da qualche tempo e continuo a seguirlo per i suoi positivi benefici» Francesca Neri
«Non solo il sovrappeso, ma gran parte dei disturbi di cui quotidianamente soffriamo dipendono dalla cattiva digestione che a sua volta è causata da un errato abbinamento dei cibi» Donna Moderna
«La dieta-non dieta perfetta per chi ha problemi d’intestino» Elle

Il Metodo Adamski è un concetto globale di salute incentrato sul tubo digerente, basato su una dieta bilanciata che non demonizza alcun alimento, ma si limita a consigliare una corretta separazione tra cibi a digestione lenta e cibi a digestione veloce.Il principio alla sua base è molto semplice: chi mangia nel modo giusto va bene di corpo. E chi va bene di corpo vive meglio! Se volete sfruttare al massimo le possibilità che la vita vi offre, leggete questo libro. Il vostro benessere è a portata di mano!

pp.176

L'incredibile cena dei fisici quantistici

Adriano Salani Editore, 2016

Bruxelles, 29 ottobre 1927. Si è appena concluso il V Congresso Solvay della Fisica, che ha visto riuniti i fisici più illustri dell’epoca, gli stessi che ora si apprestano a partecipare a una cena di gala, ospiti dei reali del Belgio. C’è Albert Einstein, scherzoso come suo solito; Marie Curie, saggia e composta; Niels Bohr, che maschera bene la tensione sotto un’aria gioviale; e poi ancora Arthur Compton, William Bragg, Irving Langmuir… Menti eccelse e brillanti, ma anche uomini e donne con le loro debolezze e le loro piccole manie, che questo romanzo ci restituisce a pieno, mescolando abilmente Storia e storie, realtà e fantasia, fisica e pettegolezzi. Partendo da un fatto storico, Gabriella Greison conduce il lettore a quella tavola, tra porcellane finissime e luci sfavillanti, camerieri compassati e ottimo cibo, facendogli ascoltare le chiacchiere che si intrecciano da una sedia all’altra, e soprattutto l’acerrima discussione sulla fisica quantistica tra Einstein e Bohr, punto cruciale nella storia della disciplina. E così, tra una portata e l’altra, travolti dalla narrazione in presa diretta, ci troviamo come per magia a capire concetti complessi, ascoltandoli direttamente dalla voce di chi li ha ideati. E al termine di questa davvero incredibile cena, ci alziamo anche noi dal tavolo, divertiti e più colti di quando ci siamo seduti.

pp.272

Quasi per caso una donna

Ugo Guanda Editore, 2017

Colta e ribelle, ammirata e avversata, imprevedibile e coraggiosa. L’ultima eroina narrata da Dario Fo è una «regina impossibile»: Cristina di Svezia. Nata e cresciuta in un’Europa travolta dalla Guerra dei Trent’anni, Cristina si troverà più volte al crocevia di questioni religiose e di potere, di politica e di sesso, dando prova di essere una spericolata protagonista del suo tempo. Educata dal padre per sostenere il peso e le responsabilità di un ruolo tipicamente maschile, Cristina sceglierà di assumere atteggiamenti e abiti da uomo e amerà soprattutto le donne. Si circonderà di filosofi e artisti, da Cartesio a Pascal a Molière. Lasciato il trono di Svezia si convertirà al cattolicesimo per trasferirsi a Roma, dove darà vita al movimento artistico che, alla sua morte, nel 1689, porterà alla fondazione dell’Accademia dell’Arcadia. Dario Fo, dopo La figlia del papa, si dedica a un’altra grande figura femminile, una donna emancipata, che ha molto da raccontare al mondo di oggi. Fo le dà voce esaminando i testi storici, osservando i dipinti che la ritraggono, riprendendo le cronache dell’epoca, e soprattutto immaginandola, per farla rivivere in tutta la sua straordinaria unicità: indipendente e insofferente a ogni vincolo, in piena sintonia con la sua stessa, vulcanica vita.

pp.160

La parte del diavolo

Casa Editrice Longanesi&C., 2016

Christiane vive sola in un grande appartamento nel cuore di Parigi, ha ottantasei anni e un pungente senso dell’umorismo. Sua figlia Catherine è l’opposto: borghese e taciturna, piena di rancore contro il marito milanese, del quale ha appena scoperto l’ennesima scappatella, arriva a Parigi dalla madre insieme alla figlia Luna, in cerca di consolazione. Per scuotere Catherine dal suo atteggiamento vittimistico, l’anziana donna sfodera tutto il suo anticonformismo (lei che, nonostante i ripetuti e reciproci tradimenti, ha condiviso con il marito una lunga storia d’amore). Mentre tre generazioni di donne si confrontano e si scontrano, Luna, che sta scrivendo una tesi sul filosofo Rudolf Steiner, scopre per caso che il bisnonno l’aveva conosciuto. Incuriosita, vuole sapere di più sulla famiglia e Christiane l’accontenta, con un racconto che si snoda lungo tutto il Novecento. E dalla matassa intricata di ricordi contraddittori e dolorosi emergerà un segreto che illuminerà il passato, e a tratti anche il presente, di una luce nuova.

pp.240

PRIMO LEVI DI FRONTE E DI PROFILO

Ugo Guanda Editore, 2015

Frutto di un lavoro ventennale, questo è un libro-universo, e l’universo è quello di Primo Levi, lo scrittore che negli ultimi settant’anni si è imposto come il testimone per eccellenza dello sterminio ebraico: la sua vita tormentata, la sua vicenda di scrittore e intellettuale, ma soprattutto la sua opera sfaccettata, complessa, ricchissima di temi, rimandi e suggestioni. È un libro-mosaico, in cui ogni opera di Levi dà il tema a un capitolo; ma oltre alla storia della composizione, della pubblicazione, delle influenze letterarie, l’analisi si muove in profondità nei contenuti, nell’immaginario, nelle passioni e nei molti mondi di Primo Levi: dalla chimica all’antropologia, dalla biologia all’etologia, dai voli spaziali alla linguistica. Se questo è un uomo, l’opera capolavoro che pure inizialmente era stata rifiutata, viene riletta in maniera nuova: si parla di sogni, animali, viaggio; di scrittura letteraria, commedia e tragedia; di vergogna, di memoria, del rapporto con altri scrittori come Kafka e Perec, Améry e Šalamov… Temi come l’ebraismo, il lager, la testimonianza percorrono e innervano tutto il libro, che si arricchisce inoltre di fotografie di grande impatto e di materiale epistolare ritrovato dall’autore in archivi finora non esplorati dagli studiosi. Marco Belpoliti ha scritto il libro definitivo su Primo Levi, un tesoro di storie e riflessioni che compongono un saggio con il respiro di un’opera letteraria multiforme.

pp.752

Quasi niente

Chiarelettere editore, 2017

Gli bastava quello che aveva, pochissimo per non dire niente, e non voleva aff­annarsi,
o coltivare aspirazioni. Al è dut nue fantats, al è dut nue. È tutto niente ragazzi, è tutto niente.
Pronunciava la frase sottovoce, quasi non volesse far fatica.

Fino al 16 marzo, potete partecipare al contest ispirato al libro

#QuasiNiente in un mondo pieno di troppe cose superflue, vi proponiamo un gesto coraggioso, quello che sottrae: fotografare quel quasi niente che è tutto per voi. Le 10 foto più belle verranno scelte e commentate da Mauro Corona e pubblicate sui social dell’autore, sui nostri e sul nostro sito. Per saperne di più ecco l’articolo.

“Quasi niente” ha il sapore antico delle storie narrate un tempo davanti al focolare. Storie che intrattenevano liberando sapienze semplici ed essenziali, di cui oggi si sente la mancanza. In quest’epoca frenetica dominata dai miti del successo, della vittoria a ogni costo e dell’arricchimento, Corona e Maieron portano un contributo diverso e spiazzante.

Parlano di sconfitta, fragilità, desiderio, pace interiore, lealtà, radici, silenzio, senso del limite, amore, rievocando personaggi leggendari come Anna, Silvio, Menin, Tituta, Tacus, Orlandin, Cecilia, Tin, il trio Pakai e molti altri. Uomini e donne che non hanno trovato spazio nei libri di storia ma hanno saputo lasciare un messaggio illuminante, che può trasformare le nostre vite.

“Filosofastri” le cui minute sapienze tramandano la memoria di chi vive nelle piccole valli, dove non nevica firmato e ci si può chiamare da una costa all’altra.

Questo libro ha un precedente nella voce. Nasce dall’incontro tra due grandi amici che, in una conversazione appassionata e godibilissima, alternano delicatamente storie, aneddoti, riflessioni e citazioni regalandoci un piccolo e prezioso gioiello. Una filosofia minima e pratica che al linguaggio gridato preferisce l’arte di sussurrare, in cui l’etica del fare ha sempre la meglio sull’estetica dell’apparire. Una filosofia che proviene da un passato rievocato senza nostalgie. Un tempo in cui i valori erano vissuti concretamente non per moralismo ma perché aiutavano a stare meglio.

Quasi niente è l’ultima traccia di un mondo ben diverso da quello in cui viviamo oggi. Un mondo duro, feroce, ma che ha ancora molto da insegnarci.

 

pp.192

Il Veggente

Adriano Salani Editore, 2016

Nell’ottobre del 2014 la copertina di Dabiq, il periodico dello Stato islamico, sconvolse il mondo civile, pubblicando un fotomontaggio nel quale la bandiera dell’Isis sventolava sull’obelisco dinanzi alla basilica di San Pietro. Sessantanove anni fa, nell’apparizione romana delle Tre Fontane, una simile profezia era già stata proposta dalla Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola: «Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’Oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sante e sacre, quando gli sarà dato di farlo».
Cornacchiola è morto nel 2001, dopo una vita romanzesca segnata dapprima dall’intenzione di uccidere il papa, da lui considerato il capo della ‘sinagoga di Satana’, e successivamente dalla fulminea conversione al cattolicesimo, a seguito della straordinaria esperienza del 12 aprile 1947. Quel giorno, insieme ai suoi tre figli, vide una ragazza di grande bellezza, scura di pelle e di capelli, con un manto verde e un libro fra le mani; e da quel momento per tutta la vita continuò a ricevere da lei messaggi spirituali e annunci profetici.
Il veggente consegnò i segreti ricevuti dalla Madonna al Vaticano, che non ha mai ritenuto opportuno pubblicarli. Si tratta di sogni e di visioni che anticipavano in maniera inquietante drammatici eventi dell’ultimo secolo: dalla tragedia di Superga nel 1949 all’elezione di Paolo VI nel 1963, dalla guerra dello Yom Kippur nel 1973 al rapimento e all’assassinio di Aldo Moro nel 1978, dal ferimento di Giovanni Paolo II nel 1981 all’esplosione del reattore di Chernobyl nel 1986, dall’attentato alla basilica di San Giovanni in Laterano nel 1993 alla caduta delle Torri Gemelle nel 2001.
Per ordine della Vergine, Cornacchiola custodì una copia personale delle testimonianze dal 1947 al 2001, anno della sua morte: oggi, dopo anni di studi e di analisi, Saverio Gaeta – l’unico giornalista che ha avuto accesso ai diari di Bruno Cornacchiola custoditi presso l’associazione dei fedeli da lui fondata – ne svela integralmente i contenuti.

pp.238

Qualcosa, là fuori

Ugo Guanda Editore, 2016

Pianure screpolate, argini di fango secco, fiumi aridi, polvere giallastra, case e capannoni abbandonati: in un’Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata, insieme alle altre nazioni attorno al circolo polare artico, il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un’Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici, dalla corruzione, dagli scontri etnici, dalla violenza per le strade. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo in un mondo che si sta sfaldando, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile… Un romanzo visionario e attualissimo, che ci fa vivere le estreme conseguenze del cambiamento climatico già in atto e realizza quel «ménage à trois» fra scienza, arte e filosofia che, come sosteneva Italo Calvino, costituisce la vocazione profonda della migliore letteratura italiana.

pp.200

Non aspettare la notte

Casa Editrice Longanesi&C., 2016

L’ATTESO RITORNO DI VALENTINA D’URBANO
DOPO LO STRAORDINARIO SUCCESSO
DI IL RUMORE DEI TUOI PASSI,
QUELLA VITA CHE CI MANCA E ALFREDO

Una ragazza segnata da colpe non sue.
Un ragazzo segnato da un destino inevitabile.
Una storia che ha tutto e tutti contro.
Ma l’amore non è mai solo ciò che si vede.

Giugno 1994. Roma sta per affrontare un’altra estate di turisti e afa quando ad Angelica viene offerta una via di fuga: la grande villa in campagna di suo nonno, a Borgo Gallico. Lì potrà riposarsi dagli studi di giurisprudenza. E potrà continuare a nascondersi. Perché a soli vent’anni Angelica è segnata dalla vita non soltanto nell’animo ma anche su tutto il corpo. Dopo l’incidente d’auto in cui sua madre è morta, Angelica infatti, pur essendo bellissima, è coperta da cicatrici. Per questo indossa sempre abiti lunghi e un cappello a tesa larga. Ma nessuno può nascondersi per sempre. A scoprirla sarà Tommaso, un ragazzo di Borgo Gallico che la incrocia per caso e che non riesce più a dimenticarla. Anche se non la può vedere bene, perché per Tommaso sono sempre più i giorni neri dei momenti di luce. Ma non importa, perché Tommaso ha una Polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, senza cicatrici, e Tommaso se ne innamora. E con il suo amore e la sua allegria la coinvolge, nonostante le ritrosie. Ma proprio quando sembra che sia possibile non aspettare la notte, la notte li travolge…

pp.384

Viva più che mai

Garzanti, 2016

Una notte sfortunata, un contrabbandiere improvvisato e qualche scomoda verità di troppo.

Se non lui, chi?, si chiese il Dubbio.
A chi altri poteva andare a raccontare quello che era successo, quello che aveva visto, quello che…
Lui solo.
Ma dormiva, la finestra di casa sua era buia.
Per forza, così a occhio saranno state le tre, tre e mezza.
Tuttavia il Dubbio sentì che non poteva fare altrimenti.
Scrutò per bene la fila dei campanelli.
Poi, presa la mira, calcò l’indice destro sul bottone e udì in sottofondo il dlin dlon del citofono che avrebbe svegliato il dottor Lonati.

Dubbio è il soprannome che hanno dato a Ernesto Livera, e si addice bene alla sua indole un po’ tentennante. Di solito, infatti, l’Ernesto si lascia prendere dall’indecisione. Una certezza, però, l’ha molto chiara: dai carabinieri è meglio stare alla larga. Perché di «mestiere» fa il contrabbandiere. Avrebbe fatto altro nella vita, ma tant’è, ora campa traghettando stecche di sigarette dalla Svizzera, magari di notte, con una barchetta a motore, bep-bep-bep. E proprio stanotte, con la prua della barchetta, ha urtato il cadavere di una donna. L’ha tirato a riva, poi è andato a chiamare un suo cliente fidato, il medico di Bellano, il dottor Lonati, perché, appunto, lui dai carabinieri preferisce non presentarsi. Ma il mattino dopo, alla riva, il cadavere non si trova più. Eppure Ernesto l’ha visto bene, anche se adesso gli sorge il… dubbio di esserselo sognato. E il dottor Lonati lo sa che Ernesto soffre di questo tipo di allucinazioni fin da quando era un ragazzino. Forse dovrebbe cercarsi un lavoro più regolare. E magari una fidanzata. Il lago però non mente; nasconde segreti inconfessabili, e quando decide che è il momento di rivelarli, non ci sono dubbi che tengano.

Viva più che mai racconta una storia sorprendente e misteriosa. Tra ganassate di paese, coincidenze impensabili e colpi di scena, Andrea Vitali scioglie una matassa che ingarbuglia il presente con il passato, la riva di qui con quella di là del lago di Como, fino a chiarire la verità dei fatti. Una verità che però…                  

pp.564

Le mele di Kafka

Garzanti, 2016

Un imprevisto soggiorno in Svizzera, il torneo di bocce alle porte e l’incontro fatale con la leggenda

Il nome dello scrittore se lo ricordava, era facile. Non sapeva come si scrivesse ma importava poco.
Lo ripeté a bassa voce.
«Cafca.»
E il titolo del libro?
Stessa storia, non lo sapeva, non se lo ricordava.
Ma conosceva la trama.
«È la storia di un uomo che si sveglia alla mattina e si trova trasformato in uno scarafaggio.»

Abramo Ferrascini, quello della ferramenta di Bellano, è un giocatore di bocce. Come individuale non va bene, ma boccia come dio comanda e in coppia con un buon accostatore diventa imbattibile. È stato tirato su a puntino dal gestore del Circolo dei Lavoratori, Mario Stimolo, allenatore per passione e perché tre anni fa, nel 1955, ha perso il braccio destro sotto una pressa e perciò di giocare non se n’è più parlato. Ora il Ferrascini ha tutte le carte in regola per vincere le semifinali del Campionato provinciale in programma a Cermenate domenica prossima. Ma c’è un intoppo. Suo cognato, l’Eraldo, quello che vive a Lucerna, sta male. Quarantotto ore gli hanno dato i medici di là, svizzeri, precisi. E adesso la moglie di Abramo, Rosalba, vuole a tutti i costi raggiungere la sorella, ma soprattutto dare all’Eraldo un ultimo saluto, magari un ultimo bacio. Ma ce la faranno ad andare e a tornare in tempo per le semifinali? Dipende. Se l’Eraldo muore entro martedì, mercoledì al massimo, si può fare. Bon, via allora. Un’occhiata al 1100, olio freni gomme; carta d’identità rinnovata all’ultimo minuto; prima tappa il passo del San Bernardino, poi giù dritti fino a Lucerna: basta seguire i cartelli, anche se sono in tedesco, perché il nome di quella città lì si capisce lo stesso.
Ispirato da un aneddoto legato a un soggiorno a Lucerna del grande scrittore praghese, Le mele di Kafka mette in scena il meglio dei personaggi di Andrea Vitali. La loro voglia di vita, le loro piccinerie e le loro grandi passioni giostrano sulla partitura di una storia che in fondo ci vuole dire che la letteratura e i libri, nella vita, contano molto, a volte più di quanto vorremmo.  

pp.240

Darwin

Chiarelettere editore, 2016

“Quando mi trovo davanti a ogni realtà conclamata mi sorge sempre il dubbio che la verità sia un’altra.”
Charles Darwin
“Ho voluto raccontare la storia delle scoperte che il più grande scienziato ha assicurato al mondo intero.
Perché? Perché siamo ignoranti, in troppi non sappiamo da dove veniamo e perché.”
Dario Fo

Non finisce mai la voglia di Dario Fo di confrontarsi con il sapere e la storia per capire meglio l’uomo e il suo mondo. In questo caso per capire da dove veniamo e superare tutti i pregiudizi che abbiamo in testa, dettati dall’ignoranza. Ecco una risposta semplice, documentata e divertita a chi ancora oggi sostiene il creazionismo in polemica con Darwin e la teoria dell’evoluzione.
Vale la pena leggere queste pagine su un grande scienziato e viaggiatore instancabile, che dedicò la sua vita a scoprire come è fatto il mondo in cui viviamo e perché siamo così.
Anni passati in mare e in terre lontane a raccogliere conchiglie, coleotteri, crostacei, a studiare la vita degli insetti (soprattutto le formiche e la loro incredibile capacità organizzativa) e in genere di tutti gli animali considerati come nostri fratelli.
Da lì noi veniamo, come possiamo maltrattarli?
Strano: un teologo che diventa scienziato confutando le teorie deterministe della Bibbia, che dimostra che noi tutti siamo discendenti dello stesso ominide, siamo tutti uguali, e per questo combatte la tratta degli schiavi. Era troppo allora (subì attacchi violentissimi non solo dalla Chiesa) ma anche adesso Darwin dà fastidio e la sua teoria è contrastata, soprattutto in certi ambienti scolastici.
Una favola vera, di più di duecento anni fa, attualissima.

Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura, è autore con Franca Rame di moltissime opere teatrali tradotte e recitate in tutto il mondo. Ha pubblicato per Chiarelettere “Il Grillo canta sempre al tramonto” (con Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo), “La figlia del papa” (9 edizioni), “C’è un re pazzo in Danimarca” (3 edizioni), “Razza di zingaro” (2 edizioni), “Nuovo manuale minimo dell’attore” (con Franca Rame). Recentemente per Guanda ha pubblicato “Dario e Dio” (con Giuseppina Manin).

pp.128

Certi momenti

Chiarelettere editore, 2015

 
«Gli uomini, le donne e i libri che racconto
in questo testo hanno rappresentato per me
delle scintille, dei lampi,
dei momenti di maggiore nitidezza.»
Andrea Camilleri
 
«Certi momenti di Andrea Camilleri,
tutti avremmo voluto viverli al posto suo
ma nessuno avrebbe potuto raccontarli così.»
Francesco Piccolo
 
«Devo ripetermi ma con questo libro
Camilleri rimane un maestro.»
Antonio Manzini
 
Quasi una vita, momento per momento. Quelli più intensi, che nel tempo acquistano ancora più vigore e ritornano in tutta la loro vividezza. L’anarchica, invincibile indifferenza di Antonio, insensibile ai richiami militari e agli orrori della guerra; la bellezza sorprendente dell’incontro con un vescovo libero nella mente e nel cuore; l’indelebile ricordo di quella notte di burrasca quando il padre di Camilleri andò a salvare l’eroico comandante Campanella; l’ultimo saluto a “Foffa”, sola nella vita e negli affetti, prostituta per necessità.
Intermezzati gli uni con gli altri ecco l’incontro con Primo Levi e i suoi silenzi, la stravaganza di Gadda, il franco scontro con Pasolini, senza dimenticare Elio Vittorini, Benedetto Croce e ancora il quasi incontro con Antonio Tabucchi. Fra i tanti personaggi si staglia un libro, quello più importante, La condizione umana di André Malraux.

pp.168

L'incanto delle sirene

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2015

Certe volte a Milano il caldo può essere insopportabile perfino a settembre. La città ricomincia la sua attività più nervosa di prima. Anche l’ispettore Ferraro ha ripreso a lavorare, acciaccato dagli anni nel corpo e nell’animo. E sarebbe ben felice di potersi defilare se non si trovasse sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Insomma, forse Ferraro le vacanze doveva prendersele durante la settimana della moda, nei giorni in cui la città sembra letteralmente impazzire. Mai come questa volta però, dopo il clamoroso omicidio di una top model durante una delle sfilate più attese e la conseguente ricaduta mediatica. Bisogna scoprire assolutamente chi è l’assassino, ne va della reputazione e della sicurezza nazionale. Il caso non dovrebbe essere affidato a Ferraro ma nel mondo della moda c’è chi lo conosce bene: Luisa Donnaciva. Sarà lei a obbligarlo a indagare sull’omicidio, con esiti e svolte sorprendenti.

pp.332

Il segno dell'aquila

Casa Editrice Longanesi&C., 2015

Monsignor Fausto Denagua ha molti anni e molte doti, tranne quelle che dovrebbe possedere un uomo di Chiesa. La sua strada incrocia quella di Oswald Breil dopo la scomparsa di una ricercatrice, e lo scontro si fa subito aspro perché, come Breil ripete spesso, non tutto è come sembra… La lotta è impari: il nemico è potente, ha mezzi sconfinati e soprattutto ha come alleati l’Isis e il suo feroce esercito. Manca giusto un anello della catena perché il Male abbia il sopravvento. Un anello che solo il rinvenimento di un antico sepolcro riuscirebbe a saldare. Ma l’ubicazione di quel sepolcro è avvolta nella leggenda… E la leggenda corre a ritroso sino ad approdare alla Roma dei re. L’adolescente Vel vive a Tarquinia sotto il regno del Superbo, sovrano corrotto e spietato che lascia mano libera al suo altrettanto crudele figlio, Sesto Tarquinio. Sarà proprio quest’ultimo a sconvolgere la vita di Vel, costringendolo a vagare alla ricerca dei propri cari in un mondo ricco di pericoli e di avventure. Un peregrinare che porterà l’etrusco tra le braccia di un amore tanto indissolubile quanto tormentato e costringerà Vel a ingegnarsi per sopravvivere, sino a diventare un brillante architetto: il progettista preferito da re e imperatori. Il maestro dell’avventura Marco Buticchi si destreggia questa volta tra i fasti delle antiche civiltà e le colpe di un Occidente moderno inspiegabilmente sordo alle terribili provocazioni dell’Isis. Un romanzo impetuoso, capace di toccare argomenti scottanti dando voce, accanto alla puntuale ricostruzione storica, alle preoccupazioni che tormentano la nostra quotidianità.

MARCO BUTICCHI è nato alla Spezia e ha viaggiato moltissimo per lavoro, nutrendo così anche la sua curiosità, il suo gusto per l’avventura e la sua attenzione per la storia e il particolare fascino dei tanti luoghi che ha visitato. È il primo autore italiano pubblicato da Longanesi nella collana «I maestri dell’avventura» (accanto a Wilbur Smith, Clive Cussler e Patrick O’Brian), in cui sono apparsi con grande successo di pubblico e di critica Le Pietre della Luna (1997), Menorah (1998), Profezia (2000), La nave d’oro (2003), L’anello dei re (2005), Il vento dei demoni (2007), Il respiro del deserto (2009), La voce del destino (2011, finalista al Premio Bancarella 2012 e vincitore del premio Salgari 2012) e La stella di pietra (2013), disponibili anche in edizione TEA. Nel dicembre 2008 Marco Buticchi è stato nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica per aver contribuito alla diffusione della lingua e della letteratura italiana anche all’estero.

pp.350

Una lunga estate crudele

Casa Editrice Longanesi&C., 2015

Dai libri di Alessia Gazzola
è tratta la serie tv L’Allieva in onda su Rai 1
con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale

Alice Allevi, giovane specializzanda in medicina legale, ha ormai imparato a resistere a tutto. O quasi a tutto. Da brava allieva, resiste alle pressioni dei superiori, che le hanno affidato la supervisione di una specializzanda… proprio a lei, che fatica a supervisionare se stessa! E lo dimostra anche la sua tortuosa vita sentimentale. Alice, infatti, soffre ancora della sindrome da cuore in sospeso che la tiene in bilico tra due uomini tanto affascinanti quanto agli opposti: Arthur, diventato l’Innominabile dopo troppe sofferenze, e Claudio, il medico legale più rampante dell’istituto, bello e incorreggibile, autentico diavolo tentatore. E infine, Alice resiste, o ci prova, all’istinto di lanciarsi in fantasiose teorie investigative ogni volta che, in segreto, collabora alle indagini del commissario Calligaris. Il quale invece dimostra di nutrire in lei più fiducia di quanta ne abbia Alice stessa. Ma è difficile far fronte a tutto questo insieme quando, nell’estate più rovente da quando vive a Roma, Alice incappa in un caso che minaccia di coinvolgerla fin troppo. Il ritrovamento dello scheletro di un giovane attore teatrale, che si credeva fosse scomparso anni prima e che invece è stato ucciso, è solo il primo atto di un’indagine intricata e complessa. Alice dovrà fare così i conti con una galleria di personaggi che, all’apparenza limpidi e sinceri, dietro le quinte nascondono segreti inconfessabili. Alice lo sa: nessun segreto è per sempre. E chi non impara a tenere a bada i propri segreti finisce col lasciarsene dominare… fino al più tragico e crudele dei finali.

pp.320

Fantasmi del passato

Ugo Guanda Editore, 2014

Firenze, dicembre 1967. L’Alluvione è passata da poco più di un anno, lasciando a sua memoria una spessa riga nera sui muri dei palazzi, ma la vita in città ha ripreso a scorrere con i ritmi di sempre. Il commissario Bordelli è appesantito dai rimorsi di una faccenda non lontana nel tempo e dal desiderio struggente di una donna che ha perduto. Il ricordo di sua madre, scomparsa ormai da diversi anni, lo avvolge di dolce malinconia. Nel freddo di dicembre, in una villa sulle colline, un uomo molto ricco e benvoluto da tutti viene ucciso con un fioretto, e l’assassino non lascia nessuna traccia. Alle prese con questo difficile caso, Bordelli cercherà di scovare un minimo indizio che possa metterlo sulla buona strada per inchiodare il colpevole, ma nel frattempo si troverà a vivere situazioni del tutto inaspettate… e a dominare ogni cosa saranno i fantasmi del passato. Con questo romanzo Marco Vichi, con la partecipazione di Leonardo Gori, ci consegna un’altra sorprendente storia ricca di personaggi memorabili. “”Il commissario Bordelli, un eroe disilluso ma assolutamente autentico nelle ragioni del suo esistere. Un uomo che riconosci come vero e che non è facile dimenticare.”” Andrea Camilleri

pp.512

Dario e Dio

Ugo Guanda Editore, 2016

Maestro di teatro e di letteratura, Dario Fo da sempre è un ateo militante, ma anche un curioso del sacro, che ha esplorato a più riprese in molte opere, a cominciare dal suo capolavoro, Mistero buffo. Il sacro, la Chiesa, i santi e i fanti nel corso del tempo sono stati non soltanto i suoi bersagli, ma i suoi interlocutori privilegiati. Dall’immenso patrimonio dei testi ufficiali e apocrifi, della cultura popolare, dell’arte visiva ha tratto spunto per riletture personalissime della Bibbia e dei Vangeli, della figura di Maria, del rapporto di Gesù con le donne, dell’invenzione della Chiesa e delle sue tante malefatte. Tutto questo con ironia provocatoria, mai blasfema o irrispettosa. E ora, arrivato ai novant’anni, Dario Fo decide di tirare le somme della sua lunga e avventurosa esplorazione nei misteri più o meno buffi della fede e della religiosità. Sollecitato da Giuseppina Manin, si diverte a fare i conti a modo suo con Dio e quel che ne consegue: dalla Genesi all’Apocalisse, dall’Inferno al Paradiso, dal Regno dei Cieli a quello degli uomini.

pp.192

Storia proibita dell'America

Ugo Guanda Editore, 2015

I film di Hollywood raccontano le vicende degli indiani sconfitti. Ma ignorano la storia dell’unica tribù che non si arrese mai: i Seminole, una società matriarcale e pacifica, nemica della schiavitù, con protagonisti indimenticabili. Come John Horse, un nero scatenato capace di truffare i bianchi e di conquistare alla causa del suo popolo gli schiavi delle piantagioni facendo comizi-spettacolo. O come Mae Tiger, condottiera meticcia che organizzerà una decisa ed energica azione culturale. O James Billie, veterano seminole del Vietnam che dovrà affrontare, al ritorno in patria, il nemico più insidioso, la droga, e per difendere la sua gente sbaraglierà le truppe del narcotraffico. Un’incredibile storia di resistenza umana e comunitaria lunga secoli, dai primi insediamenti in Florida allo sbarco dei conquistadores spagnoli, alle battaglie contro le truppe inglesi e poi statunitensi, scritta come un romanzo da un grande ribelle del nostro tempo.

pp.192

Razza di zingaro

Chiarelettere editore, 2016

Lui è Johann Trollmann (1907-1943), pugile sinti nella Germania nazista, il più bravo di tutti, ma c’è un particolare: è uno zingaro.
La vita di Johann comincia subito di corsa, da quando, bambino, scopre la boxe e sale sul ring portando con sé i valori e la tradizione della sua gente, e guadagnando strepitose vittorie, una più emozionante dell’altra, con il pubblico (soprattutto femminile) in visibilio. Ma uno zingaro non è come gli altri tedeschi: come può rappresentare la grande Germania alle Olimpiadi del 1928? Le strade del successo ben presto gli vengono sbarrate, il clima politico peggiora, il nazismo travolge tutto, anche la sua vita e quella della sua famiglia. Non importa che Johann sia il più bravo, il titolo di campione dei pesi mediomassimi gli verrà negato, nonostante la vittoria sul ring.
Da quel momento la sua vita diventa impossibile: prima il divorzio cui è costretto per salvare la moglie e la figlia, poi la sterilizzazione, la guerra cui partecipa come soldato e infine il campo di concentramento e l’ultima sfida, quella decisiva, contro il kapò, che vincerà, e per questo sarà punito. Con la morte.
Dario Fo, grazie a una ricerca meticolosa e storicamente ineccepibile di Paolo Cagna Ninchi, ancora una volta recupera una vicenda vera e dimenticata e la propone in una vibrante ricostruzione narrativa alla nostra attenzione distratta: un modo efficacissimo per parlare indirettamente del presente che non vogliamo vedere. Solo di recente la Germania ha riconosciuto il valore e l’autenticità di questa storia consegnando alla famiglia Trollmann la corona di campione dei pesi mediomassimi negata a Johann ottant’anni prima.

Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, ha pubblicato per Chiarelettere “LA FIGLIA DEL PAPA” (2014), “C’È UN RE PAZZO IN DANIMARCA” (2015), “UN UOMO BRUCIATO VIVO” (con Florina Cazacu, 2015), “NUOVO MANUALE MINIMO DELL’ATTORE” (con Franca Rame, 2015). Recentemente per Guanda editore ha pubblicato “CIULLA, IL GRANDE MALFATTORE” (con Piero Sciotto, 2014) e “STORIA PROIBITA DELL’AMERICA” (2015). Nel frattempo continua la sua attività pittorica con mostre ed esposizioni in varie città, non solo italiane. Le sue commedie continuano a essere rappresentate in tutto il mondo. Dopo “FRANCESCO” Dario Fo ha portato con successo sugli schermi di Rai 1 la storia della Callas nello spettacolo omonimo con Paola Cortellesi.

pp.176

Nuovo manuale minimo dell'attore

Chiarelettere editore, 2015

In uscita il 27 Agosto

Molto più di un manuale, di una guida, di uno strumento. UNA STORIA DI VITA E DI PASSIONE. Questo nuovo libro, da anni in attesa di essere scritto e già pensato con la moglie Franca, vede ora finalmente la luce. Viene così mantenuta la promessa fatta dai due attori alle tantissime persone che attendevano la seconda puntata di MANUALE MINIMO DELL’ATTORE, pubblicato nel 1987. Qui ci sono la vita e il teatro insieme, c’è l’Italia degli anni del dopoguerra e degli anni Settanta, dilaniata dal terrorismo però spinta da una fortissima TENSIONE IDEALE, motore di tutte le commedie che Franca e Dario portavano in scena nei teatri di periferia di tutt’Italia con enorme successo. Loro che a un certo punto erano stati espulsi dai teatri stabili, dalla radio e dalla televisione. Gli incontri e la collaborazione con BECKETT, STREHLER, ABBADO, SARTRE, la prima di MISTERO BUFFO a Parigi con un grammelot reinventato alla francese, le provocazioni in sala con gli attori sparsi tra il pubblico stupito e incredulo, I TRUCCHI E I SUGGERIMENTI di Franca quando viene a mancare la battuta, le geniali trovate sceniche di allestimenti di spettacoli che portavano sul palco l’attualità evitando il didascalismo e l’ovvio. Infine il viaggio in Cina e la scoperta di quel teatro e delle contraddizioni di quella società. Quante storie, quanto vissuto, quanto teatro. E QUANTE RISATE. Tra censure, sghignazzi e storie incredibili (quella volta che uno spettatore morì davvero dal ridere). Tutto in una cavalcata fantastica in cui ogni circostanza è filtrata attraverso l’emozione del momento, e il ricordo diventa rinnovato impegno per continuare a fare della vita un teatro che sia testimonianza del destino e della storia di ciascuno di noi.

pp.240

La figlia del papa

Chiarelettere editore, 2014

“Figlia di un papa, tre volte moglie (un marito assassinato), un figlio illegittimo… tutto in soli 39 anni, in pieno Rinascimento. Una vita incredibile, da raccontare. Ci hanno provato scrittori, filosofi, storici. Di recente sono state dedicate a Lucrezia serie televisive di successo in Italia e all’estero. Ora, eccezionalmente, il premio Nobel Dario Fo, staccandosi da ricostruzioni scandalistiche o puramente storiche, ci rivela in un romanzo tutta l’umanità di Lucrezia liberandola dal cliché di donna dissoluta e incestuosa e calandola nel contesto storico di allora e nella vita quotidiana. Ecco il fascino delle corti rinascimentali con il papa Alessandro VI, il più corrotto dei pontefici, il diabolico fratello Cesare, e poi i mariti di Lucrezia, cacciati, uccisi, umiliati, e i suoi amanti, primo fra tutti Pietro Bembo, con il quale condivideva l’amore per l’arte e, in particolare, per la poesia e il teatro. Tutti pedine dei giochi del potere, il più spietato. Una vera accademia del nepotismo e dell’osceno, tra festini e orge. Come oggi. Perché il romanzo della famiglia dei Borgia è soprattutto la maschera del nostro tempo che, visto attraverso il filtro di quel periodo, ci appare ancora più desolante e corrotto.”

pp.208

C'è un re pazzo in Danimarca

Chiarelettere editore, 2015

«La vicenda di “C’è un re pazzo in Danimarca” è invasa da personaggi a dir poco eccezionali.»
Dario Fo
 
Una storia d’amore, un intrigo di potere affascinante e coinvolgente che Dario Fo ricostruisce in forma di romanzo attraverso i diari segreti dei suoi protagonisti.
 
Una storia d’amore e di follia. Un sogno rivoluzionario che diventa realtà. Ecco il nuovo romanzo storico di Dario Fo ambientato nella Danimarca del Settecento, protagonisti il giovane re pazzo, Cristiano VII, la sposa quindicenne, Carolina Matilde di Gran Bretagna, il suo amante, il medico Johann Friedrich Struensee, e il figlio del re, Federico.
Una storia poco conosciuta. Dario Fo ha recuperato documenti inediti e alcuni diari segreti grazie ai quali ha potuto ricostruire il puzzle di una vicenda drammatica che intreccia meravigliosamente ideali politici, passione amorosa e lotta per il potere. Ma tutti gli ingredienti di questo romanzo sono eccezionali.
A volte la storia può cambiare strada a causa di eventi imprevedibili come la follia. In questo caso la follia di un re unita alla carica utopica di un medico, illuminista e rivoluzionario, e alla complicità della giovane principessa. Tutti e tre insieme, in un triangolo d’amore disperato, avviano riforme rivoluzionarie inimmaginabili allora come l’abolizione della tortura, la libertà di stampa, l’abbattimento dei privilegi di casta, la promozione della cultura e dell’istruzione.
Un colpo di stato orchestrato dalla regina madre e dalla corte porterà il medico alla forca e la principessa all’esilio, privata dei figli. Ma il sogno della rivoluzione, sebbene soffocato, non muore: sarà il giovane federico a portare avanti i principi liberali assumendo il potere. Così la Danimarca potrà rendere concreti gli ideali illuministi e diventare uno Stato moderno. Una pagina di storia memorabile, una favola vera.

pp.160

«Un fenomeno. Racconta l’Italia che non c’è più. E vende milioni di libri.»
«Gazzetta di Parma»

Conquistato l’impero,
ora Bellano si prepara
a ben altre battaglie…

Tasche posteriori strappate, stoffa del pantalone lesa.
Stesso discorso per la giacca.
Da buttare senz’altro.
Però, prima…
«Fammi controllare.»
Nelle tasche interne della giacca, dove teneva…
«E questo cos’è?»
Disse, chiese.
Il tono che gli uscì era una via di mezzo.
La Verzetta, al vedere quella roba pinzata tra le dita del marito, si portò le mani al volto.
Il Semola si alzò e fece due passi per vedere meglio.
Da vicino non ebbe dubbi.
Mutande.
Da donna.

Maggio 1936. Con la fine della guerra d’Etiopia nasce l’impero fascista. E Fulvio Semola, segretario bellanese del Partito, non ha intenzione di lasciarsi scappare l’occasione per celebrare degnamente l’evento. Astuto come una faina, ha avuto un’idea da fare invidia alle sezioni del lago intero, riva di qui e riva di là, e anche oltre: un concerto di campane che coinvolge tutti i campanili di chiese e chiesette del comune, dalla prepositurale alla cappelletta del cimitero fino all’ultima frazione su per la montagna. Un colpo da maestro per rendere sacra la vittoria militare. Ma l’euforia bellica e l’orgoglio imperiale si stemperano presto in questioni ben più urgenti per le sorti del suo mandato politico. In casa del potente e temutissimo ispettore di produzione del cotonificio locale, Eudilio Malversati, si sta consumando una tragedia. Dopo un’aggressione notturna ai danni dell’ispettore medesimo, spariscono in modo del tutto incomprensibile alcune paia di mutande della signora. Uno è già stato rinvenuto nella tasca della giacca del Malversati. Domanda: chi ce l’ha messo? E perché? Il problema vero, però, non è questo, bensì che fine abbiano fatto le altre. Dove potrebbero saltar fuori mettendo in ridicolo i Malversati, marito e moglie? Non essendo il caso di coinvolgere i carabinieri, per non mettere in giro voci incontrollabili, il Semola viene incaricato di risolvere l’enigma. Ma alla svelta e senza lasciare tracce, o le campane, questa volta, le suonerà il Malversati, con le sue mani, e saranno rintocchi poco allegri per la carriera del Semola.
Con Le belle Cece Andrea Vitali ci riporta nella Bellano degli anni Trenta, dove non succede mai niente e gli iperbolici ideali del regime non riescono a vincere gli intrighi e le scaramucce di paese. Gli esilaranti e improbabili personaggi di Vitali mettono in scena una giostra di comicità che, come sempre, rende la lettura dei suoi romanzi una piacevole compagnia.

pp.240

Non sta mai ferma,
è sempre indaffarata…
e nasconde qualcosa
 
«A quell’ora, se non aveva niente da fare in reparto, se ne andava di sotto in lavanderia a dare una mano oppure filava nella cappelletta a pregare. La suora storta non stava mai ferma. Quando la chiamavano e bisognava cercarla c’era da diventare matti. Doveva sempre fare qualcosa. Sembrava che qualcuno l’avesse condannata ai lavori forzati.»
 
Sisto Santo ha la manualità e la fantasia giuste del meccanico di rango. Da ragazzo ha riparato perfino una Peugeot 403 senza fare una piega, lasciando a bocca aperta il Scatòn, il suo capo officina, che i diesel manco li conosceva. Però adesso fa il tassista. Si è comprato un Millenove e aspetta i clienti alla stazione ferroviaria di Bellano. Pochi. Arrivano da Sondrio o da Lecco e Milano, e vanno in visita all’ospedale o su al cimitero. Oggi gli è capitato un fattaccio. Una donna arrivata dopopranzo, poco prima che dalla radiolina che tiene in macchina partisse la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto. Non che fosse importante: ultima giornata; campionato 1970 già bell’e andato al Cagliari, però… Gli ha chiesto di essere portata al cimitero, che non sa nemmeno dov’è. Ma poi, arrivati là, il Sisto si è accorto che la donna era morta. Proprio lì, sul sedile posteriore del Millenove, macchiandolo pure di urina. Un guaio mica da ridere. Da tirare in ballo il maresciallo Riversi. Anche perché la donna è senza borsetta e non si riesce a capire chi sia, né chi stesse cercando al cimitero di Bellano in quel pomeriggio di fine aprile.
Con grazia e ironia Andrea Vitali imbastisce una nuova storia dall’intreccio imprevedibile e commovente. Nella sua Bellano, specchio di un mondo passato ma a suo modo sempre attuale, si muovono i personaggi della Verità della suora storta, ognuno alla ricerca di un approdo che metta pace tra i segreti e le speranze della propria vita, strappandoci un sorriso per le soluzioni a volte stravaganti o strampalate che mettono in scena.

pp.204

La ruga del cretino

Garzanti, 2015

Un famoso criminologo, una medium,
una giovane contadina un po’ strana,
e un assassino misterioso,
come Jack lo squartatore

La terza figlia di Serpe e Arcadio si chiama Birce, ed è nata storta. Ha una macchia sulla guancia sinistra e ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane. Chi la vuole una così? Chi la prende anche solo come servetta di casa? È l’agosto del 1893 e per i due coniugi, lavoranti presso il rettorato del santuario di Lezzeno, poco sopra Bellano, è arrivata l’occasione giusta. Perché una devota, Giuditta Carvasana, venuta ad abitare da poco a villa Alba, è intenzionata a fare del bene, per esempio aiutare una giovane senza futuro. Per Birce non sarebbe cosa da poco, perché la vita non pare riservarle un destino felice. Come a quella povera fioraia di Torino massacrata per strada. Che, a dire il vero, in quell’estate lontana, non è la prima vittima. I corpi sono a disposizione della sala anatomica dell’università torinese, dove il dottor Ottolenghi, assistente del noto alienista Cesare Lombroso, li analizza con cura, convinto che dalla medicina possa venire un aiuto alle indagini. Oltretutto, dalle tasche delle sventurate salta fuori un biglietto con incomprensibili segni matematici. Indicano un collegamento tra quelle morti? E nel mirino dell’omicida può essere finito lo stesso Lombroso, che già aveva ricevuto un analogo foglietto insidiosamente anonimo? Trovare la soluzione non è cosa per cui possa bastare il rigore della scienza. Forse, fantastica il Lombroso, lo spiritismo potrebbe dare un contributo. Per quanto a praticarlo siano persone fuori dall’ordinario. Un po’ come la Birce con quella sua macchia, che ogni tanto si perde via e dice e fa cose strane…
Nella Ruga del cretino, il mondo di Andrea Vitali, esilarante e pittoresco, si colora con le tinte del giallo, portando le lancette del tempo all’epoca degli albori della psichiatria e della nascente criminologia moderna. Una prova letteraria che alla felicità narrativa unisce un desiderio di esplorazione che avvince il lettore.

pp.300

Quella vita che ci manca

Casa Editrice Longanesi&C., 2014

Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L’auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l’unica cosa che gli rimane di lui: c’è anche quell’idea che una vita diversa sia possibile.
Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti di­strai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia.
Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C’è Anna, che a soli trent’anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C’è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c’è Alan, il maggiore, l’uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l’amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo.
Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c’è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima – ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo – e, soprattutto, non è della Fortezza.
Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona.

Questo è un romanzo sull’amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull’unico altro amore che possa competere: quello che irrompe come il buio in una stanza piena di luce, quello tra un ragazzo e una ragazza, contro tutto e tutti.

Cronaca di un successo:
Gennaio 2012. Longanesi riceve il manoscritto di un romanzo che fin dalle primissime pagine si rivela straordinariamente originale e maturo. L’autrice ha 27 anni ed è alla sua opera prima.
Maggio 2012. Il romanzo viene pubblicato col titolo Il rumore dei tuoi passi e la critica lo identifica ben presto come uno degli esordi migliori dell’anno: «Incipit fulminante, abilità costruttiva, scioltezza narrativa» (Ermanno Paccagnini, Corriere della Sera); «Un bel romanzo, intelligente, giovane ma non giovanilistico» (Valeria Parrella).
Estate 2012. Inizia un inarrestabile passaparola. La voce si sparge tra i lettori, soprattutto fra i giovani, e il successo oltre che di critica diventa anche di pubblico. Tante lettrici e tanti lettori si affezionano a Bea e Alfredo e al loro tormentato amore, cresciuto come un fiore nel deserto della Fortezza.
Primavera 2013. Esce Acquanera, il secondo romanzo di Valentina D’Urbano, e ancora una volta sorprende pubblico e critica per l’originalità e la forza dirompente della narrazione.
Estate 2013. Il rumore dei tuoi passi esce in edizione tascabile Tea e in pochi mesi viene ristampato 4 volte. Nel frattempo il libro esce anche in Francia e in Germania presso importanti e prestigiosi editori.
Ottobre 2014. Il quartiere occupato della Fortezza torna a essere il teatro del nuovo, attesissimo romanzo: Quella vita che ci manca.

pp.250

Avrò cura di te

Casa Editrice Longanesi&C., 2014

Il romanzo più venduto dell’anno
LA LETTURA DELL’ESTATE PER VANITY FAIR

La capacità di Massimo Gramellini di dare risposte incontra il talento di Chiara Gamberale di sollevare dubbi. Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto, capace di fare vincere la passione sul tempo che passa: proprio quello che non è riuscito al matrimonio di Giò. La notte di San Valentino, festa che lei ha sempre ignorato, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. Poi rilancia. L’angelo non solo ha una fortissima personalità, ma ha un nome: Filèmone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò: il puntiglioso ex marito, la madre fricchettona, l’amica intrappolata in una relazione extraconiugale, una deflagrante guida turistica argentina, un ragazzino che vuole rinchiudersi in una comune… Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filèmone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, sia possibile silenziare la testa e l’istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filèmone, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

pp.200

Fai bei sogni

Casa Editrice Longanesi&C., 2012

OLTRE 1 MILIONE DI COPIE VENDUTE
24 EDIZIONI
100 settimane in classifica
Fai bei sogni di Massimo Gramellini è il successo editoriale degli ultimi tre anni «Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi.» Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.

Su questo libro, leggi anche l’intervista all’Autore.

pp.234

L'allieva

Casa Editrice Longanesi&C., 2011

Da questo libro la serie tv “L’Allieva” di Rai 1
con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale

Su www.allieva.it scopri i personaggi e gioca con loro nel book game ispirato al libro.

Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po’ distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l’istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall’affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all’omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un’aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.

Qualche domanda liberamente ispirata al Questionario di Proust per conoscere meglio Alessia Gazzola
 
A quale personaggio del passato ti piacerebbe fare l’autopsia?
A W.A. Mozart. È morto in circostanze mai chiarite che mi hanno sempre incuriosita.
Se non fossi diventata un medico legale avresti voluto essere? Una scrittrice!
Che cosa non sopporti negli altri?
La scortesia.
E in te stessa?
L’insicurezza e il pessimismo.
Nella tua borsetta non manca mai…
Una confezione di mentine.
Tacchi a spillo o ballerine?
Ballerine.
Piangi per?
Ho la lacrima facile, ma in generale non riesco a trattenermi per rabbia e quando ho notizia di maltrattamenti su animali e bambini.
Serie tv preferita?
Sex and the City.
La persona che invidi di più?
Più che di invidia si tratta di ammirazione per la sua grazia. Gwyneth Paltrow.
Dove vorresti vivere?
In una casa vicina al mare, con mio marito e i nostri cani.

pp.378

UN SEGRETO NON È PER SEMPRE

Casa Editrice Longanesi&C., 2012

Dai libri di Alessia Gazzola
è tratta la serie tv L’Allieva in onda su Rai 1
con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale

Dura la vita per Alice Allevi, che ha appena superato la delusione per non aver vinto un micro seminario di scienze forensi. Non che le interessasse tantissimo l’argomento: il fatto è che il seminario si sarebbe tenuto a Parigi, e a Parigi vive Arthur. Ma tant’è, si sa che per lei l’Istituto di medicina legale “è un amante malfidato che prende senza dare”. Ma la vita lavorativa ha in serbo per lei altre sorprese, e nello specifico una causa d’interdizione. Lui è Konrad Azais, un famosissimo scrittore, best seller in tutto il mondo, grande esperto di enigmistica. A richiedere l’interdizione sono i figli, che ritengono il padre ormai vittima della demenza senile visto che ha dichiarato di voler lasciare tutti i suoi beni a una sconosciuta. Quando poi Azais muore in circostanze misteriose, che nemmeno l’autopsia riesce a chiarire, Alice inizia un’indagine combinando le sue conoscenze di medicina legale, l’intuito e la ricerca tra librerie e le opere di Azais.

Su questo libro, leggi anche l’intervista all’Autrice.

pp.422

Sindrome da cuore in sospeso

Casa Editrice Longanesi&C., 2012

Da questo libro la serie tv “L’Allieva” di Rai 1
con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale

Chi conosce Alice Allevi sa bene che il suo rapporto con la medicina legale è piuttosto difficile, per non dire conflittuale. Ma quello che nessuno sa è in che modo la pasticciona ma intraprendente Alice è approdata a questa scelta che tante amarezze (e quasi altrettante soddisfazioni) le procura. In questo romanzo la incontriamo ventitreenne, in preda a una vera e propria crisi personale. Come dire alla famiglia che lei non si sente affatto pronta per concludere gli studi in medicina e lanciarsi in una sfolgorante carriera come tutti i suoi cari sognano? Ma poi un brutale omicidio commesso proprio in casa di sua nonna Amalia, vittima la giovane badante russa, scompiglia le carte del suo destino. Perché il medico legale che arriva sul luogo del delitto è un giovane, scostante e bellissimo Claudio Conforti…

Su questo libro, leggi anche l’editoriale della Redazione.

pp.148

Le ossa della principessa

Casa Editrice Longanesi&C., 2014

Dai libri di Alessia Gazzola
è tratta la serie tv L’Allieva in onda su Rai 1
con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale

Ambra Negri Della Valle – la collega carogna per antonomasia, la ragazza perfetta che non fa che mettere la pasticciona e simpaticissima Alice Allevi di fronte ai suoi numerosi limiti – è scomparsa. Alice e Claudio Conforti (il perfido e affascinante ricercatore in medicina legale, ex di Ambra e legato ad Alice da un complicato e sfuggente rapporto) temono il peggio quando vengono chiamati dalla procura per esaminare un cadavere ritrovato in un campo. Per fortuna non si tratta di Ambra, ma di una giovane archeologa scomparsa anni prima, mentre stava per partire per una missione di scavo nei territori palestinesi. Chi l’ha uccisa e sepolta come in un rituale con accanto una coroncina di plastica?

pp.360

«Mentre scrivevo della straordinaria vicenda dei Florio, mi sono chiesta in quale modo i lettori dei Leoni di Sicilia avrebbero immaginato il passato che stavo raccontando, ben sapendo che, come dice Proust, «noi vorremmo che lo scrittore ci desse delle risposte, ma non può far altro che ispirarci dei desideri». In me, quel passato ha preso forma nei nobili tratti di una Palermo che il tempo e gli uomini hanno quasi cancellato, ma anche in ciò che emergeva dalle mie ricerche e che andava oltre la Storia per entrare nella vita: un tavolo, un vestito, una finestra, un anello, una bottiglia… Ecco perché, in questa edizione dei Leoni di Sicilia, accanto a qualche immagine di luoghi, personaggi e avvenimenti storici, troverete soprattutto frammenti di quel tempo lontano, cristallizzati in un oggetto, in un gesto, in un paesaggio… suggestioni, insomma, simili a quelle dei romanzi illustrati dell’Ottocento, un’epoca in cui l’immaginazione era di certo più semplice e più libera. Anche grazie a queste immagini, ognuno potrà crearsi una propria visione del passato, che andrà però idealmente a unirsi a quella di tutti gli altri, realizzando così la vera magia della lettura, e cioè ancorare alle stesse parole i desideri più diversi. Per me, come autrice, non esiste magia più sorprendente.»

STEFANIA AUCI

Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, Paolo e Ignazio Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, avviano il commercio di zolfo, acquistano terreni, fondano una compagnia di navigazione. E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini rimangono comunque «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sta alla base dell’ambizione dei Florio; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – anche l’amore – per la famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.

pp.448

Qualcosa di scritto

Ponte alle Grazie, 2012

Roma, primi anni Novanta. Mentre i sogni del Novecento volgono a una fine inesorabile e Berlusconi si avvia a prendere il potere, uno scrittore trentenne cinico e ingenuo, sbadato e profondo assieme trova lavoro in un archivio, il Fondo Pier Paolo Pasolini. Su quel dedalo di carte racchiuso in un palazzone del quartiere Prati, regna una bisbetica Laura Betti sul viale del tramonto: ma l’incontro con la folle eroina di questo libro, sedicente eppure autentica erede spirituale del poeta friulano, equivale per il giovane a un incontro con Pasolini stesso, come se l’attrice di Teorema fosse plasmata, posseduta dalla sua presenza viva, dal suo itinerario privato di indefesso sperimentatore sessuale e dalla sua vicenda pubblica d’arte, eresia e provocazione. Qualcosa di scritto racconta la linea d’ombra di questo contagio e l’inevitabile congedo da esso ‘ un congedo dall’adolescenza e da un’intera epoca; ma racconta anche un’altra vicenda, quella di un’iniziazione ai misteri, di un accesso ai più riposti ed eterni segreti della vita. Una storia nascosta in Petrolio, il romanzo incompiuto di Pasolini che vide la luce nel 1992 e che rivive qui in un’interpretazione radicale e illuminante. Una storia che condurrà il lettore per due volte in Grecia, alla sacra Eleusi: come guida, prima il grandioso libro postumo di Pier Paolo Pasolini, poi il disincanto della nostra epoca ‘ in cui può tuttavia brillare ancora il paradossale lampo del mistero.

Su questo libro, leggi anche l’intervista all’Autore.

pp.231

Processo alla Russia

Casa Editrice Longanesi&C., 2020

L’AFFASCINANTE RACCONTO DI UN PAESE GRANDIOSO E CONTROVERSO

Nel 1843 apparve a Bruxelles il libro di un nobile francese, il marchese de Custine, intitolato La Russia nel 1839. Era un quadro dei costumi politici e sociali dell’Impero zarista ed ebbe un grande successo, non soltanto in Belgio e in Francia, nel momento in cui la Russia dopo le guerre napoleoniche era ormai una potenza mondiale. Ma questo grande Paese, nella descrizione di Custine, era anche lo Stato in cui sopravvivevano molte caratteristiche dell’epoca feudale: autocrazia, servitù della gleba, enormi ricchezze e grande povertà, analfabetismo diffuso, arbitrio giudiziario. Nei decenni seguenti la Russia divenne sempre più grande e potente, ma la descrizione che ne era stata fatta da Custine sopravvisse nell’opinione pubblica europea. La tenacia e l’eroismo dell’Armata Rossa nella guerra contro la Germania nazista giovarono all’immagine della Russia nel mondo, ma non sino al punto di evitare che la potenza sovietica, durante la Guerra fredda, venisse percepita come una possibile minaccia. La Guerra fredda è finita da tempo, ma i sentimenti e i timori anti-russi sopravvivono. Il Paese che l’Occidente considera più estraneo ai suoi principi e alle sue regole è anche quello che, pur considerandosi erede dell’Impero bizantino, ha maggiormente cercato di imitare l’Europa.
Perché dunque continuiamo a considerare la Russia un Paese estraneo, diverso e in opposizione a «noi» europei? Che cosa porta l’Europa a vedere nella Russia una civiltà nemica e separata? Sergio Romano ci svela le dinamiche di questo paradosso con un affascinante racconto che attraversa tutta la grande e impetuosa storia russa.

pp.208

Un caso maledetto

Ugo Guanda Editore, 2020

Ordina su IBS la copia autografata del romanzo

Gennaio 1970. Il commissario Bordelli in aprile andrà in pensione, dopo quasi un quarto di secolo in Pubblica Sicurezza, e ancora non sa cosa aspettarsi, non riesce a immaginare come accoglierà questo totale cambiamento. Ma per adesso è in servizio, e il tempo per riflettere e farsi troppe domande non c’è: in una via del centro di Firenze avviene un omicidio brutale. Sarà proprio quel crimine odioso il suo ultimo caso? Ma soprattutto, riuscirà a risolverlo? Lui e il giovane Piras, che nel frattempo è diventato vice commissario, lavorano a stretto contatto, spinti come ogni volta dal senso di giustizia, ma in questa occasione anche dalla intollerabile inutilità di quell’omicidio. Passano i mesi, arriva la primavera, la data del pensionamento si avvicina. La relazione del commissario con la bella Eleonora sembra essere sempre più solida. Non mancherà la cena a casa di Franco Bordelli, dove come d’abitudine ognuno racconterà una storia. Ma una mattina il commissario riceve una telefonata dalla questura… un altro omicidio?

pp.384

Una sola lettera e anche il terzo segretario bellanese del partito finirebbe nel ridicolo.

Le rive del lago di Como sono punteggiate di paesi e paesini accomodati ai piedi delle montagne dove non succede granché. Tranne a Bellano. Nell’ultimo anno e mezzo circa, il Federale del fascio ha dovuto sostituire già due segretari della sezione locale del partito. Il primo a saltare è stato Bortolo Piazzacampo, detto Tartina, per una vicenda legata alle bizzarrie di un toro chiamato Benito in cui il Tartina si è distinto per insipienza. Il secondo è stato Aurelio Trovatore, che ha deciso di accasarsi in quel di Castellanza preferendo l’amore al destino fatale della patria fascista. Ora ha nominato tale Caio Scafandro, un pezzo d’uomo che usa le mani larghe come badili per far intendere le proprie ragioni. Avrà la forza d’animo, visto che quella fisica non difetta, per mantenere l’incarico? Perché nel passato dello Scafandro qualche fantasma c’è. E più di uno lo sa. Basterebbe una parolina sussurrata all’orecchio del Federale e anche il terzo segretario del fascio di Bellano farebbe la fine dei precedenti. Per questo, lo Scafandro ha preso le sue contromisure senza preoccuparsi di sconfinare in quel territorio dell’illegalità presidiato dalle forze dell’ordine. E lì appunto si trova il maresciallo Ernesto Maccadò. Fresco padre di Rocco, il suo primogenito, la mattina del 20 novembre 1929 il maresciallo scampa per un pelo a una disgrazia per via di un oggetto metallico scaraventato giù in contrada da un potenziale assassino. E chi sarà mai quell’imbecille?
Nessuno scrive al Federale riporta in scena il maresciallo Ernesto Maccadò. Nel paese in cui è stato inviato insieme alla sua Maristella come fossero due marziani, ora si sente sempre più a casa, soprattutto con l’arrivo del primo figlio. Ma Bellano, visto da così vicino, è tutt’altro che un luogo tranquillo. E non è facile scacciare il pensiero che vi regni una certa follia.

pp.320

Andrà tutto bene

Garzanti, 2020

TUTTI I PROVENTI DELLA VENDITA DI QUESTO LIBRO SARANNO DEVOLUTI IN BENEFICENZA ALL’OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII DI BERGAMO

Oggi la paura ha un nuovo nome: Covid-19. Per sconfiggerlo l’unica strada è rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un nemico. E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia.
Dalle loro case, ventisei scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare, ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che, invece, sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno.
Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.

Ritanna Armeni, Stefania Auci, Alice Basso, Barbara Bellomo, Gianni Biondillo, Caterina Bonvicini, Federica Bosco, Marco Buticchi, Cristina Caboni, Donato Carrisi, Anna Dalton, Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola, Elisabetta Gnone, Massimo Gramellini, Jhumpa Lahiri, Florence Noiville, Clara Sánchez, Giada Sundas, Silvia Truzzi, Ilaria Tuti, Hans Tuzzi, Marco Vichi, Andrea Vitali.

pp.352

Boomerang

Adriano Salani Editore, 2020

Tra colpi di scena, amore e bugie, le vite di tre personaggi si intrecciano in un romanzo sulla scoperta di se stessi.
L’esordio narrativo della storica Iena di Italia 1.

Leo è convinto che il suo destino sia quello di diventare uno scrittore. Bulimico di libri, sin dall’adolescenza si rifugia nelle storie dei grandi autori russi e francesi, da Guerra e Pace al Conte di Montecristo, per sfuggire al suo senso di solitudine e di inadeguatezza. Non ha però il talento della scrittura, almeno fino a quando non incontra Barbara. Lei è innamorata di lui e con i suoi messaggi intrisi di passione è proprio la linfa che gli serve. E, quando la passione non basta più, Leo ne succhia la sofferenza e riesce a realizzare un libro che è un successo. Ma non tutto va com’è nei suoi piani. Perché al destino non puoi sfuggire, e nemmeno al vero amore, che ha il volto e il nome di Elena. Leo è convinto di conoscerla… ma chi è davvero questa cassiera dalla faccia d’angelo? Leo, Barbara ed Elena. Ognuno di loro ha un segreto da nascondere e forse da farsi perdonare. Le loro vite seguono la traiettoria curva di un boomerang e durante questo imprevedibile volo il leit motiv del romanzo si rivela pian piano: la sofferenza d’amore è l’unica strada che ci porta alla scoperta di chi siamo davvero. Fino al momento finale in cui il boomerang colpirà ognuno dei tre protagonisti nel modo più inaspettato…
Un vero grande romanzo: con tanta ironia e una scrittura ritmica e densa di accadimenti, Filippo Roma, si afferma come un vero narratore di storie.

pp.208

L'Allodola

Adriano Salani Editore, 2020

La storia vera di una grande donna, Fernanda Wittgens, prima direttrice della Pinacoteca di Brera nella Milano del Novecento, e della sua incredibile impresa di salvataggio delle opere d’arte dagli attacchi nazisti.

Milano, 1926. Una ragazza arriva alla Pinacoteca di Brera con la modesta qualifica di “operaia avventizia”. È Fernanda Wittgens, una giovane diversa dalle altre, assomiglia alla dea Atena, o a una valchiria. È vulcanica e geniale, visionaria eppure concreta. Il suo impegno e la sua dedizione al lavoro non hanno limiti e così diventa presto l’assistente del direttore, Ettore Modigliani. Per il maestro Fernanda è un’allodola, uccello che chiude le ali e cade a perpendicolo come corpo morto fino a terra, ma poi si risolleva e comincia a cantare. Tra Fernanda e Modigliani nasce un legame intenso, che resisterà alle leggi razziali, alla guerra, alla prigione. Quando lui viene destituito – in quanto ebreo e antifascista – lei viene nominata direttrice della Pinacoteca. È la prima donna in Italia a ricoprire un ruolo tanto prestigioso e lo fa in un momento estremamente difficile. Fernanda ha un obiettivo o meglio un’impresa a dir poco titanica da portare avanti: mettere in salvo dai bombardamenti e dai nazisti tutta la bellezza che le è stata affidata. L’organico è insufficiente, i mezzi di fortuna, ma lei accompagna le opere di persona, saltando sui camion insieme ai suoi quadri, rischiando tutto perché ormai quel salvataggio impossibile è diventato lo scopo della sua vita. Nella notte tra il 7 e l’8 agosto 1943 Brera viene colpita e devastata, ma grazie all’Allodola non tutto è perduto.

pp.320

Luce della notte

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

La storia di una bambina speciale

Il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia

in un romanzo di rinascita e speranza

Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell’albero l’ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura del faticosissimo e pericoloso caso narrato in Fiori sopra l’inferno e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, no­nostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino.
Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un’indagine folle e insensata.
Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico… E di terribile.

pp.256

L'ombrello dell'imperatore

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

Un romanzo d’esordio che ci spalanca nuovi orizzonti
Un protagonista destinato a entrare nei cuori dei lettori
Un Giappone spietato e pieno di fascino,
raccontato con uno sguardo insolito e struggente

L’ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di lui. All’anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hāfu: un mezzo sangue, padre giapponese e madre americana.
Forse per questo non riesce a essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l’educazione giapponese vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo, per quel suo modo obliquo e disincantato di vedere le cose e le persone che lo circondano, che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e disprezza con altrettanta visceralità – e che allo stesso modo lo ricambia.
Ma Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell’ombrello. Un uomo, ritrovato morto. L’arma del delitto? All’apparenza, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di quelli che tutti usano, tutti smarriscono e tutti riprendono da qualche parte.
Ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri. Un piccolo cerchio rosso dipinto sul manico e, soprattutto, un’impronta.
E Nishida si troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi appartiene l’impronta digitale del possibile assassino: all’imperatore del Giappone.

pp.320

Splendi come vita

Ponte alle Grazie, 2021

Una delle più apprezzate poetesse italiane racconta la sua storia di bambina adottata e quella ancora più difficile del rapporto con i suoi genitori, con la madre in particolare e con la sua progressiva follia.

Un famoso fatto di cronaca degli anni sessanta, che occupò le prime pagine dei quotidiani nazionali per settimane, è l’inizio della storia di Maria Grazia Calandrone. Nel giugno 1965, una bambina di otto mesi viene ritrovata nel bel mezzo di Villa Borghese a Roma. Nei giorni successivi si scopre la triste vicenda legata all’abbandono: la madre fedifraga, ripudiata dal marito, e il padre si sono suicidati buttandosi nel Tevere. Dopo neanche un mese in orfanotrofio la bimba viene adottata da Giacomo Calandrone, l’allora dirigente del PCI, e da sua moglie Ione, che fa l’insegnante.

L’autrice sceglie per la prima volta la narrativa per raccontarci la storia più difficile della sua vita: non quella dell’abbandono ma quella della relazione con la madre adottiva, un rapporto d’amore ma anche di oppressione e crudeltà.

Splendi come vita, è la
narrazione di una ferita,
una frattura, una perdita,
un segmento d’Italia, «un’elegia», un fatto di cronaca,
un rapporto durissimo.
Una pugnalata. Un gioiello.
Una grandiosa lettera d’amore.” ttL

 

pp.224

La dieta della longevità

Antonio Vallardi Editore, 2016

Lo scienziato che ha rivoluzionato la ricerca su staminali e invecchiamento presenta la sua DIETA MIMA-DIGIUNO, per vivere sani fino a 110 anni

CON UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI SCOPERTE SCIENTIFICHE NEL CAMPO DELL’ALIMENTAZIONE, VALTER LONGO HA DIMOSTRATO COME PREVENIRE E CURARE I MALI DEL SECOLO

Qual è il segreto per vivere sani a lungo? Ce lo svela in questo libro Valter Longo, lo scienziato i cui studi rivoluzionari su genetica, alimentazione, staminali e longevità sono diventati il punto di riferimento imprescindibile per qualunque dieta smart. Rivoluzionari non solo perché dimostrano che è insita in noi, nel nostro corpo, la capacità di mantenerci giovani e, all’occorrenza, rigenerarci, ma anche perché aprono una strada che va oltre la prevenzione per farsi vero e proprio strumento di cura.
Basandosi su una strategia a cinque pilastri, Valter Longo ha dimostrato che curarsi con il cibo è possibile, anzi, è la strada giusta per ridurre il grasso addominale, rigenerare e ringiovanire il nostro corpo abbattendo in modo significativo il rischio di cancro, patologie cardiovascolari e autoimmuni, diabete e malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. La Dieta della Longevità, semplice da adottare ogni giorno per chi già apprezza la tradizione mediterranea, va ad affiancarsi nel regime di Longo agli effetti straordinari della Dieta Mima-Digiuno messa a punto nel suo laboratorio. Ispirata a una pratica antica e comune in tutte le culture, ma dimenticata dalla nostra società dell’abbondanza, la Dieta Mima-Digiuno permette di evitare i rischi e le difficoltà di un digiuno vero e proprio, rendendolo compatibile con le esigenze di una vita attiva.

«Si fa purtroppo abuso della parola ‘Scienza’ quando si parla di longevità, invecchiamento e alimentazione. Finalmente Valter Longo ha dimostrato sulla base di dati sperimentali di laboratorio come le nostre cellule possano vivere in salute e più a lungo. Non è una formula magica ma il risultato di lunghi anni di ricerca». GIOVANNI CAPRARA

L’autore devolve tutti i proventi di questo libro alla Fondazione non profit Create Cures per promuovere e sponsorizzare la ricerca di terapie alternative e integrative a basso costo per l’invecchiamento, il cancro, l’Alzheimer, le malattie cardiovascolari, il diabete, la sclerosi multipla, il morbo di Crohn e altre malattie.

pp.304

Un ritratto preciso e appassionato del grande scrittore recentemente scomparso, che in queste pagine viene raccontato non dal punto di vista di un critico o di un biografo, ma da quello di un trentennale amico e collega. Passando dalla sua vita ai suoi libri, dai suoi temi alle sue ossessioni, dai suoi luoghi ai suoi tanti amici, Bruno Arpaia svela allo stesso tempo il Luis Sepúlveda pubblico e quello intimo, nel tentativo di farlo conoscere meglio ai suoi tantissimi lettori e di restituire, ora che purtroppo non ci sarà più lui a raccontarla, un’immagine autentica e limpida di una vita di formidabili passioni.

pp.176

Cieli neri

Ponte alle Grazie, 2021

Siamo tutti in grado di capire cosa voglia dire la parola «notte», anche se forse non ne abbiamo mai fatto esperienza. Chi vive nel mondo occidentale, soprattutto nelle grandi città, è raro si sia immerso in una notte autentica dove le stelle hanno la forza di bucare la coperta nera del cielo. La luce elettrica, una grande invenzione che ha aperto la porta a migliaia di nuove esperienze, ha inesorabilmente occupato tutto il buio impedendoci di vivere l’altra faccia del giorno, con tutti i suoi doni: le stelle, la Via Lattea, il ritmo sonno/veglia, la poesia dell’oscurità. Irene Borgna, tra le mani una mappa dei cieli neri europei, è partita alla ricerca di quei luoghi che ancora resistono all’inquinamento luminoso. Dalle Alpi Marittime al Mare del Nord, a bordo di un camper, l’autrice ha compiuto un viaggio per tornare a vivere quelle tenebre che furono divise dalla luce all’inizio del mondo, per capire cosa voglia dire inquinare la notte, per raccontarci gli aspetti economici, antropologici, sociali, poetici e simbolici di quello che potremmo chiamare «uno stato d’animo in via d’estinzione».

pp.204

Io non ti lascio solo

Adriano Salani Editore, 2021

L’amicizia è affrontare insieme la paura. Lo sanno bene Filo e Rullo, due ragazzini diversissimi eppure inseparabili, che decidono di scappare da casa e di avventurarsi tra i boschi, alla ricerca del cane di Filo, perso durante un temporale. Per ritrovarlo si spingono fino alla cascina di Guelfo Tabacci, uno schivo montanaro di cui si mormora che anni prima abbia ucciso suo figlio. Così, l’ingenuità della loro fuga lascia il posto ai terribili segreti del mondo degli adulti. Molto tempo dopo, nella cantina di quello stesso casolare vengono ritrovati due diari. Sono stati proprio i due amici a scriverli, consegnando a quelle pagine ingiallite la soluzione del mistero e il racconto, insieme crudo e poetico, di un’estate destinata a cambiare per sempre le loro vite. In un paesaggio dominato dal contrasto tra la luce dell’eterna innocenza e il buio del dolore, Gianluca Antoni mescola le atmosfere del giallo a quelle del romanzo di formazione. Con colpi di scena e toni delicati, racconta i rapporti tra genitori e figli, le strategie imprevedibili con cui affrontiamo la perdita, ma anche la tenacia di legami fatti per sopravvivere al tempo.

pp.288

Era nell’aria, ma il lockdown ci ha messi di fronte a un cambiamento radicale. Per continuare, almeno in parte, a svolgere le nostre attività è stato indispensabile trasferire la comunicazione sulle strade immateriali del web: zoom, skype e mille altre piattaforme ci hanno permesso di continuare a incontrarci, a parlare, a vedere i nostri volti, insegnare, imparare, fare musica, e molte altre cose. E funziona! Si può comunicare anche così, ma è innegabile che qualche cosa cambia, che gli strumenti a nostra disposizione non sono gli stessi. Il contatto oculare non c’è più; prende molta più importanza la voce con le sue inflessioni; l’immagine sullo schermo diventa un’icona; il contatto fisico è impossibile. In questo libro, vengono analizzate le nuove forme della comunicazione online in tutti i suoi aspetti: istruzioni per l’uso di quella che forse diverrà una forma sempre più diffusa di comunicazione.

pp.160

I tuoni

Ponte alle Grazie, 2021

In una periferia romana fra il Grande Raccordo e l’Aniene, Manuel, Flaviano e Abdou vivono una formazione inquieta e oppressa. Hanno diverse origini, diverse aspirazioni, vite precedenti di cui parlano poco. Per loro il centro storico è solo uno sfondo e la vita quotidiana è incastrata nella gerarchia feroce del Quartiere, dov’è chiara la differenza fra chi può coltivare qualche ambizione e chi è condannato senza appello alla marginalità. L’amicizia che li lega è l’unico punto fermo, almeno fin quando non arriva l’amore a sparigliare le carte: Donatella, i cui genitori hanno venduto radici e identità per una villetta anonima in una zona residenziale che confina col Quartiere; la sua rabbia sarà il detonatore per il giro di vite che tutti si aspettano. E quando la violenza arriverà inevitabile, reclamerà le sue vittime e concederà uno spiraglio di salvezza.
In un romanzo dalla lingua impareggiabile per essenzialità e nitore, Tommaso Giagni indica con maestria letteraria la direzione del conflitto: una nuova guerra contro gli esclusi e le loro forme di comunità e di resistenza, una guerra ormai avviata, che ogni giorno divora le precarie fondamenta di ogni pace sociale

pp.192

Filosofia della gioia

Ponte alle Grazie, 2021

La gioia è mistero, incanto, oscillazione. È l’azzardo che ci porta ad abbracciare l’incertezza, rischiando ciò che non abbiamo. È il contrario del cinismo e della paura. L’antidoto alla stanchezza. La rivolta al potere. In tempi di crisi, dove tutto sembra farsi di pietra, perseguire la gioia non è affatto un’impresa da smidollati: ci vuole coraggio per rinunciare a far tornare i conti e accogliere invece l’enigma che ci oltrepassa. Nulla è in nostro potere, se non l’ascolto del desiderio che sgorga dal profondo, la vocazione che ci chiama a essere noi stessi germinando e dialogando con l’Altro, educando i nostri figli al dono, scommettendo sul bene comune, di cui è fatto il futuro. In queste pagine, Isabella Guanzini ci guida alla ricerca del senso chela sfrenata accelerazione e poi l’improvviso arresto del mondo hanno strappato, appannato, spento. E ci racconta che, per rinascere, per restituire ritmo ai corpi e ai cuori, non ci è richiesta alcuna forza sovrumana e nemmeno una particolare propensione. Perché, come dice Lacan, «in ciascuno di noi è tracciatala via per un eroe, ed è da uomo comune che la si percorre».

pp.176

Una donna in guerra

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

DALL’AUTORE DI UNA DONNA NORMALE

Nel deserto, nessuno può sentirti. Nessuno può spiarti, ascoltare le tue conversazioni, intuire i tuoi oscuri piani.
A Roma, chiusa in un ufficio, nessuno può sentirti. Ma Aba Abate forse vorrebbe che qualcuno sapesse veramente chi è. Dentro di lei, il confine tra Aba, moglie e madre, e Ice, funzionaria di alto livello dei Servizi Segreti italiani, è sempre più labile. Non sa se riuscirà più a tenere insieme i pezzi della sua doppia vita come ha sempre fatto. A casa, suo marito le nasconde una parte di verità e alcune rivelazioni sul suo conto fanno tremare le sottili fondamenta su cui Aba ha costruito tutta la sua esistenza.
Sul lavoro, per fermare due pericolosi terroristi, ha perso l’unico uomo che ha sempre saputo vederla per quello che è, Aba e Ice insieme. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice fatica a scoprire, è che il vento del deserto sta per portare nella sua fragile vita un pericolo più distruttivo di quanto abbia mai immaginato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice nemmeno immagina, è che il confine tra vita personale e vita lavorativa in realtà è già crollato. Quello che Aba ancora non sa, e che Ice capirà forse troppo tardi, è che non esiste più nemmeno un posto al mondo in cui lei non sia una donna in guerra.

pp.400

Correre davanti alla bellezza

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

«La nostra responsabilità di editori è quella di pubblicare libri, di renderli pubblici. Un libro che non si vende, che non si vede, resta un fatto privato, il che significa che non abbiamo assolto alla nostra funzione.»
 
È stato uno degli editori più eclettici che l’Italia abbia mai avuto, dotato di un eccezionale fiuto per i bestseller e di un amore incondizionato per i libri, che per lui non erano semplici oggetti da proporre e vendere al pubblico, ma veri e propri scrigni di tesori, capaci di migliorare la sua esistenza e quella degli altri.
Nel corso della vita Luigi Spagnol ha seguito una sola regola: cercare le cose migliori dove nessun altro le avrebbe cercate. Fu per questo che nel 1998 pubblicò Harry Potter e la pietra filosofale. Due anni prima aveva intuito le potenzialità di una favola di Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, che avrebbe poi venduto più di due milioni di copie. Ma oltre che nel fantasy e nella favola il suo talento lo portò a scovare straordinari successi anche in settori molto diversi: dall’umorismo, con Parola di Giobbe di Covatta, alla cucina, con Cotto e mangiato di Benedetta Parodi.
Grandi intuizioni, grande libertà mentale e un rispetto ancor più grande per i lettori sono stati gli ingredienti di una passione e di un altissimo mestiere che possiamo oggi ripercorrere attraverso gli scritti raccolti in queste pagine. Grazie all’intensità delle parole di Luigi Spagnol si può cogliere la forza di una vocazione e, soprattutto, si può guardare il mondo attraverso gli occhi di un uomo che, come è stato detto: «Non voleva mai essere protagonista. E fu, proprio per questo, un editore straordinario».

pp.176

Lontano da casa

Adriano Salani Editore, 2021

Un noir di grande attualità in cui le protagoniste, due donne diversissime ma unite nella caccia alla verità, indagano sull’omicidio di un immigrato. Fa da sfondo una periferia che è la periferia di ogni città, con tutto il fermento che si porta dentro – la miseria, la violenza, le convivenze forzate – ma nella quale esistono ancora persone disposte a tenderti una mano.

Quando torna a casa dopo una giornata di lavoro, Jasmina Nazeri non può immaginare che ad aspettarla ci siano dei poliziotti. Un uomo di colore è stato ucciso, dicono, era nudo e senza documenti, e forse l’unica in grado di identificarlo è proprio lei, che in quel quartiere di periferia conosce tutti. In quel corpo martoriato la ragazza riconosce Taiwo, e anche se non lo vedeva dal tempo in cui hanno avuto una relazione, è certa che non fosse tipo da cattive frequentazioni. Come può essergli capitato un destino tanto orribile? E come si rende giustizia a qualcuno che per la società non esiste? Jasmina è donna, è giovane, ha origini iraniane: sa quanto sia difficile ottenere rispetto, un’opportunità, o anche soltanto ascolto. Per questo dedica la sua vita ad aiutare gli altri, insegnando l’italiano agli immigrati e dandosi da fare per chiunque abbia bisogno. Forse lo stesso non si potrebbe dire di Pandora Magrelli, ispettore di polizia con un’idea diversa della tolleranza e una stupefacente insensibilità al dolore. Per motivi diversi sono intenzionate a scoprire la verità, anche a costo di allearsi l’una con l’altra.

Una trama implacabile e straordinaria capacità di scavare negli abissi dell’animo umano e della nostra società.

Enrico Pandiani ha lavorato a lungo come grafico, illustratore e sceneggiatore di storie a fumetti. Ha esordito nella narrativa nel 2009 con la saga poliziesca Les Italiens.

 

pp.400

La lotta di classe nel XXI secolo

Ponte alle Grazie, 2021

Tutto il mondo converge verso un’unica, pericolosa traiettoria politica: la negazione del conflitto sociale. Ma sotto l’illusione dell’«interesse comune» si nasconde una sempre maggiore aggressività del capitale contro il lavoro. Si assiste così a un ribaltamento della lotta di classe: gli interessi del capitale sono divenuti interessi di «tutti», assurgendo a un rango superiore. In questo libro, Lidia Undiemi compie un’impresa notevolissima: analizza la guerra del capitale contro il lavoro in tutto il globo, dai principali Paesi europei agli Stati Uniti, dal Sud America all’Asia: una lotta «quasi vinta», che ha incoronato il neoliberismo come ideologia mondiale, ha prodotto ovunque peggiori condizioni di vita per i lavoratori, ha favorito la creazione di organi decisori internazionali svincolati da ogni legittimazione democratica. Dimostra inoltre nel dettaglio come lo sviluppo delle multinazionali favorisca l’aumento incessante delle disuguaglianze; propone concrete misure per la fine della globalizzazione neoliberista, invoca una nuova fase di conflitto di classe su un terreno pienamente democratico e la formazione di un soggetto politico finalmente all’altezza della posta in gioco. Un tour de force intellettuale, una guida indispensabile per comprendere il presente.

pp.444

Una storia di respiro universale sull’indipendenza femminile e sui modelli di famiglia che cambiano nel tempo.

Marta è una trentenne che vive a Parigi con il compagno Antoine e che ha deciso, insieme a lui, di basare il rapporto di coppia sulla libertà e sulla fiducia, al di là di ogni convenzione.

Costretta a tornare a Padova, sua città d’origine, dalla morte improvvisa di sua nonna, incarnazione di un modello di donna, di moglie e di madre di una perfezione anacronistica, Marta si ritrova immersa in un’atmosfera familiare e sociale che la spinge a mettere in discussione le sue certezze. Sotto una facciata di perbenismo, emergono errori, contrasti, segreti che le faranno capire che forse nessuna famiglia è perfetta, ma ognuna è imperfetta a modo suo. E che solo accettando questa verità si può davvero crescere.

Elena Rui (1980) vive in Francia da quindici anni. Ad Albi, Tolosa e poi Parigi ha insegnato italiano, tradotto e curato redazioni commerciali. A definirla sono soprattutto la passione per la scrittura e per la pasticceria, due diverse maniere di creare. La famiglia degli altri è il suo romanzo d’esordio.

pp.252

Il passato non si cancella

Astoria Edizioni , 2021

Un omicidio-suicidio; la caduta fortuita di una portinaia impicciona; un inquilino morto d’infarto. Sono gli ingredienti di questo giallo ricco di possibili colpevoli e false piste. A indagare è la giovane ispettore Anita Landi, ostinata nel ricercare la verità nonostante le molte forze che la ostacoleranno.

In una calda giornata di giugno, a Milano, tra palazzi liberty e grattacieli svettanti, tre morti scuotono la città: Luigi Cortesi e Greta Kampf (ex moglie di un chirurgo plastico) – apparentemente un omicidio-suicidio avvenuto in un appartamento nella splendida via Malpighi – e la custode (morte accidentale?) di uno stabile lì vicino. Anita Landi, giovane ispettore di Polizia, inizia a indagare, convinta che ci sia un filo rosso che unisce i tre casi. Osteggiata dai colleghi e in particolare dall’ispettore Curti, che le fa togliere l’indagine, Anita continua comunque a seguire la sua pista. È aiutata dall’amministratore dei due condomini, Giacomo Valli, uomo gentile e pacato, che la ospita a casa sua, e dal suo amico e coinquilino, Francesco Gazzola, avvocato importante e stimato e in forte crisi d’identità.  Ben presto l’ispettore Landi scopre che sia la portinaia sia una nuova vittima, il condomino Piero Giuliani, apparentemente morto per infarto, sono stati uccisi, ma non lo riferisce ai suoi superiori, dei quali non si fida, sperando di trovare da sola il colpevole. A turno si sospetta di tutti, il solitario Anselmi, necrofilo, che ha fotografato il cadavere della portiera; la signora Nosetti che chiede soldi a un usuraio; il commercialista in cattive acque; la ex moglie di Cortesi; parenti di persone finite in galera perché denunciate dalla portinaia… Quando l’ispettore Curti, che individua come colpevoli Anselmi e una persona che nel frattempo viene uccisa, scopre che Anita Landi sta ancora indagando, e non ha riferito vitali informazioni, la fa deferire dalla commissione disciplinare.

In una vorticosa girandola, aiutata da Giacomo, Francesco e alcuni colleghi, Anita scopre il vero e unico colpevole: l’ex marito di Greta Kampf, un chirurgo plastico che ha operato ricercati, ricattato da Cortesi. Con molta freddezza, all’inchiesta l’ispettore Landi si difende e mostra la correttezza delle sue indagini. Ottiene molti onori, ma un dubbio la rode: che ci sia un altro colpevole.

Un giallo nel vero senso del termine, con più indiziati, ognuno con il proprio movente. Un giallo che si trasformerà in un thriller dai risvolti agghiaccianti con un finale vero, senza sospesi, senza sconti, dove Anita sarà costretta a convivere con una realtà assurda e una verità che non consola e non sanerà le sue ferite. Ma lei non ha paura di nessuno, nemmeno del destino che le ha riservato tanto dolore.

Anita Landi ha 28 anni, è di Talamone, una cittadina di quella Toscana ruvida e schietta che è la Maremma. E come la sua terra anche lei ha un carattere forte e deciso. Infatti è diventata ispettore di Polizia, trasferita a Milano e impegnata in un’indagine complessa. Anita è una donna guardinga, sempre sulla difensiva, che fa fatica a esprimere il suo vero carattere. Il motivo è semplice: anche lei come per tutti noi, ha un passato che non si cancella. Da atleta di punta delle Fiamme Oro, la squadra sportiva della Polizia, dopo la scoperta dei cadaveri massacrati di suo fratello e della fidanzata, abbandona l’attività agonistica e diventa una poliziotta effettiva per scoprire cosa è accaduto, perché non crede alla versione ufficiale di omicidio-suicidio. Per gestire una situazione così occorre avere fegato, cuore, cervello e una volontà di ferro. E fortunatamente Anita in questo cammino in salita è aiutata da altri due fattori: il suo passato sportivo che le ha insegnato a combattere, a migliorarsi, a non mollare mai, a rialzarsi dopo le cadute per affrontare a testa alta avversari più forti e potenti di lei. E i nuovi amici su cui può contare: due cinquantenni fuori dai suoi canoni e alcuni colleghi del commissariato che riconoscono in lei il talento che gli altri non vedono… Indagando su strani delitti, sullo sfondo della Milano dell’elegante Porta Venezia e del nuovo quartiere finanziario, risolverà anche la sua vicenda personale.

pp.348

Nient'altro che nebbia

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2021

Un piccolo paese, una fredda mattina di nebbia, una ragazza morta. La comunità è sconvolta. Anche perché il colpevole è qualcuno che tutti conoscono bene…

Un giallo all’italiana dal realismo avvincente in cui la ricostruzione di movimenti e pensieri dei personaggi è portata avanti con un metodo di eccezionale sensibilità.

Perzeghetto Olona, un paesino con poche migliaia di anime vicino al lago Maggiore, in una grigia mattina nebbiosa alla fine degli anni Ottanta, deve affrontare il peggiore dei risvegli. Mentre va a messa, una donna scopre un cadavere al lavatoio. Non passa molto tempo prima che al corpo venga dato un nome e un cognome: si tratta della giovanissima Nadia Bignami, diciott’anni appena compiuti, un carattere allegro e un po’ sfrontato. Le indagini non sono complicate, perché l’ultima persona a vedere Nadia viva ha lasciato una traccia molto evidente: il suo zainetto, con all’interno il portafoglio e i documenti. È un altro giovane del paese, Andrea Costa, un tranquillo studente di Economia che non ha mai dato preoccupazioni ai genitori. Andrea non scappa, anzi, confessa il delitto, andando incontro a un’inevitabile condanna. Ma perché non rivela i motivi del suo gesto? Cosa lo spinge a chiudersi in un silenzio assordante? La morte di Nadia avrà un impatto devastante sulla piccola comunità, che continuerà nella vita di tutti i giorni, interrogandosi su quale possa essere la verità, fino al finale sconvolgente.

Patrizia Emilitri è nata in provincia di Varese, dove vive e lavora. Ha vinto numerosi premi letterari, tra i quali il Premio Chiara sezione inediti con il volume Il conto della serva.

pp.250

La Nuova Terra

Ugo Guanda Editore, 2021

Leone arriva nel cuore dell’Amazzonia convinto dalla cugina Nur, alla quale non sa dire di no. Superate le sue resistenze e il suo ironico scetticismo, scivola presto in un mondo fuori dal tempo, dove si curano le persone con l’ayahuasca. Questo decotto psicotropo, dai numerosi effetti terapeutici, è consumato in cerimonie accompagnate dai canti sacri della foresta. In viaggi dentro la mente e il proprio corpo, grazie alla comunione con spiriti di animali e sorprendenti dialoghi con una voce interiore che stravolge ogni sua certezza, Leone approderà alla battaglia più dura, quella contro se stesso e i demoni che da sempre combatte. Rimetterà in discussione tutto: il suo lavoro di autore televisivo, la sua relazione inceppata in un’impasse, l’identità costruita intorno a una mascolinità tossica e le stanche convinzioni della nostra società che, di fronte a una catastrofe climatica annunciata, sceglie di proseguire ciecamente verso l’autodistruzione. L’esperienza sciamanica, titubante e spesso, suo malgrado, comica, spingerà Leone a toccare il fondo prima di risollevarsi. Il coraggio di guardare in faccia la realtà gli insegnerà a vedere in modo radicalmente nuovo la sua natura e la Natura.

pp.416

Ciao per sempre

Adriano Salani Editore, 2021

Una giovane donna, il ritorno in Puglia e un segreto di famiglia che le farà cambiare prospettiva sul passato. E forse anche sul futuro. Un romanzo d’esordio che con originalità e freschezza racconta come liberarsi dal passato, riconciliarsi con il dolore, per provare a diventare persone nuove.

Possiamo davvero dire addio a una persona, a un posto che abbiamo amato o che ha fatto parte di noi?
Per il funerale della nonna, Margherita è costretta a tornare a Collina d’Oro, il luogo dov’è cresciuta negli anni Novanta, con i terreni coltivati che danno al paese “quel nome fiabesco e anche un po’ ridicolo perché d’oro ci sono solo infinite distese di spighe di grano”. Ad attenderla ci sono la sua vecchia casa, l’amica d’infanzia che non ha più voluto incontrare, il primo amore dal quale è scappata senza spiegazioni. Rivederli significa fare i conti con quindici anni di silenzi e di bugie, ammettere la possibilità del dolore e affrontare verità sopite per troppi anni, provando a riconciliarsi con gli strappi della vita. Perché c’è una crepa in ogni cosa e da lì entra la luce.
Con una scrittura schietta e usando la propria geografia personale, Corinna De Cesare racconta un passaggio cruciale nell’esistenza di tutti, uomini e donne: il combattimento con il passato perché smetta di infestare le nostre vite; il ritorno a casa, dove le radici continuano ad affondare anche se i rami sono andati lontano, e dove, per capire chi sei, basta scrutare negli occhi di chi ti ha visto crescere, ridere e sbagliare.

pp.192

La solitudine del sovversivo

Ugo Guanda Editore, 2021

Buenos Aires, 19 aprile 1977. All’uscita della scuola dove studia, Marco Bechis viene sequestrato da un gruppo di militari in borghese. Ha vent’anni. Il racconto della sua tragica avventura esistenziale inizia qui, ma ha radici lontane. Con scrittura veloce e inesorabile, Bechis ci trascina nei giorni e nelle notti della sua infanzia e della sua adolescenza vissute tra l’Italia e l’Argentina della dittatura militare, fin quando lui, ragazzo di buona famiglia cosmopolita, si avvicina al movimento di opposizione dei Montoneros e finisce in un carcere clandestino. I genitori, dopo vari tentativi disperati, ottengono la sua scarcerazione e così ritorna in Italia da uomo libero. Ma per molti altri compagni la sorte non è la stessa. Durante tutta la sua vita da sopravvissuto, Bechis si sente un usurpatore, un traditore. Finché, scrivendo questo libro, capisce di essere una vittima. Diventato regista, aveva provato a chiuderei conti in un film come Garage Olimpo. Ma solo qui, in queste pagine, la sua storia si è compiuta, con questo racconto personale che è insieme una voce unica, quella di un paese e di un’intera generazione. Cineasta visionario, Bechis si fa osservatore e testimone, e alla fine ci porta dentro l’aula del tribunale di Buenos Aires dove ha affrontato i suoi carcerieri alla sbarra. Vivere, testimoniare con l’arte, testimoniare di fronte alla giustizia o scomparire nell’ombra?

pp.348

Questa è la favola di Sepúlveda, autore indimenticabile di Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e di molti altri romanzi, ed è essa stessa la storia della sua vita raccontata a un gatto. Nato in un bel giorno di primavera in un albergo nella terra ai confini del mondo, Luis, detto Lucho, comincia il suo racconto dai nonni e dall’infanzia a Santiago, per poi ricordare il primo amore e l’incontro con Carmen Yáñez, sua compagna della vita. Il gatto lo ascolta parlare dell’entusiasmo per l’elezione di un presidente chiamato Allende e del tragico golpe che lo costringerà all’esilio, della lunga esperienza in Amazzonia accanto agli indios shuar, fino all’arrivo ad Amburgo, dove, in una realtà tutta nuova, inventerà la favola della gabbianella per far addormentare i suoi tre bambini. Una vita avventurosa, generosa e intensissima, ‘incandescente’ come dice lui stesso, narrata come una favola dolce e forte – così d’altronde era lui – da Ilide Carmignani, sua traduttrice e amica. Una favola sì, ma un esemplare atto di restituzione, monumento a uno scrittore e all’amore verso la letteratura che crea legami: libro composito fatto di stratificazioni, libro dentro libro, narrazione dentro narrazione, scrittore dentro scrittore, traduttore dentro traduttore. L’autrice, forte di un’intimità di carta con il narratore cileno, ha riversato con grazia in questo libro tutto l’affetto verso Sepúlveda trovando una forma, un’architettura e una voce tutta sua e perfettamente intonata a quella dello scrittore. Perché chi traduce è come se mettesse i piedi nelle orme dell’altro. Come scrive Carmen Yáñez, Sepúlveda ‘attraverso il genere della favola, creando personaggi ispirati dalla grandissima intesa che aveva con la natura e con gli animali, ha esaltato i valori di cui era fatto per passare all’umanità i concetti etici della diversità, dell’uguaglianza, del rispetto dell’altro e della solidarietà. La sua posizione personale di uomo e di cittadino del mondo. Era quella la miniera della sua immaginazione’. All’immaginazione e alle favole di Luis Sepúlveda, anche a quella della sua vita, rimarremo quindi sempre legati.

«Un giorno di tanto tempo fa bussò alla nostra porta un umano grande e grosso, con barba, baffi e capelli neri. Somigliava straordinariamente a Zorba, un mio vecchio amico, come gli umani somigliano sempre al loro gatto o al loro cane. Non aveva gli artigli lunghi come un cerino, ma il sorriso invisibile era lo stesso. Capii allora con emozione che era il famoso Luis Sepúlveda, l’intrepido marinaio che a bordo di minuscoli gommoni arcobaleno bloccava le petroliere che tentavano di sversare la peste nera in mare ,il coraggioso giornalista che svergognava i colpevoli sui giornali, lo scrittore che dava voce alle creature che non avevano voce, insomma l’umano più famoso e più amato dai gabbiani e dai gatti del porto di Amburgo e di tutti i porti dove miagolano gatti e volano gabbiani».

pp.208

La nuova te inizia dall’armadio

Antonio Vallardi Editore, 2021

Liberati da quello che non ti rappresenta ed esprimi finalmente chi vuoi essere
Armadi che traboccano vestiti, cassettiere che rigurgitano accessori… alcuni li amiamo, altri li odiamo, la maggior parte non li mettiamo, molti li abbiamo dimenticati. Finiamo per indossare sempre gli stessi, un po’ per abitudine, un po’ perché ci fanno “sentire comodi”. A volte, però, ci sorge un dubbio: è davvero questa l’immagine di noi che ci rappresenta di più? Per riscoprire chi siamo e scoprire chi vorremmo diventare, spesso basta l’occhio esperto di un professionista dello stile e del riordino. Questo libro ci da l’opportunità di applicare al nostro guardaroba il metodo RockandFiocc, ideato dalla più importante closet organizer italiana. Step by step impareremo a selezionare il superfluo, usare i modi più sostenibili per liberarcene, riorganizzare il guardaroba nel modo più congeniale alla nostra personalità e capire la combinazione di abiti giusti che ci faranno sentire finalmente splendenti di fronte a noi stessi e al mondo. Perché liberarci di ciò che non ci dà gioia, ci aiuterà a capire chi vogliamo essere veramente.

Un libro per fare posto a chi siamo davvero e farci fiorire come meritiamo.

pp.224

Chiedilo a Shakespeare

Ponte alle Grazie, 2021

Il teatro di William Shakespeare è una sorta di scrigno infinito, uno specchio magico in cui ritrovarsi e riscoprirsi. Cesare Catà si muove tra le opere del Bardo come dentro una mappa fatata della nostra anima. Quasi che i suoi personaggi avessero il potere di condurci a capire meglio la nostra psiche. A fare i conti con le paure, le gioie, le disperazioni e gli entusiasmi che ci portiamo dentro, in quella continua interpretazione di noi stessi che è il nostro destino. Le combinazioni formate dalle 31.534 parole che compongono i copioni del canone shakespeariano sembrano miracolosamente disegnare l’intera gamma delle passioni umane. Il Bardo non offre ricette, non dispensa dettami, non impartisce giudizi. Ma ci suggerisce di attraversare il caos del bosco per ritrovare la luce della ragione, di ancorarci al centro della tempesta per rinascere più miti e più forti, di dar voce ai nostri fantasmi per diventare noi stessi. I pensieri e i gesti di Ofelia e di Amleto, di Falstaff e di Macbeth, di Desdemona e Cleopatra, di Giulietta e Romeo, possono farci comprendere a un livello più profondo cosa vuol dire amare e soffrire, cadere e rinascere, desiderare, vendicarsi, morire. Se è vero che siamo fatti della materia di cui sono fatti i sogni, e che tutto il mondo non è che un palcoscenico, non ci resta che recitare la nostra parte. E, di fronte alle pene e alle occasioni della vita, chiedere consiglio a Mastro Will. Perché «se lo interroghi con cura e passione, ti risponderà dritto al cuore».

pp.348

Complice la notte

Ugo Guanda Editore, 2021

Succede di notte. Una notte di inizio marzo del 1953. Il fruscio della puntina scava il solco di un disco che gira a vuoto. Si direbbe che l’uomo riverso sul divano sia addormentato se non fosse per la mano inerte, protesa verso il pavimento quasi a cercare un appoggio. Nella dacia di Kuntsevo, una manciata di chilometri da Mosca, dentro un bosco di querce e pini, aceri e betulle, tutto è silenzio ormai. La neve cade senza tregua, copre ogni rumore, tranne quell’insistente strofinio sulla gommalacca del 78 giri, edizioni Mélodyia, ascoltato così tante notti, e anche quell’ultima. Mozart, chissà per quali vie segrete, era riuscito a giungere nella zona oscura dell’anima di Iosif Vissarionovič Džugašvili, in arte Stalin, fino a strappargli delle lacrime. Ma a turbarlo non era soltanto la musica. Era chi la eseguiva: la pianista Marija Judina. Poco nota in Occidente perché osteggiata dal regime sovietico per la religiosità estrema e la spregiudicatezza intellettuale, Marija Judina è stata una delle grandi figure del pianismo russo del Novecento. Intrecciando documentazione storica e libertà narrativa, questo libro racconta la storia di una donna appassionata e ribelle, una «monaca» in scarpe da ginnastica innamorata di Dio e di Bach, paladina di tutte le avanguardie. Leggendari il suo scontro con Stalin, che pur tenendola a distanza ne apprezzava il talento geniale, e i suoi incontri con poeti e musicisti scomodi come Achmatova e Mandel’štam, Šostakovič e Prokof’ev. Il ritratto di un’artista eccentrica, protagonista di tempi roventi.

pp.240

Essere giovani

Ponte alle Grazie, 2021

Cos’è la gioventù? Cosa significa essere giovani? Diventare adulti, invecchiare? (E diventare filosofi?) La «giovinezza» è uno stadio, un necessario momento di passaggio verso l’età adulta, o è piuttosto uno stato, un modo di essere, di vivere, che può attraversare vari momenti delle nostre esistenze?
In un’epoca in cui una falsa gioventù sembra prolungarsi indefinitamente e la maturità viene il più possibile procrastinata, Leonardo Caffo affronta queste domande (e molte altre) con una profondità ben diversa. E lo fa in un originalissimo saggio narrativo, nel quale l’aneddoto autobiografico e la ricerca storico-filosofica convivono felicemente. La «leggerezza» e la facilità nel dialogo col lettore (che non può non riconoscersi, non riconoscere l’autenticità e al contempo l’universalità del racconto) spingono all’indagine, al rovello, alla curiosità intellettuale, al rapporto ininterrotto coi grandi pensatori del passato.
Essere giovani, nei suoi cento capitoletti, è un libro atipico: se, come sostiene l’autore, «fare filosofia è pensare al senso della vita ma anche, a un certo punto, iniziare a vivere davvero», qui «fare filosofia» e «vivere davvero» sono strettamente uniti. E forse è questo il «talento» necessario, come cantava Jacques Brel, «per essere vecchi senza essere adulti».

pp.192

Fukushima.Il sole si scioglie

Adriano Salani Editore, 2021

L’11 marzo 2011, un potentissimo tsunami si abbatté sulle coste del Giappone, provocando la morte di quasi sedicimila persone. A Fukushima, in quello che divenne il più devastante incidente industriale di tutti i tempi, centinaia di uomini e donne rimasero da solia fronteggiare il surriscaldamento incontrollato dei reattori, con il destino dell’intero Paese appeso a un filo. In pochi sanno cosa è successo davvero in quei giorni, e ancora meno sanno perché è successo. Come è stato possibile che uno stato così all’avanguardia nella tecnologia si facesse trovare impreparato? Dieci anni dopo sono finalmente emerse informazioni sufficienti per rispondere alla domanda. Questo è il primo libro che spiega il disastro di Fukushima indagando la storia poco conosciuta del nucleare in Giappone, attraverso gli eventi che lo trasformarono da prima vittima della bomba atomica nel più ardente sostenitore di questa fonte di energia. È una storia di innovazione e determinazione, ma anche di collusione politica e corruzione, di inganni e presunzione. Scandali, bugie e insabbiamenti hanno a lungo impedito una seria riforma, fino alle inimmaginabili conseguenze dell’incidente di Fukushima. Un saggio appassionato e coinvolgente che, come in Chernobyl 01:23:40, cerca la spiegazione non solo nelle risposte che possono darci la tecnologia e la scienza, ma anche nella storia e nella cultura di un Paese, e nell’imprevedibilità degli errori e delle risorse dell’agire umano.

pp.516

Se due che come noi

Antonio Vallardi Editore, 2021

Se due che come noi è ispirato a una storia vera d’amore e di rinascita, fino ai confini del mondo.

Un’ode al coraggio di cambiare vita anche quando sembra impossibile.

Un inno generazionale per chi ha voglia di cambiare il mondo.

 

Top Ten, 20.000 copie vendute

Quando Selvaggia arriva a Firenze ha vent’anni e un passato scomodo. È scappata portando con sé solo un bagaglio di dilemmi e irrequietezza, per vivere appieno quelli che è convinta saranno gli ultimi anni della sua vita. Jules è francese, ama suonare la chitarra di notte a cavalcioni sul terrazzo e ogni giorno cambia itinerario, alla ricerca dell’inaspettato. Che puntualmente arriva, per entrambi, la sera del 24 ottobre 2009, in una serata tra amici, musica e blackout. Selvaggia e Jules non sanno cosa li aspetta, ma il destino ha già̀ deciso per loro. E quando la vita li metterà di fronte alla prova più dura, proprio nel momento che per tutti gli altri è il più̀ sbagliato, Selvaggia e Jules decideranno di seguire il proprio istinto e partire per realizzare quello che devono a se stessi, un’avventura schietta e tenera come la verità̀, nata da una promessa scambiata all’alba: qualsiasi cosa accadrà, non smetteranno mai di credere alla magia di quella sera.

«E poi, all’improvviso, fu il monsone. Eravamo le uniche ombre nella piazza illuminata dai neon delle insegne fluorescenti di Lê Lai Road. Eravamo soli in una città di nove milioni di abitanti. I clacson dei motorini si confondevano con lo scroscio incessante della pioggia. Eravamo finalmente liberi, sotto quell’oceano di lacrime rumorose che cadevano dal cielo. Fu in quel preciso istante che accadde. Sarebbe stato lì, sotto quel torrente instancabile, che avremmo trovato la nostra casa. Tutto era già scritto dalla prima sera, dal nostro primo incontro. L’avevamo scritto noi.»

pp.304

Breve storia dello spazio

Adriano Salani Editore, 2021

Il volo spaziale è una delle più grandi conquiste dell’uomo nel ventesimo secolo. I primi coraggiosi pionieri hanno portato alla nascita dell’astronautica trasformando il sogno di poeti e visionari dei secoli scorsi nella scienza e nella tecnologia. Le loro idee e realizzazioni hanno permesso di uscire dalla Terra ed esplorare il cosmo. Ed ecco che i sogni della fantascienza sono diventati a poco a poco realtà: per la prima volta l’uomo è riuscito a mettere piede su un altro corpo celeste. Ma c’era un altro sogno che l’umanità ha sempre inseguito: capire se la vita fosse nata anche al di fuori della Terra, su altri pianeti. Per questo è iniziata la ricerca di tracce passate o presenti su Marte, la cui natura iniziale era simile alla Terra, e pure altrove, su alcune lune del sistema solare. Le sonde interplanetarie sono poi riuscite a raggiungere e mostrare il volto dei pianeti più remoti fino a Plutone e i satelliti astronomici hanno rivelato dimensioni, età e misteri dell’universo con sempre maggior precisione. Un libro che racconta questa storia attraverso i personaggi che ne sono protagonisti cogliendo i passi fondamentali di un’avventura e di un’esplorazione che, nata tra l’Europa e gli Stati Uniti, ora coinvolge anche gli altri continenti. Un grande viaggio condiviso dalla Terra allo spazio che ha sempre alimentato i nostri sogni e che pone le basi per il futuro di tutta l’umanità.

pp.408

«Questa non è una vecchia cartolina, un paesaggio in bianco e nero ripescato in fondo a un cassetto per ambientare una storia, è un luogo saturo di memoria ancora viva.»
 
Elena Ferrante è molto di più di uno pseudonimo, un nome d’arte, una copertura. Elena Ferrante è una storia tra le storie, una narrazione che ingloba e rielabora dettagli autentici e altri fantastici, è un personaggio uscito dalle pagine e penetrato nella realtà. Ma la materia di cui è fatta, i suoni, i colori sono il riverbero di un universo e di un tempo ben precisi: il mitico rione dietro la stazione ferroviaria di Napoli negli anni Cinquanta. Seguendo gli echi di quel mondo come il rumore del mare in una conchiglia, Annamaria Guadagni ritrova i luoghi, le voci, le vite che sono confluiti nella tetralogia dell’Amica geniale: percorre i lotti delle case popolari, il pauroso tunnel che porta al mare, i capannoni industriali in rovina, e dipinge una galleria di grandi donne che scrivendo, lavorando, lottando hanno fatto il Novecento italiano. Il viaggio iniziatico che così si compie illumina di una luce nuova e sorprendente le metamorfosi di una chimera, capace di «orchestrare menzogne che dicono sempre, rigorosamente, la verità».

pp.320

Claretta l'hitleriana

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

Di lei hanno detto di tutto: che era una ragazza semplice e un po’ folle; che fu il suo amore cieco per Mussolini (da cui la separava una differenza d’età di quasi trent’anni) a condurla alla morte; che era una fanatica esaltata; che era tanto bella quanto insidiosa. Ma si tratta di una Storia scritta dagli uomini. La nuova indagine di Mirella Serri offre un’immagine differente, restituendo a Claretta Petacci il vero ruolo politico da lei giocato sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta. Non una sciocca, non soltanto una delle «mantenute di Stato» – le amanti del Duce che percepivano uno stipendio dal regime – ma un’abile e astuta calcolatrice. Pronta ad avvalersi delle informazioni riservate di cui era depositaria per gestire attività ad altissimo livello (antisemita convinta diede il suo apporto al traffico di certificati falsi da vendere alle famiglie ebree più facoltose; cercò di avviare accordi per l’estrazione di petrolio in Romania). Avveduta e intrigante, a Salò sposò la causa del Reich e tentò di porsi come diretta interlocutrice di Hitler.
Claretta Petacci, una delle protagoniste del Novecento, emblema femminile del volto buio e tragico del secolo passato, rivive in queste pagine con la sua avidità, i suoi errori, la sua sensualità e le sue astuzie, finalmente libera dagli stereotipi con cui è stata finora raccontata.

pp.300

Il cambiamento che meritiamo

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

Lunedì 8 marzo alle ore 18.30, in occasione della Festa della donna, Rula Jebreal presenta il suo nuovo libro, Il cambiamento che meritiamo. Come le donne stanno tracciando la strada verso il futuro, in un esclusivo incontro online con la giornalista Tiziana Ferrario.

Scopri qui come partecipare.

UNA TESTIMONIANZA, UN MANIFESTO

UNA CHIAMATA ALL’AZIONE DA CUI NESSUNO

PUÒ PIÙ SENTIRSI ESENTATO.

«Mi hanno insegnato che chi ha un minimo di libertà deve liberare le altre. La mia arma sono le parole.»

Siamo immersi nelle turbolenze di una crisi spaventosa ma che può spalancarci – se sapremo agire con decisione – la strada di una grande svolta, quel cambiamento duraturo che in tanti auspichiamo. 
Oggi, nel mondo, una donna su tre è vittima di abusi e quotidianamente oltre cento donne sono assassinate da uomini che dichiarano di amarle. Occorre intervenire prima che questo tsunami di violenza destabilizzi, con conseguenze fisiche e psicologiche, anche le prossime generazioni, perché la violenza si ripercuote su tutta la famiglia e su intere comunità, e Rula Jebreal lo sa bene. Dopo lunghi anni, soffocata dal silenzio, in queste pagine ha voluto restituire voce alla storia di sua madre Nadia, vittima della brutalità degli uomini, e a molte storie e testimonianze di altre donne coraggiose, sopravvissute, pronte a rialzarsi, donne che non hanno paura di combattere. Le unisce il perpetuarsi di un’ingiustizia che si compie dalla notte dei tempi e che, ancora oggi, non accenna a placarsi. 
Noi donne siamo il filo intessuto nella trama che impedisce al disegno di disfarsi. Agire per il benessere delle donne significa agire per il benessere della comunità e della società intera. Donne e uomini, insieme dobbiamo assumerci la responsabilità di un ruolo in questa lotta, se vogliamo costruire un futuro degno delle speranze delle nostre figlie e dei nostri figli.

pp.208

Cara pace

Ponte alle Grazie, 2020

Maddalena, la maggiore, è timida,sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa,magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un’intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma.È proprio a Roma che Maddi,da sempre chiusa nel suo carapace,decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita.Padri e madri, amicizie e passioni,alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d’amore e di abbandono che,come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.

pp.256

Figlia della cenere

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

Dopo Fiori sopra l’inferno e Ninfa dormiente, torna il commissario Teresa Battaglia in una storia intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e gentilezza. L’indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di un’epoca.

Sugli store ibs.it e lafeltrnelli.it sono disponibili copie di Figlia della cenere, autografate da Ilaria Tuti con ex libris.

«La mia è una storia antica, scritta nelle ossa. Sono antiche le ceneri di cui sono figlia, ceneri da cui, troppe volte, sono rinata. E a tratti è un sollievo sapere che prima o poi la mia mente mi tradirà, che i ricordi sembreranno illusioni, racconti appartenenti a qualcun altro e non a me.
È quasi un sollievo sapere che è giunto il momento di darmi una risposta, e darla soprattutto a chi ne ha più bisogno. Perché i miei giorni da commissario stanno per terminare.
Eppure, nessun sollievo mi è concesso.
Oggi il presente torna a scivolare verso il passato, come un piano inclinato che mi costringe a rotolare dentro un buco nero.
Oggi capirò di dovere a me stessa, alla mia squadra, un ultimo atto, un ultimo scontro con la ferocia della verità.
Perché oggi ascolterò un assassino, e l’assassino parlerà di me.» 

Dopo Fiori sopra l’inferno e Ninfa dormiente, torna il commissario Teresa Battaglia in una storia intrisa di spietatezza e compassione, di crudeltà e lealtà, di menzogna e gentilezza. L’indagine più pericolosa per Teresa, il caso che segna la fine di un’epoca.

 

pp.368

L'inverno dei Leoni

Casa Editrice Nord, 2021

La seconda e ultima parte della saga, che svela appieno il mito dei Florio, facendoci rivivere un’epoca, un mondo e un destino senza eguali.

Hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme.
E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l’Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché per la gloria di Casa Florio lui ha dovuto rinunciare all’amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l’ombra di quell’amore non lo lascia mai, fino all’ultimo…
Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent’anni riceve in eredità tutto ciò che suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull’altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos’altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato?
Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione ma affamata d’amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d’Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele.
Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola – esaltante e terribile, gloriosa e tragica – di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un’isola e di una città. Unici e indimenticabili.

pp.688

Storia dell'orso che scappa

Ugo Guanda Editore, 2021

Dove va un orso quando scappa? E perché scappa? Nella vita reale scappa per istinto. Nessun animale accetta di vivere prigioniero. Ma nelle favole si può andare oltre: qui c’è un orso che scappa per tornare dal suo amico. Orso scapperà tutta la vita, dagli inganni, dai soprusi, dalle infinite gabbie dove gli altri vorrebbero rinchiuderlo, perché il suo sogno è di ritrovare Milco, il bambino che un giorno chiese in dono un orso: non un orsacchiotto di peluche, ma un orso vero. Può un orso di peluche diventare un orso vero? E cosa vuol dire essere veri o finti? Per amore, per rendere felice un amico, tutto è possibile. Basta volerlo. Basta andare dal Mago degli Orsi di Peluche, che forse c’è o forse non c’è. E non importa se poi vivere una vita vera è complicato, importa tenere acceso il sogno. E intanto imparare a vivere. Un romanzo-favola, com’è nella linea dei libri di Paola Mastrocola, per raccontare le vite di tutti noi: la paura di restar rinchiusi, il desiderio incontenibile di scappare, e la scoperta che solo l’amicizia può illuminare il nostro vagabondaggio.

pp.216

Il futuro raccontato dalle piante

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

Hanno colonizzato la terraferma oltre 400 milioni di anni fa innescando una delle più profonde transizioni geobiologiche del pianeta, la “terrestrializzazione”, che ha consentito lo sviluppo degli ambienti dove molto più tardi – circa 200 mila anni fa – l’Homo sapiens si è saldamente insediato.
Le piante sono i decani della Terra eppure siamo soliti pensare a questo come al nostro pianeta e ne consumiamo avidamente risorse e spazi. Per fortuna, al contrario di noi, il mondo vegetale lavora da sempre per escogitare soluzioni efficaci al problema della conservazione: ha ideato il mutuo soccorso tra specie, con le numerose simbiosi alla base di interi ecosistemi. È il geniale “inventore” del più straordinario sistema per produrre energia pulita esistente sulla Terra, la fotosintesi che trasforma in ossigeno l’anidride carbonica, ma ha anche il “copyright” delle fonti energetiche non rinnovabili (petrolio, carbone, gas). Ha tessuto una straordinaria rete di interconnessioni globali dalla cui varietà e armonia trae forza la salute del pianeta. Tutto questo, insieme, compone il capolavoro di complessità che chiamiamo “vita”, un miracolo unico e fragile, oggi minacciato dall’opera dell’Uomo. Ma se si allea con la Natura, la Scienza può ancora invertire la rotta dell’umanità. In un futuro non troppo lontano la Robotica e l’Intelligenza Artificiale offriranno soluzioni concrete per proteggere il clima e la biodiversità. Robot interamente biodegradabili monitoreranno l’inquinamento aiutandoci a contrastarlo mentre altri, ispirati all’intelligenza diffusa delle piante, ci consentiranno di studiare sempre più a fondo il grande libro della Natura, per carpirne leggi e segreti.
In pagine ricche di storie naturali, invenzioni meravigliose e ricerche entusiasmanti, Barbara Mazzolai ci parla del futuro che ci aspetta e di come, oggi, lo stiamo già costruendo nei laboratori di tutto il mondo.

pp.224

Un bello scherzo

Garzanti, 2021

Sembrerebbe impossibile, perché la posizione è invidiabile, ma anche al caffè dell’imbarcadero di Bellano capita che per una giornata intera entri solo qualche sparuto cliente. Come martedì 5 marzo 1935. Per tirare sera l’oste Gnazio Termoli deve inventarsele tutte, fino a lavare e rilavare bicchieri già puliti. E poi sbadigliare all’ingresso del bar deserto. Eppure questa è una data che non potrà dimenticare, né lui né l’intero paese. Al calare delle prime ombre, infatti, al molo attracca una motonave della Milizia confinaria da cui scendono tre uomini completamente vestiti di nero. Uno davanti e gli altri due dietro. Modi spicci e poche parole che incutono terrore. Muti e impietriti, il Gnazio e i pochi altri testimoni assistono a una scena che ha dell’incredibile. Dopo alcuni minuti i tre militi, infilatisi nell’intrico delle contrade, riappaiono al molo. Sempre in formazione, ma adesso tra loro, sorretto per le ascelle e trascinato come un peso morto, c’è il povero maestro Fiorentino Crispini. Caricatolo brutalmente a bordo, l’imbarcazione riprende il largo in direzione di Como.
E il Gnazio? Come tutti sanno, meglio farsi i fatti propri, fingere di non aver visto nulla e morta lì. Ma in questo caso… Il maestro Crispini… Come è possibile? A ripensarci, da qualche tempo il maestro non sembrava più lui. Aveva mancato più volte, per esempio, il proverbiale appuntamento con il suo marsalino, che il Gnazio gli serviva ogni mattina. Però, da lì a immaginare che possa aver meritato un arresto del genere ce ne passa. Unica soluzione: affidare la patata bollente ai carabinieri. Se la veda il maresciallo Ernesto Maccadò con quelli della Milizia. Capisca insomma cosa è successo e, se ci riesce, riporti a casa il Crispini.
In Un bello scherzo Andrea Vitali lancia una nuova sfida al maresciallo Maccadò. Se pensava che a Bellano si potesse vivere tranquilli, ora avrà di che ricredersi. E i lettori con lui potranno scoprire come negli animi più miti e sottomessi si nasconda spesso la tempra degli eroi.

pp.320

Capita a tutti di inciampare nella stupiditàce adottare comportamenti che, con il senno di poi, appaiono tutt’altro che saggi. A volte a renderci stupidi è addirittura l’eccesso di ragione, quando per esempio ci ostiniamo a difendere le nostre idee anche di fronte al loro fallimento, scambiando la cocciutaggine per determinazione e l’ottusità per tenacia. Così, accecati da effimeri successi, anziché correggere questi atteggiamenti, li reiteriamo a oltranza con il risultato di trasformare episodiche manifestazioni di imbecillità in un tratto caratteriale permanente. La stupidità non esiste in natura, non è una tara biologica; è un prodotto del tutto umano, ma rappresenta il più grande pericolo per l’umanità, un virus subdolo da cui nessuno è immune. Da dove nasce questa attitudine? E quali conseguenze ha nella vita di ogni giorno? Giorgio Nardone, tra i più stimati psicologi e psicoterapeuti italiani, ci guida alla scoperta dei meccanismi della stupidità e ci suggerisce efficaci antidoti per metterci al riparo dalle sue trappole e convivere con essa nella maniera più funzionale possibile. Perché nulla è totalmente sbagliato e tutto può rivelarsi utile: anche la stupidità.

pp.112

Ragazze smarrite

Ugo Guanda Editore, 2021

Firenze, marzo 1970. Al commissario Bordelli manca poco più di una settimana alla pensione, e ancora non riesce a immaginare come si sentirà. Si augura che in questi giorni non avvengano altri omicidi: non vuole rischiare di lasciarsi alle spalle un mistero non risolto, ma il destino gli ha riservato una spiacevole sorpresa, e si trova ad affrontare il suo caso forse più difficile. Lungo il greto di un fiumiciattolo del Chianti, in località Passo dei Pecorai, proprio a pochi chilometri da casa sua, viene scoperto il cadavere di una ragazza. Nessuna denuncia di scomparsa, nessun documento d’identità, nessun testimone, nulla di nulla. Si avvicina il due di aprile, il suo sessantesimo compleanno, dunque il suo ultimo giorno di lavoro, e il commissario comincia a temere che quel delitto, dietro il quale sembra nascondersi qualcosa di disgustoso, resti impunito. Il tempo passa, e non emerge niente che aiuti l’indagine. Bordelli è sempre più amareggiato, non può sopportare che i colpevoli restino in libertà, e nonostante tutto giura a se stesso di trovarli…

pp.368

Le belle bandiere

Garzanti, 2021

Prefazione di Andrea Bajani

«Non si lotta solo nelle piazze, nelle strade, nelle officine, o con i discorsi, con gli scritti, con i versi: la lotta più dura è quella che si svolge nell’intimo delle coscienze, nelle suture più delicate dei sentimenti.»

Nel giugno del 1960, mentre è impegnato nel suo esordio alla regia con Accattone, Pier Paolo Pasolini inaugura una rubrica di corrispondenza con i lettori sul settimanale di politica e cultura «Vie nuove». Inizia così un vero e proprio dibattito epistolare che durerà, pur con diverse interruzioni, cinque anni: a scrivergli sono operai, studenti, disoccupati, soprattutto giovani e giovanissimi che «fanno della cultura non la loro specializzazione, ma il loro nutrimento». Pasolini si fa compagno di strada e confidente, supera la cronaca quotidiana per cercare di interpretare i grandi fenomeni storici in corso, e introduce nella discussione pubblica temi che diventeranno cruciali negli anni a venire: il ruolo della donna, le nuove e necessarie politiche scolastiche, il movimento progressista che si sta facendo largo nella Chiesa, l’ingannevole idea di uno sviluppo illimitato. Il risultato è un dialogo aperto, senza sconti, schietto e coinvolgente, che si legge ancora oggi come una delle più profonde e affascinanti rappresentazioni del nostro paese.

 

pp.552

Il mare dei fuochi

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

Una versione alternativa e incredibilmente verosimile di quarant’anni di storia italiana che a partire dalla strage di Bologna arriverà ai giorni nostri e coinvolgerà Sara Terracini, la bella archeologa italiana e il marito, Oswald Breil, uomo di stato israeliano affetto da nanismo, in una nuova avventura ad alto tasso di rischio.

Un autore da oltre 1 milione e mezzo di copie vendute

IL MAESTRO ITALIANO DELL’AVVENTURA RACCONTA, IN UN ROMANZO CARICO D’AZIONE, I TERRIBILI MISTERI E GLI ENIGMI IRRISOLTI DELLA NOSTRA STORIA

Estate 1980. Un aereo decolla con un leggero ritardo dall’aeroporto di Bologna. A bordo ottantuno persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Quel volo non completerà mai la sua tratta, finendo per inabissarsi nel Mediterraneo e dando vita a uno dei più intricati misteri della già tortuosa storia della Repubblica Italiana. Trentacinque giorni più tardi, nella stazione ferroviaria della stessa città, una mano assassina colloca un ordigno che uccide ottantacinque innocenti e ferisce gravemente oltre duecento persone. Le autorità indagano sui due eventi ma, anche a distanza di decenni, sembra impossibile approdare alla verità.
Estate 2022. Più di quarant’anni dopo quei tragici giorni, Sara Terracini e Oswald Breil si imbattono in Michela Di Romeo, vedova di un servitore dello Stato deceduto nel 1995 mentre investigava su un traffico di rifiuti tossici scomparsi dopo essere stati caricati su carrette del mare. L’uomo aveva scoperto l’esistenza di una vera e propria flotta di navi che tra il 1985 e il 1992 fu deliberatamente affondata nel cuore del Mediterraneo con il suo carico di morte, generando interessi illeciti da capogiro.
Quando si tratta di fare giustizia e risolvere un mistero, si sa, i Breil non possono tirarsi indietro. Sara e Oswald decidono così di aiutare la donna a fare luce sulla morte del marito… Ma quello che scopriranno supererà ogni loro previsione e riscriverà il passato. Tra inquietanti sparizioni e pericolosi legami che coinvolgono la malavita organizzata, apparati deviati dello Stato, terrorismo internazionale e finanzieri dai pochi scrupoli, Marco Buticchi offre una versione alternativa e incredibilmente verosimile di quarant’anni di storia italiana in un’avventura ad alto rischio per l’intero equipaggio del Williamsburg.

pp.448

Ida è tutti i giovani di oggi che tra passi falsi, serate con gli amici, la ricerca di un lavoro vero, l’arrivo in una grande città non desidera altro che trovare il proprio posto nel mondo senza abbandonare però i suoi sogni.

Neolaureata. Coinquilina. Fuorisede. Precaria. Se dovesse descriversi, Ida lo farebbe così. E da oggi aggiungerebbe alla lista: stagista. Stagista in una grande-e-importante-agenzia-di-comunicazione. Non è quello che sognava da bambina, ma dopotutto non è la prima volta che le cose non vanno nella direzione sperata. Avrebbe voluto vivere ovunque tranne che a Milano, e vive a Milano. Voleva una relazione stabile, ed è stata lasciata. Ha studiato per diventare sceneggiatrice, e invece fa la social media manager. Ogni mattina si trascina in ufficio e, tra meeting, brainstorming e tante altre parole che finiscono in -ing, ci resta fino a sera, impegnata in un lavoro che non riesce a capire che lavoro sia, circondata da colleghi che sono simpatici e brillanti, sì, ma solo tra di loro. Fino al giorno in cui, stanca di una vita che troppo spesso si riduce a essere un pendolo che oscilla tra un file Excel e la prossima sbronza, Ida capisce che, per sopravvivere, deve adattarsi, assomigliare di più a loro – i suoi colleghi, il suo capo – e meno a sé stessa. E mentre le ambizioni cambiano e il confine tra giusto e sbagliato si fa inconsistente, rincorrerei suoi sogni diventa un capriccio che non può più concedersi. È ora di crescere: ridimensionare le aspettative e accettare i compromessi. Così, quando le arriva la notizia di un concorso a cui candidare il suo cortometraggio, Ida non sa che fare. Quasi non ricorda più chi volesse diventare da bambina. Ma non si può mai mentire del tutto a sé stessi. Almeno, non a quello che c’è in fondo alla propria anima.

Nel loro esordio, Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio raccontano con leggerezza e autenticità che cosa significa diventare adulti oggi. I fallimenti, le paure e le ambiguità di un momento di passaggio obbligatorio e doloroso, in cui i punti di riferimento crollano e bisogna costruirne di nuovi. L’unica cosa che rimane è un sogno. Un sogno che, anche quando resta chiuso in un cassetto, continua a parlarci. Ed è proprio sapere che è lì che ci fa sentire vivi.

pp.288

Squadra speciale: Minestrina in brodo

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2017

Sono tre, sono poliziotti, o meglio, lo sono stati; adesso sono in pensione. Ma hanno ancora un bel po’ di conti in sospeso con delinquenti e farabutti sfuggiti alle maglie della giustizia. I loro nomi n codice sono: Maalox, Kukident e Semolino, e la loro è la Squadra speciale minestrina in brodo»

Ferruccio Pammattone, ex sostituto commissario e vice dirigente alla Squadra mobile, Eugenio Mignona, ex sovrintendente alla Scientifica, Luc (e non Luca per un errore dell’impiegato all’anagrafe) Santoro, ex assistente capo all’Immigrazione, hanno molte cose in comune: sono amici da una vita, si sono arruolati insieme nel lontano 1975 e sono stati appena congedati per raggiunti limiti d’età. Ma alla pensione non possono e non vogliono abituarsi. Si annoiano.
Così, mentre chiacchierano sul lungomare di Genova, pensano che potrebbero rimettersi subito in azione, per dedicarsi finalmente a tutti quei casi che, per un motivo o per l’altro, non hanno mai potuto affrontare quando erano in servizio. Adesso, finalmente, non devono rendere conto a nessuno, soltanto alla loro coscienza che li spinge a indagare, al loro stomaco che s’infiamma alla vista di un würstel e alla loro prostata che reclama una sosta.
Ferruccio Pammattone nome in codice Semolino (se mangia pesante si riempie di macchie rosse ed è costretto a una dieta durissima), Eugenio Mignogna nome in codice Kukident (per festeggiare la pensione si è regalato una smagliante dentiera) e Luc Santoro nome in codice Maalox (soffre di atroci bruciori di stomaco) diventano la «Squadra speciale Minestrina in brodo».

pp.256

Blu di Prussia e rosso porpora

Adriano Salani Editore, 2021

Un misterioso dipinto, un Papa morente e moltissimi interessi in gioco in uno scontro epocale per il rinnovamento della Chiesa: un thriller a tinte cupe che apre a una riflessione sui temi spirituali e sull’arte.

Sotto un cielo carico di pioggia e squarciato dai fulmini, la basilica di San Pietro è inclinata su un fianco, la cupola spaccata a metà sta per diventare un cumulo di macerie. Non è ancora l’apocalisse, ma soltanto il soggetto di un bizzarro dipinto ottocentesco che un giorno scompare nel nulla, da una piccola chiesa nel centro di Roma. Chiara, la restauratrice che ne stava curando il recupero, è turbata dallo strano furto e lo confessa all’amico Ernest Hamilton, un pittore inglese che sta soggiornando nella città eterna per ritrovare la propria ispirazione. Chi può avere interesse a rubare una tela sacrilega, senza alcun particolare valore artistico? Il mistero assume una dimensione preoccupante qualche giorno più tardi, quando il quadro riappare nel luogo dove si è consumato un altro delitto, il rapimento del cardinale ivoriano Maltiade, secondo molti il principale candidato alla successione del Papa morente. Un uomo, si dice, intenzionato a introdurre epocali cambiamenti nel mondo cattolico. Le indagini private di Ernest e Chiara si intrecciano con quella ufficiale dell’ex commissario Grevini, che quando ha accettato l’incarico di gendarme pontificio era convinto che avrebbe combattuto la noia più del crimine. Si sbagliava di molto. Per tutti loro la ricerca della verità si trasformerà in una pericolosa discesa tra le tenebre di interessi economici e spirituali che attraversano i secoli e che mettono in discussione le fondamenta del futuro. Con eleganza e acutezza di sguardo, Giovanni Ferrero unisce le tinte cupe del thriller internazionale ai lampi di una ambiziosa riflessione sugli equilibri sociali.

 

Giovanni Ferrero è nato nel 1964 a Torino e gestisce l’azienda di famiglia. Ha studiato marketing negli Stati Uniti e ha una laurea in Scienze alimentari. Questo è il suo settimo romanzo.

pp.336

Come fanno un gattino disabile, una ragazza e un pinguino ad arrivare da soli fino al Polo Sud? Una favola per tutte le età che parla di amicizia, coraggio e libertà.

Che cos’è il coraggio? Che cos’è la libertà? Sono passati tre anni, Milo e la sua mamma umana si sono trasferiti in una casetta vicino al mare. Anche se non ha mai imparato del tutto a saltare e a camminare diritto, il gattino, sempre più sicuro di sé, si spinge a f are lunghe passeggiate fino alla spiaggia, dove un giorno incontra un cucciolo di pinguino imperatore, strappato al Polo Sud da contrabbandieri senza scrupoli. Milo si commuove, decide di aiutarlo. Ma come faranno un gatto disabile, una ragazza e un pinguino ad affrontare un viaggio così lungo? Da Roma a Buenos Aires e poi giù fino alla Terra del Fuoco e finalmente in Antartide, scopriranno un mondo sempre più minacciato dall’uomo. Un viaggio ai confini delle nostre paure, durante il quale Milo incontrerà animali solo all’apparenza feroci – tra loro un’orca, un condor, un giaguaro – che hanno una storia da raccontare e tanto bisogno di amicizia. Il nostro gattino dal cuore grande non si tirerà indietro e scoprirà che, se ci crediamo davvero, non c’è nulla di impossibile.

pp.128

L'ordine delle cose

Casa Editrice Nord, 2021

Guido è un giardiniere, tornato a vivere nel suo paese d’origine, una vallata stretta e angusta.

Guido somiglia alla sua Valle, malinconico e male in arnese, e pieno di segreti, come i giardini cintati da alti muri coperti di edera.

La malerba non muore mai. E a volte uccide…

Le battaglie contro pervicaci rose rampicanti e i progetti per eleganti bordure all’inglese; i bicchieri di barbera goduti in religioso silenzio con l’amico Osvaldo e le mai più di tre parole scambiate con gli altri valìt. È questa la sua vita da giardiniere, e a Guido sta bene così. Meglio che il passato – l’appartamento a Parigi e il lavoro di «naso» per una prestigiosa casa profumiera – rimanga dov’è e non superi le montagne della Valle Cervo, il luogo che l’ha visto nascere e che, dopo vent’anni, lo ha riaccolto alla sua maniera, senza cerimonie. Una valle che, come lui, custodisce molti ricordi e molti segreti, e che adesso sembra sia stata dimenticata da Dio e dagli uomini. A rompere l’equilibrio ci pensa una visita del commissario per una sorta di consulenza botanica. In città è stata uccisa una donna, gli indizi scarseggiano e allora tutto potrebbe essere utile all’indagine, come la busta piena di semi trovata in una tasca del suo vestito. Ma che tipo di semi sono? Per Guido alcuni sono semplici da riconoscere, mentre altri sono un vero e proprio mistero. E la cosa più strana è che sembrano tutti di piante infestanti. Di malerbe. Sebbene Guido non conosca la vittima e sappia che col commissario è meglio non scherzare troppo, subito scatta in lui la curiosità di saperne di più, di entrare nella vita ordinata e prevedibile di una donna che, forse, dell’ordine e della prevedibilità era diventata prigioniera. Ma quando scopre che la povera vittima, in realtà, per lui non è poi una sconosciuta, ecco che la curiosità diventa ossessione…

pp.400

Il rovescio dell'abito

Ugo Guanda Editore, 2022

Nel febbraio del 1932 la marchesa Luisa Casati Stampa, la donna più ricca d’Europa, riceve nella sua residenza fuori Parigi il suo legale, l’avvocato milanese Giuseppe Bassi, che viene ad annunciarle il tracollo della sua fortuna. L’immenso patrimonio della signora è confiscato e nel giro di pochi mesi, otto per la precisione, lei «non avrà una pietra su cui posare il capo», come drammaticamente comunicato dall’amministratore. Si snoda da qui l’itinerario tra immediato futuro e passato della personalità eccentrica della marchesa, che aveva speso la propria esistenza per divenire «un’opera d’arte vivente». Ritratta sull’orlo del baratro della miseria, con cui convivrà per venticinque anni (morirà poverissima e sola a Londra nel 1957), la Casati ripercorre la sua avventura umana in lampi di memoria. Le sta accanto, personaggio ombra nel ricordo e nell’affetto (forse l’unico della sua singolare vicenda), la sarta che, fin da principio, ne ha assecondato l’adorazione per la ricercatezza e lo stile, l’assoluta originalità del tutto indipendente da qualsiasi moda. Un controcanto di normalità per una vita eccezionale di eccessi e di cadute, la costruzione ardita di un gioco di specchi tra verità e affascinante interpretazione.

pp.256

L'origine del virus

Chiarelettere editore, 2021

L’estrema letalità del COVID-19, nato in laboratorio,
era nota alla Cina con largo anticipo.
Anche in occidente qualcuno sapeva
 
La denuncia di due tra i più importanti
ricercatori internazionali,
coadiuvati da Paolo Barnard
 
“È assai probabile che la virologa cinese Zheng-Li Shi
avrebbe salvato innumerevoli vite,
se solo avesse rivelato alla comunità scientifica
di aver scoperto un’arma letale nel COVID-19.”
Steven Quay
 
“Perché insabbiamenti e depistaggi?
Perché l’OMS ha mentito?
E perché a causa di ciò milioni di persone sono dovute morire?
Senza risposte a domande così drammatiche,
la catastrofe della pandemia è destinata a ripetersi.”
Angus Dalgleish
 
“C’è stato un complotto per attaccare
i critici dell’origine naturale come complottisti.”
“British Medical Journal”
 
In una ricostruzione inquietante, due tra i più importanti ricercatori internazionali svelano i letali segreti biologici del coronavirus, causa del COVID-19, che era­no già noti ai virologi di Wuhan e ai loro amministratori politici nei primi giorni del contagio in Cina. Saranno poi coperti da un muro di reticenza e conflitti d’interesse, com­plici alcuni settori pubblici americani e gran parte dei media, anche scientifici.
Steven Quay e Angus Dalgleish sono stati coordinati da Paolo Barnard in una ricerca che fin dalle prime ore del disastro ha fatto emerge­re verità sempre più allarmanti. Il nuovo virus ha infatti caratteristiche di aggressività anoma­le ed estremamente patogene che sono state ottenute tramite tecniche di manipolazione genetica in la­boratorio, per questo ammala e uccide in modi così devastanti.
Se queste verità fossero venute fuori subito, sarebbero state prese misure ben più drastiche quando ancora i numeri della pandemia erano contenibili e si sarebbero salvate innumerevoli vite umane. Insabbiamenti sostenuti da interessi economici e politici, in­vece, hanno imposto una versione fasulla, che andava bene innanzitutto ai cinesi, ma anche agli americani che li avevano finanziati per condurre sperimentazioni genetiche scellera­te e prive di adeguate misure di sicurezza.
Le verità faticosamente venute alla luce ed esposte in questo libro possano servire a prevenire nuove catastrofi, che altrimenti saranno inevitabili, e a fornire una risposta al perché la scienza non abbia potuto almeno limitare questa immane tragedia.

pp.176

Non dimenticarlo mai

Garzanti, 2021

Alla soglia dei cinquant’anni è troppo tardi fare bilanci sulla propria vita? È troppo tardi desiderare un figlio?

In questo nuovo romanzo di Federica Bosco, un’autrice da oltre 1 milione di copie vendute, la protagonista, Giulia, dovrà imparare a rischiare per poter vivere finalmente a pieno e andare incontro a ciò che il destino ha in serbo per lei. Forse proprio la felicità…

 

Il caffè nella tazzina è lo stesso di sempre. Tutto intorno a lei è uguale al giorno prima. Eppure ogni cosa per Giulia è diversa. Mentre sta per spegnere quarantanove candeline, le sembra di non aver fatto nulla di rilevante nella vita. Un momento prima è soddisfatta, un attimo dopo non lo è più. All’improvviso è come se avesse vissuto solo di attimi non fondamentali in attesa di quel bilancio, che la spiazza. E poi c’è quel desiderio mai provato prima che alza sempre più la voce per farsi sentire. Giulia prova a soffocarlo. Ma non ci riesce: vuole un figlio. Proprio lei che non ha mai pensato alla maternità. Proprio lei che ha avuto una madre per cui è stata sempre un peso. Proprio lei cresciuta senza l’idea di famiglia. Eppure ora non c’è altro che abbia importanza. Anche se le amiche non riescono a capirla e il suo compagno non sa come dirle che è un’idea folle. “È troppo tardi” sono le parole che Giulia sente riecheggiare nei loro discorsi e adesso non è più in grado di decidere se arrendersi all’idea comune oppure se tentare comunque. Ma quello che Giulia non sa è che il destino non è mai scritto. Che ha tra le mani molte carte diverse. Possono essere quelle che abbiamo scelto dal suo mazzo, quelle che vorremmo con tutto il cuore. Oppure possono essere altre ancora, molto diverse da tutto ciò che abbiamo sempre immaginato, che ci sorprendono. Perché non c’è una sola strada che porta alla felicità e l’unico modo per capire qual è quella giusta è rischiare. Perché il più bel giorno della nostra vita forse è quello che deve ancora arrivare.

pp.336

Tutto il bene, tutto il male

Adriano Salani Editore, 2021

Una storia indimenticabile tutta al femminile, sulla vita di tre donne, che mette in luce l’ambivalenza dei legami familiari e dimostra la capacità delle donne stesse di ferirsi e insieme aiutarsi l’un l’altra.

 

Se la disobbedienza è un fattore ereditario, Sveva è certa di non averlo preso da sua madre. Sarah ha puntato tutto sulla bellezza, sull’apparire, sul conquistarsi un ruolo nella società, e non ha mai avuto troppe attenzioni per sua figlia, né lei a dire il vero le ha reclamate. E così fin da piccola Sveva ha preferito seguire le orme della zia Alma, l’irregolare di famiglia, la ribelle a cui non è mai andato bene niente, e che si dice abbia poteri da sensitiva – oltre a due occhi di colore diverso, uno verde, uno azzurro che completano il personaggio. In lei la nipote trova un’amica e una complice, qualcuno da cui imparare – perché no? – anche gli sbagli. Il loro legame racconta benissimo come l’essere figli riguarda più chi è in grado di rendersi cura di Sveva, al di là del grembo che la custodita prima di consegnarla al mondo. Ma quando Alma resta incinta, il fragile e complicato equilibrio famigliare rischia di rompersi. Per tutte loro sembra arrivato il tempo di rimettere ordine dentro sé stesse o, forse, di accettare che la vita è destinata a restare eternamente inesatta e che le persone importanti ti piovono addosso senza preavviso. E soprattutto che l’amore guarisce ogni cosa, al di là del bene, al di là del male.

L’esordio narrativo di una delle giornaliste più apprezzate del panorama letterario e culturale italiano. 

“Una sorta di Casa degli spiriti soave e feroce.” Chiara Gamberale, Sette

Con le sue parole esperte e piene di tutto, Carola Caruli ti accompagna su quella giostra fantastica chiamata vita.” Giuliano Sangiorgi

“Una “storia di donne” calda, coinvolgente, ricca di sfumature psicologiche”. DiPiù

“La Carulli scrive obbedendo a un precetto che in America si spendeva per i grandi registi: rendersi invisibile. Nel senso che la sua lingua si piega totalmente al servizio della storia che intende raccontare, senza mai prendere la pagina come un luogo in cui riflettere il proprio narcisismo di scrittrice.” Daniele Mencarelli – Il Foglio

pp.280

Il cancro a digiuno

Antonio Vallardi Editore, 2021

Affamare il cancro, nutrire il paziente. 
Il ruolo centrale della dieta mima-digiuno e del suo impatto sul metabolismo per aiutare a prevenire e curare molti tipi di tumore, anche negli stadi avanzati.

Nonostante i progressi della scienza, oggi quasi una persona su due rischia di ammalarsi di tumore. Come mai siamo riusciti a ridurre il rischio di malattie mortali come quelle cardiovascolari e molte altre, ma non abbiamo avuto altrettanto successo contro il cancro? Perché i tumori sono malattie complesse, mai identici tra di loro, fatti di cellule differenti che spesso non seguono un decorso prevedibile. Hanno però una cosa in comune: sono fatti di cellule «confuse e ribelli», che si nutrono molto più di quelle sane, soprattutto quando attaccate dalle terapie standard. Valter Longo spiega i dati di decenni di ricerca di base e clinica, che indicano che un uso controllato di dieta mima-digiuno e Dieta della Longevità può aiutare a prevenire, ma anche a sconfiggere, le patologie tumorali, togliendo nutrimento solo alle cellule malate. Il cancro a digiuno apre una nuova via, in cui anche il paziente può diventare protagonista attivo nella propria cura e guarigione.

pp.368

La crisi colpisce anche di sabato

Ponte alle Grazie, 2021

Sabato sera. A Roma, dalla finestra dell’appartamento di famiglia, il pensionato Adriano Pasciuti, nato, cresciuto e vissuto a Testaccio, assiste al tramonto dell’estate e della vita, trascorsa fra gli ideali di una rivoluzione mancata, le promesse sfumate del benessere e un matrimonio che ha lasciato solo rimpianti.
A Milano, Gioia Airaghi, manager in una multinazionale, moglie e madre trascurata, approfitta della momentanea solitudine per recuperare il lavoro arretrato. Le fanno compagnia la vodka e la memoria di amori perduti: ma il passato è pronto a riaffacciarsi.
Intanto, a Ferrara, un gruppo di ragazzi alle soglie della vita adulta si trova per una pizza dopo il cinema. Una manciata di esistenze già indirizzate lungo i binari della vita di provincia: speranze e disillusioni, accoppiamenti e solitudini, tutto sembra già deciso. Ma da quel sabato per nessuno la vita sarà più la stessa.
Da questi tre momenti simultanei – tre città, tre generazioni, tre condizioni sociali, la straordinaria normalità di un sabato italiano – si dipana La crisi colpisce anche di sabato, romanzo-affresco che racconta l’Italia di oggi attraverso il fil rouge della crisi – una crisi morale e materiale, individuale e collettiva, forse eterna e senza soluzione – fino agli inattesi e deflagranti colori finali. Un’Italia sofferente e ferita, di fronte alla quale Christophe Palomar tiene la penna salda, fine e cordiale, e lo sguardo lucido, ironico e crudo: la penna e lo sguardo di un nuovo protagonista della narrativa italiana.

pp.432

Il potere segreto

Chiarelettere editore, 2021

La storia di un’incredibile congiura
nel racconto della giornalista
che ha pubblicato i principali scoop
dai documenti segreti di WikiLeaks
e con le sue inchieste sul caso sta
contribuendo in maniera decisiva
alla battaglia per salvare Julian Assange
e i suoi giornalisti
 
“Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo.
Se crediamo di vivere in una democrazia,
dovremmo leggere questo libro.
Se ci sta a cuore la verità e una politica onesta,
dovremmo leggere questo libro.”
Dalla prefazione di Ken Loach
 
Il potere segreto è veramente un libro straordinario,
risultato di anni di lavoro su una vicenda che tutti
hanno abbandonato ma che invece
ha molto da raccontarci: il caso Julian Assange.”
Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presadiretta
 
Nella cella di una delle più famigerate prigio­ni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decen­nio lo vogliono distruggere. Non è un crimi­nale, è un giornalista. Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttan­do le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti. Non poteva farla franca, doveva essere punito e so­prattutto andava fermato. Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un’ambasciata, infine in galera. È possibile che a un certo punto venga libera­to, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere ameri­cano. Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione. L’obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale.
Stefania Maurizi è l’unica giornalista che ha lavorato fin dall’inizio, per il suo giornale, su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stret­to contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera deci­siva alla ricerca della verità, citando in giudi­zio quattro governi – gli Stati Uniti, l’Inghil­terra, la Svezia e l’Australia – per accedere ai documenti del caso. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d’inchiesta sono en­trati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks.
In queste pagine ripercorre tutta la vicenda, con documenti inediti, una narrazione incal­zante e sempre puntuale. La storia di una ven­detta silenziosa ma feroce. Un libro cruciale su un caso decisivo del nostro tempo.

pp.400

Nelle tempeste del futuro

Casa Editrice Corbaccio, 2021

Viviamo in un mondo ipercomplesso, caratterizzato da sempre maggiore incertezza e da un continuo mutamento. In questo contesto la pandemia è semplicemente l’ultimo atto della crisi innescata dal cambiamento globale. Crisi che riguarda le nostre certezze, le nostre abitudini e i nostri modelli mentali. Da qui non torneremo indietro; al contrario, dovremo imparare a convivere con questo mondo instabile, acquisendo nuove competenze psicologiche e cambiando il nostro mindset.
Pietro Trabucchi, psicologo che da decenni si occupa di resilienza, motivazione e gestione dello stress e che lavora con atleti che si preparano a sfide straordinarie, focalizza in questo suo nuovo libro alcune delle capacità mentali che saranno fondamentali per il futuro.
• Imparare a tollerare l’incertezza crescente, rimanendo focalizzati e motivati.
• Saper pensare in modo autonomo e critico distinguendo il reale dall’irrealtà, il mondo delle «fake news» da quello delle informazioni vere.
• Saper governare le nostre parti impulsive e iperemotive che la società attuale invece stimola continuamente.
• Percepire con chiarezza i propri limiti, accettandoli come punto di partenza e non come vincolo schiacciante.
Con l’esempio di alcuni «superatleti», di militari appartenenti alle forze speciali, di alpinisti ed esploratori di punta, e appoggiandosi a una solidissima letteratura scientifica, Trabucchi spiega in che modo queste qualità si possano e si debbano apprendere, sviluppare e allenare.
E, con il contributo di Federico Fubini, giornalista e editorialista di economia, si interroga sui motivi che rendono la società italiana per certi versi meno propensa di altre a favorire un cambiamento di mentalità e su come riuscire a superare le resistenze attraverso un lavoro individuale e collettivo.

pp.144

Homo Caelestis

Casa Editrice Longanesi&C., 2021

«Forse la benedizione più grande che si possa ricevere è scoprire giovanissimi qual è quella passione che ci brucia dentro come una febbre. Un motore nucleare personalissimo che produce speranza, fiducia, ottimismo senza lasciare scorie radioattive. È quel momento perfetto in cui siamo sospesi tra chi siamo e chi diventeremo, trasformati e modellati dall’argilla prodigiosa dei nostri sogni, perché l’amore è ambizioso. Ha programmi grandiosi per noi, dobbiamo solo assecondarlo senza mai abbandonare quel credo.»
 
Tommaso Ghidini, da vent’anni coinvolto nei più prestigiosi programmi aerospaziali al mondo e alto funzionario dell’Agenzia Spaziale Europea, quella passione l’ha scoperta molto presto: il volo. L’irresistibile attrazione per quello spazio senza confini che è il cielo, sottile congiunzione tra la Terra e le stelle, ha plasmato la sua esistenza. Ghidini oggi ha occhi che vedono il futuro più da vicino di molti altri. Perché lui, quel futuro, lo sta costruendo da tempo e sa che l’uomo del nuovo millennio impianterà una stazione sulla Luna, andrà su Marte, varerà i voli interplanetari e varcherà la frontiera che ci divide dallo spazio profondo. L’uomo del nuovo millennio avrà un rapporto del tutto nuovo con il cosmo in cui viviamo: l’Homo sapiens sapiens è pronto per diventare Homo cælestis.
Attraverso una suggestiva riflessione che ci condurrà lungo l’intero arco di vita di un essere umano – dal concetto di nascita a quello di morte, dall’idea di libertà a quella di amore – Ghidini racconta con lucidità visionaria, eccezionale passione e assoluta competenza il rapporto profondo di attrazione e sfida che lega da sempre l’uomo e lo spazio. La sua esplorazione, mentre tocca i misteri più affascinanti dell’Universo, ci svela molto di noi e della nostra storia, proiettandoci al tempo stesso verso un futuro che attraverso le sue parole sembra quasi di poter toccare con mano.

pp.224

Camere e stanze

Ponte alle Grazie, 2021

Questo volume raccoglie tutti i racconti di Francesco Pecoraro, a partire dalla sua prima raccolta del 2007, Dove credi di andare, fino ai molti inediti più recenti. Dove credi di andare ha un carattere fortemente unitario: i protagonisti sono manager, funzionari, artisti, avvocati, tutti colti nel mezzo di un incontro con qualcosa o qualcuno che provoca lo sfaldamento del loro mondo di certezze. Una riunione di lavoro in cui si capisce di essere finiti, una festa data per una giovane amante che si trasforma in tregenda…Ma se già con il racconto lungo Tecnica mista – storia di una vocazione artistica che deraglia in terrorismo fondamentalista – il modo di narrare appare molto cambiato, i racconti della terza parte presentano modalità espressive del tutto nuove. Viene sì mantenuta la rappresentazione del disagio e della crisi dell’uomo adulto (Cormorani, Fuori lista),ma a questa si aggiungono la parodia a tinte distopiche del neoliberismo imperante (La Tavolata, La città indiscussa), il racconto dell’infanzia e della preadolescenza (Non so perché, Il Fregno) e ritratti femminili che rimangono impressi per originalità (Antonella ti amo). Lo sguardo di Pecoraro, apparentemente impassibile, è in realtà intensamente partecipe di ogni fenomeno umano, naturale o artificiale, e rende questi racconti un unicum nella nostra narrativa.

pp.480

Quante volte, dopo un successo, invece di godere dei risultati delle nostre fatiche, ci ritroviamo sopraffatti da un ingiustificato senso di inadeguatezza? Quante volte diamo ascolto alla vocina che ci sussurra «non lo meriti, sei una frode, presto la tua incompetenza verrà scoperta»?

Questa paura di essere «smascherati» è il sintomo più classico della Sindrome dell’Impostore. È una condizione silenziosa che affligge molte più persone di quanto non si pensi. Chi ne soffre vive sotto una cappa di ansia, senso di colpa, paura del giudizio altrui.
Ma la Sindrome dell’Impostore non è una condanna. Anzi. Il primo passo è riconoscerla, per trasformarla in un trampolino verso una vita piena e consapevole. Partendo dalla sua esperienza personale, Florencia Di Stefano-Abichain condivide in questo libro il suo percorso – e le sue strategie – per aiutarci a credere di nuovo in noi stessi e a riscoprire la gioia dell’autostima.

«La paura di essere smascherata, il terrore di non essere mai all’altezza, di non meritare niente mi accompagnano da trent’anni. Ancora non so se ci sono nata o se c’è stato un inizio, un evento scatenante. Fatto sta che a un certo punto il malessere che provavo mi ha spinta a documentarmi e approfondire finché non sono riuscita ad attribuirgli un nome: Sindrome dell’Impostore. In questo libro cerco di trasmettere quello che ho capito di questa ‘condizione’, come conviverci e gestirla. Per farlo mi servo dell’unico metodo che conosco: partire da me, dalla mia esperienza, da quelle che sono state le mie sensazioni, dai miei sentimenti, dal mio vissuto. Per individuare quella che non è in alcun modo una malattia, piuttosto una forma mentis, o se preferite una predisposizione dell’animo, che affligge molte più persone di quante si creda, e magari farci sentire meno soli e più compresi.
Quel che spero, insomma, è che questo libro possa essere d’aiuto a chi lo leggerà, uno stimolo per illuminare le nostre potenzialità senza lasciarci sopraffare dall’ansia e dalla paura di fallire. Sarebbe la mia vittoria più grande, che comunque non meriterei, è chiaro.»
Florencia Di Stefano-Abichain

pp.192

La scienza del respiro

Antonio Vallardi Editore, 2017

La respirazione è l’atto più importante dell’esistenza. E il più sottovalutato. Il maestro del respiro Mike Maric in questo libro semplice e fondamentale, ricco di esercizi, esperienze, consigli e vere e proprie ricette, ci spiega quanto sia essenziale respirare bene per la nostra salute psicofisica e per migliorare la qualità della vita in ogni suo aspetto.

 
Respirare è il gesto che ripetiamo ogni giorno per migliaia e migliaia di volte. La respirazione è il primo fabbisogno fisiologico necessario alla sopravvivenza umana, ma anche il più sottovalutato.
Per questo, imparare a respirare bene significa migliorare la nostra salute, fare un passo fondamentale nel raggiungimento del benessere psicofisico, nella gestione della fatica, dello stress, delle emozioni. Non è un caso, infatti, che quando proviamo uno spavento, una grande gioia, una paura, una preoccupazione, ci «manca il fiato».
Grazie alla sua formazione scientifica di medico e alla sua esperienza di sportivo e allenatore, specializzato in una disciplina che ha al suo centro proprio la corretta respirazione, Mike Maric è la guida ideale per intraprendere un viaggio alla scoperta del respiro. Un viaggio per tutti e per tutte le età, ricco di esercizi da fare, esperienze da provare, consigli pratici e vere e proprie ricette della respirazione che miglioreranno la qualità della nostra vita in ogni suo aspetto, compresi l’alimentazione e la vita sessuale. 

Se sei padrone del tuo respiro, sei padrone del tuo corpo, sei padrone della tua mente, sei padrone della tua vita.

 

pp.224

Big Mama

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2021

La storia di una delle più impressionanti imprese sportive degli ultimi anni è anche la storia di un uomo, di una passione di una vita intera in attesa di quell’onda perfetta: Big Mama.

“Preparati per il meglio e per il peggio. Non sai se sopravviverai oppure no. Ascolta l’energia di qualcosa che sta per sparire, ma rimarrà sempre dentro di te.”

 

Hugo Vau, portoghese, 43 anni è il primo surfista ad aver cavalcato l’onda più grande di sempre, denominata Big Mama, perché ritenuta essere “la madre di tutte le onde”: il 17 gennaio 2018 ha affrontato una montagna d’acqua di oltre 30 metri di altezza ed è riuscito a tornare a terra vivo per poterlo raccontare. Un’onda che ha atteso per sette anni e che non è stato possibile misurare e che per questo è diventata leggendaria.

Il libro è il racconto di quella giornata epica, ma è anche la storia del protagonista, un uomo normale, che si è innamorato del mare a 5 anni, ha comprato la sua prima tavola a 16 anni, si è laureato in Psicologia e ha fatto l’insegnante e che poi, a 27 anni, dopo la morte della madre, ha deciso di cambiare vita e di dedicarsi totalmente alla sua passione, vivendo sulle spiagge, dormendo in macchina, guadagnandosi da vivere con la pesca subacquea e con quella professionale alle Azzorre. Un uomo che ha sempre vissuto il surf nella sua filosofia più pura, di connessione con l’Oceano e con la natura.

Fabio Pozzo ricostruisce insieme con lo stesso protagonista e con altri suoi compagni di avventura, la storia di un’impresa straordinaria e di un uomo che, come lui stesso dice, “ha ricevuto un dono dall’Oceano”. Un lungo racconto, che affronta non solo l’apice della carriera sportiva di Hugo Vau, ma anche i suoi aspetti più intimi.

pp.180

Una trappola d'aria

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

Un thriller intenso e adrenalinico: in un’ambientazione nordica suggestiva e affascinante si muove un serial killer feroce e inarrestabile che costringe l’ex ispettore di polizia Marcus Morgen, mutilato nel corpo e nell’anima, e la giovane ricercatrice italiana Valentina Santi a fare i conti con il loro passato.

Isole Lofoten, Norvegia, 1995. Marcus Morgen ha una pistola in mano. Ha deciso che è ora di farla finita. Ha perso tutto: l’amore della sua vita, una gamba e il suo amato lavoro di ispettore della polizia criminale di Oslo. Lì, in quell’arcipelago remoto dell’estremo nord, tra montagne antiche e fiordi artici, Marcus non ha più niente che gli permetta di vivere anche solo un altro giorno. Sta per premere il grilletto. In quell’istante, però, Ailo, suo collega e amico, irrompe nella sua casa: c’è stato un omicidio. La mente brillante di Marcus si rimette in moto perché l’intuito gli dice che potrebbe non essere un caso isolato. E, infatti, un serial killer feroce comincia a seminare il panico tra gli abitanti delle isole colpevoli di aver maltrattato la natura. Un uomo che elabora piani sadici straordinariamente simili al crimine commesso dalle vittime. Un uomo inafferrabile che sembra un tutt’uno con la natura selvaggia. Per fermarlo, Marcus avrà bisogno di qualcuno che conosca quei luoghi alla perfezione: Valentina Santi, scienziata italiana esperta di animali marini che si trova sulle isole Lofoten per studiare le balene. Ma per riuscire a porre fine a quella scia di sangue non basterà seguire degli indizi. Marcus e Valentina dovranno fare i conti con il proprio passato e soprattutto con quello di un assassino che a sua volta è stato una vittima, un predestinato del male.

pp.300

Le donne dei Calabri di Montebello

Casa Editrice Corbaccio, 2021

Anno Domini 1657. Elisabetta Calabri di Montebello, detta Betta bai, vive tra i boschi dell’Appennino tosco-romagnolo e sogna la vita fiorentina alla corte dei Medici. Il marchese Giangiacomo, suo padre, è uno scienziato in odore di eresia perché seguace di Galileo. Vedovo e immerso in studi che tiene segreti e in esperimenti che compie nelle antiche miniere di famiglia, ha affidato l’educazione della figlia alla propria sorella, suor Carmela del Gesù, al secolo Barbara Calabri, che vorrebbe sposare la nipote a un signore del luogo per poterle stare sempre vicino e non disperdere gli sterminati possedimenti. In una mattina di luglio, giunge però a villa Calabri un cavaliere: Filippo Salimbeni, nobile medico fiorentino, in viaggio verso Bologna per conto del granduca di Toscana. A cena Filippo conosce Elisabetta: è un colpo di fulmine, finalmente Betta bai può realizzare il sogno di trasferirsi a Firenze. Ma la capitale del granducato non è esattamente quel che si era immaginata. La libertà di cui aveva goduto diventa ben presto un lontano ricordo nell’atmosfera bigotta di casa Salimbeni e in quella stantia di una corte e di una città in piena decadenza, con un marito sempre più distante e preso dalle sue ambizioni di medico. Dalla sua parte avrà sempre la zia che gli invierà in soccorso una vecchia e, per una suora, insospettabile conoscenza: Ludovico Manobruna, uomo di corte e libertino, grazie al quale Elisabetta riesce a farsi conoscere e apprezzare in città e, finalmente, a ipotizzare un futuro radioso per sé e per il figlio che sta per nascere e che riempie di gioia lei e Filippo. Ma nel «secolo di ferro» i pregiudizi e un’ortodossia soffocante si intrecciano ai destini delle persone mettendone a rischio la felicità e anche la vita stessa…
Ambientato in un periodo pieno di suggestioni, il Seicento della decadenza di Firenze e dell’Italia intera, ma anche della rivoluzione scientifica, in bilico tra antico e moderno, Le donne dei Calabri di Montebello segue la storia di tre generazioni di una famiglia di antica nobiltà feudale e soprattutto quella di tre donne, Barbara, Elisabetta e Camilla, donne inserite nella loro terra e nel loro tempo, ma anche libere e anticonformiste, forti e romantiche, capaci di inseguire i loro sogni e di lottare per realizzare il loro destino.

pp.540

Il dottor Lunfardo, in arte Don Fifì, sognava di diventare un cantante confidenziale, un crooner alla Bing Crosby. Disgraziatamente, ha invece scritto un libro e ha avuto un successo clamoroso: ha vinto il Premio Strega, è stato risucchiato nell’orribile mondo dell’editoria e si è rovinato la vita. Ora cerca invano un po’ di quiete sulle rive del lago di Garda, assediato da seccatori, familiari, incubi e ipocondria. Intorno al nostro «eroe» si dimena una miriade di soggetti improbabili. Procaci prostitute neofasciste in sella a rombanti sidecar Zundapp della Wehrmacht, anziani dentisti sulla strada della demenza sempre fedeli al proprio trapano a pedale, demoniache sirene palustri, barboni ferroviari un tempo re della rubinetteria di lusso, pellegrini invasati tra Lourdes e i santuari gardesani, stagisti stalker, suicidi improbabili, aspiranti scrittrici vanagloriose, impegnativi ménage à trois condotti da bambole di celluloide gelose… Sullo sfondo, la provincia italiana all’epoca della pandemia globale. Un circo, un «bislacco e sguaiato teatrino umano»: Permunian ci consegna con Giorni di collera e di annientamento un romanzo giocoso e feroce, una satira spietata, popolata da personaggi assurdi, grotteschi, umani troppo umani.

pp.176

Italia occulta

Chiarelettere editore, 2021

Nuova appendice con gli aggiornamenti
sulla strage di Bologna e sull’omicidio Mattarella.
Le motivazioni della sentenza Cavallini
del 7 gennaio 2021
 
“Una storia nera. Una storia purtroppo vera.
Italia occulta è un libro importante.
Documenta con nettezza un passato torbido
ancora non del tutto conosciuto.”
Corrado Stajano
 
Moro, Pecorelli, Sindona, Ambrosoli,
Mattarella, Amato, la strage di Bologna,
la P2, Andreotti.
Una sequenza impressionante di stragi,
assassinii, complotti, tentativi di colpi di Stato
nella ricostruzione inedita del magistrato
che ha scoperto la P2, arrestato Liggio
e rinviato a giudizio Michele Sindona
 
Un cumulo di fatti atroci maturati in un arco di tempo ristretto (1978-1980) e rimasti il più delle volte senza giustizia. Qui recuperati e ricostruiti in un disegno complessivo ricco di frammenti e risvolti dimenticati o trascurati durante i processi. Con Turone, testimone e protagonista come magistrato di quella terribile stagione, ci addentriamo tra gli anfratti di storie torbide e sconvolgenti che hanno come protagonisti criminali, terroristi e mafiosi ma pure uomini delle istituzioni, veri traditori della Repubblica. Ciascuno di essi, con responsabilità diverse, ha tramato contro la nostra democrazia.
Come dimostra Turone, solo grazie al sacrificio di eroi valorosi tra magistrati, carabinieri, finanzieri e poliziotti, e all’impegno di alcuni politici tenaci e coraggiosi come Tina Anselmi, l’Italia è riuscita a rimanere un paese libero: leggendo queste pagine, minuziosamente documentate e frutto di anni di ricerche, sembra quasi un miracolo che ciò sia potuto accadere.
È quindi essenziale riuscire oggi a tenere in mano il filo che lega i fatti di quegli anni terribili, spesso resi volutamente indecifrabili per coprire responsabilità e bugie. Lo dobbiamo alle nuove generazioni, cui Turone soprattutto si rivolge.

pp.528

La ragazza che non voleva morire

Casa Editrice Longanesi&C., 2008

Questa storia inizia con un mancato attentato. Madina, una giovane cecena dal sorriso travolgente, indossa una cintura imbottita di esplosivo, ma in un attimo decide a favore della vita. I suoi genitori sono morti durante il bombardamento di Grozny e ? come se non bastasse ? ha subito violenza da parte di soldati russi, ubriachi e vigliacchi. Intorno, tutto un mondo fatto di onore, vendette e grandi passioni per la propria terra e i propri familiari. Ma dentro? Cosa pensa, Madina, di suo zio Kamzan, capo dei ribelli wahabiti, o di suo nonno Sultan che si erge a proteggere lei e il suo fratellino Shamil? Perché non risponde alle domande del suo avvocato, e cos’è quella smorfia che le si disegna in volto? A Parigi, intanto, Louis de Monfalcon, un noto giornalista in piena crisi di mezza età, sta per incontrare Olga, un’affascinante cinquantenne russa che ha appena scoperto che la ragazza è sua nipote. Insieme tenteranno di salvarla, finendo piuttosto per salvarsi a vicenda grazie a un amore nuovo e dirompente.

pp.240

1483: Margherita ha solo tre anni quando il padre, Massimiliano d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, la promette in sposa a Carlo VIII, re di Francia, per porre fine ai contrasti tra francesi e fiamminghi. Nello splendido castello di Amboise, la duchessa cresce spensierata, ma quando, anni dopo, Carlo VIII stipula per sé un accordo matrimoniale più vantaggioso, a Margherita non resta che tornare nelle Fiandre.
Finalmente può dedicarsi anima e corpo alla sua passione principale, l’arte, e così conosce Conrad Meit, scultore che apprezza e di cui s’innamora perdutamente. L’imperatore, però, sta già stringendo una nuova alleanza matrimoniale, che la porterà a indossare la corona di Spagna. Ancora una volta lontana da casa, Margherita trascorre un periodo felice con il marito, il Principe delle Asturie. Ma Giovanni è fragile e malato, e pochi mesi dopo la ragazza è vedova.
Tornata nelle Fiandre, Margherita lentamente ritrova la serenità. Ha imparato che una donna può essere artefice del proprio destino, e sceglie di essere “sovrana” in campo artistico. Ma l’imperatore del Sacro Romano Impero non può accettare che Margherita rinunci al suo destino di regina…
Tra amori, intrighi di palazzo e una grande passione per l’arte, il ritratto di una donna coraggiosa che ha sfidato le regole del suo tempo, mostrando a tutti le qualità davvero necessarie per essere regina.

pp.312

Entra en El juego del calamar

Duomo Ediciones, 2021

pp.undefined

Muro di nebbia

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2021

Una nebbiosa mattina di novembre una studentessa di Ca’ Foscari viene trovata
uccisa in una calle di Venezia. Le modalità dell’omicidio fanno subito pensare che
potrebbe non trattarsi di un caso isolato. Forti pressioni incombono fin da subito
sul commissario Aldani e la sua squadra: tutti vogliono che il colpevole – il mostro
di Venezia, come lo ha definito la stampa – venga fermato prima che possa
colpire ancora. Le indagini però sembrano avvolte dalla stessa nebbia che grava
persistente sulla città, e faticano a trovare una pista concreta. La risonanza mediatica
del caso, alimentata da un noto psichiatra con manie di protagonismo, spinge
le autorità ad allargare la compagine investigativa. Giunge così da Roma un sostegno
inaspettato… quantomeno da Aldani: una giovane funzionaria dell’Unità di
analisi del crimine violento, la commissaria Dalia Santoro.
Aldani non può permettere che il nuovo arrivo porti scompiglio negli equilibri
della sua consolidata squadra né nelle sue radicate abitudini, d’altra parte ha bisogno
di tutto l’aiuto possibile; dopo pochi giorni, infatti, viene ritrovato il corpo di
un’altra ragazza nel giardino di una sede di Ca’ Foscari. Il killer delle studentesse è
ormai una realtà e la squadra concentra le indagini sull’ambiente universitario – in
fermento per via delle imminenti elezioni del nuovo rettore – e in particolare sul
Dipartimento di Lingue e sui corsi di Filologia Germanica, anche grazie a specifici
indizi lasciati sui corpi delle vittime che fanno riferimento a sonetti di Shakespeare.
Quando viene uccisa la terza studentessa, lo scoramento per le false piste imboccate
e il senso di colpa per non aver fatto il possibile per salvarla, fanno vacillare
Aldani, al punto da mettersi contro il sostituto procuratore Annalisa Privieri
cui fa capo l’inchiesta, e farsi togliere l’indagine con il benestare dei vertici della
Polizia.
È a quel punto che Aldani inizia un’indagine fuori ordinanza cui collabora di nascosto
l’intera squadra. Grazie alle informazioni fornite dall’amico giornalista Danieli
e dal capitano della Finanza Colucci, e a una serie di nuovi indizi che la squadra
raccoglie, legati allo spaccio di droghe leggere, a un insolito bordello gestito
da una contessa decaduta e all’oscura attività clinica dello psichiatra, Aldani si avvicina
lentamente alla verità. Ma è la commissaria Santoro, travolta dalla voglia di
rivalsa nei confronti dei colleghi di Roma che vorrebbero sostituirla per gli scarsi
risultati ottenuti, che si avvicina di più, da sola e pericolosamente, al colpevole, al
punto da diventare ella stessa vittima. Si salva soltanto per l’intervento tempestivo
della squadra di Aldani che arriva alle giuste conclusioni e si fionda con il motoscafo
Toni al cimitero cittadino nell’isola di San Michele avvolta nella nebbia. I
poliziotti non riescono però a salvare l’ambiguo psichiatra divenuto a sua volta
vittima dell’assassino (un paziente in cura per gravi traumi psichici subiti da bambino)
e che, pur sapendo fosse un omicida, aveva cercato di approfittare cinicamente
della situazione per trarne vantaggio nella lotta tra bande per il rettorato.
Grazie a un video amatoriale che immortala la partenza del Toni alla volta del cimitero
e divenuto virale, Aldani viene acclamato “eroe di San Michele”.

 

IL PERSONAGGIO
UN POLIZIOTTO NORMALE IN UNA CITTA’ SPECIALE
Il commissario Aldani, in forza alla Squadra Mobile della Questura di Venezia, è
un poliziotto normale, con una famiglia normale (moglie e tre figli piccoli), che
vive in terraferma ma che non ha saputo rinunciare al suo appartamento nella città
lagunare e alla sua affascinante altana. Opera insieme alla sua squadra e ad alcuni
personaggi ricorrenti: tre ispettori, il capo della Mobile, il questore, il capo della
Scientifica, il medico legale, due sostituti procuratori, un capitano della Guardia
di Finanza, l’agente che pilota il Toni (il motoscafo senza insegne con cui Aldani
si sposta lungo i rii e i canali di Venezia) e in particolare il giornalista del Gazzettino
Danieli, (fonte informativa per eccellenza sulle dinamiche cittadine). Al
pari ricorrenti sono l’appartamento di Cannaregio (il cui cuore è l’altana, la tipica
terrazza veneziana sospesa sui tetti che Aldani usa come pensatoio e che è spesso
decisiva per le indagini), e i quattro locali che frequenta e che sono le sue “isole”
di venezianità (il bar da Bepi, la trattoria da Nane, la tavola calda da Dino e l’alimentari
dei Mion).
Le indagini di Aldani sono spesso ispirate da fatti storici e notizie reali: la corruzione
e lo scandalo MOSE (Acqua morta), la malavita organizzata e la Mala del
Brenta (Laguna nera), il Petrolchimico di Porto Marghera (Marea tossica), i giochi
di potere nell’università Ca’ Foscari (Muro di nebbia). Ad Aldani stanno a
cuore i grandi problemi della città di Venezia (l’eccesso di turismo, le grandi navi,
lo spopolamento, la svendita di palazzi pubblici per fare alberghi di lusso, l’acqua
alta, ecc.) e spesso vi fa velato riferimento.

pp.336

Storia del cane che non voleva più amare

Casa Editrice Longanesi&C., 2019

Mano è un randagio, un maremmano scontroso e taciturno, regale e bellissimo come i maremmani sanno essere. Ma quando arriva nella clinica di Monica non è più niente di tutto questo. È stato ripescato da un canale, incaprettato e con la museruola. Un pescatore di carpe lo ha notato dibattersi nell’acqua torbida e ha chiamato i soccorsi. Ora, sul tavolo da visita, quello scheletro di cane stremato e semiannegato sembra solo uno straccio intriso d’acqua e fango. Sta rivolto con il muso verso il muro, perfettamente immobile, e non risponde a nessuno stimolo. Ma se una mano entra nel suo campo visivo lui si difende con ferocia disperata: morde a vuoto l’aria, perché nessuno deve toccarlo. Morde per istinto, per scelta, per disperazione. Morde per paura.
In onore della sua missione di flagellatore di mani, il nuovo arrivato viene battezzato Mano e Monica si imbarca nella lunga avventura di curarlo e restituirlo al mondo dei vivi. La aspetta una delle sfide più lunghe, ardue e straordinarie con cui le sia mai capitato di misurarsi.
Questa è la storia del cane Mano, che dagli umani ha ricevuto la violenza più atroce e il dono dell’amore, e che degli umani toccherà nel profondo le coscienze

pp.112

Creare dal nulla

Ponte alle Grazie, 2021

 «Creare dal nulla» è il settimo dei Trentasei stratagemmi, il trattato di strategia militare più famoso e antico della Cina, che prevede l’inventarsi qualcosa di inesistente per realizzare un concreto cambiamento della situazione, un percepire la realtà da prospettive non ordinarie, che fa scoprire alternative non contemplate dal solo ragionamento. Giorgio Nardone prende spunto proprio da questo stratagemma, già citato in Cavalcare la propria tigre, per riflettere sull’invenzione, quella strada nascosta che nessuno riusciva a vedere e che compare solo quando intelligenza e intuizione riescono a lavorare in accordo, sostenendosi a vicenda. Nella prima parte di questo libro si ripercorre l’euristica dell’inventare e del creare: si parte dalla scuola Alessandrina per arrivare ai giorni nostri, passando da Erone, Archimede, Ipazia, Newton, per arrivare a Steve Jobs, sino al proporre, nella seconda, un metodo per imparare a inventare. Creare dal nulla, dunque, immaginare il «mai visto prima», è la tecnica più importante anche per rinnovare sé stessi, per crescere, uscire dalle crisi. E trovare rimedio alle sofferenze personali, alla tristezza, alla demotivazione, attraverso la realizzazione dei propri talenti e, pertanto, di sé stessi.

pp.128

Fabbricante di lacrime

Magazzini Salani, 2021

Il desiderio di una famiglia, un amore impossibile, una sola certezza: non puoi mentire al Fabbricante di lacrime.

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.

pp.672

Nel modo in cui cade la neve

Magazzini Salani, 2022

Un cuore candido come la neve, un amore che infuria come la bufera, un segreto prezioso, da custodire oltre la morte.

 

Ivy è cresciuta fra laghi ghiacciati e boschi incontaminati, circondata dalla neve che tanto ama. Ecco perché, quando rimane orfana ed è costretta a trasferirsi in California, riesce a pensare soltanto a ciò che si è lasciata indietro. Il Canada, la sua terra, e un vuoto incolmabile. Tra quelle montagne c’è il passato a cui la ragazza è tanto legata, lo stesso che, a sua insaputa, le ha cucito addosso un segreto pericoloso. Adesso l’unica famiglia che le rimane è quella di John, il suo dolcissimo padrino. Le basta poco, però, per capire che il figlio di John, Mason, non è più il bambino sdentato che da piccola ha visto in foto. Ormai è cresciuto e ha gli occhi affilati di una bestia selvatica, un volto simile a un covo di ombre. E quando le sorride torvo per la prima volta, incurvando le labbra perfette, Ivy si rende conto che la loro convivenza sarà più difficile del previsto. Mason, infatti, non la vuole lì e non fa niente per nasconderlo. Mentre tenta di restare a galla tra le onde impetuose della sua nuova vita in riva all’oceano, il Canada e i suoi misteri non smettono di tormentare Ivy. Riuscirà il suo cuore, candido come la neve, a fiorire ancora vincendo il gelo dell’inverno?

Il nuovo romanzo di Erin Doom, autrice di Fabbricante di lacrime.

pp.480

Le lettere

Garzanti, 2021

Questo volume riunisce per la prima volta in forma completa l’epistolario di Pier Paolo Pasolini. I curatori Antonella Giordano e Nico Naldini – mancato poco prima della conclusione dell’impresa – hanno interpellato per anni archivi di fondazioni, biblioteche e istituti culturali, contattato i destinatari dello scrittore o i loro eredi, consultato giornali e riviste riuscendo così a integrare con oltre trecento lettere il corpus finora conosciuto. Spiccano tra le inedite quelle indirizzate a Paolo Volponi, Elsa Morante, Gianfranco Contini, Giuseppe Ungaretti, Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani, Vanni Scheiwiller, che arricchiscono una raccolta già tra le più ampie e significative della letteratura italiana. Il risultato è un carteggio unico per qualità degli interlocutori e ampiezza dei registri, l’equivalente di una vera e propria autobiografia. A introdurre i testi vi è una nuova Cronologia della vita e delle opere di Pasolini che segue l’impianto ideato da Nico Naldini e viene qui ampliata con integrazioni, aggiornamenti e rettifiche sia su fatti biografici sia sulle opere, tenendo conto degli studi e dei ritrovamenti degli ultimi anni e dando ampio spazio alla voce dell’autore.

pp.1552

Il cielo sbagliato

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

Mantova, 1918. Nel giorno dell’armistizio della Grande Guerra due bambine vengono al mondo, a poche ore di distanza. Irene è l’ultimogenita di una famiglia dell’antica nobiltà cittadina. Dora sembra destinata a una vita di miseria ma una bellezza senza confronti le farà varcare la porta di un mondo che non avrebbe mai immaginato di sfiorare.

Un potente affresco storico sul desiderio di emancipazione e rivalsa.

Mantova, 1918. Nel giorno dell’armistizio della Grande Guerra due bambine vengono al mondo a poche ore di distanza. Dora in una poverissima casa vicino al lungolago, già orfana perché sua madre muore di parto e suo padre è un soldato disperso. Qualche ora dopo nasce Irene, l’ultimogenita dei marchesi Cavriani, famiglia dell’antica nobiltà cittadina. Le due bambine crescono – una tra la fame e la miseria dei vicoli, l’altra negli agi del palazzo che porta il nome della sua famiglia – e si incontrano ogni domenica sul sagrato di Sant’Andrea. Dora chiede l’elemosina e nella sua mano la piccola Irene deposita un soldo e un sorriso di solidarietà e compassione. Gli anni passano e mentre il Fascismo si fa regime, e insanguina le strade della città, due vite destinate a rimanere separate da un’insormontabile differenza di classe si incrociano di nuovo. La sorte che ha portato Dora nella casa borghese della famiglia Benedini, dove è stata accolta e ha ricevuto un’istruzione, le ha fatto dono di una bellezza fuori del comune che fa girare la testa agli uomini. Tra loro c’è anche il timido Eugenio, figlio dei ricchissimi Arrivabene e cognato di Irene. Sfidando l’ostilità delle famiglie, Dora si fidanza in segreto con Eugenio ma il bel mondo che comincia a spalancarsi davanti ai suoi occhi ha in serbo per lei molte sorprese: in una girandola di splendidi vestiti, ricevimenti e intrighi, Dora dovrà difendere tutto ciò che ha conquistato con tanta fatica.
Con il ritmo narrativo di un grande romanzo storico, Il cielo sbagliato è un emozionante affresco sul desiderio di emancipazione. E sul prezzo da pagare per varcare la porta di un mondo che una bimba con i vestiti strappati non avrebbe mai immaginato di sfiorare.

pp.384

I cani del barrio

Ugo Guanda Editore, 2022

In un bosco fuori città un furgone scarica un uomo imbavagliato. Due energumeni dal volto coperto riempiono di botte il malcapitato, poi lo legano a un albero. È chiaramente un’esecuzione. Ma il posto non è davvero isolato, stava passando di là, per caso, un cacciatore che riesce in qualche modo a far fuggire i criminali e a chiamare le forze dell’ordine. L’uomo che ha rischiato la morte è un pezzo grosso. Un imprenditore «etico», molto corteggiato dalla politica, che ha costruito la sua fortuna combattendo mafie e malaffare. Chi lo voleva uccidere? Il problema è che lui non lo sa. O forse non lo vuole dire. Con la solita accidia che lo contraddistingue, Ferraro ˗ obbligato da Augusto Lanza, il suo stralunato superiore ˗ si trova a indagare su un caso che lo condurrà nel ventre molle della Milano da bere, anche se è un altro il mistero che lo appassiona: una donna di origini sudamericane ha denunciato la scomparsa del figlio adolescente. Si sospettano affiliazioni a bande di latinos, gente che va in giro a marcare il territorio con la violenza, armata di machete. Ferraro seguirà così una doppia indagine, come sempre aiutato dai colleghi, vecchi e nuovi, e dai consigli della figlia Giulia, che gli fa da traghettatrice nel mondo disilluso dei ragazzi di questa generazione. Tutto ciò mentre un virus letale imperversa in Cina. Sembra una cosa lontana. Ma non lo è affatto.
 
 

pp.400

Regreso a París

Duomo Ediciones, 2021

pp.undefined

Questioni di sangue

Garzanti, 2022

Il rione Sanità è un’isola. Un lungo ponte lo divide dal resto di Napoli. Qui, i vivi e i defunti convivono da secoli e non vi è posto, più di questo, in cui morte e vita siano così strettamente intrecciate. Ed è qui che, dopo quarant’anni, due fratelli si rincontrano. Raffaele, dato in adozione giovanissimo alla morte della madre, ci torna come parroco della basilica di Santa Ma – ria alla Sanità. Peppino, invece, è il boss del quartiere. Due uomini che non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro. Eppure, il richiamo del sangue, ineludibile, li unisce. Un legame che è fonte di pericolo e tormento per entrambi. Quando la morte colpisce e un cadavere viene ritrovato in un appartamento del rione, le indagini, suffragate da un testimone poco affidabile, seguono un unico bina – rio. Quell’omicidio fa tirare un sospiro di sollievo a tante persone, ma Raffaele non si lascia abbindolare. Decide di rivolgere il suo sguardo, esperto della vita, proprio tra la sua gente, anche se questo significa guardare qualcuno di molto, forse troppo, vicino a lui. Ma Raffaele non si è mai fermato davanti a nulla e non inizierà adesso. Sa bene che le sue indagini possono compromettere un equilibrio basato su regole non scritte e allo stesso tempo inderogabili, ma deve andare avanti. Per – ché la Sanità è un’isola e per navigare il mare che la circonda ci vogliono coraggio, passione e un concetto diverso di verità. Nel suo romanzo, Anna Vera Viva ci guida in uno dei rioni più affascinanti del nostro paese. E, attraverso la potenza del sangue, ci fa conoscere l’animo umano e le sue contraddizioni. Dopo aver letto questo libro, l’eterno scontro tra bene e male avrà un sapore nuovo.

pp.256

Animales como tú

Duomo Ediciones, 2020

pp.undefined

Lhotse South Face

Casa Editrice Corbaccio, 2022

«Un libro che racconta, con distacco britannico, grande competenza e vasta documentazione, la storia alpinistica di questa leggendaria parete himalayana.» Alessandro Gogna
 
«È la parete più difficile di tutti gli ottomila. Una parete che toglie il respiro, che ridimensiona la grandezza dell’uomo e dell’alpinista. Una parete che fa sognare…» Questo scrive Hervé Barmasse della «dark side» del Lhotse che ha respinto per anni i migliori alpinisti italiani, jugoslavi, francesi, sconfitto per due volte Reinhold Messner, ucciso il polacco Kukuczka… Una parete di roccia e ghiaccio, costantemente spazzata dalle valanghe e soggetta a lunghi periodi di maltempo, di elevatissima difficoltà tecnica, la cui prima realizzazione rimane una delle controversie alpinistiche più discusse di tutti i tempi.
La storia di questa «Parete delle leggende» – a un certo punto divenuta l’obiettivo più importante dell’alpinismo mondiale tra la fine degli
anni Ottanta e l’inizio dei Novanta – e dei numerosissimi tentativi compiuti dai più forti alpinisti di tutti i tempi, è l’emblema stesso della storia dell’alpinismo himalayano e l’occasione per (ri)scoprire e (ri)scrivere una storia dell’alpinismo dell’Europa orientale. Sì, perché su una parete del genere solo i più resistenti, i più determinati, i più «duri» potevano sperare di avere successo, caratteristiche tipiche degli alpinisti dell’Est, troppo spesso trascurati dalla narrazione dell’alpinismo «ufficiale» fatta dai protagonisti occidentali.
Con grande preparazione, dovizia di particolari e foto inedite, dopo lunghe ricerche e interviste ai protagonisti stessi, e con la libertà di pensiero di chi racconta la montagna senza essere egli stesso un protagonista, l’autore ci regala il libro unico e irripetibile.

pp.324

Le notti senza sonno

Ugo Guanda Editore, 2022

In una Milano inquieta, già impaurita dai primi colpi di Covid, indaga su due crimini odiosi una coppia di investigatori molto diversi ma assolutamente complementari: il commissario Mandelli, un cinquantenne solido e poco socievole, dedito al lavoro e alla famiglia, e l’affascinante ispettore Antonio Casalegno, suo coetaneo, scapolo impenitente e poliziotto incorruttibile.

Febbraio 2020: mentre i media diffondo le prime notizie di un virus misterioso che arriva dalla Cina, l’Unità di Analisi del crimine violento (UACV) della questura di Milano si trova a indagare su un efferato serial killer che colpisce le donne della città firmando ogni delitto con un mazzo di margherite. Le indagini sono condotte dal commissario Mandelli e dall’ispettore Casalegno, e con loro le donne e gli uomini della UACV, un cast eterogeneo di personaggi ognuno colto anche nelle sue caratteristiche personali. Ma presto un altro caso scuote Milano: l’omicidio di un noto gioielliere durante una rapina. In un ritmo serrato di colpi di scena, e in questa atmosfera di assedio, nel dramma che vive la città, la squadra della UACV mette a rischio la propria vita e i propri affetti per trovare la soluzione dell’indagine e dimostrare a sé stessa e al mondo che vale la pena lottare fino all’ultimo, per sentirsi ancora vivi.

pp.592

Entra in gioco con la testa

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

«Se per agire aspetti il momento in cui non avrai paura, probabilmente non lo farai mai. Quando ti alleni a superare la tua paura accedi a un grande potere trasformativo. E la prima persona che puoi trasformare sei tu, perché a volte non servono grandi rivoluzioni per cambiare la vita, basta scardinare piccole abitudini e ricordarsi di cambiare prospettiva ogni volta che ne abbiamo l’occasione.»
 

Nicoletta Romanazzi è una mental coach e lavora spesso con gli atleti per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi: medaglie olimpiche, come Marcell Jacobs, Luigi Busà e Viviana Bottaro, titoli nazionali e internazionali, come Matías Vecino, Davide Zappacosta, Mattia Perin e molti altri. Se pensi che quel che funziona per loro non funzionerà per te, perché loro sono donne e uomini sovrumani, con talenti e abilità fuori del comune, ti ricrederai. Il “segreto” di questi straordinari atleti è solo uno: la capacità di visualizzare un obiettivo, costruire una strategia per raggiungerlo, e poi allenarsi per riuscirci. A dispetto delle insicurezze, delle fragilità, dei limiti che ci accomunano tutti.
Il fatto è che spesso sappiamo molto bene cosa non vogliamo, ma non abbiamo idea di cosa, invece, vogliamo. Permettersi di desiderare è un’azione potente tanto quanto potrebbe risultare spaventosa. Potente perché avere un sogno da seguire conta più delle risorse per realizzarlo: è una spinta che porta lontano. Spaventosa perché quando ci permettiamo di sviscerare i nostri desideri, inevitabilmente incontriamo anche le nostre paure, le parti di noi che urlano: «Non sono all’altezza!», «Non ne ho gli strumenti!», «Non posso!».
Questo libro è un viaggio dentro noi stessi. È il ponte che cercavamo per scavalcare i nostri abissi e scoprire una verità semplicissima, eppure capace di cambiare ogni cosa: tanto più crediamo nel potere dei nostri desideri, tanto più potenti essi si riveleranno.

pp.270

Petrolio

Garzanti, 2022

Definito negli anni un testo profetico sul potere, la cronaca di un percorso iniziatico o il romanzo-verità sulla morte di Enrico Mattei, Petrolio è il libro più celebre di Pier Paolo Pasolini. Attraverso la storia di Carlo, borghese disposto a tutto pur di far carriera, cresciuto in un ambiente cattolico di sinistra e poi complice di un delitto di destra, Pasolini conduce all’estremo il proprio sperimentalismo: puntini di sospensione al posto dell’esordio, sette diverse prefazioni, una rappresentazione dell’eros realistica e cruda, e un’estrema varietà di registri stilistici che vanno dal lirico al saggistico, dal giornalistico al visionario e all’allegorico. Come confida l’autore in una lettera ad Alberto Moravia, questo romanzo è «il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato»; rimasto incompiuto, è circondato da un alone di mistero che tuttora ne alimenta il mito. Grazie alla cura di Maria Careri e Walter Siti, questa nuova edizione di Petrolio si arricchisce di brani inediti, di documenti d’epoca e di originali ipotesi interpretative capaci di rinnovare il dibattito su un’opera che, a trent’anni dalla sua prima pubblicazione, non smette di affascinare e interrogare i lettori.

pp.828

Il figlio delle sorelle

Ponte alle Grazie, 2022

Voci. Voci immaginarie che risuonano nella testa del narratore protagonista. Voci di persone reali, che dialogano e si accavallano: la figlia Sabrina, che lo ha ritrovato dopo quindici anni e vuole ricostruire un rapporto, l’ex moglie Rachele, la nuova compagna Gilda e sua figlia Carlotta. Voci dal passato: che cosa è successo quando lui e Rachele inutilmente e disperatamente cercavano di avere un figlio? Com’è stata concepita Sabrina? Ricordi, situazioni e persone paiono sdoppiarsi, ripetersi, in un gioco di specchi deformanti; il vero e il falso sembrano confondersi… Ponendo al centro della scena un uomo con gravi problemi mentali, circondato da donne, e affidandosi con maestria al dialogo come forma privilegiata della narrazione, Luccone costruisce un seducente apologo sulle ossessioni e la liquefazione della famiglia tradizionale. La fragilità degli umani vi è messa a nudo con un montaggio originalissimo, che segue i dettami della memoria: una memoria inaffidabile, ferita, mutilata. Il figlio delle sorelle è un libro struggente e conturbante: la luminosa conferma di un autore dai mezzi eccezionali.

pp.208

Le strade oscure

Ugo Guanda Editore, 2022

In questo noir di atmosfera l’investigatore privato Elia Contini si muove nel confine ombroso dei frontalieri, tra Italia e Svizzera, in una terra di confine dove non solo si è svolto un efferato omicidio, ma dove si sviluppa anche una storia di soprusi e uno scandalo legato allo sfruttamento dei lavoratori.

Ogni giorno all’alba uomini e donne passano il confine tra Italia e Svizzera per andare al lavoro. Si chiamano “frontalieri” e sono decine di migliaia. Ernesto Magni è uno di loro. All’inizio tutto va bene, poi la sua vita prende una brutta piega, fra licenziamenti e divorzio, finché una mattina sul treno gli rubano il portafoglio.

Ernesto è sconvolto, anche se nessuno capisce il perché. Che cosa conteneva il portafoglio di tanto prezioso? Ernesto non dice niente a nessuno, ma si vede che ha paura. Si rivolge a Elia Contini, un piccolo investigatore privato. Quella che sembrava un’indagine da niente, quasi una formalità per rassicurare Ernesto, si tramuterà ben presto in un incubo. Ernesto muore in maniera violenta, mentre piano piano viene alla luce uno scandalo legato allo sfruttamento dei lavoratori. Contini si muove nel mondo dei frontalieri e degli imprenditori, scoprendo che anche oggi una linea di confine, com’è sempre accaduto nella storia dell’umanità, suscita incertezza, caos, violenza. La Lombardia e la Svizzera italiana, così vicine per lingua e cultura eppure separate da una frontiera, sono la terra d’ombra in cui – oltre al mistero di un efferato omicidio – si sviluppa una storia di soprusi economici, vecchie ruggini, violenza, ma anche slanci d’amore, tenerezza, intimità e la capacità di sperare nonostante tutto.

pp.320

Dangerously Mine

Magazzini Salani, 2022

Un dark romance dall’atmosfera scintillante che nasconde un lato oscuro, una protagonista femminile forte e combattiva, un intreccio che richiama le atmosfere del thriller e dell’horror: questi gli ingredienti della billionaire saga in self-published più amata e venduta del 2021.

Aria Davidson, ventidue anni, è un’aspirante fotografa senza prospettive. Rimasta al verde, è costretta a lavorare come domestica per un’importante famiglia di Miami, gli Harrison. Per Aria è la chance per conquistare l’indipendenza e riuscire finalmente a realizzare il suo sogno: fare la fotografa. Il suo passato doloroso, però, l’ha resa piena di rabbia e rancore, le basta un nonnulla per perdere le staffe e Aidan, uno dei sei fratelli che abitano casa Harrison, se ne accorge all’istante. Aria e Aidan sono due facce della stessa medaglia: lui controllato, lei istintiva, lui imperscrutabile, lei appassionata. All’apparenza sembrano condividere solo la sofferenza. Fra litigi e provocazioni, nonostante la loro diversità, i due si avvicinano sempre di più, lasciando spazio ai sentimenti. Aria però non conosce le pericolose verità che incombono sulla famiglia Harrison e quando i segreti si rivelano, è ormai troppo tardi per lei per andarsene.

 

pp.604

Le due morti del signor Mihara

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

L’atteso ritorno del detective nippoamericano Nishida che per risolvere un difficile caso di omicido dovrà esplorare l’enorme e fumosa zona grigia degli «evaporati» e portare così alla luce un Giappone sconosciuto e oscuro inestricabilmente corroso da antichissime e spietate tradizioni

Nishida ha per le mani un caso impossibile da risolvere. Un uomo d’affari ormai in pensione è stato ucciso nella sua casa, trafitto da un colpo di spada. La polizia è convinta di aver trovato il responsabile del delitto, un sospettato che avrebbe avuto sia il movente che l’opportunità. Ma il presunto colpevole ha problemi psichiatrici, forse è persino tossicodipendente e ripete di aver trovato la vittima già morta. Il suo sembra un delirio, ma anche per Nishida qualcosa non torna nella ricostruzione del delitto. Persino le analisi del medico legale riportano delle stranezze: dall’esame del corpo emerge una malattia terminale, di cui però non c’è traccia nelle accurate e minuziose cartelle cliniche ritrovate in casa del morto. Cos’è successo? La vittima è veramente chi la polizia crede che sia? Nishida capisce presto che, per fare luce sulla faccenda, dovrà addentrarsi nella pericolosa zona grigia degli “evaporati”: migliaia di uomini e donne che per svariati motivi – soprattutto legati al concetto tradizionale di onore –, decidono di scomparire e ricominciare da un’altra parte, con un altro nome, con un’altra vita. Un business illegale da centinaia di migliaia di yen gestito da società clandestine si occupa proprio di questo: far evaporare le persone. Sarà seguendo la loro scia fumosa che Nishida cercherà di risolvere il mistero, svelandoci un volto del Giappone inedito, spiazzante e inquietante, ma anche incredibilmente poetico.

pp.350

Rinascere nella gioia

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2022

DOPO AVERCI RIPORTATO SULLA STRADA DELLA FELICITÀ, ALBERTO SIMONE CI CONDUCE ALLA SCOPERTA DI UNA NUOVA DIMENSIONE SPIRITUALE.

UN SORPRENDENTE VIAGGIO PIENO DI RIVELAZIONI, ALLA SORGENTE PIÙ PROFONDA DELLE NOSTRE RISORSE INTERIORI.

LA SCOPERTA DI UNO STRUMENTO POTENTISSIMO PER AFFRONTARE LE GRANDI SFIDE PERSONALI E COLLETTIVE: L’INTELLIGENZA SPIRITUALE.

«L’obiettivo di questo mio nuovo libro è molto ambizioso: offrirvi una visione diversa di voi stessi, aiutandovi a liberarvi dalle molte sofferenze esistenziali e dal disorientamento che caratterizzano l’umanità in questa epoca. Vi proporrò un radicale cambiamento di paradigma che, partendo da una nuova comprensione della nostra natura, approderà a una profonda trasformazione del modo di guardare alla vita. Scopriremo come utilizzare una qualità già presente in noi, da cui possono derivare enormi benefici: l’intelligenza spirituale. Impareremo insieme a conoscere questa specifica forma di intelligenza in grado di connettere la dimensione cognitiva con quella spirituale, risolvere conflitti, prendere le decisioni migliori per noi in ogni circostanza e ricomporre le divergenze tra il nostro mondo interiore, gli altri e la realtà. Utilizzandola in ogni ambito o circostanza, potremo riorientare il nostro cammino per sapere cosa sia bene o male, giusto o sbagliato. Un cammino di rinascita, all’insegna della pienezza e della gioia.»

pp.224

Non tutto è perduto

Ugo Guanda Editore

Il commissario Bordelli è andato in pensione e la malinconia si fa sentire, nonostante la presenza sempre più stretta della bella Eleonora e le immancabili cene della Confraternita. Il giovane sessantenne fa lunghe passeggiate in collina, ripensa al passato, e a poco a poco si fa strada nella sua mente l’idea di risolvere l’unico caso della sua carriera rimasto insoluto: un ragazzo, figlio di un industriale fascista, ucciso nel 1947 con diverse coltellate… forse una vendetta? Era la sua prima indagine, e all’epoca non era riuscito a venirne a capo, anche perché molto presto era arrivato l’ordine di lasciar perdere, non era il clima giusto per rovistare nelle tragedie della guerra, l’Italia aveva bisogno di pace e di serenità. Ma adesso, dopo ventitré anni, può provare a risolverlo, anche se non ufficialmente. Nel frattempo cerca di dare una mano a Piras, diventato vice commissario, e finisce per ritrovarsi alle prese con due crimini odiosi che reclamano giustizia, una giustizia che forse andrà cercata al di fuori delle regole…

pp.456

Oltre la monogamia

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2022

Tanti anni fa Tomaso Vimercati capisce di poter amare più persone alla volta, senza che il suo amore si frammenti. Decide così di mettere in discussione tutto quello che gli è stato insegnato e di rinunciare alla monogamia in nome della sincerità, che sente di dovere a se stesso e alle altre persone. Esplora forme relazionali alternative e trova quella che più lo rende felice, ma quando dichiara apertamente di vivere una vita non-monogama suscita curiosità e dubbi nelle persone. 
In questo libro, partendo dalla propria esperienza personale, l’autore cerca di rispondere alle molte domande che nel tempo gli sono state poste.
Mentre il mondo accademico produce studi scientifici sulle varie forme di non-monogamia, i media ne raccontano principalmente gli aspetti più leggeri e morbosi. Vimercati cerca un compromesso virtuoso tra i due approcci e affronta il tema in modo chiaro e fruibile, ma mai superficiale. Così facendo mette in discussione il paradigma dominante, invitandoci a riflettere sulle conseguenze sociali e politiche che la piena accettazione di diverse pratiche relazionali potrebbe provocare. 

pp.224

La felicità sul comodino

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2018

«Chi non desidera essere felice? Chi non vuole che le persone che ama lo siano altrettanto? Chi non ha conosciuto almeno una volta nella vita anche un solo istante di felicità, magari, poi, passando gli anni coltivandone il ricordo e la nostalgia? Perché la felicità appare, ci seduce, ci stordisce e poi se ne va. Per questo cerchiamo di afferrarla, scattando fotografie e girando filmini in ogni circostanza festosa, per condividere tutto con amici, parenti e persone a noi vicine. Questa è una felicità transitoria, sulla quale non abbiamo molte possibilità di controllo. Così rara, a volte, da farci pensare che sia solo una chimera, un intervallo più o meno lungo tra due momenti di non felicità. In queste pagine, invece, parleremo di una felicità possibile e duratura. Una condizione di maggiore libertà e stabilità emozionale, di pace interiore e di compenetrazione totale con l’universo al quale apparteniamo. E lo faremo esplorando insieme quei meccanismi invisibili e spesso subdoli con i quali siamo proprio noi, e nessun altro, a renderci le cose difficili, allontanandoci da una condizione naturale che è quella di saper godere e gioire di tutto ciò che riempie e rende unica la nostra vita.» 

pp.176

La casa del carrubo

Adriano Salani Editore, 2022

Sullo sfondo di un Sicilia sconvolta dalla guerra, un grande romanzo corale che si dispiega a poco a poco svelandoci l’amore, gli intrighi, il coraggio e la speranza di una famiglia a cui la Storia ha portato via tutto.

Nel 1943 Winston Churchill convince le forze alleate ad attaccare la Sicilia per cominciare da lì l’offensiva contro la Germania. Catania viene bombardata. Il professor Vittorio Floridia decide allora di mettere in salvo la sua famiglia, accettando l’ospitalità del farmacista Luigi Villalba, fratello del suo defunto migliore amico, che ha una grande casa in campagna. Fa salire moglie e figli sul treno, poi decide di tornare a casa per prendere parte dei loro averi. Purtroppo, a causa di un nuovo bombardamento, si ritrova in ospedale cieco e senza memoria. Intanto la moglie Agata e i figli Luca, Elena e Michele arrivano da Luigi che vive con la sorella Assunta e la nipote Nunzia. È così che in quella grande casa in campagna, protetta dall’ombra di un grande carrubo, impariamo a conoscere i membri di una famiglia come tante, ma diversa da tutte. Agata è stata il grande amore di Luigi che non ha potuto sposarla a causa del rifiuto del padre di lei. Luca, ricci neri e aria sfrontata, si appresta a combattere una guerra che suo padre ha smesso da tempo di approvare. Al piccolo Michele, gracile e silenzioso, ferito durante il bombardamento, devono amputare una gamba per salvargli la vita. Intanto i soldati anglo-americani sbarcano sull’isola. Il tenente Sullivan si stabilisce con altri militari da Luigi, viste le sue posizioni antifasciste. Nunzia si innamora di Paolo, uno dei soldati, amante della letteratura, che fa il doppio gioco per gli inglesi, e che per questo è destinato a una brutta fine. Vittorio nel frattempo ha recuperato la memoria e manda un telegramma alla sua famiglia. Luigi e Luca decidono di andare a Catania per portarlo a casa. Elena, dolce e remissiva, a sedici anni si sente già una donna, ma per tutti è ancora una bambina; una bambina che due soldati inglesi violentano: in tenente Sullivan interviene in suo aiuto, rendendosi conto per la prima volta delle atrocità commesse da entrambi gli schieramenti. Dopo la liberazione la famiglia Floridia torna a Catania, ma la guerra ha cambiato per sempre la loro vita.

pp.352

È colpa mia

Astoria Edizioni , 2022

Una corsa contro il tempo in cui la giovane ispettrice Anita Landi dovrà attingere al suo talento investigato per fermare la mano sadica e spietata che sta facendo strage dei medici della città.

Chiara Corsi è una donna serena e realizzata. Ma un incidente stradale spezza per sempre la sua felicità. Chiara è convinta che la morte dei suoi cari non sia dovuta a una fatalità, ma alla negligenza dei sanitari che non hanno praticato le cure adeguate. Per questo, quando una mano assassina inizia a prendere di mira il personale medico e paramedico la prima sospettata è lei. Inchiodata da una serie di indizi, finisce in carcere con l’accusa di omicidio. Ma, con la donna in prigione, gli omicidi non si fermano… Chi è dunque la mano assassina? Il caso finisce sulla scrivania di Anita Landi. La giovane ispettrice saprà ribaltare tutte le tesi investigative fino ad allora battute dagli inquirenti di Perugia, portando all’arresto di figure insospettabili e finendo per convincersi finalmente di possedere quello che tutti già le attribuivano: un grande talento investigativo.

pp.352

Better. Collisione

Magazzini Salani, 2022

Trilogia bestseller da oltre 390.000 copie vendute!

Un dark romance che attinge alla tradizione del genere per mettere in scena temi forti, in bilico tra segreti inconfessabili e passione, e due protagonisti complessi e tormentati.

Vanessa è una studentessa al secondo anno di college. Ha un amore viscerale per i libri e per la pioggia e un legame indissolubile con i suoi migliori amici. Dopo il divorzio dei genitori, conosce Travis, un ragazzo grazie al quale spera di riuscire a ritrovare la serenità da tempo perduta. Per due lunghi anni niente sembra poter scalfire la loro burrascosa storia d’amore. Almeno fino a quando Vanessa non si imbatte per la prima volta nella spocchiosa arroganza di Thomas: un ragazzo tanto sicuro di sé quanto ostile, vittima e carnefice dal passato tormentato, con un terribile segreto che lo condanna all’infelicità. Le vite di Thomas e Vanessa, così diversi tra loro eppure in fondo così simili, si incastrano, dando vita a un rapporto travolgente e doloroso insieme: fatto di passione e litigi, segreti e ostacoli. E quando tutto sembra finalmente girare per il verso giusto, una presenza inaspettata stravolgerà ogni cosa.

pp.480

Le tre figlie

Garzanti, 2022

Dopo tanti anni, il sontuoso cancello di Villa Fiorita si apre di nuovo per accogliere Margherita, Viola e Iris. Tre sorelle. Tre giovani donne che, per ragioni diverse, si sono lasciate alle spalle la casa in cui sono cresciute e tutto quello che significava per loro. Ma ora è lì che devono tornare. Perché Dalia, la loro madre, vuole scrivere un’autobiografia che racchiude tutta la storia della famiglia. Non solo i dettagli della sua luminosa carriera di attrice che, all’apice della fama, ha deciso di ritirarsi dalle scene; ma anche segreti che le tre sorelle non vogliono che vengano svelati. Perché hanno ormai la loro vita. Perché finalmente nessuno sa chi sono e non sono più circondate da giornalisti e fotografi. Perché quello che è stato è giusto che resti sepolto. La verità non sempre è la scelta giusta. Margherita, Viola e Iris hanno solo un weekend per far cambiare idea a Dalia, una donna che non le ha mai ascoltate perché sempre concentrata su sé stessa. Ma la posta in gioco è troppo alta e loro non sono più tre ragazzine. Sono cresciute e il loro futuro dipende da quello che verrà scritto in quel libro. Solo unite potranno raggiungere il loro obiettivo. Ma il rapporto tra sorelle può essere sia un rifugio sia una prigione e la famiglia a volte è un luogo in cui lasciare che ogni segreto rimanga tale per sempre.

Dopo il successo dell’Apprendista geniale, La ragazza con le parole in tasca e Tutto accade per una ragione, Anna Dalton torna con un romanzo maturo e potente. La storia del legame speciale che unisce tre sorelle. La storia di una madre che ha sempre imposto le proprie scelte. Una storia che racconta le ombre che albergano in ogni famiglia e le luci che colpiscono inaspettate.

pp.288

Il vento dell’Etna

Garzanti, 2022

Una nuova saga familiare ambientata nella Sicilia nera di lava, dove l’Etna non è un fondale, ma anima viva di fuoco ed energia. Una storia che attraversa due secoli, dal sogno di un umile calzolaio a una dinastia calzaturiera, di cui l’autrice fa parte.

L’Etna nella sua immensità protegge e spaventa, come una madre esigente che forgia vite e destini. Lo sa bene chi vive a Belpasso, piccolo paese alle sue pendici. È lì che il giovane Puddu apre la sua bottega di calzolaio. La sua firma sulle scarpe è una farfalla, perché con le sue creazioni ai piedi si vola più che camminare. Per questo Puddu non riesce a capire come mai gli affari vadano così male. Tutto cambia quando le sue calzature arrivano tra le mani della baronessa di Bridport in visita vicino Bronte. La nobildonna non ha mai calzato nulla di così soffice ed elegante, così decide di fare un regalo a Puddu: lo nomina baronetto. Da qui nasce la dinastia dei Baroneddu. Il negozio con il passare del tempo diventa un grande calzaturificio che esporta in tutta Europa. Ma se i soldi non sono più un problema, il cuore comincia a diventarlo. Perché al sogno di Piddu da cui tutto è partito i suoi discendenti guardano sì con riverenza, ma anche con ostilità. Le radici dicono da dove si viene ma a volte vogliono decidere dove si deve andare e non tutti i Baroneddu sono pronti ad accettarlo.

Anna Chisari è nata in Sicilia nel 1962. Da più di 30 anni vive a Milano, è giornalista e blogger, scrive da quando aveva 5 anni. La comunicazione è il suo mestiere, ha scritto per fogli, si è inventata giornalini, ha diretto giornali, ha fatto radio per tanti anni. Il papà la voleva avvocato, la mamma “sistemata bene”. Lei ha scontentato tutti e si è trovata un posto al Comune di Milano, dove ora cerca di comunicare Cultura con i social. Il vento dell’Etna è la storia della sua pazza famiglia e degli incontri che cambiano destinazioni e destini.

pp.230

Una donna in dialogo perpetuo con sé stessa e con il mondo disegna una mappa delle sue ossessioni, del suo rapporto con l’amore e con il corpo, serbatoio di ipocondrie e nevrosi: il nuovo romanzo di Daniela Ranieri è un diario lucido e iperrealistico, in cui ogni dettaglio, ogni sussulto di vita interiore è trattato allo stesso tempo come dato scientifico e ferita dell’anima. Dalla pandemia di Covid-19 alla vita quotidiana di Roma, tutto viene fatto oggetto di narrazione ironica e burrascosa, ma in special modo le relazioni d’amore: le tante sfaccettature di Eros – l’incontro, il flirt, il piacere, le convivenze sbagliate, la violenza, l’idealizzazione, la dipendenza, l’amore puro – vengono sviscerate nello stile impareggiabile dell’autrice, un misto di strazio, risentimento, ironia impastati con la grande letteratura europea (e non solo). E forse è proprio la lingua di Daniela Ranieri il vero protagonista di questo Stradario aggiornato di tutti i miei baci, una lingua ricchissima di echi gaddiani, di irritazioni à la Thomas Bernhard, di citazioni, e allo stesso tempo inquietantemente diretta e inaudita, una lingua la cui capacità di nominare e avvicinare le cose è pari soltanto alla sua potenza nel distruggerle. Lo Stradario di Daniela Ranieri non è solo un romanzo: ha la sostanza di un corpo vivente che abita nel mondo, di una voce che avvince e persuade con la forza della grande letteratura.

pp.696

La gita in barchetta

Garzanti, 2021

Nella Bellano insolitamente ventosa di inizio 1963, Annibale Carretta dovrebbe essere conosciuto come ciabattino. Dovrebbe, perché la sua indole è sempre stata un’altra. Nato «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, nella vita ha rimediato più sganassoni che compensi per le scarpe che ha aggiustato. Ed è finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più. Ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione. Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l’immobile in donazione. E in parte ci riesce anche, se non fosse che quelle due stanze del Carretta ora a Rita farebbero parecchio comodo. Le vorrebbe dare alla madre per il suo laboratorio di sartoria, e alleviarle così il peso della vita grama che fa: vedova e col pensiero di una figlia zoppa, Rita, appunto; una malmaritata, Lirina, che non sa come liberarsi del muratore avvinazzato che ha sposato; e poi Vincenza, bella ma senza prospettive, che seduta sul legno di una barchetta vede riflesso nello specchio del lago il destino che l’attende e al quale non sa sottrarsi. Su queste prime note si intona la sinfonia di voci e di vicende che hanno fatto di Bellano il paese-mondo in cui tutti possono ritrovare qualcosa di sé, e che nella Gita in barchetta interpreta una delle migliori partiture composte dalla penna leggera e tagliente di Andrea Vitali. Per i lettori è l’irresistibile occasione di immergersi ancora una volta nell’intreccio sorprendente di storie che è la vita.

pp.272

Come vento cucito alla terra

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

Dopo il grande successo di Fiore di roccia un’altra meravigliosa storia vera e dimenticata.

Ilaria Tuti – autrice da oltre 900.000 copie vendute –  riporta alla luce la straordinaria ed epica impresa delle prime donne chirurghe inglesi che aprirono un ospedale al fronte durante la Prima guerra mondiale e che curarono la mente degli uomini scioccati dalla guerra con l’arte del ricamo.

Un romanzo sull’incontro tra il mondo maschile della guerra e il mondo femminile della cura.

Londra, settembre 1914
«Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell’indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite.
Quando una notte ricevo una visita inattesa, comprendo di non rispondere soltanto a me stessa. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me. Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l’immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine.
L’invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d’ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un’impresa folle e necessaria. È per me un’autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere.
A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento.»

Questa è la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria, che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro. Ma è anche la storia dei soldati feriti e rimasti invalidi, che varcarono la soglia di quel mondo femminile convinti di non avere speranza e invece vi trovarono un’occasione di riabilitazione e riscatto.
Ci sono vicende incredibili, rimaste nascoste nelle pieghe del tempo. Sono soprattutto storie di donne. Ilaria Tuti riporta alla luce la straordinaria ed epica impresa di due di loro.

 

pp.384

Al di qua del fiume

Casa Editrice Nord, 2022

Al tramonto dell’Ottocento, grazie all’ambizioso progetto della famiglia Crespi, sulle sponde del fiume Adda nasce un villaggio operaio unico, oggi patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Speranze, drammi, misteri, vendette e amori di imprenditori visionari e coraggiosi e famiglie operaie in un grandioso ed emozionante affresco che racconta cinquant’anni di storia italiana.

Nel 1877, un piccolo triangolo di terra delimitato dal fiume Adda rappresenta agli occhi di Cristoforo Crespi il futuro e l’occasione per la sua famiglia di lasciare un segno indelebile nel mondo. Lui, figlio di un tengitt, di un tintore, lì farà sorgere un cotonificio all’avanguardia e, soprattutto, un villaggio per gli operai come mai si è visto in Italia, giocandosi tutto quello che ha, i soldi, la reputazione e anche il rapporto col fratello Benigno. Per Cristoforo ciò che conta è produrre qualcosa di concreto e cambiare in meglio la vita dei suoi operai. E la vita della giovane Emilia cambia il giorno in cui si trasferisce nel nuovo villaggio. Figlia di uno dei più fedeli operai dei Crespi, e con una madre tormentata da cupe premonizioni del futuro, Emilia è spettatrice della creazione di un mondo autosufficiente al di qua del fiume, tra funzionalità industriale e fascino architettonico, dove nascere, vivere e morire senza aver mai bisogno di uscire dai suoi confini. La sua esistenza, nel corso degli anni, si legherà ineluttabilmente a quella degli altri abitanti di Crespi d’Adda. Come la famiglia Malberti, l’anima nera del villaggio, o gli Agazzi, stirpe di proletari idealisti e ribelli. Con loro, Emilia vive i piccoli e grandi stravolgimenti di quel microcosmo e affronta le tempeste della Storia: i moti per il pane del 1898, la prima guerra mondiale, le sollevazioni operaie… Tuttavia il suo destino si intreccia a quello di Silvio Crespi, erede dell’azienda e della visione del padre Cristoforo. Nonostante l’abisso sociale che li divide, tra i due s’instaura un rapporto speciale che resisterà nel tempo, facendo di Emilia il sostegno di Silvio nel momento in cui i Crespi – forse diventati troppo ricchi, troppo orgogliosi, troppo arroganti – rischieranno di perdere tutto. Fino all’avvento del Fascismo, quando il villaggio Crespi, come il resto del mondo, non sarà più lo stesso.

pp.472

L'equilibrio delle lucciole

Adriano Salani Editore, 2022

Una donna che cerca sé stessa nel piccolo paese di montagna in cui è cresciuta. Il ritorno a un mondo arcaico, alle sue tradizioni e alle sue storie oscure.

Una nuova grande voce femminile. Un romanzo con un sapore antico che dà voce a un mondo e a una lingua arcaica che tocca corde profonde e dà voce a un mondo che non esiste più.

Ogni punto di partenza ha bisogno di un ritorno. Per riconciliarsi con il mondo, dopo una storia d’amore finita, Adelaide torna nel paese in cui è nata, un pugno di case in pietra tra le montagne aspre della Val Germanasca: una terra resistente dove si parla una lingua antica e poetica. È lì per rifugiarsi nel respiro lungo della sua infanzia, negli odori familiari di bosco e legna che arde, dipanare le matasse dei giorni e ricucirsi alla sua terra: ‘fare la muta al cuore’, come scrive nelle lettere al figlio. Ad aspettarla – insieme a una bufera di neve – c’è Nanà, ultima custode di casa, novant’anni portati con tenacia. Levì, l’altro anziano che ancora vive lassù, è stato ricoverato in clinica dopo una brutta caduta. Isolate dal mondo per quattordici giorni, nel solo spazio di quel piccolo orizzonte, le due donne si prendono cura l’una dell’altra. Mentre Adelaide si adopera per essere utile a Nanà e riportare a casa Levì, l’anziana si confida senza riserva, permettendole di entrare nelle case vuote da tempo, e consegnandole la chiave di una stanza intima e segreta che trabocca di scatole, libri ricuciti, contenitori e valigie, in cui la donna ha stipato i ricordi di molte vite, tra uomini, fiori, alberi e animali, acqua e tempo. Una biblioteca di esistenze, di linguaggi, gesti e voci, dove ogni personaggio è sentimento, un modo di amare. Fotografie, lettere, oggetti che sanno raccontare e cantare il tempo: di guerra e povertà, amori coltivati in silenzio, regole e speranza, fatica e fantasia. Un testamento corale che illumina le ombre e le rimette in equilibrio. La bellezza intensa che respira oltre la vita e rimane in attesa di parole. Tuffarsi nella memoria significa avere il coraggio di inventare un altro finale e vivere oltre il tempo che ci è stato concesso, per ritrovare il luogo intimo di ognuno. La casa.

pp.464

Una zattera per Itaca

Ponte alle Grazie, 2022

Un uomo che torna a casa dai propri affetti e alla sua terra è l’essenza di una delle storie più belle di tutti i tempi: l’Odissea. E il percorso di Odisseo è quello di ognuno, alle prese con le relazioni fondamentali della vita e con le pene e le gioie di ogni giorno.

 Con Cesare Catà il mito classico diventa pop!

Cesare Catà (Porto San Giorgio, 1981) è un filosofo e un performer teatrale, autore di vari saggi di filosofia e letteratura. Ha tradotto e curato le opere, tra gli altri, di Henry D. Thoreau e Pamela L. Travers.

Questo libro rilegge con entusiasmo, cura e originalità l’Odissea, ripercorrendo il viaggio dell’eroe alla ricerca del ritorno e osservandolo in controluce con le ansie, le ossessioni, le passioni della nostra era contemporanea. Se esistono molti modi di smarrire la via di casa, il viaggio di Omero parla del ritorno di ognuno di noi, del tentativo entusiasta e disperato di essere altro da Nessuno, dell’approdare sopra uno scoglio da chiamare “Itaca” almeno per un po’. Ognuno ha le proprie coordinate. Ciò che conta è possedere il coraggio di cercarle, la lucidità di riconoscerle, la forza di non dimenticarle.

Catà, con una costante attenzione al testo greco e ai significati culturali, letterari e filosofici sottesi ai versi omerici ci accompagna con tono colloquiale, spesso ironico, talvolta tragico, a seconda dell’avventura di Odisseo che viene analizzata. Il libro permette così di riscoprire in modo nuovo l’Odissea a partire dalle nostre emozioni.

pp.290

C’erano una volta una città divisa e un amore indissolubile. Una verità nascosta potrà portare al lieto fine?

Un grande romance New Adult dal tocco fantasy.

In una città dilaniata dall’odio, i Red e i White vivono divisi. Alti cancelli separano i loro due mondi, almeno fino al giorno in cui il sindaco non decide di trasferire gli studenti della Red School alla White Academy, per far sì che le fazioni si mescolino e la tensione che ormai da troppo tempo imperversa si stemperi. È così che Isabella, figlia di una delle famiglie più influenti della città, incontra per la prima volta Kinan, il rappresentante dei Red. Kinan ha capelli rosso fuoco, magnetici occhi verdi e l’aria di uno studente modello. In lui e in tutti i Red, però, c’è qualcosa di anomalo. Il loro sorriso è forzato, la gentilezza innaturale, ogni gesto che compiono sembra nascondere un’ombra. Isabella, ostinata e coraggiosa, sarà la prima a scoprire il segreto terrificante che si cela dietro l’apparenza. Un segreto tanto pericoloso da essere in grado di sconvolgerle la vita. Tutto ciò in cui Issa ha sempre creduto crolla nell’istante in cui il suo sguardo incrocia le iridi color smeraldo di Kinan. In un’altalena di odio feroce e inspiegabile attrazione, i loro destini sono condannati a intrecciarsi in modo tragico e irreversibile. A legarli è una verità che aspetta da troppo tempo di essere raccontata, una verità non detta.

Rokia sin da bambina ha sempre amato inventare storie. Dal 2016 ha cominciato a raccontarle su Wattpad quasi per gioco, con lo pseudonimo di Clarine Jay, raggiungendo milioni di letture. Con Magazzini Salani ha già pubblicato The Truth Untold (2022), un bestseller da 145.000 copie, Sindrome (2023) con 50.000 copie vendute e Guilty. Drunk in Love (2024).

pp.592

Il serpente e il faraone

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

Un mistero da risolvere che ha a che fare con la figura misteriosa e leggendaria del faraone bambino Tutankhamon.

Che cosa potrebbe succedere se le basi delle principali religioni monoteiste vacillassero?

Se verità storiche contraddicessero quelle dei testi sacri?

Quali segreti si celano dietro alla più importante scoperta archeologica di tutti i tempi?

Antico Egitto, XVII dinastia – Akhenaton, il faraone considerato eretico per aver introdotto il culto monoteista del dio Aton, è stato costretto a fuggire. Il giovanissimo figlio Tut viene proclamato re: quel bambino impreparato, ma onesto e valoroso non può sapere che sarà il faraone più famoso di tutti i tempi e che la sua storia si ammanterà di leggenda e mistero… Ora Tutankhamon è, infatti, solo una marionetta nelle mani del visir Aye, suo tutore, troppo astuto per non sapere che il faraone prima o poi non avrà più bisogno di lui. La spregiudicata brama di potere di Aye impone una decisione: Tutankhamon dovrà essere eliminato.

Inghilterra, inizio ‘900 – George Herbert quinto conte di Carnarvon è un dandy giramondo appassionato dell’occulto che raggiunge l’Egitto dove incontra l’archeologo Howard Carter con il quale fa partire scavi e cantieri volti a strappare alle sabbie del tempo i misteri dei faraoni. Quando la squadra fa una scoperta sensazionale, forse il ritrovamento archeologico più importante di tutti i tempi, una cassetta di papiri mai inventariata sparisce nel nulla. Carter crede che, oltre agli ori e alle ricchezze, nella tomba rivelata si trovi anche una diversa verità sulle origini delle principali religioni. Una verità così antica che potrebbe rimettere in discussione l’assetto del mondo intero…

pp.560

Ci sono mani che odorano di buono

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

Bina, un’ottuagenaria rimasta sola e Marta, una venticinquenne di un quartiere di periferia che le dà ospitalità sono le protagoniste indimenticabili di questo romanzo d’esordio che racconta una storia sulla solitudine e la fragilità e permette di riscoprire la bellezza del prendersi cura.

Un pomeriggio d’inverno, Bina si ritrova sola. Ha ottantatré anni e aspetta suo nipote Fabio al parco del Cinghio, il quartiere ai margini di una cittadina per bene. Marta, che di anni ne ha venticinque, la osserva dalla finestra: la vede farsi rigida su una panchina sfondata e decide di offrirle un tetto per la notte e per la notte dopo.  E per quella dopo ancora.

Intorno a lei si stringono gli abitanti dell’intera palazzina: Gianna, la dirimpettaia che parla con una sorella immaginaria, Ljuba, la badante della vecchia Maria e Benny, guardia giurata e amico d’infanzia di Marta.

Un paio di strade più in là Fabio, il nipote di Bina, è in guai grossi. Busserà alla porta di Genny, la puttana, creatura del Cinghio guasta e disillusa, in grado di raccogliere i cocci altrui senza fare domande.

Bina e Fabio vivono giorni paralleli, sospesi, in un luogo duro e sconosciuto, nell’attesa che qualcosa accada.

Qualcosa accadrà. E rimescolerà il mazzo, distribuendo ai giocatori nuove carte, un poker all’americana sgangherato, con un croupier d’eccezione: il destino.

 

Sara Gambazza vive in campagna, con un marito paziente, tre figli turbolenti e quattro cani. Fa l’infermiera, legge tanto e dorme poco. Quando scrive «salta di là», dove la praticità non è tutto, dove pensare non è far niente ma è fare qualcosa. Ha scritto questo romanzo ricordando un’adolescenza scassata, con tenerezza e una punta di nostalgia.

pp.320

Ottantesimo parallelo

Adriano Salani Editore, 2023

Una donna, la sua passione per la scienza e un’impresa mai tentata prima: raggiungere il Polo Nord per trovare il relitto del dirigibile Italia di Umberto Nobile dopo 90 anni dall’ultima spedizione di ricerca e scoprire finalmente la verità.

Si tratta della spedizione di cui più si è parlato negli ultimi anni, protagonista di numerosi approfondimenti tv e documentari.La storia è nota: nel 1928, il dirigibile Italia – che fu il primo laboratorio scientifico volante – si schianta sul pack al largo delle Isole Svalbard, con a bordo Umberto Nobile, il più grande esploratore italiano, e il suo equipaggio. I superstiti restano dispersi sul ghiaccio, dentro una tenda, senza poter comunicare la loro posizione, in condizioni drammatiche. Una vasta spedizione internazionale di soccorso li individua e porta in salvo dopo molte settimane. Nessuno ha mai saputo cosa sia successo davvero e nessuno ha mai cercato i resti del dirigibile. Dopo 90 anni, Paola Catapano e un gruppo di ricercatori hanno creato una nuova spedizione, Polarquest2018, in barca a vela, per raggiungere per la prima volta il luogo del primo SOS. Tra i ghiacci, un viaggio unico al mondo per studiare l’ambiente e, insieme, la pulsione dell’essere umano a spingersi oltre i limiti della conoscenza.

Paola Catapano (1963) è una comunicatrice scientifica al Cern di Ginevra, dove lavora da quasi trent’anni. Ha partecipato a spedizioni di ricerca in località estreme per il mondo. Come autrice e conduttrice ha realizzato per Rai Educational quaranta documentari e reportage di divulgazione, sia per bambini sia per adulti. Ha molte pubblicazioni scientifiche alle spalle, ma questo è il suo primo libro.

pp.280

Io e Spiderman

Adriano Salani Editore, 2022

Diventa romanzo la storia del ragazzo che nei panni di Spiderman fa brillare i sorrisi di tanti bambini ricoverati negli ospedali.

Un libro intenso, delicato, sincero, che racconta la battaglia quotidiana per trasformare il dolore in un’occasione di felicità.

Mattia è un bambino costretto a lunghe permanenze in ospedale da una malattia congenita. Dal suo lettino guarda fuori dalla finestra, sperando che Spiderman, il suo eroe preferito, venga a salvarlo. Non succede, ma riceve l’amore di genitori, amici e medici, trovando in loro il coraggio per affrontare operazioni e sofferenze. Anni dopo, Mattia è un ventenne con una vita finalmente serena, ma non ha dimenticato il dolore e la paura. E così decide di regalare ad altri il sogno che un tempo è stato suo: indossa il costume di Spiderman e torna nelle corsie degli ospedali per regalare abbracci e momenti di sollievo a migliaia di bambini (e ai loro genitori).

pp.undefined

La falena e la fiamma

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

Oggi sono Aba, una moglie e una madre. Oggi sono anche Ice, un’agente dell’intelligence. Allora avevo vent’anni. Non è una giustificazione, solo un fatto. 
In quell’estate del 1999 ero ancora soltanto Aba Abate, la figlia del generale Adelmo Abate, l’uomo a capo dei servizi segreti italiani. Una studentessa universitaria, convinta di sapere tutto e di poter contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Per questa illusione ho scelto di prendere parte attiva a un gioco troppo più grande di me. Un gioco delle parti, un terribile gioco da spie, cominciato con una semplice e falsa partita a scacchi con l’uomo che mi avrebbe cambiato la vita. In quel momento, sotto l’ombra dei portici di Tripoli, davanti alla scacchiera, io non mi chiamavo Aba Abate. E lui forse non si chiamava davvero Johnny, non ho mai saputo il suo vero nome. 
Ero una falena. Johnny era la fiamma che mi attirava, irresistibilmente, in un labirinto di complotti e pericoli, ossessioni morbose e fanatismi letali. Ho pagato il prezzo. E continuo a pagarlo. 
Sono capace di ingannare chiunque, anche me stessa. Ma oggi lo so: le bugie essenziali per sopravvivere sono quelle che raccontiamo a noi stessi.

pp.360

La riscoperta della felicità e della bellezza delle piccole cose può arrivare da chi non ti aspetti, come da un vagabondo e il suo sassofono.

Una storia di riscatto e speranza che invita a guardare la vita senza dare per scontato il suo splendore.

Torino. All’alba la musica struggente di un saxofono turba la quotidianità degli inquilini dell’elegante palazzo di via Armando Diaz numero 7. O quasi. La musica non ha svegliato la bella Gemma, ormai abituata a notti insonni, che si tormenta da ore pensando a dove sia suo marito Marcello, non ancora rientrato a casa. Anche il suo vicino Nevio apre gli occhi e guarda con tristezza il giovane al suo fianco. Egle invece è già vestita per la sua corsa mattutina, unico modo per scacciare il pensiero del suo amore non corrisposto. Solo Tommaso, il figlio di Gemma, sta ancora dormento dopo una notte da leoni. Eppure saranno proprio le note di quel sax a cambiare la sua vita, perché a suonarle è un vagabondo che vive per strada con la sua cagnolina. Ma dietro l’apparenza di un volto emaciato e di un groviglio di capelli c’è un uomo che ha trovato la redenzione nella musica e che insegnerà a un intero palazzo la bellezza delle piccole cose.

Antonella Frontani, giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva, vive a Torino. Con Garzanti ha pubblicato i romanzi Tutto l’amore smarrito, L’equilibrio delle illusioni, Dopo la solitudine.

pp.200

Liberi come la neve

Garzanti, 2023

Un romance coming of age di due giovani dal passato doloroso, Nive e Hurst, che condivideranno paure, passioni, ferite e sogni.

Un amore fatto di speranza messo a rischio da oscuri segreti che porteranno Nive a un bivio: la libertà o l’amore?

Dalla morte dei suoi genitori Nive non ha avuto un posto che potesse definire “casa”. Quando anche zia Josephine muore, l’unica persona che si offra come tutore è uno zio alla lontana che Nive neppure conosce e che abita dall’altra parte del mondo in Canada.

Moongrove è una cittadina piccola e fredda, con un clima terribile e dagli abitanti inospitali. Primo fra tutti, Hurst Paytah, futuro capo di un’antichissima tribù di indiani d’America, che non sopporta gli stranieri che non rispettano i suoi amati boschi e le tradizioni.

Nive non vede l’ora di compiere 18 anni per essere finalmente libera di andare via, lontana dallo scontroso e arrogante Hurst che si dimostra estremamente bravo nel rendere la sua permanenza un inferno. I due, però, si scopriranno sin troppo simili per odiarsi: condividono un passato doloroso e il desiderio di trovare qualcuno in grado di lenire le loro ferite. Quello che sembrava essere odio, si trasforma in amore.

Ma ci sono troppi segreti di cui Nive non è a conoscenza e il suo passato è più oscuro di quanto pensasse. Nive deciderà di scappare, finalmente libera, o di rimanere tra i boschi innevati?

pp.450

Elia Legasov ha ereditato l’attività di famiglia: fa lo spazzaneve in un paese immerso nel bianco.

Ma un giorno la neve lo tradisce facendo emergere dalle sue profondità qualcosa che sarebbe dovuto restare sepolto e dimenticato. Elia dovrà così ricordare mettendo in discussione tutto.

Elia Legasov è nato in un paese circondato dal bianco e da lì non è mai andato via.

Spalare la neve e liberare strade che nessuno camminerà è il suo lavoro finché questa non fa emergere dalle sue profondità qualcosa. Qualcosa che ha a che fare con la famiglia di Elia e con tutto quello che doveva restare sepolto. Da quel momento la mente di Elia si affolla di ricordi che lui aveva soffocato. Parlano di un padre scomparso tanti anni prima e di una madre andata via per sempre.

Così Elia crede davvero a quello che si dice della sua famiglia: la neve non li protegge, ma li tenta per vedere se sono capaci di dimenticare, perché tutti dimenticano. Ma i Legasov ricordano, sempre.

E’ arrivato il turno di Elia di ricordare. Qualunque ne sia il prezzo. Perché il dolore crea l’inverno. Ma ogni inverno è diverso da quello precedente e da quello successivo.

 

«Uno degli under venticinque più promettenti del mondo.» – D la Repubblica

 

pp.160

I Discendenti 1 - Di Cenere e Ombra

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2022

In una città fantastica dominata dalla criminalità, un nobile misterioso dà la caccia a quegli umani che sono dotati di poteri magici. Una di loro, Mys, ha poteri sconosciuti e sorprendenti, rendendola un bottino ambito, Mys rischierà la vita per scoprire il mistero delle sue origini e per difendere le persone a cui tiene e quelle che come lei hanno l’unica colpa di essere speciali.

Narrato con i toni cupi e ombrosi tipici delle grandi saghe celtiche, i primi due volumi di una nuova saga fantasy.

Mys ha vent’anni e uno strano segno sul polso. È un’abile ladra ma, nei bassifondi di Eidinn, corrotta capitale dell’impero di Calydon, non è facile tirare avanti. È anche una ashling, persone dalle abilità soprannaturali che sono da secoli cacciate e uccise per la loro magia, venduta poi al mercato nero ai migliori offerenti tra i potenti e facoltosi. Finché un nuovo, letale, risvolto della propria magia non attira su di lei le attenzioni del capo criminale Brazer e di una misteriosa tratta di ashling, che vuole adesso mettere le mani su di lei. Determinata a salvarsi la pelle, la sua unica possibilità sembra essere una riluttante alleanza con Liam, un lottatore di strada convinto che proprio la sfuggente ladra e il mistero dei suoi inusuali poteri possano essere la chiave per scoprire la verità sulla morte del fratello. Ma alcune verità sono pericolose da rivelare. Calydon scricchiola dall’interno, ferito da guerre il cui prezzo per mantenere ricchezze e potere potrebbe essere diventato troppo alto da pagare. E a Eidinn, una città così corrotta e divisa, dove il sangue è merce e la magia ha iniziato a contrattaccare, tutti, compresi loro stessi, hanno qualcosa da nascondere.

I Discendenti 2 – Di spiriti e polvere

Dopo la rivolta che ha devastato Eidinn, Mys ha a che fare con Piuma Blu, il misterioso nobile che uccide gli ashling per impossessarsi dei loro poteri e commerciarli. I suoi poteri sono soggetti a loschi esperimenti e nuove rivelazioni anche per la stessa Mys, sempre più consapevole delle sue capacità, ma ancora travolta da esse. Nonostante siano lontani, le sue scoperte si intrecciano con quelle di Brazer che, costretto alla macchia, viaggia verso nord alla ricerca di risposte e vecchie conoscenze, ed entra in contatto con i popoli al di fuori di Calydon, vecchi nemici dei Discendenti ancora sul piede di guerra con i loro antichi oppressori.

Nel frattempo, in una Eidinn dove le differenze tra ricchi e poveri sono amplificate dalla situazione sempre più instabile, Liam si ritrova al centro degli intrighi della corte dei Discendenti, le grandi famiglie di Calydon, la progenie dei Difensori: i vecchi eroi che cinque secoli prima hanno sconfitto gli antichi ashling e i loro poteri. Determinato ad avere le risposte che gli spettano, continua la sua tormentata ricerca di Mys e delle verità sulla sua famiglia, ormai strettamente connesse. Inedite verità gettano una luce tutta nuova sull’origine dei poteri degli ashling. Una guerra feroce è in arrivo e tra opportunità sia di vendetta che di redenzione, tutti dovranno prendere difficili decisioni.

Valentina Pinzuti è nata nel 1986 in provincia di Siena. Laureata in scienze politiche, ha studiato ad Amsterdam e vive a Bruxelles, dove ha lavorato per riviste, associazioni e agenzie di comunicazione. È sempre stata affascinata dai personaggi incompresi e dall’idea di trasformare la realtà, per poterla raccontare.

 

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Che male c'è

Casa Editrice Longanesi&C., 2022

Con una Vespa Special, una giacca colorata e un walkman ficcato sulle orecchie, il giovane Zez si sente pronto a tutto tranne che a una cosa: abbandonare la sua città, Napoli.

Ma imparerà che da ogni strada presa per errore, da ogni perdita e da ogni sbaglio si può uscire vivi e più forti.

Divertente, tenero e ironico, Che male c’è racconta gli anni più belli della generazione di chi era giovane negli anni Ottanta.

Gli anni Ottanta, gli anni delle spalline e delle Timberland, degli zaini Invicta e delle 50 Special. E poi la musica, la lingua, i profumi, i colori di un Sud avvolgente, suadente, anche un po’ invadente, nel cuore di un’Italia in pieno edonismo economico.
I suoi amici lo chiamano Zez, da Zezo, che a Napoli significa «cascamorto». Una famiglia borghese come tante, la vita di quartiere, il calcio di strada come collante sociale, e soprattutto gli amici: unici, speciali, insostituibili, a costituire il bozzolo della sua adolescenza, a proteggerlo dalla sua timidezza e dal suo sentirsi inadeguato al mondo. E poi le temute ragazze, guardate con occhi incantati in una Napoli solare, limpida, magnetica.
Ma, all’improvviso, lo strappo. Con il trasferimento al seguito del padre e della famiglia in un’altra città, distante centinaia di chilometri, Zez perde tutti i suoi riferimenti e si ritrova solo nel momento più difficile, quello del passaggio verso l’età adulta.
È soltanto la prima tappa di un turbinoso crescendo di eventi che lo accompagneranno fino all’ingresso del nuovo millennio, tra personaggi stralunati, situazioni grottesche, amori complicati e un lavoro fuori dall’ordinario. Divertente, tenero e ironico, Che male c’è racconta gli anni più belli della generazione di chi era giovane negli anni Ottanta.

Marco Giangrande (1970), salentino d’origine e napoletano di formazione, ha conseguito una laurea in Economia e ne ha in cantiere una seconda in Storia Contemporanea. Vive e lavora a Milano con la moglie e i figli dove trascorre le sere a studiare Colonialismo e Guerra Fredda e le notti a scrivere storie di innocenti evasioni. Che male c’è è il suo romanzo d’esordio.

pp.304

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Dopo Narciso la primavera

Antonio Vallardi Editore, 2022

«Quando lo hai incontrato era l’uomo dei tuoi sogni: quello che ti ascoltava rapito facendo progetti con te, che ti considerava la più grande fortuna che gli fosse mai capitata. Ma da un giorno all’altro è diventato freddo, distante, crudele, e tutto quello che diceva di amare in te è ora motivo di disprezzo. Chi è che hai davanti? Chi è questo aguzzino che ti desidera e ti rifiuta a giorni alterni impedendoti di fuggire? È un narcisista maligno e se stai leggendo queste righe, è perché stai annaspando nelle sabbie mobili come ho fatto anch’io per troppo tempo. Ti chiedo di fidarti di me, perché ne uscirai anche se adesso ti sembra impossibile. Comprenderai a fondo le origini del danno che ti è stato inflitto, smetterai di accontentarti delle briciole di affetto, e diventerai impermeabile ai manipolatori.»

Federica Bosco

Un libro rivelazione, che unisce una profonda testimonianza personale a un percorso di autocura, integrati dalla voce di esperti, psicologi, vittime. Per liberarsi dal sortilegio, capire che non siamo soli e ricominciare a fiorire.
 
 
Tutti ne hanno sentito parlare, molti l’hanno incontrato, chi ci è passato non può dimenticare. La dinamica creata dal narcisista maligno prende il cervello delle sue vittime in ostaggio, ne calpesta l’identità e la fiducia in se stesse. L’amore diventa ossessione, annullamento, demolizione del sé. Federica Bosco è passata attraverso tutto questo: come lei, ogni giorno, tantissime donne (e uomini) affrontano l’incubo di una relazione tossica, perché il narcisismo patologico è un disturbo della personalità sempre più diffuso. Federica Bosco ha trovato il coraggio di non arrendersi e, con tenacia e pazienza, ha ricomposto i pezzi della sua vita, della sua anima, in un ordine nuovo. Per rinascere migliore, più forte, più solida, più vera. Soprattutto ha deciso di usare la sua esperienza e la sua penna e di metterle al servizio di chiunque ne abbia bisogno, per far sì che sempre meno persone cadano nella trappola dei narcisisti.
Un libro che insegna a riconoscere i segnali di pericolo e soprattutto a uscire, con caparbietà, pazienza e un percorso strutturato, dal limbo disperato di una relazione tossica, spezzando una volta per tutte l’incantesimo della manipolazione.

 

pp.336

Il dono di Cadmo

Ponte alle Grazie, 2022

Perché la A è la prima lettera dell’alfabeto? Forse perché il bue era considerato dai fenici il più importante fra i beni? Perché la D, fra i numeri romani, significa 500? Come si può vedere nella M il volto di un uomo? Perché davanti a U usiamo Q? Questo libro è una storia dell’alfabeto. La storia di una delle più straordinarie invenzioni umane, di quei «venti caratteruzzi» che ci permettono di «parlare con quelli che son nell’Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni», per usare le parole di Galileo. (E perché per Galileo le lettere sono venti, e non ventuno?)
Alessandro Magrini ci accompagna in un viaggio affascinante, un capitolo per lettera, dall’antico Egitto alla Fenicia alla Grecia a Roma (con lo zampino degli etruschi). E lo fa con la rara capacità di tenere sempre viva l’attenzione, complici la sua contagiosa curiosità e un’esposizione limpida e avvincente. Grazie anche al ricco apparato d’immagini, Il dono di Cadmo è uno di quei rari libri in cui il rigore scientifico convive con una genuina abilità divulgativa. Venite a scoprire la storia delle lettere: ogni scarabocchio sul muro, ogni insegna pubblicitaria non vi parrà più la stessa. Quando vedrete una N, penserete d’ora in poi a un antico serpente di mare.

pp.192

Breve storia dell'arte

Adriano Salani Editore, 2023

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La portalettere

Casa Editrice Nord, 2023

Anna Allavena. Portalettere: la storia eccezionale di una donna normale che dal Nord Italia si trasferisce al Sud e diventa la prima postina di un paesino del Salento.

Un’appassionante storia di coraggio e di emancipazione femminile ma anche la storia di due fratelli inseparabili destinati ad amare la stessa donna.

Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie del Nord, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta?

Anna per il paese rimarrà sempre «la forestiera», che non va in chiesa, che non gira per il paese, che non fa la pettegola. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle usanze delle donne del Sud: non solo si presenterà al concorso delle Poste, ma lo vincerà, diventando la prima postina del paese, anzi la «portalettere», come vuole essere chiamata.

Per oltre vent’anni, Anna sarà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese e le loro storie. Prima a piedi e poi in bicicletta, orgogliosa nella sua uniforme con il berretto blu, Anna consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello.

pp.384

Nero di Londra

Chiarelettere editore, 2022

NEL CENTENARIO DELLA MARCIA SU ROMA, UN’INCHIESTA DIROMPENTE PER L’UNICITÀ DOCUMENTALE E LA FORZA DELLE RIVELAZIONI SUL SOSTEGNO DELL’INTELLIGENCE E DEI CONSERVATORI DEL REGNO UNITO A BENITO MUSSOLINI

“The Project”: è questo il nome che i servizi militari britannici danno al loro piano segretissimo per il controllo totale dell’Italia a partire dall’autunno 1917, subito dopo la catastrofe di Caporetto. L’artefice di quel progetto eversivo è il tenente colonnello Sir Samuel Hoare, il capo del Directorate of Military Intelligence (Dmi) nel nostro Paese. La sua è una missione al limite dell’impossibile: impedire che l’Italia esca dalla guerra contro gli imperi centrali e, al contempo, porre le premesse di un sistema occulto basato su gruppi di potere trasversali fedeli alla Corona dei Windsor, garantendo così gli interessi vitali dell’Impero britannico nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente. Con l’assenso di Londra, dunque, Sir Hoare crea l’archetipo di un movimento politico e paramilitare che sfocia ben presto nei Fasci italiani di combattimento guidati da Benito Mussolini. È il prototipo della “strategia della tensione” come modello terroristico. Finanziato dal Secret Service sin dall’inizio del 1918 con il nome in codice di “The Count”, il futuro duce conquista il potere nell’ottobre 1922 e instaura un regime autoritario di massa che influenzerà lo scenario internazionale nel corso del Novecento.
 
Grazie alle carte dell’archivio personale di Sir Samuel Hoare – declassificate nel 2001 e conservate nella biblioteca dell’Università di Cambridge, in Inghilterra –, Cereghino e Fasanella ricostruiscono in Nero di Londra una storia che, a cent’anni dalla Marcia su Roma, evidenzia per la prima volta le connessioni segrete tra Mussolini e i servizi d’intelligence di sua maestà, e le gravi responsabilità dell’establishment conservatore del Regno Unito.

pp.256

La trama di Elena

Ponte alle Grazie, 2023

Elena di Troia: l’eroina della mitologia da sempre raccontata da uomini prende la parola e ci svela la storia della sua vita.

Una riflessione su cosa significa portare il peso della bellezza per una donna, ieri come oggi.

 

Elena, figlia di Zeus e di Leda, nata dall’uovo di un cigno: è la donna più bella del mondo, la più desiderata di tutta la Grecia, e tutti gli eroi della penisola – da Ulisse ad Aiace – si sono presentati a suo padre per averla in sposa. Ma è anche la traditrice per eccellenza: ha lasciato il marito Menelao, re di Sparta, per fuggire con uno straniero, Paride, e vivere a Troia. Per causa sua, è scoppiata la guerra di Troia, una delle più narrate della letteratura.

“Girano molte storie sul mio conto. Di me si dice tutto e il suo contrario: per alcuni sono la peggiore delle donne, causa di danni innumerevoli, altri mi professano innocente e pura, magnifica preda degli uomini, utile pedina in mano agli dei. Ci sono poi quelli che lasciano intendere che non la racconti giusta e che io sia, in realtà, una dea. E allora a cosa credere? Dove sta la verità? Così, dall’eternità, sono venuta a portarvi notizie di me, in prima persona”.

Francesca Sensini, è nata a Genova nel 1974. Dopo una laurea in lettere classiche, ha insegnato in Francia in varie università e oggi è professoressa di Italianistica all’Università Côte d’Azur. La versione di Elena è il suo primo romanzo.

pp.220

Il lupo di Skopje

Astoria Edizioni , 2022

Clémence è un’intenditrice d’arte che vive un’esistenza tanto agiata quanto monotona. Ma è irrequieta e, per scacciare i demoni che la tormentano, fa lunghe passeggiate. Così, un giorno, vede un ragazzo gettarsi da un viadotto e, d’istinto, si butta nel fiume per salvarlo. Tra i due nascerà un rapporto difficile: Jan sembra solo al mondo ed è disperato; Clémence è divisa tra un sentimento materno e qualcosa di più indefinito e profondo. Però non sa che, sulle mani di Jan, quelle mani così delicate da ricordarle un dipinto, c’è del sangue. Perché nel passato di Jan c’è un segreto, le cui radici affondano in un tempo e in un luogo lontano, in Macedonia, nel battesimo di una bambina non voluta… Una storia di violenza, d’abbandono, ma anche e soprattutto d’amore, l’amore di chi ha il coraggio di non distogliere lo sguardo dal mondo.

pp.224

Il trattamento del silenzio

Ugo Guanda Editore, 2023

C’è più ombra che luce a Milano nel mese di novembre. Non sono giorni facili per le donne e gli uomini della UACV, l’Unità di Analisi del Crimine Violento, che saranno travolti da otto incredibili giornate intrise di sangue e crudeltà. Cosa lega i cadaveri, orribilmente seviziati, di due noti collezionisti d’arte, alla sparizione di un libro esoterico che custodisce un antico segreto? Quale insano istinto scatena proprio ora la follia di un maniaco tra i corridoi universitari alla ricerca di giovani prede femminili? Le vicende personali del solido commissario Mandelli, nell’inusuale veste di studente fuori corso dall’animo inquieto, e quelle del fascinoso e irruento ispettore Casalegno si intrecciano alle trame serrate della caccia a cui partecipano tutti i protagonisti della squadra, aiutati per l’occasione da un’energica poliziotta valtellinese e da un brillante maggiore dei carabinieri. Lungo le strade di una Milano fradicia di pioggia e di corruzione, il lettore viene trascinato in un vortice di inganni e colpi di scena, senza trovare, fino all’ultima riga, una certezza alla quale aggrapparsi.

pp.undefined

Elogio dell'aberrazione

Ponte alle Grazie, 2022

La storia perversa del giornalista Tito Maria Imperiale e di aberrazioni, depravazioni, vizi privati di una provincia grottesca, esilarante e miserabile allo stesso tempo.

Sulle rive del lago di Garda, Tito Maria Imperiale, redattore di un giornale locale, organizza insieme alla moglie Ofelia sconci eventi privati a cui partecipano aspiranti scrittori e intellettuali. Nonostante la loro unione felice, fondata sulla condivisione delle più varie perversioni, la moglie lo lascia e Tito va in crisi. Nel tentativo di venire a capo della solitudine, Tito comincia a delineare un quadro disperato e comico di personaggi grotteschi quanto lui: un vecchio docente universitario perseguitato dai fantasmi; un aspirante regista intenzionato a girare il sequel del Salò di Pasolini nei luoghi della Repubblica Sociale Italiana; un improbabile filosofo a caccia di anelli vescovili da baciare.

pp.208

Cenere alla cenere

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

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Ma tu chi sei

Ugo Guanda Editore, 2023

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L'artiglio del tempo

Garzanti, 2023

La Sanità è un’isola e per navigare il mare che la circonda ci vogliono passione, abilità e coraggio. Lo sa bene padre Raffaele, da poco tornato nei luoghi dove ha vissuto i primi anni di un’infanzia rubata e dove l’ombra di Peppino, il fratello malavitoso che il destino gli ha dato in sorte, si allunga su ogni evento del quartiere. Questa volta, però, un’ombra ancora più fosca avvolge le indagini del prete e della sua perpetua: è l’ombra della storia; di una guerra lontana che sembra ancora vicina; di una Napoli che si ribella ai nazisti; di un popolo fiero che non cede al gioco dei potenti. Perché c’è un morto che non è una persona come le altre: sul braccio porta tatuati i numeri che ricordano un orrore impossibile da dimenticare. È Samuele, l’anziano venditore di cappelli che viene trovato senza vita nel suo negozio. Per tutti si tratta di un incidente, ma nulla di quanto accade alla Sanità risponde alla spiegazione più logica e padre Raffaele, convinto che la morte di Samuele sia strettamente allacciata a quel tempo, si trova a ripercorrere eventi che parevano ormai lontani. Perché lui sa che la storia ha tentacoli lunghi e che il male scorre in fiumi che giungono fino a noi. Così il sangue del passato si mescola con quello del presente, si insinua negli stessi vicoli, ma parla parole nuove che padre Raffaele dovrà decifrare.
Anna Vera Viva ha dato vita a due personaggi che sono entrati nel cuore dei lettori. Un prete e un boss della malavita che indagano, vivono e respirano alla Sanità che li ha visti crescere, perdersi e poi ritrovarsi. Le atrocità della seconda guerra mondiale tornano a riaffiorare, ma Napoli sa come resistere e non lasciarsi zittire da niente e nessuno.
 
 

pp.276

Le ribelli che stanno cambiando il mondo

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

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La pace del guerriero

Ponte alle Grazie, 2022

Testo imprescindibile per i praticanti e gli appassionati di arti marziali, Il libro dei cinque anelli è opera del più grande guerriero della tradizione giapponese: Miyamoto Musashi, vissuto nel Sedicesimo secolo, fondatore di una scuola di arti marziali e «Maestro» ne senso più ampio del termine. Rileggendo i suoi insegnamenti, infatti, possiamo individuare una «Via» per affrontare, al di là del combattimento in sé, la vita in generale: una «Via» che passa dal miglioramento costante di sé stessi, dalla capacità di sentire, di agire e di comprendere la complessità della realtà e di individuare al suo interno le soluzioni, spesso semplici, che la realtà stessa ci offre, raggiungendo quella condizione di pace con sé stessi che è l’obiettivo finale del guerriero di fronte alla morte ma, in senso più ampio e per noi, il punto di partenza di qualsiasi conquista. Come già aveva fatto nel fortunato Cavalcare la propria tigre, ormai un classico della rivisitazione in chiave attuale della lezione degli antichi maestri, Giorgio Nardone ci riporta in Oriente per mostrarci, attraverso un’analisi puntuale del testo di Musashi, l’utilità della tradizione marziale, non solo nella risoluzione dei nostri problemi, ma anche nell’adozione di un approccio felicemente strategico alla vita.

pp.96

Rabbia

Ponte alle Grazie, 2023

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Dalla parte di Alba

Ponte alle Grazie, 2023

pp.undefined

Wings. Red Oak Manor I

Magazzini Salani, 2023

New Adult Romance

C’è una verità con la quale Jace Lowell Campbell deve fare i conti ancora una volta: il suo unico punto debole, Lily-Rose June non se ne può andare dall’orfanotrofio di Red Oak Manor dove è cresciuta. E lui non può rimanere…

Lily-Rose June è nata e cresciuta fra le mura grigie e umide di Red Oak Manor. Le giornate per lei si susseguono tra lo studio, le umiliazioni che i ricchi figli di papà si divertono a infliggerle e le faccende da svolgere sotto l’attenta supervisione di Miss Price, la direttrice dell’orfanotrofio. Eppure, una domenica incolore come le altre, la sua quotidianità viene stravolta dal ritorno del ragazzo dagli occhi blu che le ha fatto battere il cuore per la prima volta: Jace Lowell Campbell che dovrà scontare la sua penitenza all’interno di Red Oak Manor. Peccato, però, che il vero castigo sia tenersi alla larga da June, che è da sempre il suo punto debole. Abbassare la guardia, adesso, gli sarebbe fatale, perché c’è una verità con la quale Jace dovrà fare i conti ancora una volta: June non se ne può andare da Red Oak Manor. E lui non può rimanere…

pp.464

Strangely Mine. Stranamente mio

Magazzini Salani, 2023

Una vita perfetta, già scritta. Due occhi blu pronti a sconvolgerla. In amore vince chi sa perdere il controllo?

Madison Cooper, capricciosa e bellissima modella californiana, ha sempre vissuto nella convinzione che il suo futuro fosse già scritto. Sogna una casa a Los Angeles, nel ricco quartiere di Calabasas, una carriera nel mondo della moda, dei figli e un marito premuroso. Nessuna stranezza. Proprio quando sembra vicina a raggiungere tutti i suoi traguardi, però, il destino spariglia le carte e la trascina dove non avrebbe voluto. Un giorno, durante una vacanza con le perfide amiche di sempre, Madison incontra Aria Davidson, che la conduce nel mondo luccicante e oscuro degli Harrison. Ospite nel loro chalet in Vermont, la giovane fa la conoscenza di Josh, il più misterioso e ingannevole tra i sei fratelli Harrison. Josh ha occhi profondi, di un blu novembrino, difficili da decifrare. Nonostante il carisma che emana, in lui persiste qualcosa di ambiguo, nelle sue parole taglienti sembra celarsi più di un segreto. Fra i due ben presto nasce un’intesa indomabile, che sfugge a ogni controllo, proprio ciò che Madison ha sempre rifuggito. E mentre la modella tenta di convincersi che Josh può far parte di quella normalità tanto agognata, i fantasmi del passato riappaiono per ricordarle che non è così. Ma una volta entrati nel mondo degli Harrison non si torna più indietro…

 

pp.448

Better. Dannazione

Magazzini Salani, 2023

Trilogia bestseller da oltre 390.000 copie vendute!

Per Thomas e Vanessa amarsi non è mai stato facile. Mentre il ragazzo è prigioniero di una spirale autodistruttiva, Vanessa tornano a frequentarsi con Logan, che non si è mai rassegnato alla fine della loro storia. Può esistere il lieto fine per due cuori in collisione?

Per Thomas e Vanessa amarsi non è mai stato facile. La loro storia vive di notti infuocate e gelosia feroce, scintille di romanticismo e incomprensioni che paiono insormontabili. Dopo aver rischiato di perdersi, però, le cose sembrano andare per il verso giusto. Per la prima volta Thomas confida a Vanessa i traumi del suo passato che lo hanno reso un’anima spezzata incapace di legarsi. Eppure nemmeno questa ritrovata vicinanza sembra essere sufficiente, perché la sofferenza che lo attanaglia è troppo profonda. Mentre Thomas è prigioniero di una spirale autodistruttiva, Vanessa e Logan tornano a frequentarsi. Il ragazzo non si è mai rassegnato alla fine del loro rapporto ed è pronto a darle il sostegno che merita. Può esistere il lieto fine per due cuori in collisione?

pp.448

Solo vera è l'estate

Ponte alle Grazie, 2023

Venti luglio 2001. Fra il litorale romano e il G8 di Genova, tre ragazzi di trent’anni e una donna che tutti e tre desiderano. È il giorno che ferma la storia, il giorno che cambia per sempre la loro esistenza e quella di tutti.

È il 20 luglio 2001. Tre amici poco più che trentenni sono in auto sulla via Pontina, diretti da Roma al litorale, dove li attende – si direbbe – una serata come tante, la festa di compleanno della cugina di uno di loro. Enzo, Giacomo e Filippo hanno in comune le origini – vengono tutti e tre dal Mamiani, il liceo più politicizzato della Capitale – e si affacciano su una vita adulta più complicata e stentata del previsto; li unisce anche l’ambigua amicizia con Biba, che questa sera non è con loro. Lo stesso giorno, decine di migliaia di altri ragazzi si trovano invece più a nord, a Genova, dove si sta svolgendo il G8: la ferocia gratuita con cui vengono annientati i corpi e le idee dei manifestanti, produce e incarna assieme l’autentico crinale della nostra storia, ma anche un irreversibile punto di passaggio nella traiettoria esistenziale dei quattro protagonisti.
All’alba del 21 luglio, un’alba serena d’estate, niente sembra cambiato ma niente sarà più come prima, per nessuno di loro – e per nessuno di noi.

pp.208

Di stare a Bellano il venticinquenne Augusto Prinivelli, perito industriale, non ne può più. Sogna un’altra vita, sogna la città. Così ha cercato e trovato lavoro a Lecco presso la Bazzi Vinicio-minuterie metalliche. E non è finita. Quando l’anziana zia Tripolina, con cui vive da che è rimasto orfano, dovesse morire, venderà il putrido caseggiato di quattro piani di cui lei è proprietaria, manderà al diavolo quei morti di fame che sono in affitto e tanti saluti. Ma l’Augusto non ha fatto i conti col destino. La mattina di mercoledì 8 febbraio 1956, infatti, irrompe sulla scena Bazzi Birce. È la figlia di Bazzi Vinicio, il titolare dell’azienda, ed è colpo di fulmine. Corteggiamento, brevissimo; fidanzamento, un amen; nozze. E per il futuro? No, niente figli, piuttosto, il caseggiato… Venderlo? Alt! Un momento. Lo sa l’Augusto cosa ne verrebbe fuori rimettendolo a posto? No? Lo sa lei, la Birce, imbeccata dal padre, che per certe cose ha il fiuto giusto. E poi non si può stare ad aspettare che la zietta muoia, perché a dispetto di tutto e di tutti pare un tipo coriaceo. Non si potrebbe invece farle mettere una firmetta su un atto di cessione? Cosa sarà mai! Andrebbe tutto a posto in un niente. Oltretutto bisognerebbe arginarla la zietta, perché morta la vicina ha già trovato una nuova affittuaria. È una giovane vedova trasferita da Colico che la notte sembra lamentarsi spesso, forse avrebbe bisogno di un dottore. Sì, ma di che tipo? In questo Cosa è mai una firmetta, l’estro narrativo di Andrea Vitali sperimenta nuovi percorsi. L’osservazione del paesaggio umano che abita il suo mondo letterario si fa ancora più tagliente e impietosa. Capace di strappare un sorriso a ogni piega del racconto con le sue fulminanti invenzioni, non risparmia lo scavo tra gli istinti primordiali dei suoi personaggi, fino a metterne a nudo il cinismo che li divora.

pp.272

Madre d'ossa

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

Da un’autrice sempre più amata dal pubblico, un romanzo capace di stupire, appassionare e commuovere vecchi e nuovi lettori.

Teresa Battaglia ha davvero perso la sfida più grande di tutte? Quella con la sua memoria, contro il suo corpo e la malattia che le ha annebbiato la mente?
Tutto lo fa ritenere. È questo che pensano i suoi colleghi, le persone che le vogliono bene, chi le sta intorno. È questo che crede anche Massimo Marini quando, dopo aver ricevuto una chiamata anonima, si precipita in mezzo alle montagne. Dove il bosco più fitto cede il passo all’acqua gelida di lago, qualcosa di enigmatico e terribile è accaduto. Ed è lì che Massimo vede Teresa. Le guance sporche di sangue, lo sguardo smarrito e tra le braccia il cadavere di un ragazzo.
Chi era quel giovane? E perché Teresa è lì con lui?
Massimo non ha risposte, solo dubbi. Sa, però, che la scena di un crimine è l’ultimo posto in cui dovrebbe trovarsi il commissario Battaglia.
Teresa ha irreparabilmente alterato il luogo del ritrovamento e inquinato gli indizi.
Ma forse non è davvero così che stanno le cose…

pp.undefined

Nannina

Garzanti, 2023

Stephanie è una bambina di dieci anni della periferia violenta di Napoli che già sa che la sua unica difesa contro il mondo sono le parole. Gliel’ha insegnato la nonna Nannina, una cantastorie che ha regalato speranza finché qualcuno non l’ha messa tacere.

Due protagoniste, due generazioni. Una grande narrazione popolare.

Napoli. Stephanie ha dieci anni e ogni volta che torna a casa si lamenta con sua madre perché i suoi cugini giocano all’aperto e lei no. Il motivo è semplice: loro possono perché sono maschi, lei invece è una femmina. Si mette quindi a leggere sul balcone, l’unico spazio esterno dove i genitori le concedono di stare. Stephanie studia perché sa che le parole sono l’unica difesa contro il mondo. Gliel’ha detto la nonna Nannina che fa la cantastorie. Per alcuni è solo una vecchia pazza, ma per altri è ben altro. Con le sue storie Nannina ha regalato spazio a chi non l’aveva, ha donato un’identità e una dignità alle madri sfiancate dalla miseria e dalla protervia degli uomini, ha fatto ridere e piangere. Fino al giorno in cui qualcuno ne ha avuto abbastanza e Nannina è stata messa a tacere. Adesso spetta alla nipote Stephanie riprendere la sua voce e trovare nelle storie il suo riscatto, quello di una ragazza che ha un sogno: studiare e scoprire la libertà.

pp.224

Il cielo d'erba

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

Francesco e Viola si sono trovati e si sono sposati. Ma l’idillio dura poco, la loro relazione si costruisce su ansie, patemi, fughe e ritrovamenti fino a un litigio molto violento durante il quale viene alla luce il motivo fondante della costante infelicità di Viola: lei si sente di essere un uomo e ha deciso di intraprendere il processo di transizione di genere.

La domanda cruciale è: può un amore, quello vero, resistere a tutto?

Francesco e Viola hanno capito che si amano. E poco importa la precarietà delle loro vite di giovani adulti di periferia senza un futuro chiaro di fronte. Certi di un amore forte e intenso intraprendono la convivenza e poi il matrimonio… Ma l’idillio dura poco, perché Francesco si accorge che Viola è tormenta da qualcosa che la divora da dentro. Un segreto indicibile, forse un altro uomo? Un altro uomo, in effetti, c’è: è Viola stes­sa. Viola che non è mai stata a suo agio den­tro quel corpo, dentro quell’identità. Grazie a Francesco, Viola ha deciso di ascoltarsi e avviare il processo di transizione di gene­re. L’amore che prova per Francesco non è messo in discussione e lui, guidato da un sentimento incrollabile, decide di sostenere la moglie. Ma è davvero una strada, questa, che si può percorrere in due? Ma l’amore, il vero amore, può davvero re­sistere a tutto?

Un esordio fresco e al contempo maturo, capace di trattare temi di grande attualità come l’identità e la transizione di genere con delicatezza e autenticità.

pp.552

Per amore di un'ombra

Casa Editrice Longanesi&C., 2024

Di fronte alla scomparsa della mamma, il piccolo Flaps decide di cercarla e uscire nel mondo. Seguendo le tracce che lei gli ha lasciato in giro per la città di Napoli, scoprirà l’amicizia con Marlo, l’amore per l’irraggiungibile Dora ma soprattutto la sconvolgente causa della sua scomparsa.

Non è una novità che Lory sparisca per qualche tempo. In quelle occasioni ha sempre lasciato a Flaps, il fi­glio di soli sette anni, alcune mappe e degli indizi che, una volta risolti, li avrebbero riuniti. Questa vol­ta, però, c’è qualcosa di diverso: la mappa è nascosta in un cassetto chiuso a chiave, Lory manca da ben tre mesi e suo padre non ha nessuna intenzione di cercarla. Flaps deve ricorrere a tutto il suo coraggio e alle sue abilità investigative per risolvere un mistero che assumerà presto i contorni di una grande avven­tura, costellata dall’incontro con una schiera di per­sonaggi bizzarri: Marlo, il Senzamamma, un adolescente che aiuta Flaps a sfuggire dall’attacco di un gruppo di bulli, il camorrista-oracolo che parla soltanto per metafore su Maradona, da una zia mai vista con il nome di una strega, al misterioso signor G.

Gherardo Innarella è nato a Napoli nel 1982 e vive a Pavia. Insegnante di Lettere, si è diplomato in recita­zione al teatro Fraschini di Pavia ed è regista e drammaturgo presso la compagnia teatrale “Tra il dito e la Luna”. Per amore di un’ombra è il suo primo romanzo.

pp.300

Radici nel deserto

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2023

Sollecitato dalle riflessioni e dalle domande di Monica Mondo, l’abate generale dei Cistercensi Mauro-Giuseppe Lepori risponde e approfondisce un ampio ventaglio di argomenti legati alla fede, alla Chiesa e alle grandi questioni esistenziali che la contemporaneità ci pone. Quali sono le risposte concrete che la fede cristiana, e la figura di Gesù Cristo in particolare, può dare oggi a chi si trova senza punti di riferimento? Quali sono i valori più attuali che la tradizione può mettere a disposizione anche dei laici? Quali sono i «tesori nascosti» di una scelta di vita, quella monastica, che ai più appare coperta dalla polvere dei secoli e oggi impraticabile? Una conversazione pacata, ma senza reticenze, che non si ferma davanti alle questioni anche le più spinose, in un continuo dialogo tra passato e presente.

pp.128

Morire ti fa bella

Adriano Salani Editore, 2023

Esiste il lavoro dei sogni, e poi esiste il lavoro che il destino decide per te. Fortunata vorrebbe fare la pasticciera e, quando può, si rifugia nel laboratorio di Mario, un amico che le insegna l’arte dei dolci. Suo padre Emilio, però, è il titolare di un’agenzia di pompe funebri, e per mandarla avanti ha bisogno di lei, del suo talento nella preparazione dei defunti. Sempre a contatto con la morte, di cui si prende cura nel migliore dei modi, Fortunata insegue la vita e non chiede altro che essere libera di scegliere il proprio futuro. Ma cosa succede quando il destino si mette di traverso? Il rampollo di una dinastia di gioiellieri precipita da un palazzo veneziano. Un suicidio, o forse un tragico incidente. Il colonnello della guardia di finanza Dante Braghin ha più di un dubbio e chiede a Fortunata di esaminare il cadavere: il suo occhio sa notare dettagli che potrebbero sfuggire anche al miglior anatomopatologo. Suo malgrado, la ragazza verrà così coinvolta in un’indagine pericolosa, quando l’unica cosa che vorrebbe è creare torte e portare dolcezza nella vita delle persone. Sullo sfondo suggestivo della laguna di Chioggia e delle calli affollate di Venezia, Stefania Crepaldi costruisce una storia di straordinaria freschezza, che unisce i toni del giallo a quelli del black humour, dando vita a una serie di personaggi difficili da dimenticare.

pp.272

I diavoli di Tokyo Ovest

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

Tommaso Scotti torna ad esplorare i lati più oscuri dell’animo umano mostrando l’illusione di educazione, silenzio e ordine del Giappone con il terzo capitolo della serie dell’ispettore nippoamericano Takeshi Nishida, alle prese con la morte di un vecchio compagno di classe e i bosozoku, le gang di motociclisti che imperversano per le strade di Tokyo.

Al dipartimento di polizia di Tokyo c’è tensione. Tutta colpa del ritrovamento del cadavere di un uomo che teneva, vicino a lui, il biglietto con il nome di un noto ispettore: Takeshi Nishida, il detective «hafu», il mezzosangue nippoamericano, della squadra Omicidi.

Nishida, suo malgrado chiamato direttamente in causa, nel vedere il volto della vittima ricorda che era stato un suo compagno di classe. Ma che cosa ci faceva adesso, a distanza di anni, con il suo contatto? Che cosa voleva dirgli? L’ispettore dovrà fare l’impossibile per scoprirlo…

La ricerca della verità lo porterà a inoltrarsi lungo le strade di Tokyo, fino ai quartieri dove imperversano le gang di motociclisti che, come nei manga, provocano disordini o forse molto di più?

pp.320

I racconti

Garzanti, 2021

Nonostante abbia avuto mentori autorevoli– da Pannunzio a Montale, da Pasolini a Garboli – Antonio Delfini resta autore appartato e inafferrabile. L’eterno dilettante di talento, «eccentrico sia rispetto all’avanguardia sia rispetto alla tradizione» come scrive Roberto Barbolini nella sua introduzione, ha giocato a confondere vita e scrittura in un azzardo continuo, sino a fare della letteratura un surrogato dell’esistenza e a trasformare in racconto la propria tormentata biografia. L’opera che più compiutamente ne rappresenta estri e umori è senz’altro Il ricordo della Basca, raccolta pubblicata nel 1938 che qui si ripropone nell’edizione definitiva – preceduta da quel riconosciuto capolavoro che è Una storia e seguita dal frammento Il 10giugno 1918 – con il titolo I racconti con cui uscì da Garzanti nel 1963. Sul fondale incantato della sua Modena, la Modena degli anni Trenta, reale e immaginaria al tempo stesso, l’autore proietta le sue stravaganze di dandy di provincia, l’amarezza degli amori solo vagheggiati, la rabbia peri sogni infranti. Sono pagine che restituiscono la freschezza e la felicità vagabonda della scrittura di questo eterno puer, la voce tenera e straziata dell’uomo disperato e pieno di grazia che fu Antonio Delfini.

pp.336

Forse è tutta questione di luce

Adriano Salani Editore, 2022

La vita di Alvar González-Palacios è una grande avventura nel mondo dell’arte, dei grandi collezionisti e antiquari del Novecento, con alcuni dei quali, nella sua carriera di studente e poi di studioso, l’autore ha stretto profondi legami di amicizia. E se questa non è una biografia, è sicuramente una vita attraverso gli incontri, perché tutti i ritratti che ci consegna sono legati dal filo rosso dello sguardo dell’autore, disincantato ma partecipe, sottilmente ironico ma affettuoso, interessato all’umanità dei suoi ‘personaggi’, oltre che all’eccellenza di ciascuno nel proprio campo d’azione, nonostante González-Palacios sia anche noto per il suo sguardo affilato, ma senza mai perdere la gratitudine: da Federico Zeri a Roberto Longhi, da Jean Paul Getty a Costantino Bulgari, da Bernard Berenson ad Alberto Arbasino, da Anna Banti a Mario Spagnol, da Peggy Guggenheim a Liliane de Rothschild, da Anthony Blunt a Philip Pouncey e molti altri. Sullo sfondo opere, artisti, mostre, musei, retroscena di un mondo con le sue regole, le sue durezze, le sue sorprese, perché nulla si può dare per scontato in queste vite fuori dall’ordinario, a volte scomode, ossessive, spesso alla ricerca del giusto dosaggio tra bellezza e bizzarria. L’immersione in questo testo è anche una guida preziosa attraverso concetti come la connoisseurship, la differenza fra essere professore ed expert, e molti altri legati al mondo dell’arte e del collezionismo. Ma sopra tutto è un viaggio alla ricerca della definizione di che cos’è il gusto nell’arte e nella vita: come il duende così evocato da García Lorca, un incanto misterioso, una qualità ineffabile, una sorta di genio domestico, di dono, ‘ovvio quando manca ma può sfuggire quando esiste davvero’. Non ultimo questo libro è un quadro dall’interno, un atto d’amore per l’Italia e la sua cultura, e insieme una sorprendente lezione di scrittura: un saggio che si legge come un romanzo.

pp.496

Nel cuore verde degli Appennini c’è una cucciola d’orso in difficoltà. Orfana e affamata, viene recuperata dallo staff del Parco Nazionale d’Abruzzo. Morena – questo è il nome che viene dato all’orsetta – ha quattro mesi, pesa appena tre chili e non è ancora svezzata: in queste condizioni, il suo destino sembra essere quello di una vita in cattività. Forse, però, non tutto è perduto, e per restituire alla piccola orsa la possibilità di tornare a correre libera tra i boschi, la biologa Roberta e i suoi colleghi del Parco decidono di tentare una via mai sperimentata prima. Nell’Estate dell’Orsa Maggiore, Giuseppe Festa ripercorre la storia di Morena attraverso i ricordi e le testimonianze di chi, occupandosi di lei, ha salvato in fondo anche sé stesso, imparando a guardare il mondo con rinnovato stupore. Ma ecco che, proprio mentre vediamo avvicinarsi per Morena il momento di tornare alla vita selvaggia, si presenta una nuova sfida: un altro cucciolo è in pericolo, e bisogna aiutarlo prima che sia troppo tardi. In un viaggio tra passato e presente ricco di suspense e colpi di scena, Giuseppe Festa rivela la vera essenza dell’orso marsicano: una creatura intelligente e maestosa, drammaticamente a rischio d’estinzione, che riassume in sé la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio naturalistico e l’urgenza di prendercene cura.

pp.256

Michele Ferrero

Adriano Salani Editore, 2023

La prima biografia dell’inventore della Nutella, simbolo dell’eccellenza italiana.

La vita e le intuizioni di un uomo tenace e creativo, che ha portato una pasticceria di Alba a essere un impero senza confini: la storia mai raccontata di Michele Ferrero, per celebrare uno dei più grandi imprenditori della storia italiana che non ha mai concesso interviste.

Le intuizioni geniali, la visione internazionale, la capacità di ascoltare gli altri. L’attenzione certosina alla qualità dei prodotti, alle esigenze dei consumatori, al benessere dei dipendenti. L’invenzione di sistemi di produzione innovativi. L’amore per la famiglia e per la sua terra. La grande riservatezza e l’umiltà. La cura verso i valori umani, la responsabilità sociale. Michele Ferrero – il papà della Nutella e di decine di altre delizie amate in ogni angolo del pianeta – è stato non soltanto uno dei più grandi imprenditori italiani. È stato l’artefice di un modo di fare impresa che ha messo al centro la persona, secondo il motto ‘lavorare, creare, donare’. Ha imparato le basi artigiane dal padre Pietro, l’importanza dell’organizzazione commerciale dallo zio Giovanni, il senso dell’azienda dalla madre Piera, che negli anni Quaranta riuscirono a trasformare una pasticceria di Alba in una fabbrica. Subentrato al padre, scomparso prematuramente nel 1949, ha guidato l’azienda – con il sostegno costante della moglie Maria Franca – verso una crescita esponenziale. La Ferrero ha varcato i confini nazionali fino a diventare, anno dopo anno, una delle aziende più importanti e più apprezzate a livello globale. Un vero mito.

Come si racconta la vita di un uomo che ha fatto di tutto per tenersi lontano dai riflettori, lasciando parlare unicamente il proprio lavoro? Giannella ci è riuscito intervistando decine di persone che hanno vissuto fianco a fianco con ‘il signor Michele’. Ne è uscito un ritratto entusiasmante, che ricostruisce i traguardi storici di un’avventura inimitabile.

pp.288

Stigma

Magazzini Salani, 2023

Certi amori ci restano addosso. Come una cicatrice. La protagonista di questa storia non crede più nei miracoli. Troppe volte la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Da sola e senza mezzi, Mireya decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta. Il suo personale miracolo sembra compiersi quando si imbatte in un’insegna al neon che si staglia nel buio della notte. Eccentrico e sfarzoso, il club Milagro’s è un luogo capace di affascinare chiunque ne varchi la soglia, Mireya compresa. Con l’ostinazione di chi non ha niente da perdere, la ragazza riesce a farsi assumere come barista. Il Milagro’s, però, è più di un locale esclusivo. Dietro le sue porte chiuse, oltre i lustrini e le luci di scena, si intrecciano destini e sussurrano segreti. I più oscuri si condensano tutti nel viso aspro e incantevole di Andras, il capo della sicurezza. Fra Mireya e Andras è odio a prima vista. Entrambi portano sulla pelle gli stessi segni, hanno addosso il marchio di chi ha dovuto imparare a lottare per sopravvivere. Eppure i due continuano a imbattersi l’uno nell’altra, come attirati da una forza misteriosa che non sanno né possono contrastare, stretti da un filo dorato più forte di un destino.

pp.528

Agente Cobra

Chiarelettere editore, 2023

La storia vera dello sbirro più temuto e più decorato della capitale che ha fondato la mitica squadra Cobra.

Storie di esistenze condotte al limite, tra luci e ombre, dal Clan dei Marsigliesi alla Banda della Magliana, dall’arresto di Pippo Calò a quello di Massimo Carminati.

Attilio Alessandri (aka Agente Cobra) è il poliziotto più decorato della squadra mobile romana. Per oltre quarant’anni è stato protagonista di operazioni memorabili: l’arresto del cassiere della mafia Pippo Calò e quello del narcotrafficante Massimiliano Avesani; le operazioni speciali per combattere lo strapotere della banda della Magliana; la cattura di Massimo Carminati, “il Cecato”, per decenni il criminale più temuto di Roma; i sequestri di persona; l’esperienza nell’antirapina; la caccia ai terroristi dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) e molto altro, che per la prima volta in questo libro ha deciso di raccontare in prima persona.

Come e perché è nata la squadra speciale Cobra. Come si costruisce un’operazione di polizia che porta all’arresto di pericolosi criminali o latitanti. Come si sventa una rapina a mano armata. Le sue sono storie di un’esistenza condotta sempre al limite, all’interno di un corpo, quello della polizia di Stato, a cui ha dedicato tutta la vita, sacrificando gli affetti e rischiando in prima persona di essere ucciso. Un corpo che è luci e ombre, come lo stesso agente Cobra sottolinea. Perché “se il mondo è malato, lo è anche il Corpo di polizia”.

pp.208

Sindrome

Magazzini Salani, 2023

Quattro ragazzi che conoscono il dolore.

Un esperimento per guarirli.

Un dark romance che parla con delicatezza e consapevolezza di malattia mentale, di autolesionismo, anoressia e disturbo post traumatico da stress, tutti temi importanti per la GenZ.

Sia Carillo è una ragazza invadente e anticonformista, acerrima nemica di Derek Hill, un principe di ghiaccio con un segreto tenebroso che lo rende diffidente e scostante. L’odio che scorre tra i due non ha limiti, ma cela un’infinita attrazione. Olivia Leed ha perso la voce per via di un fantasma che le impedisce di respirare, ma Edgar Chen le ricorderà la bellezza delle piccole cose. Disordinato, autoironico e fin troppo impacciato, Edgar vive tra attacchi di panico ed esplosioni di rabbia che esprimono i rimorsi e i sensi di colpa.

I quattro ragazzi sono accomunati da un passato traumatico che ha segnato profondamente la loro psiche. Avvicinati dall’intuizione di una dottoressa anticonformista, dovranno collaborare per costruirsi un futuro nel mondo del giornalismo, lavorando in una prestigiosa media company. Attraverso una serie di prove sempre più impegnative, la loro amicizia sarà la chiave per elaborare la sofferenza.

pp.576

L'angelo custode

Ponte alle Grazie, 2022

Un macabro ritrovamento, nel cuore del quartiere San Lorenzo, a Roma, sconvolge la tranquilla routine estiva della polizia: bisogna agire in fretta, un delitto del genere non può restare impunito a lungo, chi lo ha compiuto dev’essere fermato, subito. Il vicequestore Giacomo Chiesa ha un indiziato perfetto, ma le cose si complicano quando quest’ultimo per scagionarsi si rivolge al più improbabile degli investigatori privati…Qui entra in scena Woodstock. Maestro elementare, hippie fuori tempo massimo, scapestrato impenitente, Woodstock ha un dono. Quando fa uso di droghe diventa capace delle più acrobatiche deduzioni: uno «Sherlock Holmes tossico», come lo definisce un cliente. E mette le proprie abilità al servizio dei disgraziati, dei derelitti a cui nessuno mai presterebbe aiuto. E così il rigido e incorruttibile Chiesa e il generoso avanzo di centro sociale si troveranno a percorrere le stesse strade, in una vorticosa indagine ricca di colpi di scena. Personaggi memorabili, un intreccio avvincente, un ritmo sempre incalzante, sullo sfondo di una Roma vitale e umanissima, fanno dell’Angelo custode un esordio dirompente. È arrivato Leo Giorda, un giovane giallista di razza. E con lui Woodstock, un detective originalissimo e capace, nel giro di poche pagine, di diventare un fedele amico del lettore.

pp.272

Noi e l'albero

Casa Editrice Corbaccio, 2023

Quanto conta, per un bambino, poter giocare liberamente nel parco sotto casa? Un legame con la natura, o la sua mancanza, possono davvero incidere sul carattere e sull’equilibrio psicologico di una persona? Fino a che punto alberi, boschi e giardini esercitano un’influenza sul nostro organismo, favorendo la crescita, il funzionamento, i processi di guarigione e, di conseguenza, la nostra salute?
L’ambiente nel quale viviamo – quale che sia – ovviamente ci condiziona; e un ambiente in cui la natura è presente, in grande o in piccolo, ha effetti positivi importanti, e duraturi, su corpo e mente. Il contatto con la natura sembrerebbe addirittura essenziale per un equilibrato funzionamento del nostro organismo; ce ne rendiamo sempre più conto adesso che questo contatto, per diversi motivi, non è più così scontato.
In questo libro che combina in modo fluido dati scientifici, una loro attenta analisi e esperienze pratiche, l’autrice Valentina Ivancich, medico, neuropsichiatra e giardiniere, accompagna il lettore alla scoperta delle affascinanti vie attraverso cui alberi e mondo naturale influenzano profondamente l’organismo umano, ad ogni livello: dallo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale dei bambini alla qualità di vita di anziani e persone in situazioni particolari, come malati o detenuti; fino alla salute fisica e psichica di ognuno di noi. Ed evidenzia quanto sia vitale per noi costruire un rapporto quotidiano e genuino con la natura in tutte le sue forme, soffermandosi in particolare sul ruolo del verde urbano, che per molti è l’unica fonte di natura accessibile.
L’umanità contemporanea, sempre più chiusa tra orizzonti artificiali (reali e metaforici), sempre più dipendente dalla tecnologia, rimane, malgrado tutto, legata a doppio filo alla natura; che se ne sia consapevoli o no. Ed è da questo legame che dipende la possibilità di accedere a serenità e bellezza.

 

pp.256

La casa del mago

Ponte alle Grazie, 2023

pp.undefined

Carolina dei delitti

Adriano Salani Editore, 2023

La storia vera di un suicidio eccellente nella Torino della Belle Époque, quello di Emilio Salgari.

A indagare c’è la madre del giallo all’italiana: Carolina Invernizio.

Torino, 1911. A tre giorni dall’inizio dell’Esposizione Universale che sta attirando sulla città le attenzioni del mondo intero, Carolina Invernizio, orgogliosa, astuta, ironica scrittrice italiana di gialli, la più amata dal pubblico e disprezzata dai critici, lavora al suo nuovo romanzo e non smette di cercare ispirazione nelle più efferate notizie di cronaca nera. Una su tutte cattura la sua attenzione: Emilio Salgari – quel Salgari, il creatore di Sandokan e del Corsaro Nero – è stato trovato morto in un bosco, sulla cima di una collina. Si è ucciso a colpi di rasoio, dicono i giornali, e lo dice anche la polizia: caso chiuso prima ancora di essere aperto. Del resto, i festeggiamenti per i cinquant’anni del Regno non devono essere oscurati. Ma per Carolina un fattaccio di sangue è più irresistibile di un cappello all’ultima moda. Così, approfittando del fatto che in città tutti la conoscono non come la celeberrima Invernizio ma semplicemente come madama Quinterno, moglie irreprensibile di uno stimato colonnello, inizia a fare domande in giro. Insieme a Vittorina, la fedele sorella-assistente, Carolina si ritroverà invischiata in un labirinto di amori morbosi, complotti di famiglia e intrighi politici, più inquietante di quelli usciti dalla sua penna…

pp.272

Un autunno d’agosto

Chiarelettere editore, 2023

Estate 1944. A san Terenzo Monti, paese di poche centinaia di abitanti tra Liguria, Emilia e Toscana, i nazifascisti uccidono al suono di un organetto 159 persone, in prevalenza donne e bambini. Sopravvive solo una bimba di sette anni, Clara, fingendosi morta sotto i cadaveri della famiglia.

La storia famigliare della giornalista Agnese Pini è il punto di partenza di un grande romanzo civile, con il respiro universale dell’inchiesta-racconto tra passato e presente, tra nuove guerre a un passo dallItalia come quella ucraina e ombre nere con cui il nostro paese non ha mai davvero fatto i conti, il ventennio fascista.

“Una storia così” dice l’autrice “lascia un segno indelebile nelle famiglie che l’hanno subita, e appartiene a tutti i sopravvissuti e ai figli dei sopravvissuti. È una storia di umanità e di amore perché, soprattutto nei momenti in cui vita e morte sono così vicine, l’umanità e l’amore escono più forti che mai. L’ho sentita raccontare fin da quando ero piccola: la raccontavano mia nonna, mia madre, mia zia (nella foto di copertina), ma per molto tempo ho pensato che fosse un capitolo ormai chiuso della storia d’Italia e della mia storia personale. Grazie anche al lavoro che faccio, ho capito invece che quel capitolo era tutt’altro che chiuso, che lì si nascondono gli istinti più inconfessabili di ciò che possiamo ancora essere. L’ho capito con la guerra in Ucraina, vedendo come certi orrori si perpetuino sempre identici al di là delle latitudini e degli anni. E l’ho capito perché nel nostro paese c’è un periodo, il ventennio fascista, che ancora non riusciamo a guardare con una memoria davvero condivisa. La storia raccontata in questo libro può diventare allora un’occasione per tornare a ciò che siamo stati con una consapevolezza nuova.
Del resto la resistenza civile di un paese si può tenere viva solo restituendo verità e dignità al destino degli ultimi. Questo è un libro sugli ultimi ed è a loro che è dedicato, perché su di loro si è costruita l’ossatura forte e imperfetta di tutto il nostro presente, dunque anche del mio.”

Agnese Pini (Carrara, 1985), giornalista, da agosto 2019 è direttrice de “La Nazione”, prima donna ad aver ricoperto questo ruolo in oltre 160 anni di storia del quotidiano. Da luglio 2022 ha assunto anche la direzione de “il Resto del Carlino”, “Il Giorno” e “Quotidiano Nazionale”. Un autunno d’agosto è il suo primo libro.

pp.256

Amico

Adriano Salani Editore, 2023

I Monti Sibillini nascondono segreti impensabili per il tredicenne Gabriele: tra misteriosi attacchi piromani da sventare, un burbero eremita che vive insieme a un lupo e la bella Sofia da conquistare.

Gabriele ha tredici anni e la scuola è appena finita, i risultati degli esami non sono quelli che si aspettava, o meglio, quelli che i suoi genitori si aspettavano da lui. Genitori che hanno appena deciso di separarsi. Non sa cosa aspettarsi dalla nuova scuola, un prestigioso liceo scelto dal papà, e tutto quello che vorrebbe fare è finire il suo videogioco in pace. Ma quando Valerio lo invita a passare l’estate con lui sui Monti Sibillini, Gabriele accetta anche se spaventato all’idea di una vacanza in mezzo alla natura e lontano da tutti. Tra i boschi di Montemonaco, a pochi passi dalla grotta della Sibilla, lo attendono avventure incredibili: l’estate di Gabriele sarà indimenticabile e lo cambierà profondamente, aiutandolo a crescere e a superare ansie e paure.

Massimiliano Ossini (1978), appassionato di viaggi e natura, dopo aver studiato Scienze della Comunicazione si affaccia al teatro. Nel 2000 esordisce in tv come volto di Disney Channel e, forte del consenso del pubblico, Rai 1 gli affida la conduzione di Linea Verde. Negli anni a seguire, presenta quiz, prime serate e programmi di divulgazione, tra cui Sei più bravo di un ragazzino di quinta, Cose dell’altro Geo, Zecchino d’Oro Show, Uno Mattina Estate, Mezzogiorno in Famiglia, Castrocaro, Kalipè e molti altri. Attualmente è conduttore di Linea Bianca e Uno Mattina in onda su Rai 1. Da anni con le sue trasmissioni e i suoi libri sensibilizza lettori e ascoltatori sui temi dell’ambiente.

pp.200

Linda ha finto per tutta la vita che il suo primo amore non fosse mai esistito. Eppure, quando ritrova Leonardo capisce che forse il primo amore, quello puro, non finisce e non invecchia mai.

È il 1994 quando Linda conosce Corinna che arriva in classe proprio l’anno della maturità quello pieno di sogni e aspettative.

Ma mentre Linda è una ragazza come tante, con una famiglia di modeste possibilità, Corinna è ricca da far paura, di quelle ricchezze spropositate, imbarazzanti, difficili da immaginare, dove il lusso e l’eccesso sono la normalità. E se Linda può permettersi due paia di scarpe l’anno e si sposta in autobus, Corinna possiede una cabina armadio stracolma di abiti degli stilisti di grido e va a scuola con l’autista.

Corinna però è una ragazza semplice e generosa e le due diventano grandi amiche nonostante la differenza di ceto sociale.

Sarà però Leonardo, il fratello maggiore di Corinna, a diventare protagonista indiscusso del cuore di Linda, che se ne innamora perdutamente, lui così gentile come la sorella anche se proiettato in un futuro di affari internazionali cucitogli addosso dalla famiglia.

Linda si sente Cenerentola al castello del principe, nella sua ingenuità di adolescente che disegna cuori sulla Smemoranda, ancora così lontana dalle ipocrisie e i giochi di potere.

Ma quando la loro storia sta per trasformarsi in qualcosa di importante, la vita si mette in mezzo a creare una serie di ostacoli insormontabili, da cui scaturiranno scelte definitive e dolorose.

Il tempo passa, gli anni passano, le loro vite si separano, ma un fil rouge li tiene legati loro malgrado. Un filo che diventerà la corda a cui è legato il salvagente che ti recupera dopo il naufragio devastante.

Sullo sfondo di una Verona malinconica e severa e una Parigi inaspettata e ricca di possibilità, si snoda un una storia dal sapore nostalgico e intenso, ricca di amore, amicizia, scelte, gioia, dolore e colpi di scena, in un caleidoscopio di emozioni che si fondono e si incontrano in questo nuovo romanzo di Federica Bosco, una delle poche autrici in Italia che riescono a scandagliare a fondo l’animo umano.

Un inno all’amore vero, puro, che fa bene al cuore.

pp.272

La vita segreta delle api

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

«Le api sono l’unico essere vivente del pianeta che è stato in grado di lasciarsi ’addomesticare’ dall’uomo, continuando a mantenere praticamente intatto il proprio istinto selvatico. Non è un primato eccezionale?»
 
Vivono appena quaranta giorni ma il loro contributo alla vita sulla Terra è fondamentale. Gli antichi credevano che le api avessero un collegamento diretto con il sole e non è un caso che fossero nelle insegne del Faraone d’Egitto. Ma quando Marco si è avvicinato per la prima volta a un’arnia –con gli occhi affamati anche del più minuto gesto compiuto dal nonno apicoltore – queste cose non le sapeva, sono arrivate solo con il tempo. Prima, subito, c’è stato il profumo di miele e cera, che è entrato nel cuore e non se ne è più andato. Gli anni hanno trasformato quel colpo di fulmine in una passione e un lavoro fatti di pazienza, amore e rispetto per la natura – un mestiere antico, ormai minacciato dalle condizioni ambientali e climatiche.
Marco Valsesia oggi gestisce una sessantina di arnie, alleva api regine e usa i social per raccontare a quante più persone possibili come funziona un alveare, straordinario «superorganismo» vivente. Nel suo primo libro, sorprendente taccuino di un giovane naturalista, ricco di notizie e poesia, traccia un ritratto di prima mano della «vita segreta» delle api ma anche della loro vita «sociale», che potremmo definire di relazione con l’essere umano. Queste pagine sono una vera scatola delle meraviglie da cui emerge una intensa e commovente riflessione filosofica ed ecologista sulle api, la natura e il ruolo che l’uomo dovrebbe – e potrebbe – svolgere nel salvaguardare un mondo che sta lentamente, inesorabilmente scomparendo.

pp.144

Dalla scienziata italiana considerata uno dei massimi esperti di microbiota a livello internazionale, il libro che spiega come la ricerca d’avanguardia sul microbiota stia rivoluzionando la prevenzione e la cura delle alterazioni dell’umore, disturbi alimentari, malattie degenerative, disturbi neurologici.

Alla luce delle più recenti scoperte sulla relazione tra apparato intestinale e cervello, alcune delle quali fatte proprio da Maria Rescigno, sappiamo sempre più a fondo le interconnessioni di un organo sull’altro e viceversa. In questo libro la scienziata di fama mondiale autrice di pubblicazioni su riviste prestigiose come Science e Nature ci spiega in modo chiaro come l’asse intestino-cervello sia regolato dal microbiota: guidandoci tra le ultime scoperte e i possibili sviluppi avveniristici, l’autrice ci insegna a «modulare» il microbiota – grazie a probiotici e postbiotici specifici, metaboliti batterici, cibi fermentati, trapianto di microbiota – per preservare e ricostruire una barriera intestinale sana, così da prevenire e curare le patologie collegate ai suoi squilibri.

pp.176

Senza fiato

Ponte alle Grazie, 2023

Durante la Guerra Civile Americana i medici militari, osservando lo stress da combattimento dei soldati, descrissero per la prima volta il fenomeno della iperventilazione acuta e i suoi sintomi. In seguito, a partire dagli anni ’50 del Novecento, la fame d’aria, la dispnea e il senso di soffocamento sono stati oggetto di ricerche che confermavano come l’iperventilazione fosse alla base di numerose patologie idiopatiche. Trentacinque anni dopo, Giorgio Nardone, sotto la supervisione di Watzlawick e Weakland, comprese che i meccanismi della respirazione e della paura si influenzavano a vicenda, e che il problema della fame d’aria si poteva risolvere passando dalla ricerca di spiegazioni alla messa a punto di soluzioni che, se funzionanti, «spiegavano» il problema stesso. Una vera e propria rivoluzione copernicana di cui l’autore è stato protagonista, promuovendo un trattamento terapeutico in grado di agire sia sulla psicologia che sulla fisiologia del soggetto. In Senza fiato, l’autore offre interessanti spunti di riflessione sulla meccanica che alimenta l’effetto del senso di soffocamento, avvalendosi dei contributi di Simona Milanese, medico specialista, e di Sabino de Bari, fisioterapista. L’augurio è che questo scritto concorra a diffondere l’idea che il circolo vizioso tra paura patologica e respirazione disfunzionale si possa e si debba spezzare.

pp.128

L'età dell'oro

Ponte alle Grazie, 2023

Torna il duo di investigatori Woodstock, lo “Sherlock Holmes” della sinistra romana, e l’ex vicequestore Giacomo Chiesa, nell’indagine sull’apparente suicidio di una giovane ereditiera tra antichi rimandi esoterici e spietate vendette.

La popolarità è costata cara sia a Woodstock, sia all’incorruttibile sbirro che sembrava destinato a una brillante carriera. Entrambi hanno perso il lavoro. Chiesa ci ha rimesso pure il matrimonio. E adesso cercano una soluzione sul fondo di una bottiglia. Pare che niente possa riscattarli dal fallimento. Invece qualcosa succede. A Sperlonga, la giovane ereditiera di una dinastia d’imprenditori con entrature nella camorra si è suicidata. La madre della giovane, però, non crede alla versione ufficiale e contatta Woodstock, che accetta di occuparsi del caso. E accetta anche di portare con sé il “nemico per la pelle” Giacomo Chiesa. Così, l’hippie fuori tempo massimo e l’ex guardia dal fascino ormai stropicciato si imbarcano in un’inchiesta mozzafiato che porterà a galla i mille segreti e le doppie vite celate dietro l’impenetrabile cortina dell’ipocrisia borghese.

 

“Leonardo Giorda sa raccontare gli esseri umani, come solo un vero scrittore sa fare.”

Antonio Manzini

 

“Leo Giorda è uno degli ultimi brillanti autori della ‘scuola’ romana del giallo, sicuramente la più prolifica d’Italia. […] Stavolta Scala diventa un professionista del mistero.”

Fabrizio d’Esposito – Il Fatto Quotidiano

pp.256

Dopo le prime due avventure, Milo, il gattino disabile che non sa saltare, torna con una nuova avventura all’insegna dell’incontro e della diversità, questa volta su Plutone, come ambasciatore interplanetario.

Su Plutone, una sonda ha rilevato l’esistenza di un popolo di piccoli animaletti pelosi senzienti. Tutti concordano sul fatto che un umano rischierebbe di spaventarli, compromettendo per sempre i rapporti tra le due specie. Occorre inviare qualcuno che faccia da tramite, un esperto di comunicazione, un esempio di fratellanza. E la Nasa pensa a Milo, il gatto disabile sempre coraggioso e solidale con tutti, per la prima missione spaziale in cui un animale non farà da cavia, ma sarà un prezioso collaboratore. Durante il lungo viaggio stellare, punteggiato da straordinari incontri con gli abitanti dello spazio, Milo farà tappa anche nel Paradiso degli animali, dove incontrerà alcuni vecchi amici che non ci sono più. E, alla fine, tornerà a casa, sentendosi più ricco e meno diverso che mai.

«La storia di Milo si trasforma da favola per bambini a un manuale per adulti: ai primi insegna che il diverso non esiste e che non esistono limiti che non possano essere superati con l’impegno e la costanza (e alcuni amici); ai secondi che forse è tempo di guardare oltre i luoghi comuni.»

Il Sole 24 Ore

pp.124

Stuck. Red Oak Manor II

Magazzini Salani, 2023

Il secondo episodio della saga romance ambientata nell’orfanatrofio Red Oak Manor.

Arya e Dylan sono cresciuti insieme nell’orfanotrofio di Red Oak Manor, ma ormai lei è diventata un’attrice che possiede già tutto e Dylan un criminale che non ha niente da offrirle, tranne il suo cuore.

Un dark romance in cui si mescolano passione, tormento e tenerezza.

Si torna sempre a casa. Red Oak Manor è la nostra. Dylan non sa quando è nato. Ancora in fasce, è stato abbandonato davanti al cancello di Red Oak Manor. Era una domenica d’autunno, perciò lo hanno chiamato Sunday. L’unico colore che i suoi occhi riescono a scorgere è il grigio delle mura dell’orfanotrofio, ma c’è stato un tempo in cui una ragazzina è riuscita a renderlo felice. È bastato uno sguardo a legarlo per sempre a lei. Nonostante sapesse di aver conosciuto l’amore, Dylan le ha riservato il peggio di sé: rabbia e gelosia. Poi, pur di proteggerla dal suo peggior nemico, l’ha lasciata andare per sempre. Eppure, ci sono sentimenti destinati a non spegnersi mai. Lo sa bene Arya Torres, oggi attrice di successo, da sempre il tormento di Dylan. Lui non sopporta di vederla sulle copertine delle riviste e in quei dannati film, lei di non avere sue notizie. Il giorno in cui si rincontrano a Los Angeles, durante un party, niente sembra essere cambiato. Lei ha ancora bisogno di essere la sua farfalla. Lui di incastrarla nella sua ragnatela. Ma per un criminale non c’è spazio nel mondo scintillante di una star di Hollywood.

pp.512

Un uplifting romanzo d’esordio che mette di buon umore e regala consigli pratici per migliorare la propria vita e riscoprire le bellezze della quotidianità e delle piccole cose attraverso la storia di Ella e Durante.

Durante è il burbero proprietario di una caffetteria in un piccolo borgo che si anima solo d’estate. Ella è la straniera che, sebbene sia stata accolta con diffidenza, gli fa un regalo inaspettato: un taccuino che raccoglie i consigli per ritrovare la felicità attraverso piccoli gesti, per riscoprire le gioie della quotidianità, che per alcuni sono insignificanti, ma di cui Ella conosce il potere salvifico. E Durante sembra aver bisogno di dare vita a nuove abitudini per rivedere sotto una nuova luce quelle vecchie, ormai date per scontate. Per questo Ella lo accompagna, con gentilezza, nelle sue avventure quotidiane: fare una marmellata con le albicocche fresche, organizzare brunch, guardare insieme le stelle cadenti a San Lorenzo.

E forse anche Durante riuscirà ad aiutare Ella a superare il suo doloroso passato…

Adele Chiabodo (Torino, 1993), è una libera professionista che aiuta le aziende a esprimersi al meglio con parole e immagini, e cura il suo profilo Instagram @adellinaa con racconti quotidiani ispirati da piccoli e magici dettagli di vita.

pp.144

La gioia di danzare

Garzanti, 2023

pp.undefined

Il canto del mare

Adriano Salani Editore, 2024

pp.undefined

La sfida delle emozioni

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

pp.undefined

Better. Ossessione

Magazzini Salani, 2023

Trilogia bestseller da oltre 390.000 copie vendute!

La  tormentata storia d’amore tra Vanessa e Thomas è giunta all’atto finale: litigi e riconciliazioni, tradimenti e bugie li hanno ormai separati. Ma qualcosa di rotto può essere riparato?

Quando, dopo un periodo di separazione, Vanessa torna a Corvallis, nutre un profondo risentimento verso il ragazzo che le ha spezzato il cuore. Nel frattempo, Thomas ha rimesso in ordine la sua vita, ma la rabbia che entrambi provano scatena un’altra guerra fatta di scontri e provocazioni. L’attrazione che li lega brucia ancora e basta una scintilla per riaccenderlo.

Tuttavia, Logan, ormai una presenza stabile al fianco di Vanessa, si frappone tra loro. È un bravo ragazzo, pronto a prendersi cura di lei, ed è tutto ciò che Thomas non potrà mai essere. O forse sì? Forse Thomas ha ragione nel metterla sempre in guardia contro di lui.

I due cercano di ricostruire il loro rapporto passo dopo passo, affrontando numerose sfide, fino a quando Vanessa e Thomas non sono certi che il loro amore è destinato a durare e che, nonostante le difficoltà e le imperfezioni, non possono vivere l’uno senza l’altra.

pp.undefined

La sposa secondo me

Antonio Vallardi Editore, 2023

L’ABITO DA SPOSA PERFETTO NON ESISTE.
MA L’ABITO PERFETTO PER TE SÌ.

Grazie ai segreti, ai trucchi e ai consigli di styling della massima esperta italiana, ti sentirai unica e bellissima il giorno del tuo matrimonio

Perché il tuo matrimonio sia veramente indimenticabile è fondamentale che l’abito sia quello giusto. Quello che ti valorizza, ti rappresenta e in cui ti senti a tuo agio. Ma come sceglierlo? Quali sono i segreti per indossarlo con grazia e disinvoltura? Come muoversi, quali accessori accoppiare, come rendere armonioso il look? Dalla direttrice creativa punto di riferimento per le spose italiane, ecco la prima guida dedicata alla scelta dell’abito, allo styling, al portamento e al galateo. Il libro fondamentale per chi si sposa, ma anche per chi le sta intorno, ricco di suggerimenti a 360 gradi, dai segreti della lingerie a come salire e scendere dall’auto fino agli spunti per dare una seconda vita all’abito in nome della sostenibilità o per conservarlo così che resti intatto, insieme a tutti i ricordi che custodisce: l’inizio perfetto del tuo per sempre.

pp.240

El mundo rosa de Barbie

Duomo Ediciones, 2023

pp.undefined

Qualcuno che conoscevo

Casa Editrice Longanesi&C., 2024

Valentina Bronti ha trentasei anni, è mamma di tre inquiete gemelle ed è separata in casa dal marito. Quando viene a conoscenza di un vecchio caso di persona scomparsa, se ne appassiona al punto da rivoluzionare la sua vita.

Una nuova protagonista, curiosa e imprevedibile, investigatrice per caso.

Un romanzo che racconta con ironia le difficoltà delle famiglie contemporanee e di tutte le donne che cercano di conciliare maternità e vita professionale.

Torino, 2022. Valentina non ha più un lavoro. Si è presa un’aspettativa indefinita dopo la nascita di tre gemelle. Vive separata in casa dal marito Marco.

Quando le figlie tentano una fuga dall’asilo, coinvolgendo una loro compagna Agnese, Valentina scopre che Chiara, la mamma di Agnese, è la sorella di Elisa Barberis, scomparsa il 15 febbraio 2012: all’epoca laureanda in Lettere e svanita nel nulla dopo essere uscita dalla facoltà.

Valentina si appassiona alla vicenda e comincia ad indagare, coinvolgendo il marito con il quale si riavvicina. Riesce a rintracciare Elisa che svela di essersi uccisa metaforicamente, incapace di riconoscersi nei ruoli che le persone intorno a lei si aspettavano che interpretasse. L’Elisa di un tempo è solo «qualcuno che conoscevo» ed è anche ciò che Valentina pensa della vecchia sé stessa. Ora ha finalmente capito cosa vuole dalla vita: lavorare su vecchi casi irrisolti.

pp.304

Dama Blanca

Duomo Ediciones, 2023

pp.undefined

La vita monotona di Trinity viene sconvolta dall’arrivo di Acher. La convivenza sembra impossibile: lei è tempesta, lui quiete. Eppure, il loro incontro sarà la chiave per combattere a modo loro il dolore che si portano dentro e trovare nell’altro la chiave per superare la sofferenza.

L’adolescente Trinity conduce una vita monotona a Seafolk. Niente è più lo stesso dopo la scomparsa del padre. Un padre che le leggeva racconti sotto il loro acchiappasogni e le augurava la buonanotte ripetendole di sognare in grande. Rimane quindi sconvolta quando la madre decide di ospitare a casa loro, e soprattutto nello studio del padre, il figlio della sua migliore amica dai finti sorrisi educati, Acher Morris. Lei lo vorrebbe fuori dalla sua vita e soprattutto fuori da casa sua. Ma davanti alle sue parole taglienti e alla sua rabbia, lui risponde solo con irritanti silenzi.  È l’unico a non essere spaventato dal muro che lei ha eretto tra sé e il resto del mondo, a capire il suo dolore e sapere sempre dove trovarla. Scopriranno di essere complementari, e che sebbene soli, sono loro due contro il mondo.

pp.450

Fortuna criminale

Casa Editrice Longanesi&C., 2023

La storia vera mai raccontata prima della più spettacolare truffa perpetrata ai danni dello Stato italiano.

Milano, anni Novanta. Mario e i suoi amici scoprono come truccare il gioco del Lotto con un piano geniale per la sua semplicità. Ma è proprio quando tutto va alla grande che ogni cosa va a rotoli a causa dell’avidità, e da moderni Robin Hood, diventano poveri incriminati.

Nella periferia di Milano i sogni hanno il profumo dei soldi. Ogni sera, la tv viene sintonizzata sul primo canale della Rai. La schermata blu con la cornucopia attira a sé milioni di italiani, mentre bambini bendati estraggono sfere lucide da un pallottoliere. Quando il gioco è finito, i fogliettini con le puntate del Lotto perse finiscono nel cestino, insieme agli avanzi della cena e la speranza di cambiare la propria vita. Anche Mario, diciannove anni, e la sua famiglia sono come tutti loro. Ma ogni cosa è destinata a cambiare perché lui e un gruppetto di amici scopre il modo di truccare il Lotto. Un piano eccezionale per la sua disarmante semplicità e che, sera dopo sera, frutta piccole vincite, distribuite in tante ricevitorie. Mario, da sempre impegnato a fare i conti con le tasche vuote, diventa, improvvisamente, miliardario. La stanzetta si riempie di ciò che un ragazzo della sua età sogna: un carosello di oggetti costosissimi e all’ultima moda, comprati per sentirsi ricco e importante. Ma è proprio quando tutto va alla grande che ogni cosa va a rotoli: la truffa sfugge di mano e arriva all’orecchio di certi criminali decisi ad avere la propria parte…

pp.442

Issue. Red Oak Manor III

Magazzini Salani, 2023

Il terzo episodio della saga romance ambientata nell’orfanatrofio Red Oak Manor.

Quello di Israel e Virginie è un amore proibito e tenace. Lui è una star del rap con un problema da risolvere. Il problema è proprio Virginie che ha due occhi azzurri e porta il suo stesso cognome.

Ci sono luoghi a cui non si può sfuggire. Red Oak Manor è uno di quelli. Israel Silver ha lasciato Red Oak Manor appena finito il liceo ed è tornato a casa sempre più raramente, troppo impegnato a inseguire il sogno di condividere la sua musica con il resto del mondo. La grande occasione arriva nove anni dopo il suo trasferimento: un’etichetta discografica gli offre un contratto per il suo prossimo disco e lo riporta a pochi chilometri dal luogo in cui è cresciuto. Virginie, invece, non è mai uscita da Red Oak Town. Ha diciott’anni, la passione per il disegno, un solo amico, molti dubbi e un’unica certezza: il suo cuore appartiene a Israel. Glielo ha lasciato nel momento stesso in cui è tornato a casa e non ha intenzione di richiederglielo indietro. Nemmeno se lui fa di tutto per tenerla a distanza. Perché Israel ha le idee chiare: Virginie è proibita, porta il suo stesso cognome. E lui non deve guardarla. Non deve desiderarla. Ma la guarda. La vede. E la desidera. Che cosa puoi fare quando tutto ciò che vuoi è a un passo, ma quel passo è sull’orlo di un precipizio?

pp.496

Il libro delle fobie

Ponte alle Grazie, 2023

La paura, emozione primaria, direttamente connessa alla sopravvivenza, è una dotazione naturale che dobbiamo percepire come amica. Senza paura c’è solo incoscienza, e chi sa allenarla non può che trarne vantaggio. Ma cosa succede quando la paura, da reazione sana, diventa patologica, in un’escalation che la vede trasformarsi in ansia, panico, fobia, rendendo un vero inferno la vita della persona? In questo volume, dopo aver elencato le diverse forme in cui il disturbo fobico si manifesta e averne spiegato i meccanismi fondamentali, Giorgio Nardone propone una serie di casi tratti dall’esperienza terapeutica condotta presso il Centro di Terapia Strategica da lui diretto. Dalle fobie sociali alla paura delle malattie, dalle monofobie alle fobie senza panico, fino ai deliri fobici, ancora una volta si dimostra che solo il paziente, opportunamente guidato dal terapeuta, può trovare in sé stesso le risorse per risolvere un problema che il più delle volte nasce da una risposta disfunzionale, un meccanismo che potrà essere disinnescato grazie ad accorgimenti apparentemente magici, ma che in realtà nascono da una profonda conoscenza del modo in cui tutti noi funzioniamo.

pp.160

Fragili scintille

Garzanti, 2024

Firenze. Beatrice Cesari è una ragazza pugliese molto schiva che studia giapponese all’università. I suoi unici amici sono Marilù, il fidanzato di lei Matteo e Nico con il quale ha un rapporto di co-dipendenza. Quando conosce Kento, l’assistente del professore del corso di lingua di origini giapponesi, tutto cambia. Nonostante i suoi tentativi di stargli lontano, le lezioni private con lui la obbligano alla vicinanza forzata. Kento sembra non voglia solo insegnarle una lingua, ma che voglia scavare dentro di lei, mettendo in luce tutte le sue fragilità: sembra vedere oltre la sua indisponenza, una maschera per celare il fatto che odia se stessa.

Nonostante l’evidente attrazione, Beatrice e Kento sono divisi dai rispettivi segreti. Nel frattempo, Marilù e Matteo si lasciano e Bice decide di affrontare i suoi demoni. Si convince a recidere il rapporto con Nico, il ragazzo che l’aveva salvata dall’aggressione di un vecchio compagno di scuola, uno di quelli che da adolescente la bullizzavano per via del suo peso e a causa del quale lei aveva deciso di trasferirsi a Firenze. Era stato sempre Nico a convincerla a diventare amica di Marilù, per prenderla in giro, così come, per una scommessa, aveva convinto Matteo a diventarne il fidanzato. Quando Marilù scopre la verità, taglia i ponti con tutti e Bice rimane da sola.

L’unico a restare al suo fianco è proprio Kento che conosce bene il peso degli sbagli: vive con il rimpianto di aver abbandonato il fratello in Giappone, ad accudire da solo la madre malata di cancro, e non esser tornato neanche per i funerali.
L’epilogo, nonostante le difficoltà e i conflitti che hanno caratterizzato il percorso dei protagonisti, si apre al perdono che potrebbe permettere loro di lasciarsi alle spalle il peso del passato e di intraprendere un cammino verso la crescita personale, e la felicità.

pp.352

Ariston

Adriano Salani Editore, 2024

Walter Vacchino svela per la prima volta i segreti e la storia inedita di un’avventura familiare e imprenditoriale diventata parte integrante della nostra storia: sessant’anni del teatro e del festival musicale più visto, atteso e chiacchierato della tv italiana, Sanremo.

Da Nilla Pizzi a Marco Mengoni, passando per Domenico Modugno, Adriano Celentano, Luigi Tenco, Mia Martini, Eros Ramazzotti, i Maneskin e centinaia di altri. Accanto a loro i Queen, David Bowie, Luciano Pavarotti, Madonna, ma anche Dario Fo, Mikhail Gorbaciov, Mike Tyson, Robert De Niro, Carla Fracci, Rudolf Nureyev. Sul palco del teatro Ariston di Sanremo sono passati tutti (ma proprio tutti) i grandi protagonisti della canzone, e non solo, rendendolo un luogo leggendario che ogni anno rinnova la propria magia. Walter Vacchino ne aveva solo sei quando suo padre Aristide, nel 1953, ha cominciato a costruire il futuro tempio della musica italiana, che non solo è sopravvissuto alle terribili minacce della pandemia ma ha visto il triennio da record con Amadeus. Ora, il patron del teatro più famoso d’Italia racconta al grande pubblico ciò che ha visto e vissuto dal 1977 ad oggi, con aneddoti, retroscena e segreti mai svelati.

 

“Dentro l’Ariston è custodita parte dei miei desideri, dei miei sogni, della mia vita. È un luogo che da molti anni continua a lasciare tutti a bocca aperta.”

AMADEUS

“Un giorno le pareti di questo luogo d’arte si metteranno a raccontare tutto quello che ha visto.”

Vincenzo Mollica

“L’Ariston è un monumento. Ogni volta che salgo su quel palco è un’emozione nuova e diversa.”

Pippo Baudo

“L’Ariston possiede un’anima particolare: non è un teatro come gli altri. Quando ti aggiri per i corridoi percepisci l’eco del passato.”

Fabio Fazio

pp.304

L'enigma della carta Varese

Ugo Guanda Editore, 2024

Nel terzo capitolo della serie, la vita dell’ispettrice Anita Landi arriva a un punto di svolta con una proposta di matrimonio mentre indaga sulla morte di una madre e sua figlia. Sarà quindi costretta a immergersi e scavare nella giovane borghesia di una Milano torbida, piena di illegalità e degrado.

Anni Ottanta.  Marika, rimasta incinta di un bimbo non voluto, decide di “cederlo” al mondo delle adozioni illegali.

Milano, presente. In un appartamento in città vengono ritrovate, cadaveri, madre e figlia. Il padre vive in Irlanda ed è coinvolto in un losco giro di smaltimento irregolare dei rifiuti. Elisa, la vittima diciottenne, è cresciuta con genitori litigiosi e violenti, soffrendo di disturbi psichici. Anita scopre che era amica delle figlie della coppia di cinquantenni milanesi che la sta ospitando. Anita inizia a indagare e finisce in un mondo fatto di festini, prostituzione di ragazze-bene, anziani disposti a farne uso, violenze ed ecomafie. Altre persone vengono uccise: il fidanzato geloso di Elisa e l’istruttore di body building che seguiva il suo giro familiare.  Sarà il figlio biologico di Marika la chiave per risolvere il caso di Elisa.

 

“Wanderlingh scrive gialli moderni e allo stesso tempo classici che scavano con sapienza chirurgica nella psicologia femminile.”

TGCOM24

 

“Una rivelazione assoluta tra i giallisti dell’ultima ondata.”

Avvenire

pp.352

La ninnananna degli alberi

Casa Editrice Corbaccio

Isabella cerca da vent’anni di vivere un’esistenza normale dopo la scomparsa misteriosa della gemella Valeria tra i boschi degli Appennini.

La morte della zia la costringerà a tornare nei luoghi e tra le persone che ha provato a dimenticare, alla ricerca di quella verità che in passato non era stata in grado di vedere.

Dicembre 2018. Isabella non ha più messo piede nella casa della zia dove lei e la gemella Valeria trascorrevano le vacanze estive tra bagni nel torrente, chiacchierate in piazza, i primi baci, e le esplorazioni di ville diroccate tra i boschi.

Una sera di luglio di vent’anni prima Valeria non è tornata a casa. È svanita nel nulla, lasciando solo domande senza risposta. Da vent’anni Isabella vive dimezzata; col tempo ha cercato di avere un’esistenza normale, ha un ex marito e una figlia, ha costruito dei muri per separarsi dai ricordi e dalle persone di allora che non ha più oltrepassato. Fino alla morte di zia Adele, che le ha lasciato in eredità la casa e nella casa un indizio. Isabella sa che non potrà fare altro che seguirlo, per lasciarsi travolgere dal passato e cercare quella verità che per vent’anni le è sfuggita.

pp.288

Naively Mine. Ingenuamente mio

Magazzini Salani, 2024

Terzo capitolo della saga della Famiglia Harrison, i fratelli più belli e dannati d’America con un unico punto debole: l’amore.

Nel tentativo di assicurare al padre le cure migliori e garantirsi un futuro, la giovane e timida Grace Walker accetta di fingersi una cameriera e di spiare, per conto della famiglia Williams, i fratelli Harrison. Ma non ha fatto i conti né con il sorriso e la gentilezza di Aron Harrison né con il Destino.

Orfana di madre e con il padre gravemente malato, Grace Walker è costretta a rinunciare alla sua passione più grande: la danza. Ormai rassegnata, Grace trova lavoro come domestica nello chalet in Vermont degli Harrison. La ragazza, però, non è una semplice cameriera: la famiglia Williams le ha affidato l’incarico di spiare gli Harrison per trovare qualcosa che possa aiutare a scagionare Jonathan Williams e suo figlio Alex nell’imminente processo per il rapimento di Aria, la ragazza di Aidan Harrison. Fare il doppio gioco, però, per un animo candido come il suo non è facile, e a peggiorare le cose c’è anche l’attrazione per Aron Harrison che, come lei, ha dovuto mettere da parte i suoi sogni. Nel vano tentativo di proteggerlo, la ragazza cerca di respingerlo in ogni modo, ma se resistere a un Harrison è difficile, mentirgli è impossibile.

 

pp.512

You vs Me = Us

Tre60, 2024

Uno sport romance coinvolgente, un enemies to lovers con il dual POV di Kassy, determinata a diventare una campionessa di pattinaggio e non lasciarsi distrarre dalla promessa del rugby inglese che le ha spezzato il cuore, Jacob, pronto a tutto per riavere la sua anima gemella.

Kassandra Wilson ha chiuso con l’amore, e soprattutto ha chiuso con Jacob. E ora la sua vita è quasi perfetta: ha un fidanzato che le vuole bene e la rispetta, buoni voti e si sta allenando per realizzare il suo sogno di diventare una campionessa di pattinaggio…

Ma Kassy non sa ancora che Jacob sta per entrare nei Saracens, la squadra di rugby cui suo padre, Scott Wilson, è allenatore. Per Jacob è un sogno che si avvera, perché finalmente avrà l’opportunità di rimediare all’errore commesso cinque anni prima: lasciare Kassy. Per Kassy invece il ritorno di Jacob è un incubo.

Eppure, nonostante le incomprensioni e i litigi, Kassy e Jacob funzionano secondo una formula che dà sempre lo stesso risultato: You vs Me = US.

pp.496

Diciotto

Adriano Salani Editore, 2024

Una madre, una figlia con sindrome di Down e un compleanno da festeggiare insieme.

Martina si trova a fare i conti con sé stessa, con la madre che è stata, e a chiedersi se avrebbe potuto fare meglio o diversamente. È il momento di lasciare andare sua figlia, ma ci riuscirà?

Il giorno è arrivato. Emma compie diciotto anni. Martina decide di stupirla con un regalo particolare: una grande scatola che contiene diciotto oggetti e diciotto lettere. Sono libri, vestiti, foto, ricordi di quel pezzo di vita trascorso insieme. È l’inizio, per entrambe, di un viaggio a ritroso nel tempo: dalla nascita, con l’immediata diagnosi di sindrome di Down, alle vacanze in America; dal primo giorno di scuola all’incontro con Papa Francesco; dall’uscita con un fidanzato alle esigenze di una ragazza sempre più autonoma, consapevole, pronta ad affrontare la vita adulta.

Martina Fuga, storica dell’arte, esperta di Diversity Equity & Inclusion e Top Voices di Linkedin sul tema dell’impatto sociale, opera in diverse organizzazioni che promuovono i diritti delle persone con disabilità: è responsabile della comunicazione di CoorDown e presidente dell’Associazione Genitori e Persone con sindrome di Down di Milano. Per Salani ha pubblicato Emozionarte (2020).

pp.160

Adolescenza in bilico

Ponte alle Grazie, 2024

pp.undefined

Piano piano, nel mio cuore hai costruito una casa. Le note di questa canzone si mischiano al profumo di tè chai che si diffonde nella casa di una famiglia che non riesce a smettere di sorridere. Perché è nata Pegah. «È una femmina.» L’infermiera lo ripete perché forse non hanno capito bene: come si fa a essere felici di avere una figlia femmina a Teheran? Ma il papà stringe al petto la sua bambina e le promette che farà di ogni luogo del mondo una casa accogliente per lei. Pegah dovrà essere una bambina felice. Ma è impossibile in un paese che non rispetta la libertà di donne e ragazze. Per questo, la famiglia decide di trasferirsi in Italia. Ma Pegah non vuole. Non vuole separarsi da sua cugina Setareh. Eppure, è proprio in Italia che Pegah inizia a conoscere meglio l’Iran. Ascoltando le storie di famiglia e quelle di sua cugina, con cui non ha mai smesso di parlare. La vita in Iran per le donne diventa sempre più pericolosa. E quando Pegah perde le tracce di Setareh, capisce che c’è qualcosa che non va. Forse deve mettersi in viaggio e andare a cercarla. Deve riportarla a casa.
Pegah Moshir Pour sta facendo parlare di sé tutto il mondo. Con la sua voce, tanto dolce quanto potente, tiene vivo in Italia il dibattito sui diritti delle donne iraniane. Questo romanzo nasce dalla sua storia personale. La notte sopra Teheran ci trascina così vicino al cuore della sua autrice che chiunque lo leggerà potrà giurare di aver sentito l’odore caldo del tè chai.

pp.240

Le conseguenze del male

Ugo Guanda Editore, 2024

pp.undefined

Filosofe

Ponte alle Grazie, 2025

«Trattenere le donne in un’abissale ignoranza era fondamentale per il dominio maschile, poiché la non conoscenza impediva loro di impossessarsi degli strumenti di liberazione. Questa è la più importante delle ragioni che spiegano perché quella che per secoli ha preteso di venire considerata come la regina delle scienze, il sapere dei saperi, ossia la filosofia, sia stata anche e per così a lungo una delle aree della cultura più ostica verso le donne». È da questa constatazione che parte l’autrice di questo libro, ricostruendo le vicende di dieci protagoniste del pensiero filosofico e non solo. Da Lou Salomé a María Zambrano, da Hannah Arendt a Simone de Beauvoir, da Simone Weil a Ágnes Heller, da Carla Lonzi a Audre Lorde, da Silvia Federici a Judith Butler: un viaggio alla scoperta delle loro storie e della loro visione del mondo. Vedremo emergere personalità diverse e vicende sorprendenti, ma tutte con un denominatore comune: il desiderio di mettersi in gioco, di ripensare il mondo, di abitare uno spazio nel ‘sapere dei saperi’ con la propria ‘vita filosofica’.

pp.240

Basta un pezzo di mare

Casa Editrice Corbaccio, 2024

Agata e Sara, ventiseienni, amiche inseparabili durante gli anni dell’università, si ritrovano per caso dopo essersi completamente perse di vista e intraprendono insieme il bizzarro viaggio per liberare in mare un astice, recuperando un’amicizia mai dimenticata.

Un romanzo sul passaggio all’età adulta tra rapporti delicati e viscerali tra madri e figlie, distacco, accettazione, amicizia e amore incondizionato.

Agata e Sara sono due giovani donne, due personalità irrisolte. Agata ha perso la madre da pochi anni; apparentemente ha superato il trauma, ma all’università, lei, bravissima a scuola, si è bloccata e ha finito per fare la commessa. Sara, sua compagna di università e amica inseparabile, ha rivelato in famiglia la propria omosessualità che però non è stata accettata, e ha deciso quindi di tagliare i ponti con tutti e di vivere viaggiando all’estero. Per caso si incontrano durante un brevissimo ritorno di Sara a casa, mentre Agata ha appena deciso di liberare in mare un astice ancora vivo acquistato al supermercato. Una situazione paradossale che però rappresenta per entrambe la possibilità di dare una svolta alla loro vita e riprendere un’amicizia che si era bruscamente interrotta.

pp.260

Pietra dolce

Adriano Salani Editore, 2024

Nel piccolo mondo antico della Val Germanasca, Lisse, Lumière, Frillo e Tedesc sono quattro amici minatori a cui manca tutto, tranne il coraggio di vivere nonostante la miseria della loro vita. Finché una ragazza con la chitarra arrivata dall’Argentina sconvolge le loro vite.

Val Germanasca. Lisse ha avuto cinque madri, ma all’anagrafe non esiste perché la donna che l’ha messo al mondo lo ha abbandonato su un prato, appena nato, durante il solstizio del 1940.
Lumière, da quando è stato attraversato da un fulmine, ha delle premonizioni a cui nessuno crede, anche se sono bellissime da ascoltare.
Come gli altri due, Frillo è un minatore. Passa le giornate nel cuore della montagna, e quando ne esce, intaglia quella stessa pietra per creare delle statuette di talco.
Tedesc invece è un liutaio, e dopo alcuni anni all’estero è tornato in paese per realizzare il suo sogno di costruire la ghironda perfetta.
Le loro sono vite monche che si nutrono di storie, soprattutto quelle che leggono nei libri che Lisse porta loro. Un giorno, quelle storie assumono la voce di Alma e della sua chitarra, una ragazza venuta dal Sudamerica come un miraggio di libertà.

“Una scrittura potentissima, povera e principesca nello stesso tempo” – Antonio D’Orrico

pp.240

Il giardino delle erbe

Adriano Salani Editore, 2024

La Liguria, una vecchia cascina ristrutturata, tre donne forti e le loro storie d’amore che si intrecciano in un romance corale.

Riviera Ligure. Linda e Greta, inseparabili amiche da tutta la vita, vivono nel Giardino delle Erbe, una grande cascina ristrutturata trasformata in piccolo borgo. Tra loro non ci sono mai stati segreti, eppure un sospetto grava sul cuore di Greta. Fabio, il marito di Linda, non la racconta giusta: e se avesse un’altra? Sarà l’arrivo di Clementina, sorella di Linda, in fuga da un marito violento, ad aprire definitivamente gli occhi a Linda su Fabio. Nel frattempo, nel Giardino delle Erbe arrivano Leonardo, scrittore famoso e tormentato, e Lorenzo, marito di Clementina, rischiando di spezzare il precario equilibrio dei piccoli nuclei familiari…

pp.320

La primogenita

Garzanti, 2024

Una saga familiare sull’amore, la ribellione e la resilienza di madri e figlie le cui vite si intersecano con quelle di donne reali che hanno cambiato la storia d’Italia.

Donne unite da nomi di fiori, un medaglione trasmesso attraverso le generazioni e il sogno di emancipazione e autorealizzazione.

Roma, 1821. Alle prime luci dell’alba la giovane Gelsomina, ripudiata dalla famiglia perché senza un marito, muore dando alla luce una bambina. Le sue ultime volontà sono che la bambina abbia il ciondolo appartenuto al padre e il nome di un fiore. Il medaglione viene tramandato di madre in figlia come anche la tradizione del nome floreale. Da Ortensia, figlia di Gelsomina, la crocerossina al seguito di Cristina Trivulzio di Belgioso, ad Erica, una delle prime donne medico specializzata in pediatria della storia.
Fino a Iris che scoprirà la storia di famiglia e l’origine di quel famoso ciondolo donato a Gelsomina da un pittore innamorato di lei e come il suo pegno d’amore sia diventato un monito per tutte le sue discenti: fiorire nelle avversità nonostante tutto. Lottare per i propri sogni senza attendere che sia un uomo a realizzarli.

pp.500

Sullo sfondo di una Sicilia dell’Ottocento, Ciccina è la protagonista inedita, irreverente e quanto mai attualissima di questa storia di adulteri, briganti, amori più o meno leciti e potenti messi a tacere, scritta in un comprensibilissimo misto di italiano e antico dialetto siciliano.

Donna Francesca Savasta, detta Ciccina, è una donna del popolo, semplice forse ignorante ma sicuramente rivoluzionaria nella sua infinita saggezza e concretezza. Fa la levatrice di uno sperduto paesino dei monti Iblei e interpreta il suo ruolo in modo molto personale, prodigandosi per “sistemare” al meglio la vita di inesperte e povere puerpere e dei bambini abbandonati alla ruota che finiscono magicamente tra le accoglienti braccia di giovani donne che altrimenti non potrebbero essere madri. Tutto questo secondo una perfetta legge morale, la sua, che però è spesso difforme da quella dello Stato.
E così il bambino della moglie del fabbro, rimasta vedova, partorito a poche ore di distanza da quello purtroppo nato morto di una famiglia benestante del paese, grazie a Ciccina risulterà essere quello della ricca famiglia e la madre naturale verrà presa da loro come balia così da poter stare vicina al bambino e ricevere anche qualche soldo per il suo lavoro. O ancora, la giovane nipote del sindaco innamorata del falegname e ricambiata, ma promessa sposa all’anziano notaio del paese che spera di ricevere un figlio dalla sua terza e giovane moglie, anche se quello impotente è lui, verrà aiutata da Ciccina a concepire un figlio con l’amato falegname spacciandolo per quello del notaio, così che il bambino possa crescere in una famiglia benestante; e ai due giovani… non resterà altro che aspettare.
Insomma Ciccina nel suo ruolo non ha paura di tener testa a nessuno, nemmeno al sindaco, ad esempio per fargli togliere quel lampione piazzato davanti alla ruota e che impedisce alle puerpere di abbandonare il frutto dei loro amori illeciti con il favore delle tenebre. Certo, alcuni maligni potrebbero far notare che il lampione incriminato illumina anche l’uscio di casa di Ciccina e il passaggio del suo amante, il parroco Peppino, con cui vive una bellissima storia d’amore, tenuta segreta per convezione ma di cui forse tutto il paese è a conoscenza e rispetta. Adulteri, uccisioni e vendette sono narrati con un tono leggero, in modo divertito e divertente e con un’ironia che permea l’intero romanzo. E una sapientissima orchestrazione degli eventi, una cura dei nomi, una conoscenza profonda degli ambienti e di consuetudini dell’epoca conferiscono credibilità anche agli eventi più bizzarri, come la morte del parroco Peppino che risulterà essere solo apparente…

«Degna compagna delle fimmine della tradizione letteraria siciliana, irriverente, sensuale, vitale, Ciccina è un personaggio indimenticabile» – Stefania Auci

pp.192

Io sono del mio amato

Astoria Edizioni , 2024

L’amore, la guerra e le scelte che determinano il destino di una famiglia ultra ortodossa in una storia a cavallo tra la tragedia della Shoah e le contraddizioni dell’Israele moderno.

Un confronto tra due generazioni, nonno e nipote, tra tradizione e modernità.

Gerusalemme. Nel quartiere ultraortodosso di Mea Shearim vive Levi Kogan, primo di sette fratelli e nipote prediletto di nonno Chaim, baluardo inattaccabile delle norme religiose della comunità. È quindi un vero terremoto quello che si abbatte sulla famiglia quando Yael, una giovane soldatessa, salva Levi da un attentato. Perché Yael sa usare le armi, indossa pantaloni corti, fuma, non sa cucinare… e si innamora, corrisposta, proprio di Levi, che si trova così davanti a un bivio: da una parte l’esistenza che il nonno e la religione hanno tracciato per lui; dall’altra la ribellione e l’amore. Una scelta che però ha radici lontane, che affondano nella vita segreta di Chaim e in un matrimonio che si doveva celebrare nel 1941, in una sperduta cittadina Ucraina, e che invece è stato l’inizio di una tragedia…

Annick Emdin è nata a Pisa nel 1991, si è laureata in studi teatrali e ha conseguito un master in sceneggiatura e drammaturgia presso l’Accademia Silvio D’Amico. È scrittrice, drammaturga, regista teatrale e sceneggiatrice.

“Al di là della struttura arguta e avvincente del romanzo, Emdin fa balenare alcune grandi questione sull’identità e l’appartenenza, domande che paiono rimandare ai grandi romanzi di Chaim Potok.”- Avvenire

“Emdin sviluppa con grande maestria l’intreccio narrativo, attraverso un sapiente gioco di richiami tra passato e presente.” – La Nazione

pp.240

Un nuovo caso del maresciallo Maccadò, la serie sempre in classifica, questa volta alle prese con un furto inspiegabile durante una movimentata gita in barca sul lago di Como, organizzata niente meno che da due fratelli fornai.

Bellano, 1930. I fratelli Scaccola sono titolari dell’omonima forneria e si alternano in negozio con un sincronismo perfetto, che però inizia a cedere la mattina del 7 aprile quando vengono coinvolti nell’organizzazione di una gita in battello a Bellano per i fornai di Como, in occasione dell’anniversario della fondazione di Roma.
Quando arriva il gran giorno va tutto storto, perché sul più bello un furto, che parrebbe inspiegabile, finisce per agitare acque già fin troppo mosse e il maresciallo Maccadò dovrà fare molta attenzione, anche alla moglie che potrebbe rendergli la vita un inferno.

Andrea Vitali nasce nel 1956 sulla sponda orientale del Lago di Como, dove tuttora vive e lavora come medico. Ha iniziato a scrivere romanzi nel 1989 con Il procuratore e da allora ha continuato la sua prolifica carriera accumulando una serie di premi letterari come finalista al premio Strega. Un successo durato 20 anni, fatto esclusivamente di bestseller, primi posti nelle classifiche, premi e recensioni estatiche da parte di stampa e critica. Più di 3.500.000 lettori solo in Italia.

“Ve l’avevo detto che Vitali è un grande scrittore. Il tempo è galantuomo”.
Antonio D’Orrico, La Lettura

“È stato paragonato a Guareschi e Camilleri, ma per i suoi lettori i suoi romanzi sono una gita in famiglia.”
Silvia Truzzi, journalist and writer

“Di fronte a uno che sa raccontare, che ha la felicità del racconto, ti senti grato.”
Andrea Camilleri

pp.304

Ci volevamo noi. Chained

Magazzini Salani, 2024

Un opposites attract romance tormentato fra una ragazza ricca e viziata e un bad boy sempre in sella alla sua motocicletta.

Elizabeth è una ragazza cresciuta nel privilegio: ha vent’anni, frequenta una delle università più prestigiose di Sacramento, è bella, ricca e invidiata. Jackson, invece, è sopravvissuto a una famiglia sbandata, è uno scapestrato e un ribelle, abituato a lottare con le unghie e con i denti. Liz e Jax non hanno niente in comune, eppure, tra i due scoppia una passione travolgente. Anche se non potrebbero essere più diversi, hanno entrambi bisogno di essere salvati da una vita che detestano, di evadere dalla gabbia che li tiene imprigionati.

pp.512

Misty. Red Oak Manor IV

Magazzini Salani, 2024

Il quarto capitolo della saga ambientata nell’orfanotrofio di Red Oak Manor: un enemies to lovers con forced proximity.

Per Connor Red Oak Manor è casa. Rigido, schematico, severo, ha fatto sue le regole dell’istituto e il suo obiettivo è difendere l’orfanotrofio e i ragazzi che vivono lì. Finché la sua vita viene stravolta dall’arrivo di Misty Clark. Per lei l’istituto è una condanna. Problematica, sprezzante, insolente, non segue alcuna regola e il suo unico obiettivo è riuscire a scappare.
La convivenza forzata di due personalità così diverse non può che generare continui scontri, eppure… dietro la nebbia che circonda Misty, Connor riesce a scorgere il dolore che la tiene prigioniera. E per arrivare alla vera Misty, Connor farà di tutto, anche squarciare il velo del passato dietro cui lei si nasconde.

pp.480

Come delfini tra pescecani

Adriano Salani Editore, 2021

È un ottimo poliziotto, il commissario Ansaldi, anche se da tempo immemore soffre di ipocondria e di attacchi d’ansia che rendono complicate anche le attività più semplici, nella vita come nel lavoro. Per fortuna il quartiere al quale è stato assegnato, Monteverde, è un’oasi di pace nel caos della capitale: un posto tranquillo, dove non succede mai niente. Forse è per questo che sotto il suo comando sono stati destinati altri quattro soggetti “particolari”, come ad esempio Eugénie Loy, il suo braccio destro, che soffre di un disturbo antisociale della personalità che la rende apparentemente insensibile, una “portatrice sana di disperazione” come la definiscono i colleghi, che però riconoscono in lei ottime doti investigative. Sono così, i Cinque di Monteverde: uomini e donne alle prese con le loro debolezze, ma capaci, insieme, di trasformarle in forza.
Un venerdì pomeriggio, un ultraottantenne vedovo e solitario viene trovato senza vita nel proprio appartamento, con un cappio al collo. Si direbbe un caso facile, il classico suicidio. Ma qualcosa non quadra ad Ansaldi e ai suoi, e quel piccolo dubbio si trasforma, nel volgere di pochi giorni, in un’indagine che turberà non solo la quiete di Monteverde ma anche le stanze della politica.
Demolendo con sarcasmo graffiante lo stereotipo del poliziotto supereroe, Morlupi ha saputo dare un volto credibile a chi per mestiere affronta il crimine, alternando intuizioni fulminee a epiche figuracce. Una ventata fresca nel panorama giallo italiano.

pp.416

Nel nero degli abissi

Adriano Salani Editore, 2022

Il grande parco di Villa Pamphilj, a due passi dal Vaticano, ha due volti molto diversi: di giorno è un giardino che accoglie bambini, anziani e sportivi; di notte si trasforma in rifugio per senzatetto, drogati e prostitute. All’alba di una gelida mattina di gennaio, una di loro viene trovata senza vita, brutalmente uccisa con un’arma da taglio. La vittima aveva poco più di vent’anni, viveva da sola, si vendeva per pagarsi l’università e sperare in un futuro diverso. L’omicidio sconvolge il commissario Ansaldi e i suoi agenti, perché apre uno squarcio inatteso di disperazione nella tranquilla routine del loro quartiere. In più, arriva proprio nel momento peggiore, a due settimane da un delicato vertice politico tra i principali capi di Stato europei, con gli occhi del mondo puntati sulla capitale. Per scongiurare clamori, le autorità cittadine vogliono che l’indagine si concluda rapidamente e in silenzio: per i Cinque di Monteverde è appena iniziata una terribile corsa contro il tempo. Con la miscela di tensione e ironia che caratterizza la sua scrittura, Morlupi torna a raccontare le contraddizioni di Roma e le oscurità psicologiche in cui l’animo umano rischia costantemente di precipitare.

pp.480

Formule mortali

Adriano Salani Editore, 2023

In una torrida estate romana, un anziano cammina nel parco di villa Sciarra, nell’elegante quartiere di Monteverde. Un odore tremendo attira la sua attenzione. Vicino a una macchia di cespugli scopre, con terrore, una mano mozzata. Poco più in là, gli arti amputati di un uomo sono disposti sul terreno a disegnare una celebre formula fisica. Il brutale omicidio turba la quiete del quartiere, ma soprattutto sconvolge l’instabile equilibrio del commissario Ansaldi, che con il trasferimento nella capitale sperava di aver trovato una tregua agli orrori cui ha assistito nella sua lunga carriera in polizia. Meticoloso e sensibile, la sua grande umanità lo porta a essere preda perfetta dell’ansia e degli attacchi di panico. Ciononostante rimane un professionista integerrimo che davanti al dovere non si tira mai indietro: costi quel che costi, troverà l’assassino. Ma prima dovrà capire come creare uno spirito comune con gli agenti della sua squadra investigativa, non meno unici e fragili di lui. Insieme, diventeranno i Cinque di Monteverde. Con il suo stile inconfondibile, che alterna il buon umore alla malinconia, Morlupi getta uno sguardo sugli abissi non solo di una mente criminale, ma della nostra intera società, che nasconde in bella vista i suoi istinti più feroci.

pp.400

Il tempo degli imprevisti

Ugo Guanda Editore, 2024

Helena Janeczek, vincitrice del Premio Strega 2018, ripercorre il Novecento dall’inizio, rivivendo dall’interno di ogni personaggio il passato non ancora concluso per provare a raccoglierne l’eredità irrisolta.

Un racconto corale fatto di personaggi normali eppure eccezionali, di storie vere, marginali, o solo in parte note, che dimostrano come il tempo degli imprevisti siano anche tempi di possibilità da indagare.

Le sorelle Zanetta arrivano nella Milano dei fermenti per l’Expo del 1906 e aderiscono ai sogni socialisti, ma la più giovane viene arrestata per disfattismo negli anni subito successivi a Caporetto.
Nel Trentino-Alto Adige del 1920 si respira una salubre aria di cura per i cagionevoli di salute e il dottor K. crede di essere al centro di un intrigo spionistico nato dalla corrispondenza con la sua traduttrice, Milena Jesenská.
A Venezia, la figlia del grande poeta americano Ezra Pound, vaga per la città senza sapere di essere spiata da un ragazzino che con lei ha condiviso l’infanzia.
Infine, il giovane Albert O. Hirschman ha raggiunto la sorella e il cognato a Trieste, una città animata dallo spirito edonista e mercantile della sua borghesia fieramente italiana, quella stessa borghesia che di lì a poco vedrà abbattersi sul proprio mondo le leggi razziali, come il più impensabile e terribile degli imprevisti.

 

pp.304

Il canto della fortuna

Adriano Salani Editore, 2024

Primo volume della dualogia sui Rizzoli, una parabola familiare di rivalsa sociale che attraversa il Novecento.

Angelo Rizzoli: imprenditore, tipografo, editore, produttore cinematografico, “inventore” del turismo di Ischia. Un visionario che partendo da zero, in pochi decenni costruisce un impero, vincendo pregiudizi e ambiguità, grazie al suo fiuto per gli affari e per le persone.

Fine Ottocento, Milano. Angelo Rizzoli vive nella miseria con sua madre e le due sorelle. A otto anni entra nell’orfanotrofio Martinitt dove a undici anni viene avviato al mestiere di tipografo. È un ragazzino docile, ma molto ambizioso: desidera vivere lontano dalla miseria, soprattutto dopo la morte prematura di una delle sue sorelle. Non tollera i ricchi e non gli piace stare sottopadrone, così quando conosce per caso un rappresentante di costose macchine tipografiche avvia la sua prima bottega tipografica, la “A. Rizzoli & C.”.
Poco prima di partire per la Grande Guerra sposa Anna, figlia di un tipografo, da cui ha il primogenito Andrea, Pinuccia e Giuditta. Grazie all’amicizia con Calogero Tumminelli, durante gli anni Venti, tra socialismo e fascismo, diviene editore stampando i primi periodici.  Dopo i periodici, arrivano i libri e infine il cinema. Angelo Frequenta bar e trattorie di Roma dove si sofferma in lunghe conversazioni con attori, registri e produttori. Finanzia film e apre una sua società di produzione, Cineriz.
Negli anni Cinquanta, scopre le bellezze naturali di Ischia e si impegna nel rilancio turistico dell’isola costruendo uno dei più grandi centri termali d’Europa, meta privilegiata di vip e politici internazionali.  Negli anni Sessanta, l’impero di Angelo è all’apice del suo splendore: ha conquistato persino le Americhe, con la produzione di “Otto e mezzo” di Fellini e l’apertura della libreria Rizzoli a New York. Il suo fiuto per gli affari lo inducono a mettere in piedi il progetto più ambizioso: un nuovo quotidiano d’informazione a tiratura nazionale, che sia popolare e leggibile da tutti. Angelo non si dimentica mai degli ultimi e si dedica a opere di bene: costruisce ospedali, finanzia orfanotrofi e scuole di arte grafica. Muore con il sogno del quotidiano irrealizzato e la certezza che le scelte dei suoi familiari dilapideranno il suo impero, tra intrighi e bugie.

Il secondo volume della saga, infatti, vedrà la parabola discendete dei Rizzoli con il figlio Andrea e il nipote protagonisti, lo scellerato acquisto del Corriere della Sera, la P2, il gioco d’azzardo, le dame nere e la fine del sogno.

pp.480

Il peso della vergogna

Antonio Vallardi Editore, 2024

pp.undefined

Liberi come il vento

Garzanti, 2024

Ora che Nive è lontana per studiare all’università, Hurst si sente sempre più insicuro e i vecchi dubbi di non essere all’altezza del suo ruolo di capo lo tormentano. Come se non bastasse, nel folto del bosco, ha trovato una piuma d’aquila grigia che secondo la leggenda è premonitrice di grandi cambiamenti. Forse il suo destino e quello di Nive non sono destinati a intrecciarsi per tutta la vita. Forse basta una folata a distruggerli.

pp.352

La regina che amava la libertà

Adriano Salani Editore, 2023

La riscoperta di una donna indipendente e anticonformista, la vera storia di una regina controversa che nel Seicento rinnegò la propria identità sessuale e lottò per la libertà di religione.

Regina a sei anni, orfana dell’eroe leggendario Gustavo Adolfo, “il Grande”, Cristina di Svezia nasce per stupire, fin dai primi istanti di vita. Affetta da una malattia congenita, viene infatti scambiata per un maschio. Educata come un principe e non una principessa, non si volle mai sposare, affermando: «Sposarmi per me è impossibile. Ho spesso chiesto a Dio di darmene la voglia, ma non mi è mai venuta».   Quando a diciotto anni assume il potere, Cristina è un prodigio di acume politico e di cultura, parla sette lingue, conversa in latino e corrisponde con studiosi di tutta Europa, tra i quali Cartesio. Nel 1654 vive una profonda crisi religiosa che la porta a convertirsi al cattolicesimo, sollevando grande scandalo. Rinuncia alla corona, ma non a essere regina in altro modo: si stabilisce a Roma, accolta con onori e festeggiamenti, diventa amica di Bernini e fa della propria residenza, Palazzo Corsini, un riferimento per l’arte.
Chiamata “la regina di Roma”, riuscì a suscitare ammirazione, curiosità, scandalo per tutta la vita, divenendo la donna più ammirata e criticata dell’Europa del tempo.

pp.390

Nata a Teheran il 21 marzo 1982, primo giorno di primavera, Nasim è cresciuta sotto l’oppressione del governo iraniano nello stesso modo in cui un fiore sboccia nel deserto. D’altra parte il suo nome significa «brezza», e della brezza lei condivide lo spirito indomito e libero. Ero roccia, ora sono montagna è il racconto della sua vita, da bambina ribelle con la passione per le arti marziali e il desiderio di diventare un ragazzo, a giovane donna innamorata della natura e alla costante ricerca della propria identità. Nasim ricorda gli anni dell’infanzia, le prime arrampicate, i divieti e le ritorsioni subite da parte della polizia morale, ma soprattutto ripercorre le molte nuove vie che ha aperto sulle montagne di Iran, Armenia, Georgia, India ed Europa. Dopo le rivolte del 2022 e la stretta del regime, ha deciso di esporsi in prima persona dando voce, attraverso i suoi social network, a tutte le donne vittime di soprusi. Per farlo ha dovuto sacrificare tutto ciò che aveva costruito nella sua terra, ma la forza di credere in sé stessa e nelle proprie possibilità non l’ha mai abbandonata: denunciando gli orrori e le violenze della repubblica islamica, Nasim ha fatto della propria storia un modello di libertà in Iran e nel mondo.

pp.176

Guilty. Drunk in Love

Magazzini Salani, 2024

Dopo il grande successo di The Truth Untold (oltre 145.000 copie vendute), un romantasy su un amore maledetto sospeso tra due mondi.

Arthur è un principe disposto a tutto pur di salvare il suo regno in pericolo, tranne che rinunciare a Lavinia, la donna che ama.

Lavinia vive da sola in una casa in rovina, e ormai giunta allo stremo delle forze, un giorno decide di farla finita lanciandosi da un ponte. A salvarla è Arthur, un giovane dai riccoli d’oro che sembra non avere un’identità né una famiglia. Così Lavinia decide di accoglierlo in casa propria. Il ragazzo in realtà è il principe di un regno in un universo parallelo. La convivenza fa nascere l’amore, ma sulla loro storia incombe una maledizione. Per Arthur è arrivato il tempo di tornare a casa e reclamare il trono che gli spetta, e non lo farà senza portare Lavinia con sé.

pp.558

Breve storia del K-pop

Adriano Salani Editore, 2024

pp.undefined

Domani, domani

Casa Editrice Nord, 2024

Dopo l’enorme successo di La portalettere, il romanzo più venduto nel 2023, Francesca Giannone torna in Salento con un romanzo storico, delicato e drammatico, di affetti e contrasti familiari.

Lorenzo e Agnese, un fratello e una sorella uniti dalla passione per la saponeria di famiglia, divisi dal destino e da una scelta che finirà per separarli e segnare per sempre il loro domani e tutta la loro vita.

Salento, fine anni ’50. Lorenzo e Agnese hanno perso tutto. Il padre ha venduto il saponificio di famiglia, un’eredità che se lui ha vissuto come una condanna, per i due fratelli ha rappresentato una ragione di vita. Ed ora, rimanere lì, come semplici operai e sotto un nuovo e arrogante padrone, è una prospettiva devastante. Lorenzo impulsivamente decide di andare via con l’obiettivo di trovare i soldi per riprendersi quello che è suo. Agnese invece decide di rimanere, non volendo abbandonare la sua casa di talco e sapone.
Tra i due fratelli si apre una crepa profonda e apparentemente insanabile che li porterà su strade opposte e imprevedibili.

pp.384

Afrodite viaggia leggera

Ponte alle Grazie, 2024

pp.undefined

La morte dipinta

Tre60, 2024

Un killer efferato si ispira per i suoi delitti ai grandi capolavori dei maestri dell’Arte, da Botticelli a Caravaggio. Un’esperta d’arte, che si chiama Artemisia Gentileschi proprio come la famosa pittrice del Seicento, è costretta ad indagare.

Milano, oggi. A distanza di quattro secoli dalla sua antenata pittrice, Artemisia Gentileschi ha trentadue anni e da qualche anno dirige uno dei più apprezzati musei milanesi, il Poldi Pezzoli.  Single, indipendente e con una carriera avviata che le consente di coltivare la propria passione per l’arte, Artemisia ha una vita tranquilla, almeno sino a quando riceve alcune lettere anonime accompagnate da foto agghiaccianti. Qualcuno ha ucciso due persone e le ha utilizzate come macabri burattini per rappresentare un quadro di Botticelli, La Calunnia. E purtroppo questo è solo il primo di una serie di omicidi ispirati a opere di pittori famosi. Facendo sfoggio della propria efferatezza ma anche della propria conoscenza dell’arte, il killer ingaggia Artemisia in una macabra caccia al tesoro. E chi meglio di un’esperta d’arte può capire quale sarà la prossima mossa dell’assassino?

pp.352

After Midnight

Magazzini Salani, 2024

Un college romance con hockey, slow burn, forced proximity e hate to love.

Niente di buono accade dopo la mezzanotte: lo sa bene la squadra di hockey Black Bears che viene buttata fuori dal campionato dopo una festa troppo vivace, terminata alla stazione di polizia.

La responsabile della loro espulsione è Jordan Alexander, giornalista inflessibile che ha denunciato l’accaduto, ma che si ritrova a convivere proprio con i Black Bears: dovrà quindi scendere a compromessi con l’amore e decidere tra due giocatori, Nate e Chase.

Jordan Alexander è una ragazza determinata e senza mezze misure. I suoi articoli per il giornale della Maine University non fanno sconti a nessuno e lo sanno bene i Black Bears: una serata di baldoria della squadra si conclude alla centrale di polizia ed è proprio lei, pubblicando la notizia, a mettere la firma sulla loro esclusione dalla finale del campionato di hockey.
Ma quando a causa della sua penna tagliente si ritrova senza un tetto sopra la testa, l’unico che sembra poterla ospitare è proprio uno dei giocatori, Nathan St. James.
Eppure, non appena Jordan mette piede in casa di Nate, si rende conto che l’ostilità dell’attaccante non è niente in confronto al risentimento del suo coinquilino e compagno di squadra. Chase Williams, il difensore scontroso e intransigente, la detesta per aver mandato a monte anni di sacrifici sportivi e non manca di ricordarglielo.
La convivenza prende però presto una piega inaspettata. Se Nathan, il golden boy che tutte desiderano, Jordan compresa, è disposto a deporre le armi, Chase non ha nessuna intenzione di perdonarla. E allora perché non riesce a togliersela dalla testa?

pp.528

Il carico da undici

Adriano Salani Editore, 2024

Agli albori dell’edonismo anni Ottanta, la vita tranquilla di Imola viene sconvolta dall’omicidio di una giovane ragazza e il maresciallo Ponti dovrà affrontare la nuova moda della trasgressione e una pletora di personaggi eccentrici per scoprire la verità.

Imola 1979. Quando il cadavere di Moira Ravaglia, figlia ribelle di un proprietario di lussuosi autosaloni, viene scoperto in una cava appena fuori città, il rapimento finito male sembra l’ipotesi più semplice per risolvere il caso, anche per le pressioni dei superiori del maresciallo Ponti, incaricato dell’indagine. Imola deve rimanere un posto tranquillo dove si mangia, si beve e si va in moto. Ma in una città così piccola tutti si conoscono. Si scopre così che Moira odiava il padre, teneva la contabilità dell’azienda, soprattutto per rubare soldi, investendoli in un giro locale di cocaina e finanziare il suo sogno di diventare stilista. Per un po’ le cose sono andate bene, fino a una partita di droga fasulla quando era entrato nel giro Verdura, l’ambulante di ortaggi, esperto non solo di vegetali ma anche di psicologia spicciola. Ponti alla fine scoprirà che il giorno del delitto Verdura aveva incontrato Moira appena scappata dal tentato rapimento a opera di Nanni, piccolo delinquente locale che si atteggia a gangster e Lenin, frustrato aspirante attore, bello come Paul Newman. La ragazza, traumatizzata e fuori di sé, invece di ringraziarlo aveva aggredito Verdura. Le urla avevano rievocato il fantasma della moglie dell’uomo, amante del padre di Moira e morta suicida.  Il rancore mai sopito ha portato Verdura a colpire Moira e al tragico epilogo.

 

“Ad animare le pagine del romanzo, una gamma varia e pittoresca di personaggi. Un giallo arricchito dalla storia, dal costume della società dell’epoca, in cui bisogna dubitare di tutti.”Giulia Zamponi, Il Corriere della Sera

pp.352

La paura di vincere

Ponte alle Grazie, 2024

La vittoria è in cima ai pensieri di tutti, o quasi tutti. Vincere, essere superiori in una competizione, avere successo, primeggiare – che si tratti di agone sportivo, giudiziario, lavorativo, elettorale, scolastico, persino sentimentale – è una condizione che ci pare sempre desiderabile e che sicuramente potrebbe cambiare le nostre vite in meglio. Ma negli anfratti oscuri e spesso dimenticati della nostra interiorità si può annidare la paura di vincere. Sono numerosi i casi di atleti, performer, musicisti, cantanti, manager e persone comuni che, a pochi passi dal traguardo, incespicano, cadono, si bloccano, all’improvviso intrappolati in una resistenza paradossale verso la realizzazione del proprio successo. A volte non si sentono all’altezza, a volte non vogliono affrontare le responsabilità alle quali una posizione di primo piano o una vittoria li esporrebbe. Si tratta allora di utilizzare stratagemmi terapeutici che facciano cambiare la percezione delle cose e che conducano a sperimentare nuovi punti di vista e nuove reazioni, che siano vere e proprie scoperte, che aprano nuovi scenari e così sblocchino la situazione invalidante. Per riprendere la gara e vincerla, o abbandonarla, con serenità.

pp.112

Daylight

Magazzini Salani, 2024

Un romance delicato sulla malattia e l’elaborazione del lutto.

Tra le strade di Londra, due anime legate dal destino si incontrano. Ma il vero amore tra Alison e Nate può sopravvivere anche alla perdita?

Alison è appena arrivata a Londra in cerca di un nuovo inizio, dopo la perdita dell’amatissima madre, per rincorrere il suo sogno di diventare una scrittrice. La sua vita sembra non avere più spazio per l’amore, che troppe volte l’ha ferita, come confida alle lettere che lascia affisse su un muro di Cornelia Street. Tutto cambia quando, fra gli scaffali della libreria in cui ha trovato lavoro, incontra Nate. Sulla carta è il ragazzo perfetto, dolce e romantico, capace di farle vibrare il cuore. Il sentimento che li lega è così perfetto, scritto nelle stelle. Eppure, lo stesso destino che li ha uniti ha in serbo uno scherzo crudele…

pp.320

Wrong. Red Oak Manor V

Magazzini Salani, 2024

Quinto capitolo standalone della saga romance ambientata nell’orfanatrofio Red Oak Manor.

Tyler è il quarterback dei Lions, la squadra di football del liceo, innamorato dello sport e di Luna Blake, la figlia biologica dei suoi genitori adottivi.

Desiderarsi, per loro, è fuori discussione. Ma se il loro amore è sbagliato, perché sembra così giusto?

#sportromance, #highschoolromance #forbiddenlove

Tyler Blake, quarterback dei Lions e re del suo liceo, ha sempre desiderato avere una famiglia. È stato adottato dall’orfanotrofio di Red Oak quando aveva dieci anni e se i signori Blake gli hanno donato una casa e l’amore che non ha mai avuto, Luna, la loro figlia biologica, gli ha dato tutto il resto. Lei è la sua migliore amica, la sua forza, la sua àncora. E, soprattutto, è il suo segreto più grande.

Luna Blake farebbe di tutto per Tyler, eppure lui non è più il bambino che ha conosciuto e stargli vicino ormai la confonde, non capisce perché sia diventato un concentrato di rabbia e incoscienza. Un motivo che Tyler conosce bene: è irrimediabilmente attratto da lei. Starle accanto è un’agonia, desiderarla senza poterla avere è la sua tortura. Sapranno resistere alla tentazione, se quella tentazione è a portata di bacio?

pp.544

Malammore

Garzanti, 2024

Da molti anni Antonio Capasso è Brunella, una creatura della notte il cui fascino è incontrastato nel mondo delle drag queen. Quando il suo corpo viene trovato senza vita nel suo appartamento del Rione Sanità, appare subito chiaro che non si tratta di morte naturale. Una ferita profonda alla base del cranio mostra il segno del colpo inferto alla vittima. Ancora una volta padre Raffaele, ritornato dopo quarant’anni nel quartiere, si troverà coinvolto in un’indagine complicata che lo porterà a nuovi scontri con il fratello Peppino, il boss della Sanità, e a nuovi incontri con un’umanità piena di miserie che dietro la facciata di una vita borghese nasconde vizi e ossessioni inconfessabili. Dai vicoli della Sanità alle strade del centro e ai locali notturni, il prete percorrerà la città in lungo e in largo alla ricerca della verità nascosta nel passato recente e lontano di Brunella e tra le violente passioni che riusciva a scatenare. Così, ancora una volta, grazie al suo intuito e all’aiuto prezioso della sua perpetua, scoprirà chi si è arrogato il diritto di spegnere la vita di una chimera.
Una storia che avvince e affascina il lettore, tenendolo inchiodato alla pagina, non solo per l’intreccio ricco di colpi di scena ma anche per la potenza del personaggio di Brunella, che anche dopo la morte continua a emanare la sua malia dalle pagine di questo romanzo.

pp.288

La storia di una donna e della sua voglia di riscatto sullo sfondo della fervente attività scientifica dei famosi ragazzi di via Panisperna.

Anni Trenta. Ida sa bene che la Royal Physics Institute a Roma è un luogo speciale. Da quando lavora lì la sua vita è cambiata. Tra quelle aule, ha incontrato i Via Panisperna boys, un gruppo di giovani scienziati italiani che con i loro studi diedero avvio alla realizzazione della bomba atomica, e Alberto, l’amore della sua vita. Ma all’improvviso tutto cambia. Il padre ha scelto per lei un marito e a lei non resta che piegarsi al suo volere.

Nel frattempo, il gruppo di giovani fisici si divide, fino alla misteriosa scomparsa di uno di loro, Ettore Majorana. È la fine di un’era.

Italia, 1954. Ida decide di andare via di casa dopo che il marito le confessa che aspetta un figlio da un’altra donna. È determinata a ritrovare Alberto, e per farlo dovrà trovare l’amico Ettore Majorana, con la speranza che non sia morto ma che abbia solo deciso di cambiare vita, forse perché le sue ricerche scientifiche stavano diventando pericolose.

pp.250

Dopo la scomparsa della madre, Eirene torna a vivere nella casa di vecchi amici di famiglia, determinata a riconquistare l’amore della sua vita, il suo amico d’infanzia Alan.

Una protagonista che fa della sua fragilità la sua forza, una storia d’amore tormentata, tra gelosie, rancori, odio e amore che tocca i temi dell’abbandono, della perdita, dell’insicurezza, dell’amore e dell’amicizia.

Sua madre ha scelto per lei il nome di una rosa bianca, Eirene, in omaggio a una delle sue fiabe preferite: la leggenda del principe Inverno, il cui cuore, ricoperto di brina, comincia a sciogliersi solo quando incontra Primavera. Ora che sua madre non c’è più, Eirene torna a vivere presso la famiglia Castrovecchio, vecchi amici della madre. È lì che l’aspetta il suo migliore amico d’infanzia: Alan. Alan però la accoglie con freddezza, non l’ha perdonata per esser andata via. Ma Eirene non si arrende. Farà di tutto per riprendersi uno spazio nella vita di Alan. Anche se nella sua vita c’è un’altra. Anche se ora lui non perde occasione per ferirla. Perché Eirene non ha paura di pungersi il cuore.

pp.450

Il canto del Principe

Ponte alle Grazie, 2024

La storia vera, esemplare, romantica ed ecologista di un simbolo della grandezza della Natura: l’Avez del Prinzep, il Principe degli alberi, caduto in seguito a una tempesta ma che torna a vivere grazie alla musica di un quartetto d’archi creato dal suo legno.

L’Avez del Prinzep, l’albero più alto d’Europa, si elevava da 250 anni sui boschi degli altipiani cimbri (Trentino meridionale). Meta di pellegrinaggi da parte di studiosi e appassionati, narrato anche da Mario Rigoni Stern, è schiantato nel 2017 sotto i colpi di una tempesta. Nonostante fosse un abete bianco (e dunque non un peccio di risonanza) si è deciso di utilizzare il suo legno per realizzare un quartetto d’archi, che girerà per le sale da concerto di tutto il mondo, ridando al Principe una nuova voce.

pp.120

Imparare a dormire

Ponte alle Grazie, 2024

pp.undefined

Diventare cieco è un’esperienza drammatica. Significa il consumarsi dei rapporti con il mondo, con le sue misure e i suoi colori, con le sue promesse e le sue sorprese. E significa l’affaticarsi delle relazioni con gli altri e con le cose: le carezze che non giungono a segno e i bicchieri che cadono, l’impossibilità di scrivere una dedica o quella di decifrare un volto. Nel corso di oltre quindici anni, Luigi Manconi – sociologo e militante politico – è passato da una forte miopia all’ipovisione, alla cecità parziale e infine a quella totale. La sua è dunque la storia di una perdita e di una lenta discesa in un buio che non è tuttavia «un calamaio di compatta cupezza», perché «la cecità non è nera. È lattiginosa, a tratti caliginosa. E, talvolta, rivela sprazzi perfino luminescenti». Questo libro è la testimonianza di un percorso di coscienza e conoscenza e il racconto di un mondo nuovo pieno di echi: i suoni di una partita di basket, le note di una canzone, la voce che detta un testo o che dà un comando a un’assistente vocale o quella dell’attore che legge un audiolibro. E le sensazioni tattili: il calore del sole sulla pelle, mani che sfiorano i muri per orientarsi, prese incerte sugli oggetti, tibie che urtano contro gli spigoli. E soprattutto i ricordi, perché alla perdita della vista si accompagnano le peripezie della memoria: le premonizioni dell’adolescenza e i volti che rimangono uguali a com’erano trent’anni fa. E ancora: cosa vede chi non vede? Nella narrazione di Manconi c’è sia la lusinga della disperazione («il problema di buttarmi o no dalla finestra») sia una costante vena di umorismo, ironia e autoironia. C’è l’accettazione dei limiti imposti dal destino e un elogio della lotta: l’antidoto alla cecità, «che è innanzitutto immobilità», è proprio la lotta, «il movimento che raccoglie e mobilita energie, che produce conoscenza, che persegue mete, che esercita intelligenza».

pp.208

Ogni cosa è per Giulia

Ponte alle Grazie, 2024

Un ritratto inedito e vivo di Giulia Schucht, il grande amore di Antonio Gramsci.

La riscoperta di una donna misteriosa e selvatica tra le pieghe del Novecento in un romanzo che parla di lotta politica, di antifascismo e prigionia.

Giulia Schucht affronta le trappole del Novecento vestita di bianco, circondata da uno spensierato disordine. Musicista di talento, cittadina di una terra, l’Unione Sovietica, governata da un uomo-acciaio, è una splendida lupa che vive sull’orlo di un baratro. Figlia di Apollon, un rivoluzionario aristocratico devoto a Rousseau, ha tante sorelle, tante speranze, tanti cammini possibili. Ma quando incontra Antonio Gramsci e gli si consegna perdutamente, incappa nel punto cieco dell’amore. Intorno a questo legame appassionato, fatto di assenze e di profonde felicità, fioriscono passeggiate notturne e panchine solitarie, lunghi viaggi in treno e spoglie camere d’albergo, funzionari di partito e lettere dal carcere. E due bambini, spettinati e scalzi, cotti dal sole. Da San Pietroburgo a Roma, da Cagliari a Vienna, da Mosca all’Alto Adige, Lucia Tancredi tesse magistralmente la sua rete dando vita a un personaggio tanto letterario quanto tragicamente reale. In queste pagine, Giulia intreccia il suo destino, vissuto o più spesso solo immaginato, a quello di un uomo che non può essere suo perché appartiene alla Storia, sperimentando sulla sua pelle il vento dell’utopia e i disastri dei totalitarismi, le sorprese di una relazione mai veramente vissuta, il desiderio impossibile di essere normale. E nella sua struggente freschezza, lascia affiorare una voce unica, sospesa e dimenticata come quella del suo violino.

pp.304

Una casa di ferro e di vento

Casa Editrice Nord, 2024

A Lecco, sulle sponde del lago, mentre i Badoni forgiano il loro impero di metallo, un filo sottile ma indistruttibile come il ferro tiene unita una famiglia tra gioie e dolori, incomprensioni e amore.

La saga intima di una famiglia straordinaria, raccontata dalle donne di casa Badoni

Della grande fabbrica non resta più niente, e Villa Badoni è ormai irriconoscibile. Eppure per Marta, ultima discendente della famiglia, quella grande casa è ancora un luogo dell’anima, il palcoscenico su cui, per decenni, si sono dipanate le esistenze delle sorelle Badoni. Come Laura, la primogenita ribelle e amante della libertà, che dopo essere scappata in America per amore di un intellettuale antifascista torna a casa col cuore spezzato ma lo spirito indomito. Come Sofia, alla quale uno sfortunato incidente sottrae troppo presto l’uomo della vita. Come Piera, anima fragile e solitaria, che riesce a esprimersi davvero solo grazie alla poesia. E come Adriana, che dedica la giovinezza all’impresa di famiglia, per poi compiere una scelta apparentemente sconvolgente…
Al centro di questo microcosmo tutto al femminile si staglia lui, il patriarca, Giuseppe Riccardo Badoni: l’imprenditore visionario dall’ambizione sfrenata, che grazie al ferro prodotto dai suoi stabilimenti di Lecco diventa protagonista dell’industrializzazione del Paese e della ricostruzione del secondo dopoguerra; il padre amorevole di undici figlie, che però non riuscirà mai ad accettare la tragica morte dell’unico erede maschio, designato alla guida dell’azienda; l’uomo che non si è mai concesso un momento di debolezza e che tuttavia ha affidato i suoi segreti più intimi alle pagine di un diario, lo stesso diario che adesso è tra le mani di Marta.
Così, attraverso le voci delle donne di casa Badoni, prende vita la storia intima di una famiglia straordinaria che ha attraversato il Novecento italiano.

pp.336

Come sono nati e si sono evoluti i numeri, e il sapere matematico, attraverso i secoli in un saggio erudito e divertente.

Thot la divinità egizia della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria. È rappresentato sotto forma di ibis sacro, uccello che volava sulle rive del Nilo, o di babbuino.

Lo scriba Thot è ritenuto l’inventore della scrittura, del numero e di tutto quello che comporta il conteggio e il calcolo aritmetico. Thot ha inventato ciò che serve a misurare lo spazio e il tempo, anche attraverso il gioco, e a comunicarlo per iscritto. A seguire le innumerevoli strade aperte dalle invenzioni e dagli insegnamenti di Thot si sono posti tutti i più grandi studiosi della Storia, senza mai riuscire a raggiungerlo. E in effetti non è possibile raggiungere il sapere e la potenza di un dio così grande: ma grazie a questo saggio è possibile conoscerlo meglio.

pp.256

Per la prima volta parla Ilario Martella, il giudice che per primo indagò sul Caso Orlandi: una ricostruzione obiettiva, un libro pieno di sconvolgenti rivelazioni e documenti inediti.

Servizi segreti bulgari, stasi, depistaggi, Banda della Magliana e il ruolo del Vaticano: la pista internazionale dietro ai casi Orlandi/Gregori raccontata da un protagonista diretto.

Ilario Martella affronta con il piglio dello storico i documenti del processo e arriva alla conclusione che il rapimento Orlandi/Gregori sia stata un’operazione di distrazione di massa per allontanare l’attenzione sul coinvolgimento dei servizi segreti bulgari – e quindi del blocco sovietico – nell’attentato a Papa Giovanni Paolo II, evidenziando l’alto grado di organizzazione e i punti di connessione tra le due vicende. Dedicando la giusta attenzione alle piste attualmente più accreditate – quelle del coinvolgimento di membri della banda della Magliana e della responsabilità di alti papaveri del Vaticano – Martella offre un corredo di prove, la documentazione proveniente dalla Stasi, e ricostruisce le diramazioni ancora oscure di un’attività spionistica di altissimo livello organizzativo.

Ilario Martella, ex giudice istruttore della seconda inchiesta sull’attentato a Giovanni Paolo II, lavorò per primo alla cosiddetta pista turco/bulgara. Nel 1984, gli viene assegnata l’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

pp.192

La Biblioteca dei Morti

Casa Editrice Nord

Questo romanzo è cominciato e forse tutti noi ci siamo dentro, anche se non lo sappiamo.
Perché non esiste nulla di casuale.
Perché la nostra strada è segnata.
Perché il destino è scritto.
Nella Biblioteca dei Morti.

Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai monaci per pietà, prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante.
Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Una decisione atroce ma necessaria.
Questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se divulgato, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo.
Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altre cinque persone. Un destino crudele e imprevedibile.

«Appare sempre più evidente che il nuovo millennio ha un cuore macabro. Glenn Cooper lo ha intuito prima e meglio di tutti. E sa raccontarcelo.»
Antonio D’Orrico, La LetturaCorriere della Sera

«Uno degli scrittori più amati dai lettori italiani.»
la Repubblica

«Cooper non permette al lettore di distrarsi. E anche quando arriva alla parola fine, non fa nulla per sciogliere il dubbio che le sue profezie possano avere un solido e iettatorio fondamento.»
Ranieri Polese, Corriere della Sera

pp.450

Risplendo non brucio

Casa Editrice Longanesi&C., 2024

Ilaria Tuti unisce le sue due anime, il romanzo storico si intreccia con il thriller. Un padre e una figlia lontani, in lotta contro il destino che li ha divisi e contro una guerra che sembra aver spazzato via ogni luce e speranza, tra i verdi boschi della Germania e le vie di una Trieste ferita e oltraggiata.

La neve è macchiata di sangue, attorno alla torre del castello di Kransberg. A pochi metri di distanza, il Führer è asserragliato in un bunker, preda di deliri e paure dopo l’attentato del luglio 1944. Ma Johann Maria Adami non ha tempo di pensare al poco spazio che lo separa dal dittatore, ultimo responsabile del suo internamento a Dachau. Il professor Adami ha un incarico: scoprire la verità che si cela dietro la morte sospetta di un soldato nazista. Suicidio? O un complotto alle spalle di Hitler? Veil Seidel, l’ufficiale delle SS che lo ha prelevato d’imperio dal campo di concentramento, è un suo ex allievo e costringe Johann a una sfida contro il tempo: deve ricorrere a tutto il suo acume per sciogliere l’enigma, non solo nella speranza di salvare se stesso, ma per tenere al sicuro chi più ama.
La neve è macchiata di sangue, attorno alle mura della Risiera di Trieste. Non è la prima volta che succede, e Ada teme, anzi, sa che non sarà l’ultima. Ma individuare l’assassino è un’impresa impossibile quando la città stessa è invasa di assassini, che hanno riempito l’aria di cenere e di terrore. Nel seguire le tracce del colpevole, Ada è più che mai sola: non ha più suo padre, catturato dai nazisti perché dissidente e portato chissà dove. Non ha più un compagno, scomparso insieme ai partigiani in fuga. Ha soltanto se stessa, il suo cuore, le sue capacità mediche… e un segreto. Da proteggere a tutti i costi.
Questa è una storia di resistenza e coraggio, di orrore e saggezza, di fragilità ed eternità. Questa è la storia di un padre e una figlia, divisi dalla Storia e costretti a lottare con tutta l’anima perché la luce possa tornare a splendere…

pp.320

Arcadia. Stigma 2

Magazzini Salani, 2024

Il volume finale di Stigma: Mireya e Andras, segnati da traumi e ferite, lottano contro il destino: lui è tormentato da un passato oscuro e dal padre crudele, mentre Mireya combatte per salvare la madre dalla dipendenza.

Il loro legame sarà messo definitivamente alla prova.

Mireya e Andras sono ben lontani dall’essere i personaggi di un sogno perfetto. La vita li ha feriti e segnati, e li ha convinti che nessun lieto fine li attende. Andras sa di essere un’anima dannata, un angelo caduto come quello di cui porta il nome, tormentato da un trauma doloroso, capace di fare solo del male alle persone a cui tiene. Il padre crudele torna prepotentemente nella sua vita, deciso a rovinargliela una volta per tutte. Mireya invece lotta per se stessa con le unghie e con i denti, con la speranza di riuscire a salvare la madre in bilico tra la guarigione e una ricaduta nella dipendenza da cui non potrà più tornare indietro. L’ombra di Coraline, la sorellastra di Andras, incombe su di loro: che fine ha fatto la ragazza?

Eppure, nonostante il destino sembri remare contro, il sentimento tra i due resiste e cresce e il loro amore sarà messo alla prova: potrà guarire le cicatrici o questa è un’altra storia?

 

«Un nom de plume che per molti ragazzi significa letteratura, sogno ed emozioni».

RAI 3

 

«Il ‘caso Erin Doom’, nato su Wattpad, è un successo internazionale.».

Radio Deejay

 

«Erin Doom, la più importante, giovane scrittrice italiana, la maggior esponente del fenomeno romance».

Annalena Benini, Direttrice del Salone del Libro di Torino

 

«La nuova regina italiana dello YA, Erin Doom».

Claudia Morgoglione, Robinson La Repubblica

pp.528

La prima regina

Casa Editrice Nord, 2025

Corte dei Savoia: Nina e Margherita, due donne agli estremi della scala sociale, una serva, l’altra regina, unite dalla stessa determinazione a non farsi ingabbiare e battersi per il proprio destino.

 

 1868, NINA è una semplice sguattera a servizio nella camera della principessa Margherita, da pochi mesi moglie dell’erede al trono d’Italia. Per Nina è un incubo, perché si rende conto di essere una pedina in un labirinto d’intrighi. L’incontro con un anziano maggiordomo di Casa Savoia, però, le cambia la vita. Nina imparerà a leggere e a scrivere, studierà, incontrerà l’amore e, nel corso degli anni, la sua strada incrocerà più volte quella della ormai regina Margherita. Fino al giorno in cui dovrà fare una scelta difficilissima…

 

1868, MARGHERITA è pronta a essere la degna e impeccabile consorte del principe di Savoia. Ma per suo marito Umberto, lei è come se non esistesse. Ben presto scopre che il matrimonio è una finzione e il suo unico compito è procreare un erede maschio. Eppure, Margherita non ha intenzione di sacrificarsi in nome della corona. E così sarà lei a conquistarsi l’amore del popolo, diventando un’icona del suo tempo: la prima regina d’Italia. Fino a quel fatidico giorno del luglio 1900, quando tutto il suo mondo sarà stravolto in un solo attimo…

pp.384

La capsula del tempo

Magazzini Salani, 2024

Dieci anni dopo una promessa fatta nella spensieratezza della giovinezza, nove amici si ritrovano davanti a una capsula del tempo e a segreti che dovrebbero rimanere sepolti.

Un romanzo multi POV e stand-alone con friends to lovers, enemies to lovers, sport romance, male to male, second chance, small town, secret and lies.

2014. Nove amici, quattro coppie, stanno festeggiando la Vigilia di Natale in una baita di montagna. A metà della serata, tra un brindisi e un altro, come testimonianza del loro legame, decidono di seppellire una capsula del tempo con all’interno un segreto di ognuno di loro, con la promessa di ritrovarsi in futuro per condividere ognuna di quelle confessioni.

Dieci anni dopo, tutti gli amici presenti a quella cena ricevono una lettera: è arrivato il momento di tornare alla baita, aprire la capsula, rivelare i propri segreti e trovare un modo per affrontare la verità.

 

Elysian è lo pseudonimo di otto autrici amatissime nel mondo del romance italiano: Marilena Barbagallo, Robin C., Valentina C. Brin, Debora C. Tepes, Silvia Carbone, Bianca Ferrari, Valentina Ferraro, Mary Lin. La capsula del tempo è il loro primo romanzo collettivo per Magazzini Salani.

pp.368

La storia di un’incredibile congiura nel racconto della giornalista che ha pubblicato i principali scoop dai documenti segreti di WikiLeaks e con le sue inchieste sul caso sta contribuendo in maniera decisiva alla battaglia per salvare Julian Assange e i suoi giornalisti.

“Questo è un libro che dovrebbe farvi arrabbiare moltissimo.
Se crediamo di vivere in una democrazia,
dovremmo leggere questo libro.
Se ci sta a cuore la verità e una politica onesta,
dovremmo leggere questo libro.”
Dalla prefazione di Ken Loach

Il potere segreto è veramente un libro straordinario,
risultato di anni di lavoro su una vicenda che tutti
hanno abbandonato ma che invece
ha molto da raccontarci: il caso Julian Assange.”
Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di Presadiretta

Nella cella di una delle più famigerate prigio­ni di massima sicurezza del Regno Unito, un uomo lotta contro alcune delle più potenti istituzioni della Terra che da oltre un decen­nio lo vogliono distruggere. Non è un crimi­nale, è un giornalista. Si chiama Julian Assange e ha fondato WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttan­do le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando questo viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini ma per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti. Non poteva farla franca, doveva essere punito e so­prattutto andava fermato. Infatti da oltre dieci anni vive prigioniero, prima ai domiciliari, poi nella stanza di un’ambasciata, infine in galera. È possibile che a un certo punto venga libera­to, oppure rimarrà in prigione in attesa di una sentenza di estradizione negli Stati Uniti e poi finirà sepolto per sempre in un carcere ameri­cano. Con lui rischiano tutti i giornalisti della sua organizzazione. L’obiettivo è distruggerli e farlo in modo plateale.
Stefania Maurizi è l’unica giornalista che ha lavorato fin dall’inizio, per il suo giornale, su tutti i documenti segreti di WikiLeaks, a stret­to contatto con Julian Assange, incontrandolo molte volte. Ha contribuito in maniera deci­siva alla ricerca della verità, citando in giudi­zio quattro governi – gli Stati Uniti, l’Inghil­terra, la Svezia e l’Australia – per accedere ai documenti del caso. Gli abusi e le irregolarità emersi da questo lavoro d’inchiesta sono en­trati nella battaglia legale tuttora in corso per la liberazione del fondatore di WikiLeaks.
In queste pagine ripercorre tutta la vicenda, con documenti inediti, una narrazione incal­zante e sempre puntuale. La storia di una ven­detta silenziosa ma feroce. Un libro cruciale su un caso decisivo del nostro tempo.

pp.448

È notte sul confine

Ugo Guanda Editore, 2025

Trieste, primi anni Settanta. Prima indagine di Ettore Salassi, giornalista e agente dei servizi segreti italiani, inquieto e disilluso che, fra terrorismo e tentati colpi di Stato, si addentra nei pericolosi meandri dello spionaggio.

Nella Trieste della guerra fredda, una terra di confine ancora segnata dalle cicatrici del secondo conflitto mondiale, il giornalista Et­tore Salassi, svagato e disordinato ma dotato di un istinto formidabile per le storie, accetta di lavorare per i servizi segreti. Mentre svolge il suo lavoro ufficiale di cronista, Salassi si occu­pa di raccogliere informazioni segrete su gruppi e persone vicini all’estremi­smo sia di destra che di sinistra. Ma anche Ettore ha qualcosa da nascondere: un passa­to oscuro nella Decima Mas (una milizia privata che dopo l’armistizio del 1943 si schierò al fianco delle truppe naziste e fu responsabile di crimini di guerra), un certo vizietto di ruba­re in libreria e un de­bole per le donne che gli complicano la vita. Ettore si trova coinvolto in un caso che avrebbe voluto evitare: alla vi­gilia del failed Italian coup d’état, un giovane militare di leva in una ca­serma sul Carso viene trovato morto. Fantasmi del passato e del pre­sente si mescolano e l’amo­re per una bella slove­na dalla vita misteriosa lo porterà in un peri­coloso labirinto dove sarà costretto prima di tutto a fare i conti con sé stesso.

pp.256

Se mi guardo da dentro

Adriano Salani Editore, 2024

Dopo un incidente con la bicicletta, la percezione del mondo di Nina non è più la stessa. Tutto, anche i sentimenti, possono avere una spiegazione razionale e biologica. Finché Nina non conosce un giornalista, Marte, che come il suo nome sembra proprio venuto da un altro pianete per salvarla.

Un romanzo profondo e delicato che esplora non solo l’amore, ma anche la paura di abbandonarci alla vita e agli altri, offrendo uno sguardo memorabile sul corpo e sul mistero dell’esistenza.

Nina ha sedici anni quando cade in bicicletta. Non una caduta qualunque, il manubrio si è conficcato nella coscia, proprio nel punto in cui passa l’arteria femorale. È viva per miracolo, e per il resto della vita dovrà ascoltare il proprio corpo, prestando attenzione anche al più piccolo sintomo. Nina inizia così a osservare in modo diverso ogni emozione, ogni esperienza, persino l’amore, che può essere ridotto a una spiegazione razionale e biologica.

Vent’anni dopo, con un dottorato in Patologia Clinica, Nina è ormai convinta che persino la felicità possa essere spiegata in termini scientifici. Poi, un giorno, conosce un giornalista: si chiama Marte e proprio da un altro pianeta sembra venuto per far scoppiare la bolla in cui lei si è ostinatamente rifugiata.

«Una straordinaria abilità nel raccontare il coraggio di essere
se stessi».

DONNA MODERNA

Ilenia Zedda è nata in provincia di Sassari nel 1990 e lavora come copywriter. Ha frequentato la Scuola Holden. Vive tra Cagliari e Milano.

pp.176

A Roma non ci sono le montagne

Ponte alle Grazie, 2025

Roma, 1944. Nella città occupata dai nazifascisti, l’audacia e la storia di un gruppo di giovani partigiani che sceglie di vivere, amare e resistere per costruire la pace.

Un’educazione sentimentale alla lotta e alla ribellione, il racconto dell’attentato di Via Rasella, uno degli episodi più emblematici della Resistenza italiana.

Nella Roma occupata del 1944, un gruppo di giovani partigiani organizza un’azione audace che cambierà il corso della guerra nella capitale. Via Rasella, un’anonima strada del centro, diventa teatro di uno scontro feroce tra dittatura e resistenza.

Il piano è rischioso: colpire una colonna di soldati tedeschi, simbolo del potere nazista, e seminare il caos tra le forze occupanti. In quei pochi metri, in quei secondi che diventano minuti e poi ore di trepidazione e attesa, incertezza e pazienza, rigore e casualità, passa la Storia. E le storie dei ragazzi, per lo più borghesi, spesso universitari, che formano i Gruppi di azione patriottica, fondati qualche mese prima contro l’occupante tedesco.

In quel breve – e infinito – pomeriggio di primavera c’è chi si prepara e chi viene sorpreso, chi muore e chi sopravvive, chi scappa e chi ritorna. L’attentato, brillante nella sua esecuzione, scatena una vendetta impietosa che porterà a una rappresaglia di proporzioni devastanti: per ogni soldato tedesco ucciso, dieci italiani verranno assassinati alle Fosse Ardeatine.

 

 

“Il racconto avvincente e sincero della pagina più discussa e meno conosciuta della Resistenza.”

Massimo Gramellini

 

“Un libro da leggere in un fiato. Un romanzo in cui ogni dettaglio umano e di cronaca aiuta a risvegliare nella nostra memoria un momento cardine della Resistenza.”

Luciana Castellina

pp.226

Il ragazzo con la kefiah arancione

Ponte alle Grazie, 2025

Loai Herbawi, un ragazzo studioso e sensibile, figlio di un noto produttore di kefiah, è vittima di bullismo nella Al-Khalil (Hebron) degli anni ’60 a causa dei suoi capelli arancioni. Trova conforto e supporto nell’amicizia con Ahmad, un ragazzo di strada dal carattere provocatorio, che cerca di insegnargli a reagire ai bulli con più forza e coraggio. Tuttavia, questa amicizia si rivela controproducente e finisce per peggiorare la situazione: gli atti di bullismo si intensificano a tal punto che i genitori di Loai decidono di trasferirlo in una scuola a Nablus.

Anni dopo, nel giugno 1967, il destino li riunisce nel pieno della “guerra dei sei giorni”. L’amicizia ritrovata tra Loai e Ahmad si intreccia con i tragici eventi storici, portando alla luce temi universali come l’amicizia, la crescita personale e la resilienza, in un contesto complesso e drammaticamente affascinante.

Alae Al Said nasce a Roma nel 1991 da una famiglia di origini palestinesi. Cresce con l’amore per la sua terra d’origine e un forte senso di giustizia per la causa palestinese. Si laurea in Scienze internazionali all’Università degli Studi di Milano e, nel 2019, pubblica il suo primo romanzo. Attualmente sta proseguendo gli studi presso la facoltà di Relazioni internazionali.

pp.448

Lebab

Duomo Ediciones, 2024

pp.undefined

Dentro di me c’è un posto bellissimo

Antonio Vallardi Editore, 2024

Perché abbiamo paura di essere felici? Troppo spesso il presente ci sta stretto e aneliamo a modificarlo, ma ci sentiamo bloccati. Perché quello che diciamo di volere in realtà poi non lo facciamo? La verità è che il cambiamento spaventa perché ci mette di fronte alla paura di perdere qualcosa. E un paradosso: in superficie desideriamo la beatitudine, nel profondo qualcosa ci dice che è più «sicuro» restare un po’ infelici, moderati, dimessi. Eppure uscire dal loop è possibile.
In questo libro, Ameya Canovi ci accompagna a guardarci dentro con onestà, a vederci nudi e crudi, a sostare nello spazio scomodo delle nostre antiche ferite per accettarle. Perché è proprio da quest’accettazione che nascerà una forza nuova, la paura del giudizio degli altri lascerà spazio all’autenticità che solo chi può permettersi di essere se stesso fino in fondo conosce. Perché non c’è felicità se non impariamo la difficile arte di amarci. E non ci può essere amore se non iniziamo da noi, cambiando innanzitutto la nostra vita e scoprendo che dentro di noi c’è un posto sicuro e bellissimo. Troveremo la forza di intraprendere nuove avventure, sapremo essere sempre più spontanei e veri, prima con noi stessi e di conseguenza con gli altri.
Questo è un libro unico, un invito e un percorso per imparare a volerci bene, affinché l’amore accada.

pp.288

Cruel. Red Oak Manor VI

Magazzini Salani, 2024

Il sesto capitolo della saga romance ambientata nell’orfanotrofio di Red Oak Manor.

Caleb è un criminale crudele che non conosce l’amore. Violet invece conosce solo un tipo di amore: quello per Caleb.
Lui è il suo crudele riflesso, il buio che la nasconde dal suo passato tormentato e la protegge.
Lei è la sua più grande forza e debolezza che potrebbe salvarlo o distruggerlo per sempre.

#darkromance

La vita non è mai stata clemente con Caleb Klein.  Il dolore e l’abbandono l’hanno segnato sin da quando era bambino, e gli hanno insegnato a proteggere il cuore col filo spinato. Il passato l’ha reso determinato, a tratti cinico e spesso crudele. Ed è così che è riuscito a formare la sua banda di criminali, soli e disperati come lui, costretti a crescere tra le mura di Red Oak Manor. Insieme, sono invincibili. Colpo dopo colpo, costruiranno la loro fortuna e saranno finalmente liberi. Ma poi c’è lei, Violet Winters che sa leggere oltre i muri che Caleb ha eretto. Lei che si ostina a seguirlo nelle scelte più pericolose. Lei, il suo punto di forza, l’unica che potrebbe convincerlo a cambiare strada. Lei, la debolezza che potrebbe ridurlo in cenere.

pp.528

Asher, il più amato fra i fratelli Harrison, torna in una storia autoconclusiva, dove il legal thriller si intreccia allo spicy romance.

La guerra tra le famiglie Williams e Harrison non è ancora finita e il momento della giustizia si avvicina. Ma verità e cuore si scontrano: potrà esistere giustizia senza amore?

Per Angelica Dalmar, amica d’infanzia del clan Harrison, Asher è sempre stato solo il “piccolo” della famiglia. Ma quando, finiti gli studi di giurisprudenza, torna a Miami e lo rincontra, il bambino che ricordava è diventato un uomo estremamente intelligente e incredibilmente affascinante.
L’affetto che prova per lui si trasforma presto in un sentimento più profondo e maturo, ma un dubbio la tormenta: nel suo lavoro nel mondo dei tribunali, ha scoperto una pista che potrebbe riaprire il caso contro la famiglia Williams per l’omicidio della madre di Asher.
Deve coinvolgere Asher, costringendolo a rivivere il dolore della perdita della madre, o indagare da sola, rischiando di perdere la sua fiducia?
La guerra tra le due famiglie rivali non è ancora finita, ma il momento della giustizia si avvicina

pp.512

Le streghe non dormono

Casa Editrice Corbaccio, 2025

Un paese di Golena, quattro ragazzini annoiati, un tentato omicidio: fin dove si può spingere l’odio fra le famiglie di una stessa comunità?

La Golena, in Romagna, è una terra fertile tra il Po e l’argine, misteriosa e avvolta dalle nebbie invernali. Qui, in un fienile abbandonato, viene trovato Paolo, dodicenne, privo di sensi con una grave ferita alla testa. Il ragazzo era andato a giocare con gli amici sfidando i Morosini: Luigi, uomo violento e con un passato oscuro, ed Elvira, temuta come una strega, ma segretamente cercata per i suoi tarocchi. Gli altri ragazzi non sanno cosa sia accaduto, ma i sospetti cadono su Luigi. Si ipotizza che Paolo possa aver visto qualcosa di compromettente. Mentre la polizia indaga, il giovane cronista Pietro Incantevole scopre che nel paese di Fossanera ogni famiglia nasconde un segreto, e la verità è più fosca della nebbia stessa.

pp.272

Il sentiero tra le risaie

Casa Editrice Corbaccio, 2025

Chine nell’acqua delle risaie vercellesi, un gruppo di giovani mondine degli anni ’50 trasforma la fatica in libertà, trovando tra il fango e i canti la forza di sfidare il proprio destino.

L’arrivo della bellissima mondina Loredana Lunardon sconvolge gli equilibri e quando un ricco proprietario terriero scompare misteriosamente, la ricerca porterà a galla oscuri segreti, passioni proibite e verità inconfessabili, in un romanzo che dipinge con maestria l’Italia rurale del dopoguerra.

Piemonte, 1949. Rondò di Risera, un paesino immerso nelle risaie del vercellese, si anima ogni estate con l’arrivo delle mondine, come Loredana Lunardon, giovane e affascinante, che grazie al lavoro nei campi riesce a sfuggire alla miseria del Polesine. La sua bellezza non passa inosservata e attira l’attenzione degli uomini locali, tra cui il medico Massimo Gregori e il proprietario terriero Giacinto Aglietti, due amici di pesca dalle personalità contrastanti. Quando Aglietti scompare misteriosamente alla fine della stagione della monda, la moglie si rivolge a Gregori, insieme al prete, per cercarlo e riportarlo a casa, temendo una fuga d’amore. Gregori accetta, ma la ricerca di Aglietti cambierà profondamente la vita di molti, coinvolgendo il medico in eventi drammatici e imprevisti.

pp.320

Una testa piena di ricci

Casa Editrice Corbaccio, 2025

Una ragazzina di tredici anni, un compito scolastico apparentemente semplice e il mistero di una nonna mai conosciuta.

Una storia sull’identità, il coraggio e la ricerca delle proprie origini.

Zengha ha quasi tredici anni e una vita apparentemente normale a Milano, tra scuola, amici e una famiglia che la ama. Ma quando la professoressa assegna alla classe il compito di ricostruire il proprio albero genealogico, qualcosa si spezza. Se del lato materno sa tutto, grazie al nonno Arturo che ama raccontarle storie della sua infanzia veneta, del padre Solomon – tassista di origine ruandese – non sa quasi nulla. E ancora meno sa della nonna paterna Judith, che non vede da quando aveva due anni.
Decisa a scoprire la verità sulle sue radici, Zengha scopre che sua nonna lavora come badante vicino a Matera. Senza dire nulla a nessuno, parte per trovarla.
Il suo viaggio attraverso l’Italia si trasforma in un’avventura rocambolesca: a Bologna, dove le arriva il primo ciclo, viene aiutata da Jackie, una drag queen dal cuore d’oro; a Pescara incontra Awusi, una giovane attivista contro il razzismo che le insegna a domare il suo ribelle ciuffo di capelli soprannominato BAO; fino a Matera, dove Sabato, un reclutatore di braccianti, le mostra il lato oscuro dello sfruttamento dei lavoratori.
Arrivata a Matera, Zengha scopre che la nonna si è trasferita, ma il viaggio si rivela un punto di svolta per una nuova consapevolezza di sé e per trovare la strada di un dialogo con il padre.

pp.300

Gli anni dell'abbondanza

Casa Editrice Nord, 2025

In un piccolo borgo dell’Italia del ‘900, vive un’umile famiglia come tante. Ma dietro l’apparente normalità si cela un dono straordinario, tramandato di generazione in generazione, che trasforma le loro vite in un intreccio di benedizioni e maledizioni.

Un’appassionante saga familiare tra premonizioni e riti antichi. Una storia di resilienza, di passioni che resistono, di donne straordinarie nella loro umanità.

Tutto inizia con Beata, giovane e determinata, che decide di lavorare alla Regia Fabbrica dei Sigari. È lì che il suo prodigio si manifesta: un’abbondanza misteriosa, capace di farla lavorare con una produttività soprannaturale, rollando sigari a una velocità impensabile. Un dono unico che si riflette nelle donne della sua discendenza: sua figlia Clarice, che si ritrova a cucire vestiti in gran quantità quasi senza accorgersene, e la nipote Antonia che allunga la vita alle persone quel tanto che serve per andarsene in pace.
Ognuna con la propria forza e fragilità, ognuna destinata a vivere il miracolo e il peso di quella stessa abbondanza.
Ma il dono non è eterno. L’abbondanza può svanire di fronte ai colpi crudeli del destino, e di dolori le donne della famiglia ne conosceranno tanti: guerre, perdite, e l’incombente violenza della Storia che stravolge tutto, dall’occupazione nazista al fascismo, fino ai primi anni del boom economico. Ma queste donne saranno capaci di affrontare e superare ogni difficoltà, anche grazie a un’altra benedizione, l’amore puro e incondizionato dei loro mariti.

pp.384

Il segreto del vecchio signor Nakamura

Casa Editrice Longanesi&C., 2025

La più grande e inspiegabile rapina della storia giapponese – 300 milioni di yen spariti in pieno giorno – diventa l’ossessione dell’ispettore Tanaka. Cinquant’anni di indagini rivelano una verità sconcertante: dietro il crimine perfetto si nasconde l’anima oscura di un paese diviso tra modernità e tradizione, onore e corruzione.

Tokyo, 2018. Il vecchio ispettore Nakamura è in attesa di una troupe televisiva che vuole intervistarlo, costringendolo a rivivere il più grande fallimento della sua carriera: l’indagine sulla Grande Rapina del 1968.

Tokyo, 1968. Il giovane Nakamura, brillante e determinato, è convinto che risolvere il caso sarà un gioco da ragazzi. Una rapina a un furgone portavalori, 300 milioni di yen scomparsi, un colpo dilettantesco fortunato e improvvisato. Ma quello che sembra un caso semplice si trasforma in un’indagine epocale, un mistero che getterà un’ombra lunga cinquant’anni su Tokyo e la sua polizia.
Man mano che le indagini avanzano, Nakamura scoprirà un crimine apparentemente senza vittime ma carico di implicazioni oscure: vite spezzate, ossessioni letali e segreti inconfessabili che porteranno alla luce il lato più noir di Tokyo, una città affascinante e in costante trasformazione, capace di illuminarsi di splendore ma anche di nascondere un cuore oscuro e pulsante.

pp.350

Tutti conoscono tutti

Casa Editrice Longanesi&C., 2025

Valentina Bronti sta cercando di iniziare il nuovo anno con il piede giusto, in una Torino malinconica e affascinante. Madre single di tre gemelle pestifere e investigatrice per caso, spera che il nuovo anno le porti finalmente un po’ di tranquillità. Ma quando accetta l’invito dell’amica Luciana per capodanno non immagina che il passato stia per bussare alla sua porta.

Capodanno: decisa a lasciarsi alle spalle il suo burrascoso passato sentimentale con Marco, padre delle sue adorabili quanto pestifere bambine, Valentina accetta l’invito di un’amica, Luciana, detta “Principessa Leia”, a una festa che la riporta indietro nel tempo. Ritrova vecchi amici, volti mai dimenticati, tensioni mai sopite e, soprattutto, il ricordo di una tragedia mai del tutto chiarita, quella di Mattia, un membro del gruppo morto annegato vent’anni prima. Un incidente, secondo la versione ufficiale. Quella notte, però, nasconde più di un segreto, e Valentina decide di indagare, riportando a galla verità sepolte e scelte che hanno segnato il destino di tutti.

pp.368

Irene l'assassina

Adriano Salani Editore, 2025

Irene, ex condannata per l’omicidio dell’uomo che ha causato la morte di suo figlio, cerca di ricostruirsi una vita, ma il suo passato oscuro è pronto a riaffiorare.

Un giallo che spiazza, rivelando il grande talento di un’autrice che, dopo una vita da insegnante, ha scoperto la passione per la scrittura.

Irene ha ucciso, forse. Lo pensa lei, anche se la memoria di quella sera è confusa; lo pensa l’opinione pubblica, che l’ha subito etichettata come “l’Assassina”; e soprattutto lo pensa il giudice che l’ha condannata a quindici anni per l’omicidio dell’uomo responsabile della morte di suo figlio.
Ora, dopo aver scontato la lunga pena, Irene è finalmente libera e può tentare di ricostruirsi una vita. Dovrà farlo completamente da sola, poiché suo marito, ora ex, si è rifatto una famiglia. A Genova, però, tutti la considerano ancora “l’Assassina”, come dimostrano i biglietti anonimi che trova nella cassetta delle lettere.
L’unico possibile alleato che potrebbe aiutarla a restituirle la verità (e forse anche la pace) sembra essere un giornalista, Jansen, che aveva seguito il suo processo e che, saputo della sua scarcerazione, ha intenzione di scrivere un libro su di lei. Ma la verità ha sempre un prezzo molto alto da pagare.

pp.250

Barilla

Adriano Salani Editore, 2025

Barilla: un simbolo del Made in Italy.
Da piccola bottega a impresa internazionale, la storia completa, inedita e documentata di persone, successi, curiosità e retroscena di un marchio che con i suoi prodotti che ha segnato la cultura e le tradizioni italiane nel mondo.

Nata come una modesta impresa familiare a Parma, Barilla è oggi l’azienda produttrice della pasta più diffusa e amata al mondo, con quasi 150 anni di storia. Ma la sua epopea va oltre il successo: è la storia di una famiglia che ha saputo guidare l’impresa attraverso cinque generazioni, sempre con uno sguardo rivolto al futuro, alla sostenibilità e alle persone.
Barilla ha saputo interpretare e talvolta anticipare i cambiamenti nel nostro modo di mangiare, l’attenzione al design e alla qualità degli alimenti. Il marchio ha creato miti, come la famiglia felice del Mulino Bianco, e ha dato vita a campagne pubblicitarie con testimonial di fama mondiale, da Mina a Federico Fellini, a Roger Federer, a slogan indimenticabili come “Dove c’è Barilla c’è casa”.
Realizzato in collaborazione con Barilla, il libro racconta la storia dell’impresa attraverso episodi inediti, materiali d’archivio, fotografie e curiosità, ripercorrendo le evoluzioni del marchio, i momenti critici e le intuizioni che ne hanno forgiato l’anima. Un viaggio nel cuore di una realtà che ha contribuito a definire il Made in Italy, con la sola regola che è diventata uno stile di vita: “Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio”, come amava ripetere Pietro Barilla.

pp.260

Lascia stare i morti

Ponte alle Grazie, 2025

Nella Faenza degli anni ’80, un ex poliziotto deve fare i conti con i fantasmi del passato quando un vecchio caso di bambini scomparsi torna a galla, rivelando una rete di potere, nostalgie fasciste e oscuri rituali. Un noir che scava nelle ombre della provincia italiana.

Settembre 1980. Ciparisso Briganti, detto Briga, è un ex poliziotto ed ex partigiano la cui vita sembra ormai scorrere tranquilla tra casi di infedeltà coniugale, serate alla bocciofila e le prove con il suo gruppo jazz. Ma tutto cambia con l’arrivo di un biglietto anonimo che riapre una dolorosa ferita del passato: il brutale omicidio di quattro bambini, avvenuto cinque anni prima, tra cui Giovanni, il figlio della sua compagna Sabrina. Un caso che non solo gli era costato la carriera, ma lo aveva lasciato con troppe domande senza risposta.
Briga accetta la sfida di tornare a indagare, entrando in una spirale oscura che lo conduce a scoprire una rete di segreti inimmaginabili: una setta di nostalgici fascisti, misteri nascosti in una villa abbandonata, e un circuito di violenze che coinvolge figure insospettabili.
Quando nuove prove suggeriscono che Chiara, la quinta bambina scomparsa, potrebbe essere ancora viva, l’indagine prende una svolta personale e drammatica.
Briga dovrà decidere fin dove spingersi per ottenere giustizia e fare i conti con un passato che continua a tormentarlo.

pp.256

Senza rimpianti senza rimorsi

Ponte alle Grazie, 2025

pp.undefined

Belpasso, Sicilia, metà Ottocento. Gnu Ranna: questo è il nome che le hanno affibbiato, insieme a quello di strega, fattucchiera, speziale. Ma, prima di scagliare una maledizione su un’intera stirpe – la famiglia Baruneddu, condannata a una vita di sfortunati amori –, Gnu Ranna aveva un altro nome. Si chiamava Veneranda Balsamo, ed era solo una ragazzina affidata dal padre alle cure di una mavara che le ha insegnato come trovare le erbe giuste per curare le malattie, riconoscere i boccioli dei fiori alla luce chiara dell’alba e vivere dei frutti della terra. Giorno dopo giorno, anche Veneranda è diventata una mavara di talento, a cui tutti gli abitanti di Belpasso si sono rivolti con fiducia. In particolare le donne che si recavano nel retro del negozio del padre a chiederle aiuto per i loro bambini o per un dolore troppo tenace. Lì erano al sicuro. Ma nessuna donna, a Belpasso, lo è mai del tutto. Nessun uomo sa rispettare un «no» mormorato con paura. Per questo, quando la figlia scappa con un Baruneddu, Veneranda decide di diventare una strega. Tutto pur di proteggerla e tenerla vicino. Perché lei, dalla madre, dalla nonna e da quelle prima di loro, ha ereditato una macchia. Una macchia che ha segnato il suo destino. Una macchia impressa dai masculi. Una macchia che, come inchiostro, si allarga di generazione in generazione.

Il vento dell’Etna ha conquistato pubblico e critica raccontando la storia di una famiglia alle prese con una maledizione. Ripartendo dalla stessa affascinante ambientazione, Anna Chisari esplora l’origine di quell’anatema. Dimostra che siamo discendenti di chi ci ha preceduto, ma che è anche possibile rompere le catene che ci rendono schiavi.

pp.224

Se l’eterno ha un colore, è un tono di blu. Questo pensa Michele mentre l’aereo cerca il cielo e si solleva. Con sé ha un bagaglio leggero, ma in realtà è il più pesante che abbia mai trasportato. Perché in quel biglietto di sola andata c’è tutto quello che lo ha condotto fino a lì. Ha paura di volare, ma qualcuno gli ha detto che l’aria si storce come la vita e quella torsione non la rende peggiore. È solo un intervallo brusco e inatteso. Così si guarda intorno e nota, sul sedile accanto, un ragazzo. Si chiama Jonathan e le cuffie dietro le quali vuole nascondersi si sono rotte. Per duecentosessanta minuti non resta che chiacchierare. Un anziano e un giovane. Cosa avranno mai da dirsi? Jonathan ha molto da domandare, soprattutto perché gli adulti sono convinti che, ai loro tempi, tutto fosse migliore e che i ragazzi non abbiano niente di interessante da dire. Michele sa ascoltare. In fondo, anche lui è stato un bambino solo, costretto a volare con la fantasia per ingannare la realtà per l’assenza del padre e l’indole nostalgica della madre. C’è qualcosa, però, che Michele vorrebbe rivelare. Il segreto che l’ha fatto salire su quell’aereo. Un segreto che profuma di un incontro di tanti anni prima. E forse per volersi bene davvero non serve per forza stare vicino, ma basta pensarsi. Michele ha pensato tutta la vita a quel momento. Perché il punto non è andare. Il punto è come si arriva.

Matteo Porru ha conquistato la stampa e l’Europa con Il dolore crea l’inverno, tradotto in diversi paesi e vincitore di premi internazionali. Anche la televisione si è accorta del suo talento ed è spesso ospite nelle trasmissioni più importanti. Ora ritorna dai suoi lettori con una storia intensa sulle speranze e sulle illusioni. Volare sopra l’oceano può aprire nuovi orizzonti o dischiudere vecchi desideri.

pp.144

Lei custodisce gelosamente un ciondolo e il suo segreto, lui è un giornalista che non sa fare a meno di scavare nei misteri. Quando le loro strade si incrociano, scoprono che la leggenda di due cerbiatte sorelle separate dal destino ha ancora molto da insegnare sull’amore e sul coraggio di riscrivere le proprie regole.

Dual POV

A Found piacciono le regole. Non ne ha mai infranta una, con un’unica eccezione: un ciondolo a forma di cerbiatto che nasconde sotto la camicia, perché nella sua comunità degli Amish avere un gioiello è considerato una vanità. Eppure, la sua vita tranquilla e perfetta è scossa dall’arrivo di Noam, giovane giornalista.

Found si scopre affascinata dalle provocazioni del ragazzo, nonostante lo consideri un impiccione e combinaguai. Per la prima volta nella sua vita, ha trovato qualcuno che la capisca davvero. E così Noam diventa la sua seconda eccezione. Ma lui è alla ricerca di un segreto. Un segreto che affonda le sue radici nel passato ed è legato proprio al suo ciondolo. Un segreto che la costringerà ad affrontare una scelta che le cambierà la vita.

pp.544

Una storia ambientata nella suggestiva e profumata Liguria, dove le vite di Nera e Leandro, persone all’apparenza inconciliabili, si intrecciano in modo inaspettato.

Una storia di vita che irrompe travolgendo ogni cosa, ma che porta con sé anche la possibilità di aprire il cuore e lasciare andare i ricordi più dolorosi.

Quando Nera arriva davanti alla splendida villa a picco sul mare, circondata da un enorme parco permeato dal profumo degli oleandri, ha gli occhi pieni di meraviglia, ma anche il timore di non essere nel posto giusto. Non è una turista, è stata chiamata direttamente dal proprietario per un compito preciso: aiutarlo a tradurre un catalogo di scrigni antichi di valore. Ma Leandro, il collezionista, non sembra contento di averla con sé nella sua tenuta, da cui non esce da anni. Nera non potrebbe essere più diversa da lui: è uno spirito libero, che soffre rinchiusa tra le quattro mura dello studio dove è costretta a lavorare sotto scrutinio. Eppure, la donna scopre man mano che Leandro non è il burbero anziano che le era parso all’inizio. Leandro, infatti, ha un’anima ferita che preferisce nascondere e ora lei sente che non è lì solo per lavoro. I loro equilibri già precari però sono sconvolti dall’arrivo inaspettato di due persone.

pp.191

L'uomo che parlava ai funerali

Astoria Edizioni , 2025

Una storia toccante, intima e universale: lacrime e sorrisi si incontrano nel cuore di ciò che conta davvero.

Un romanzo feel-good davvero originale, sorprendente e poetico.

Ogni giorno, Renato partecipa ai funerali di sconosciuti per parlare con i familiari in lutto, elogiare i defunti e consolarne i parenti.
Ma perché trascorre le sue giornate in questo modo? E chi è la donna misteriosa che lo segue, funerale dopo funerale?

Renato è un esperto di funerali. Nei suoi piccoli quaderni annota meticolosamente l’ora e il luogo di ogni servizio funebre, aggiungendo qualche dettaglio distintivo sul defunto. E poi partecipa a un funerale dopo l’altro, tutto il giorno, tutti i giorni. Poche parole ben scelte e il gioco è fatto: amici e parenti sono in lacrime, proprio come lui vuole.
Renato è solo, ma non è sempre stato così. Un tempo la sua vita era piena della sua esuberante moglie Lidia e del suo vivace figlio Luca. Una famiglia normale, una vita semplice: il suo lavoro da impiegato comunale, le vacanze al mare, tanto amore, qualche litigio. Finché un giorno la vita di Renato crolla e da quel momento in poi la morte diventa la sua compagna costante ma irraggiungibile, qualcosa che lui evita e cerca allo stesso tempo. Ma il destino riserva ancora delle sorprese a Renato, a partire dalla misteriosa donna, immancabilmente vestita di nero e con un piccolo taccuino in mano, che sembra seguirlo da un funerale all’altro… Con uno stile diretto ma intensamente poetico, Mario Zangrando tesse una storia che ci cattura e ci commuove, ricordandoci che la vita può sempre cambiare in meglio, anche quando sembra che non ci sia più alcuna speranza.

pp.224

Luci nel bosco

Tre60, 2025

In un bosco della Val Brembana avviene il ritrovamento del cadavere di una giovane donna, protagonista di un oscuro e antico rituale. A indagare sul caso è Fernando Pavone, un nuovo capitano apparso dal nulla, affiancato dal suo giovane assistente Stefano Milesi e dal professor Marzio Bottazzi, ex docente di antropologia ed esperto in simbolismo occulto.
Ma questa non è l’unica indagine in corso.

 

Uomo introverso e razionale ma segnato da un passato oscuro, Pavone si trova ad affrontare non solo un omicidio anomalo ma anche una comunità chiusa e sospettosa. L’autopsia evidenzia che la donna è stata strangolata e annegata quasi in contemporanea, ma ciò che interessa maggiormente al commissario è il modo in cui il corpo è stato disposto, come si trattasse di un rito sacrificale. Mentre Stefano si interroga su ciò che Pavone non dice, nuovi indizi collegano la donna morta alla figura del vecchio professore: stravagante ed apparentemente insospettabile, sembra sapere più di chiunque altro, anche sui segreti del capitano.

In un crescendo di tensione e ambiguità, dove il confine tra realtà e suggestione si fa sempre più sottile, ogni personaggio nasconde una parte di verità. In questo thriller evocativo e oscuro, ogni ombra nasconde un segreto, e nessuno è al sicuro dalla morsa del passato.

pp.304

Guilty. Burn for love

Magazzini Salani, 2025

Il capitolo finale della dilogia romantasy da oltre 50.000 copie vendute.

Quello di Lavinia e del principe Arthur è un amore ormai perduto, condannato dal destino.
Lavinia è morta e Arthur è pronto a ridurre in cenere il regno che aveva giurato di salvare pur di avere la sua vendetta.

Dual POV

La profezia alla fine si è avverata, il Male si è incarnato e minaccia il regno. Il nemico è proprio colui che aveva giurato di proteggerlo: il principe Arthur ha infine scoperto la sua maledizione.
L’amore di Lavinia, l’unica luce che diradava il buio, convincendolo che esistesse qualcosa di buono in lui, è perduto. Convinto che sia morta a causa sua, Arthur non ha più alcuna ragione per trattenere il fuoco che gli brucia nelle vene. Nulla lo fermerà: il suo odio divorerà il mondo, se questo è il prezzo della sua vendetta.
Ma Lavinia è ancora viva, anche se lontana e senza memoria.
Il destino li farà ricontrare? O Arthur si spingerà troppo oltre, distruggendo ogni cosa, anche il loro amore?

pp.592

La danza del lupo

Casa Editrice Longanesi&C., 2026

Sui Monti Sibillini, dove leggenda e realtà si confondono, il ritrovamento di un cadavere sconvolge la quiete del Parco Nazionale: una biologa francese viene trovata nella tana di un branco di lupi. L’assassino ha sostituito il suo cuore con quello di una lupa in un macabro rituale. Ad indagare è Alma Rovere, nuovo capitano dei Carabinieri di Visso, una donna tanto straordinaria quanto tormentata: grazie a una rara condizione neurologica, le sue sinapsi silenti le conferiscono sensi amplificati e una memoria perfetta – un dono che è anche una maledizione.

Monti Sibillini, 2016. Il biologo del Parco Folco Mancini scopre in una tana di lupi il cadavere di una giovane zoologa francese, scomparsa mesi prima. Sul corpo, oltre a un profondo taglio sul costato, c’è qualcosa di inquietante: nel petto è stato inserito un cuore di lupo.

Il caso viene assegnato al capitano dei Carabinieri Alma Rovere. Trentasei anni, genovese, Alma ha scelto di prestare servizio a Visso, nelle Marche, per una ragione personale: la speranza di ritrovare il fratello Cesare, latitante tra i Sibillini dopo essere stato accusato di omicidio.

Alma nasconde un segreto: il suo cervello presenta un’elevata concentrazione di sinapsi silenti (SSS – Silent Synapses Surplus), una condizione che potenzia i suoi sensi e le conferisce una memoria assoluta. Un dono che è anche una maledizione, poiché la condanna a ricordare ogni cosa, anche ciò che vorrebbe dimenticare.

L’indagine si concentra su diversi sospettati: Pietro Spaccaferro, un bracconiere; Tindaro Neri, un pastore; Ottavio, il bibliotecario locale; Clara Bolchi, una veterinaria; e lo stesso Folco Mancini. Con quest’ultimo, Alma sviluppa un’inaspettata connessione. Segnata dal tradimento paterno, non ha mai permesso a nessuno di avvicinarsi troppo, ma Folco è diverso. Da studioso di lupi, è l’unico in grado di comprendere la sua natura selvaggia: quella di una cacciatrice solitaria, guidata dall’istinto e da una sensorialità acutissima, sempre alla ricerca del controllo sul proprio territorio.

Mentre ogni sospettato sembra avere un movente plausibile, l’assassino resta inafferrabile. Solo il ritrovamento di una seconda vittima permetterà ad Alma di intravedere finalmente la verità…

pp.300

Unfair Play

Magazzini Salani, 2025

Lo spin-off della trilogia bestseller Better da 390.000 copie vendute

Leila Collins, già protagonista della trilogia Better, è la sorella di Thomas, il miglior amico di Vincent Rice. Dovrebbe stargli lontano, ma l’amore non rispetta mai le regole

#dark romance #spicy #college romance #sport romance

Vincent Rice è la stella della squadra di hockey. Leila Collins è la sorella intoccabile del suo migliore amico. Lui ha la reputazione da playboy. Lei non si fida degli uomini. Ma bastano una notte, una macchina, un bicchiere di troppo, e tra i due accade l’inaspettato. Da allora lui non riesce più a togliersela dalla testa. Lei invece è determinata a dimenticarne ogni istante.

pp.480

Nelle tue mani, nella sua pelle

Adriano Salani Editore, 2025

Dopo una relazione tossica che le ha distrutto la vita, Laura sembra aver trovato l’uomo giusto, per bene ed equilibrato. O così sembrerebbe.

Amore e veleno, sesso e psicologia si mescolano in un thriller a tre voci che indaga la chimica delle relazioni e i modi con cui le persone si seducono, si usano e manipolano la realtà.

 Una protagonista in bilico tra passato e presente, tra ciò che è reale e ciò che forse è solo nella sua testa.

La storia tra Laura e Manolo è finita male, molto male: un gioco erotico, una droga sottovalutata, un’aggressione a uno sconosciuto. Poi il caos, le sirene della polizia, il buio. Manolo è finito in carcere, Laura ha provato a dimenticare: per sette anni si è sentita dire di essere paranoica, egocentrica, ossessionata. E alla fine, ha quasi finito per crederci.

Ora però ha una nuova vita e un bambino con un compagno perfetto: Francesco. Un uomo solido, presente, sicuro, ma anche aspirante scrittore. E Quando scopre che sta scrivendo un romanzo con una protagonista che somiglia inquietantemente alla Laura di un tempo, e che Francesco non dovrebbe conoscere, tutto crolla di nuovo. Possibile che l’abbia spiata? Che abbia scoperto i suoi segreti più nascosti? O è tutto nella sua testa?

Mentre Laura cerca di capire se può fidarsi dell’uomo che ha accanto, il passato torna a bussare alla porta. Manolo è tornato. È Libero. Ed è deciso a riprendersela.

 

“Bocci mira alto, chapeau: dimostrando solide qualità letterarie”Il Messaggero.

pp.256

La levatrice

Casa Editrice Nord, 2025

Nella Sardegna rurale del 1917, Mallena, una donna forte e determinata, è una levatrice empirica e assiste gratuitamente le partorienti del paese di Norolani. Mentre il marito Jubanne torna mutilato dalla guerra, lei affronta l’arrivo di un’ostetrica diplomata dal continente.

Una grande storia di rivalsa e solidarietà femminile che, attraverso la lingua, i profumi di erbe e terra aspra, la poesia e la ruvidezza della vita quotidiana nella Sardegna di inizio Novecento, esplora il conflitto tra sapere antico, modernità e progresso.

Mallena è diventata il punto di riferimento di Norolani, piccolo paesino dell’entroterra sardo. È una llevadora: assiste tutte le partorienti mettendo in pratica il sapere antico tramandatole dalla madre. Questo senza pretendere nulla in cambio, se non qualche fetta di formaggio o forma di pane. Ma tutto cambia quando suo marito Jubanne torna dal fronte, ferito nel corpo e nell’anima. Per pagare le cure necessarie all’uomo, che per proteggerla da un destino che gravava su di lei come una condanna l’aveva sposata, Mallena chiede a gran voce al sindaco di essere remunerata per il suo lavoro. Quel sussidio le viene negato e, come se non bastasse, in conformità a un decreto regio, viene assunta un’ostetrica diplomata, destinata a sostituirla.

Angelica Ferrari arriva dal continente e, nonostante la giovane età, ha combattuto a lungo per essere lì, sfidando le convenzioni sociali e la disapprovazione di suo padre, che la voleva moglie e madre. E adesso deve affrontare la diffidenza delle donne del paese: nonostante il divieto ufficiale, le donne continuano a preferire Mallena, anche perché la nuova arrivata usa metodi moderni, come il forcipe, e non parla la loro lingua. Le compaesane si ribelleranno e otterranno che Mallena possa continuare, anche senza un riconoscimento formale.

Mallena e Angelica dovrebbero essere rivali, eppure sono due facce della stessa medaglia: entrambe spinte dal desiderio di libertà e indipendenza, entrambe vittime della quotidiana ingiustizia che il mondo sa riservare alle donne.

pp.368

Ho rubato al re d'Inghilterra

TEA - Tascabili degli Editori Associati, 2025

Sembra un film, ma è una storia vera.

Londra, 1994. Renato Rinino svaligia un palazzo ignaro di aver appena compiuto il furto del decennio. Basandosi su documenti d’archivio, atti dell’indagine e il memoriale inedito dello stesso Rinino, Fabio Pozzo ricostruisce l’incredibile storia al confine tra realtà e leggenda. Un colpo audace, un protagonista picaresco e ribelle, un’indagine che ha tenuto con il fiato sospeso l’Europa intera.

Londra, 24 febbraio 1994. Un’antica residenza nobiliare avvolta da impalcature, un sistema d’allarme che non suona, nessuna guardia a presidiare l’ingresso. Per un ladro esperto, è un colpo fin troppo facile. Renato Rinino, italiano senza grandi piani, esce nella notte con una borsa piena di gioielli e oggetti preziosi, ignaro di aver appena svaligiato uno dei luoghi più sorvegliati del Regno Unito: St. James’s Palace, residenza londinese dell’allora Principe di Galles, Carlo d’Inghilterra.

Quando la notizia esplode sui giornali, è il furto del decennio. Scotland Yard è in allarme, la stampa si scatena, il pubblico è incredulo: com’è possibile che un singolo uomo abbia beffato la sicurezza della Corona? Mentre le autorità danno il via alla caccia all’uomo, Rinino si trova con un bottino che non sa come piazzare e un’unica certezza: deve fuggire e sparire prima che sia troppo tardi.

pp.256

Ersilia Bronzini Majno è la fondatrice nel 1902 di una realtà senza precedenti, l’Asilo Mariuccia: si occupa delle bambine, le accoglie senza giudicarle nella loro ribellione, nella precocità delle loro iniziazioni, le salva da povertà e ignoranza. Il suo femminismo attivo la persuade che “tra il fare sbagliando e il non fare, meglio il fare”. Con Ersilia si racconta la vicenda delle Mariuccine: bambine e giovani donne destinate a salvarsi, riscattarsi, perdersi e ritrovarsi.

pp.undefined

La rivoluzione del metabolismo

Antonio Vallardi Editore, 2025

pp.undefined

Un frammento di storia poco conosciuto e in parte dimenticato: quello delle “seminatrici di coraggio”, donne aristocratiche e borghesi che, durante la Grande Guerra, diventano il filo invisibile tra il fronte e la patria, scrivendo lettere ai soldati per sostenerli.

Un romanzo storico al femminile, ambientato in Sicilia negli anni della guerra e delle rivolte contadine, che racconta il riscatto e la lotta per il riconoscimento del ruolo delle donne.

Sicilia, 1914. Maria Roccaforte, giovane maestra, lascia il mare di Ragusa per sposare Pietro, un facoltoso proprietario terriero del borgo di Bonaventura, sui Monti Iblei. Ma il matrimonio si trasforma presto in una prigione: Pietro la esclude dagli affari della tenuta e il paese respinge il suo sogno di aprire una scuola.
Poi arriva la guerra, a sconvolgere ogni equilibrio. Pietro parte per il fronte, lasciandola sola a gestire la casa, i campi, la comunità, e le minacce sempre più pressanti degli estorsori locali.
Nel caos del conflitto, Maria scopre una nuova missione: diventa una “seminatrice di coraggio”, scrivendo lettere ai soldati, tra cui Marcello Elia, con cui nasce un amore epistolare che le dà forza.
Nel frattempo, stringe un profondo legame con Bianca, giovane portatrice carnica, rimasta incinta dopo una violenza subita. Ma quando la guerra finisce, la battaglia delle donne continua: Maria si unisce alle rivolte delle contadine siciliane, soffocate con la violenza e la censura. Il 4 novembre 1918 la guerra è finita. Pochi mesi dopo, Maria incrocia gli occhi di colui che ha conosciuto solo attraverso le parole, e ora può incontrare per davvero. Marcello le viene incontro e i due, senza dirsi nulla, si riconoscono.

pp.256

Il caso Mattei

Chiarelettere editore, 2020

La verità su uno dei più tragici misteri d’Italia
ricostruita dal magistrato che riaprì l’inchiesta

«Suggerirei caldamente in futuro di non scrivere
mai più “tragico incidente” parlando di Mattei.
Fu omicidio deliberato.»
Tullio De Mauro, «Corriere della Sera»
 
La verità su uno dei più tragici misteri d’Italia
ricostruita dal magistrato che riaprì l’inchiesta
 
Il 27 ottobre 1962 Mattei fu ucciso, non fu vittima di un incidente aereo. La sentenza non lo ratifica – nel 2003 si è conclusa con l’archiviazione – ma lo consegna inequivocabilmente alla storia, aggiungendo agli elementi che già i primi inquirenti avevano in mano, ma fecero finta di non vedere, quelli emersi dopo la nuova, scrupolosa inchiesta del magistrato Vincenzo Calia.
In modo chiaro e tragicamente avvincente, questo libro documenta i motivi per cui il presidente dell’Eni andava eliminato, gli interessi in gioco e il sistematico sabotaggio della verità, assecondato dalla stampa e da organi dello Stato, per occultare per sempre moventi e mandanti di un omicidio strategico.

pp.382

Il crollo

Ponte alle Grazie

Genova, 14 agosto 2018, ore 11.36: un boato ammutolisce la città. Il viadotto Polcevera, meglio noto come Ponte Morandi, gigante di acciaio e calcestruzzo sospeso sui quartieri Sampierdarena e Cornigliano, crolla e porta con sé gli automobilisti che passano in quel momento. Quarantatré vite inghiottite in un istante. È un evento di portata epocale. Arrivano giornalisti da ogni parte del mondo. I politici cancellano le vacanze per farsi vedere sul posto e cercare di arginare una catastrofe che minaccia di scuotere la stabilità del governo. Ma come è potuto accadere? Il libro che avete tra le mani è la più esauriente risposta a questa domanda. Marco Grasso ci conduce in un viaggio a ritroso che a mano a mano, facendo luce sulle cause del crollo, diventa uno straordinario reportage sul potere in Italia, raccontando una storia che parte dalle magnifiche sorti e progressive del boom economico e arriva allo sfacelo attuale. Si va dagli allarmi ignorati nel tempo alla falsificazione nei controlli, alla rivelazione di quello che per i magistrati era il «sistema autostrade» – una struttura organizzativa che mirava al massimo profitto tagliando forsennatamente i costi e riducendole manutenzioni – per giungere infine ai giochi di potere delle concessioni autostradali e alla rete di relazioni costruita negli anni dai Benetton, che continuano a spartirsi dividendi milionari anche dopo il crollo…
Il crollo è un’inchiesta che indigna e sconvolge: un ritratto impietoso del potere più cinico, indifferente alla sicurezza dei cittadini, pronto a metterne a rischio la vita in nome del profitto.

pp.464

Carne trita

Garzanti, 2016

Oltre l’ossessione per i cuochi in tv, oltre la moda dei libri di ricette e delle recensioni stellate, oltre le copertine dei settimanali patinati, Leonardo Lucarelli racconta, in prima persona, la sua vita da vero cuoco descrivendoci la cucina in cui i grembiuli sono sporchi di sugo e i piani di lavori sono pieni di farina e coltelli. Nessuna scuola costosa e nessuno studio di registrazione: rievocando la sua crescita da lavapiatti schiavizzato in un locale di Trastevere a chef, Lucarelli narra di sé stesso e delle persone che ha incontrato in un mondo sospeso tra libertà anarchica e disciplina militare, tra lecito e illecito, mostrando cosa si cela al di là di quella porta che dalla sala del ristorante vediamo sbattere al passaggio di impeccabili camerieri: immigrati in nero, stagisti sfruttati, aiutanti cocainomani, maestri geniali, proprietari incapaci, amici abbandonati per fare carriera. Storie vere che restituiscono l’immagine di un mondo affascinante, dal rigido codice di condotta e dalla gerarchia ben definita. Con sincerità e stile personalissimo, Lucarelli mostra il lato oscuro, contradditorio e carnale delle cucine, un mondo parallelo in cui dominano amori e amicizia, droghe e sesso, culto del lavoro e soldi. E da questo osservatorio speciale, scatta un’istantanea inedita dell’Italia e degli italiani di oggi.

pp.280

Guida astrologica per cuori infranti

Casa Editrice Nord, 2021

Le stelle non mentono, gli uomini sì

Le stelle non mentono, gli uomini sì
Trent’anni passati da un po’, single (non per scelta) e con un impiego che offre ben poche prospettive di carriera, Alice Bassi accoglie la notizia del matrimonio del suo indimenticato ex come il proverbiale colpo di grazia. Se non fosse ancora abbastanza, nella piccola rete televisiva per cui lei lavora arriva Davide Nardi. Sguardo magnetico e sorriso indecifrabile, Davide sarebbe il sogno proibito di Alice… peccato sia stato assunto come «tagliatore di teste». Insomma: non ce n’è una che vada per il verso giusto. Ma poi Alice incontra Tio, un attore convinto di conoscere il segreto per avere successo: l’astrologia. Non quella spacciata sui giornali, bensì una «vera» lettura delle stelle, che esistono proprio per segnalarci i giorni più favorevoli per la sfera professionale o per farci trovare l’anima gemella. Seppur scettica, Alice decide di provare e inizia a uscire con uomini compatibili col suo segno zodiacale. Però, stranamente, l’affinità astrale non le impedisce di collezionare incontri sbagliati, fallimenti imbarazzanti e sorprese di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Come non impedisce a Davide di diventare sempre più attraente. Tuttavia a lui Alice non osa chiedere di che segno sia. Perché ha paura che la risposta la deluda o, peggio, che la illuda. E perché, in fondo, spera che l’amore non abbia bisogno delle stelle per trovare la sua strada.
 
Diventato un caso editoriale ancora prima della sua pubblicazione, Guida astrologica per cuori infranti racconta con brio e pungente ironia i successi e i disastri di una donna piena di vita, di contraddizioni, di speranze. Una donna come noi. Perché anche se non crediamo nelle stelle, non possiamo fare a meno di guardarle.

pp.468

Fuochi d'artificio

Adriano Salani Editore, 2015

Marta è magrolina, poco formosa e ha lunghi capelli biondi che la fanno sembrare tedesca. Marta vive nelle Alpi piemontesi negli anni cruciali della Resistenza. I due fratelli maggiori, Matteo e Davide, sono entrambi impegnati nella lotta contro il nazifascismo. Matteo è diventato un comandante famoso, e combatte sotto il nome di Jackie. Davide ha soli 14 anni ma, insieme a Marco, suo compagno di liceo, ha deciso di unirsi anche lui alle file dei partigiani. Il padre è un membro importante del CLN di Torino, e la madre è fuggita in Svizzera a causa della sua attività antifascista. Marta non sa cosa fare di se stessa, divisa tra il desiderio di normalità e le pressioni familiari, e finisce per farsi coinvolgere in quella sorta di “avventura” che sarà per lei la guerra di sabotaggio partigiana. Età di lettura: da 9 anni.

pp.320

Unrepentaint. Impenitenti

Magazzini Salani, 2025

Una delle autrici di maggior successo del romance italiano.

Un dark romance academia con forbidden love, e age gap tra amore e follia, colpevolezza e innocenza, desiderio e pericolo.

Disillusa dalla giustizia, Kerys è determinata a trovare l’uomo che l’ha rapita e le ha lasciato cicatrici indelebili. Ma la sua caccia si trasforma in un incubo quando viene risucchiata in un gioco perverso e mortale orchestrato da un enigmatico Game Master. E se dietro la maschera si nascondesse proprio il suo carnefice, nonché l’uomo per cui prova un irresistibile attrazione?

C’è solo una parola in grado di descrivere il passato di Kerys Westwood: orrore. Vittima di un rapimento, porta i segni invisibili di un trauma che non riesce a ricordare. Da allora, niente è più stato lo stesso: si sente sporca, giudicata e compatita, mentre il suo aguzzino resta impunito. In cerca di risposte che la polizia non ha saputo darle, Kerys decide di prendere in mano la situazione e indagare da sola. Si iscrive al tirocinio universitario in criminologia del professor Bonavick.

Eppure, invece di fare progressi, il suo mondo si capovolge ancora una volta: Davil Crane, affascinante ma ambiguo assistente del professore, è solo l’inizio di un viaggio molto pericoloso. Mentre un’attrazione irrazionale e inarrestabile la lega a Davil, un enigmatico “Game Master” intrappola lei e gli altri studenti del tirocinio in un gioco perverso: ognuno di loro dovrà confessare le proprie colpe, o rischiare la morte. Kerys si rende conto che nessuno è davvero innocente. Ogni nuovo indizio la getta in una spirale di dubbi e rivelazioni scioccanti. Ma il sospetto peggiore è che Davil possa essere proprio il rapitore a cui dà la caccia. O il Game Master che li minaccia tutti. Oppure, perfino… entrambi.

pp.544

L'alchimista dei boschi

Ponte alle Grazie, 2025

Fèro Valentini è nato a Tuenno, un piccolo paese della Val di Non, Fero è cresciuto tra le stalle, i boschi e i campi. La nonna gli ha insegnato a curare gli animali con le erbe, a raccoglierle, conservarle, trasformarle, mangiarle e usarle per curarsi. Ha lavorato in montagna facendo tutti i mestieri possibili. Vive in una casa che si è costruito interamente da solo con materiali di recupero e che sembra il laboratorio di un alchimista: boccette, vasetti, mastelli, storte, bottiglie, apparecchi per la distillazione.
Va a caccia di erbe spontanee che gli servono per nutrirsi e per alimentare un commercio di pregio con ristoranti stellati, ma anche per curarsi, antica sapienza ereditata dalla madre e dalla cultura delle sue valli.
Il primo libro di Fèro Valentini, il massimo conoscitore dei boschi, degli antichi saperi, delle sue montagne.

 

pp.160

Cold Therapy

Antonio Vallardi Editore, 2025

pp.undefined

Dimmi che non vuoi morire

Adriano Salani Editore, 2025

Chioggia. Mentre la nebbia, con tempismo perfetto, invade la laguna nella notte di Halloween, Fortunata è china su un cadavere. Nessun macabro scherzo, è soltanto il suo lavoro: sta truccando il viso di un’anziana signora per il funerale che si terrà di lì a poche ore. Nell’agenzia di pompe funebri di famiglia, l’atmosfera non è mai stata così cupa. La missione per incastrare gli usurai con cui suo padre si è indebitato non ha ancora dato frutti, e i Chiodoro stringono sempre più la morsa sull’impresa dei Pizzegamorti.
Ma il colonnello Dante Braghin, suo padrino e colonnello della Guardia di Finanza, ha già in mente un nuovo piano. Quando la convoca, Fortunata scopre che dovrà occuparsi del corpo di una giovane donna, ritrovata morta in un incendio sospetto in una fabbrica ittica.
Sulla scena c’è anche Vito Sabelli, l’infiltrato che le ha spezzato il cuore. È solo il preludio di un nuovo incarico che le scombussolerà la vita, di una missione in cui dovrà sfruttare il suo talento in cucina per tentare di salvare l’attività di famiglia.

Tra nuovi e vecchi amori, promesse infrante e seconde possibilità, Fortunata avrà l’occasione di tracciare la propria strada e finalmente riscrivere il proprio destino.

In un noir che mescola il giallo alle migliori sfumature della commedia al femminile, Stefania Crepaldi costruisce un’indagine ricca di sorprese che ha come oggetto i contrasti, le speranze e le insicurezze che accompagnano chiunque cerchi di dare una direzione alla propria esistenza.

 

pp.304

Before Dawn

Magazzini Salani, 2025

Un amore travolgente minacciato da un passato che continua a fare male. Ma nulla potrà mai separare due persone che appartengono veramente l’una all’altra.

L’hockey era la sua vita, Jordan Alexander la sua casa. Il futuro sembrava avere in serbo per loro solo passione e felicità. Ma in Chase c’era un vuoto che nessuna vittoria poteva colmare: l’affetto di un padre che lo aveva abbandonato, ma che ora è determinato a riconquistare a tutti i costi. Una famiglia che non sapeva nemmeno di avere, ma che adesso desidera più di ogni altra cosa.

La sua partita più importante deve ancora iniziare. Tuttavia, il prezzo da pagare è incredibilmente alto. Sarà disposto a rischiare di perdere l’amore della sua vita?

Jordan gli aveva promesso di non abbandonarlo mai, ma ora è lui a scappare.

Fraintendimenti insormontabili allontanano la riconciliazione, e avvicinano pericolosamente Jordan a un nuovo inizio. Lei è l’unica che potrebbe salvarlo; ma l’amore è abbastanza quando il dolore ha scavato troppo a fondo? Quando il buio sembra non avere fine?

pp.544

Il mondo senza inverno

Ugo Guanda Editore, 2026

Un romanzo distopico ad alta tensione che racconta un futuro prossimo devastato dai disastri naturali, in cui gli esseri umani sono schiavi dell’intelligenza artificiale e la democrazia è stata soppiantata dalla dittatura digitale.

Ahmed ha sopportato fin troppo: ora ha una nuova famiglia di cui prendersi cura, persone per cui valga la pena lottare, che non hanno paura di fare la cosa giusta – a qualunque costo. Per tutti loro, unirsi alla Resistenza è un rischio enorme, ma è anche l’unica via per salvare ciò che resta dell’umanità.

Quando Marta, sua figlia Sara e il piccolo Miguel arrivano in Scandinavia, lasciandosi alle spalle un’Italia devastata da catastrofi climatiche, non sanno che da quel momento saranno sottoposti a un pervasivo controllo tecnologico delle loro vite.

Ahmed, un uomo segnato dagli anni che li accoglie in casa propria, li introduce in un mondo di esseri umani geneticamente modificati (UGM), chip sottopelle che monitorano gli spostamenti, cittadini di classe C e mondi virtuali dove rifugiarsi per non sentirsi inutili.

La promessa di un nuovo inizio svanisce rapidamente di fronte alla minaccia di controlli ancora più oppressivi e abusi inaccettabili. Ma arrendersi non è un’opzione. Guidati da Marina – una UGM ribelle a capo della Resistenza clandestina – Ahmed e la sua nuova famiglia scelgono di reagire. Da quel momento in poi, il loro unico obiettivo sarà combattere contro quella società disumanizzante, e non piegarsi a una vita scandita dagli algoritmi.

 

pp.200

La spiona

Ponte alle Grazie, 2025

In una Palermo insanguinata dalle guerre di mafia, Michela Buscemi trova il coraggio di sfidare l’omertà, decisa a ottenere giustizia per l’omicidio dei suoi fratelli. Una storia vera di coraggio e lotta civile, che attraversa decenni di storia siciliana e italiana.

pp.240

Papa Leone XIV

Adriano Salani Editore, 2025

pp.undefined

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