Annick Emdin

Annick Emdin è nata a Pisa nel 1991, è laureata in Discipline dello Spettacolo e ha conseguito il master in Sceneggiatura e Drammaturgia presso l’Accademia Silvio D’Amico. È scrittrice, drammaturga, regista teatrale (Matrioska, Bambole usate, Medea, La sposa guerra, La seconda scelta, La morte non esiste, La giostra del cielo) e sceneggiatrice (L’ombra del giorno di Giuseppe Piccioni).

Il lupo di Skopje

Astoria Edizioni , 2022

Clémence è un’intenditrice d’arte che vive un’esistenza tanto agiata quanto monotona. Ma è irrequieta e, per scacciare i demoni che la tormentano, fa lunghe passeggiate. Così, un giorno, vede un ragazzo gettarsi da un viadotto e, d’istinto, si butta nel fiume per salvarlo. Tra i due nascerà un rapporto difficile: Jan sembra solo al mondo ed è disperato; Clémence è divisa tra un sentimento materno e qualcosa di più indefinito e profondo. Però non sa che, sulle mani di Jan, quelle mani così delicate da ricordarle un dipinto, c’è del sangue. Perché nel passato di Jan c’è un segreto, le cui radici affondano in un tempo e in un luogo lontano, in Macedonia, nel battesimo di una bambina non voluta… Una storia di violenza, d’abbandono, ma anche e soprattutto d’amore, l’amore di chi ha il coraggio di non distogliere lo sguardo dal mondo.

pp.224

Io sono del mio amato

Astoria Edizioni , 2024

L’amore, la guerra e le scelte che determinano il destino di una famiglia ultra ortodossa in una storia a cavallo tra la tragedia della Shoah e le contraddizioni dell’Israele moderno.

Un confronto tra due generazioni, nonno e nipote, tra tradizione e modernità.

Gerusalemme. Nel quartiere ultraortodosso di Mea Shearim vive Levi Kogan, primo di sette fratelli e nipote prediletto di nonno Chaim, baluardo inattaccabile delle norme religiose della comunità. È quindi un vero terremoto quello che si abbatte sulla famiglia quando Yael, una giovane soldatessa, salva Levi da un attentato. Perché Yael sa usare le armi, indossa pantaloni corti, fuma, non sa cucinare… e si innamora, corrisposta, proprio di Levi, che si trova così davanti a un bivio: da una parte l’esistenza che il nonno e la religione hanno tracciato per lui; dall’altra la ribellione e l’amore. Una scelta che però ha radici lontane, che affondano nella vita segreta di Chaim e in un matrimonio che si doveva celebrare nel 1941, in una sperduta cittadina Ucraina, e che invece è stato l’inizio di una tragedia…

Annick Emdin è nata a Pisa nel 1991, si è laureata in studi teatrali e ha conseguito un master in sceneggiatura e drammaturgia presso l’Accademia Silvio D’Amico. È scrittrice, drammaturga, regista teatrale e sceneggiatrice.

“Al di là della struttura arguta e avvincente del romanzo, Emdin fa balenare alcune grandi questione sull’identità e l’appartenenza, domande che paiono rimandare ai grandi romanzi di Chaim Potok.”- Avvenire

“Emdin sviluppa con grande maestria l’intreccio narrativo, attraverso un sapiente gioco di richiami tra passato e presente.” – La Nazione

pp.240

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