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Scrittrice e sceneggiatrice, ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e manuali di self-help. Con la Newton Compton ha pubblicato il suo libro di esordio Mi piaci da morire, primo della trilogia che comprende anche L’amore non fa per me e L’amore mi perseguita. È stata finalista al Premio Bancarella con S.O.S. amore. La Newton Compton ha pubblicato anche Cercasi amore disperatamente, la Serie dell’Angelo (Innamorata di un angelo, Il mio angelo segreto, Un amore di angelo e Un angelo per sempre), Il mio gatto mi detesta. Il diario di Sir Thomas e Natale con Sir Thomas.
© foto di Luca Brunetti
«Ho sempre saputo di essere troppo sensibile. Fin da quando ero piccola mi accorgevo di non percepire le cose come gli altri bambini, ma di sentirle in maniera molto più profonda, intensa, lacerante, da qualche parte fra il cuore e la pancia. Però non riuscivo a esprimerle in nessun modo…»
È così che Federica Bosco ci introduce tra i chiaroscuri di un universo ancora sconosciuto, spesso trascurato persino dalla psicologia e dai tanti specialisti che dovrebbero occuparsi delle mille sfumature dell’animo umano. Un universo popolato da creature particolarmente ‘frangibili’, dotate di antenne che percepiscono con la potenza di radar le gioie e il dolore altrui, che si sentono diverse dai più, e spesso a disagio, che temono i rumori e qualunque stimolo violento, che si definiscono certamente ‘difficili’, ma anche creative, generose ed empatiche. Insomma, creature ipersensibili. Ed è nel loro mondo segreto, tra le sfumature di personalità complesse e affascinanti, tra idiosincrasie e virtù, che ci porta per mano una delle scrittrici italiane più amate, firmando un libro che è insieme un manuale e un’intima confessione, capace di dare a chi fino a oggi si è sentito solo e incompreso il coraggio, l’autostima e la forza per alzare la testa. Mettere le ali. E scoprire che quello che credevano un handicap in realtà può essere uno straordinario superpotere.
pp.240
Un romanzo nostalgico, agrodolce e irresistibile, che parla a tutte le generazioni per riflettere sul valore dell’amicizia a qualunque età e sull’importanza di rischiare, sempre.
Una storia intensa e struggente sui migliori anni della nostra vita.
“Mi ero ripromessa che sarebbe stato l’ultimo Capodanno che avrei trascorso così, ma poi ne erano passati altri sei e adesso mi sentivo davvero come la povera illusa che continua ad esprimere desideri quando vede una stella cadente o sente i rintocchi della mezzanotte.”
È l’ennesimo 31 dicembre che Benedetta trascorre insieme agli amici storici della compagnia di Via Gonzaga, quegli stessi amici che negli anni ottanta passavano i pomeriggi seduti sui motorini a fumare e a scambiarsi pettegolezzi, e che adesso sono quarantenni alle prese con divorzi, figli ingestibili, botulino e Sindrome di Peter Pan. Ma quello che accomuna ancora quei “ragazzi” a distanza di trent’anni, è la stessa aspettativa di un sabato sera diverso da quello precedente, quello in cui succederà quel qualcosa di speciale, un bacio, un incontro, una svolta. Quell’attesa tipica della gioventù che non li ha mai abbandonati, e che adesso si traduce in un messaggio sul telefonino, che però tarda ad arrivare. Un messaggio che potrebbe significare riprendere il filo di un amore che non si è mai spezzato nonostante il tempo trascorso lontani l’uno dall’altra, ma che forse era quello giusto, quello vero e che ora ritorna a far battere il cuore nell’era dei social, a colpi di messaggini, playlist e selfie, al posto di lettere struggenti, cassette e foto sbiadite dalle lacrime. Una nostalgia del tempo passato così difficile da lasciare andare perché significherebbe rassegnarsi a un mondo complicato, competitivo e senza punti di riferimento, che niente ha a che vedere con quello scandito dai tramonti e dalle canzoni suonate alla chitarra intorno a un falò. Fino al giorno in cui qualcosa cambia davvero. Arriva il sabato diverso dagli altri. L’inatteso accade. La vita sorprende. Eppure non sempre nel modo in cui si credeva e bisogna trovare il coraggio di abbandonare la scialuppa e cominciare a nuotare nel mare della maturità, quella vera.
pp.304
TUTTI I PROVENTI DELLA VENDITA DI QUESTO LIBRO SARANNO DEVOLUTI IN BENEFICENZA ALL’OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII DI BERGAMO
Oggi la paura ha un nuovo nome: Covid-19. Per sconfiggerlo l’unica strada è rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un nemico. E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia.
Dalle loro case, ventisei scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare, ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che, invece, sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno.
Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.
Ritanna Armeni, Stefania Auci, Alice Basso, Barbara Bellomo, Gianni Biondillo, Caterina Bonvicini, Federica Bosco, Marco Buticchi, Cristina Caboni, Donato Carrisi, Anna Dalton, Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola, Elisabetta Gnone, Massimo Gramellini, Jhumpa Lahiri, Florence Noiville, Clara Sánchez, Giada Sundas, Silvia Truzzi, Ilaria Tuti, Hans Tuzzi, Marco Vichi, Andrea Vitali.
pp.352
Alla soglia dei cinquant’anni è troppo tardi fare bilanci sulla propria vita? È troppo tardi desiderare un figlio?
In questo nuovo romanzo di Federica Bosco, un’autrice da oltre 1 milione di copie vendute, la protagonista, Giulia, dovrà imparare a rischiare per poter vivere finalmente a pieno e andare incontro a ciò che il destino ha in serbo per lei. Forse proprio la felicità…
Il caffè nella tazzina è lo stesso di sempre. Tutto intorno a lei è uguale al giorno prima. Eppure ogni cosa per Giulia è diversa. Mentre sta per spegnere quarantanove candeline, le sembra di non aver fatto nulla di rilevante nella vita. Un momento prima è soddisfatta, un attimo dopo non lo è più. All’improvviso è come se avesse vissuto solo di attimi non fondamentali in attesa di quel bilancio, che la spiazza. E poi c’è quel desiderio mai provato prima che alza sempre più la voce per farsi sentire. Giulia prova a soffocarlo. Ma non ci riesce: vuole un figlio. Proprio lei che non ha mai pensato alla maternità. Proprio lei che ha avuto una madre per cui è stata sempre un peso. Proprio lei cresciuta senza l’idea di famiglia. Eppure ora non c’è altro che abbia importanza. Anche se le amiche non riescono a capirla e il suo compagno non sa come dirle che è un’idea folle. “È troppo tardi” sono le parole che Giulia sente riecheggiare nei loro discorsi e adesso non è più in grado di decidere se arrendersi all’idea comune oppure se tentare comunque. Ma quello che Giulia non sa è che il destino non è mai scritto. Che ha tra le mani molte carte diverse. Possono essere quelle che abbiamo scelto dal suo mazzo, quelle che vorremmo con tutto il cuore. Oppure possono essere altre ancora, molto diverse da tutto ciò che abbiamo sempre immaginato, che ci sorprendono. Perché non c’è una sola strada che porta alla felicità e l’unico modo per capire qual è quella giusta è rischiare. Perché il più bel giorno della nostra vita forse è quello che deve ancora arrivare.
pp.336
«Quando lo hai incontrato era l’uomo dei tuoi sogni: quello che ti ascoltava rapito facendo progetti con te, che ti considerava la più grande fortuna che gli fosse mai capitata. Ma da un giorno all’altro è diventato freddo, distante, crudele, e tutto quello che diceva di amare in te è ora motivo di disprezzo. Chi è che hai davanti? Chi è questo aguzzino che ti desidera e ti rifiuta a giorni alterni impedendoti di fuggire? È un narcisista maligno e se stai leggendo queste righe, è perché stai annaspando nelle sabbie mobili come ho fatto anch’io per troppo tempo. Ti chiedo di fidarti di me, perché ne uscirai anche se adesso ti sembra impossibile. Comprenderai a fondo le origini del danno che ti è stato inflitto, smetterai di accontentarti delle briciole di affetto, e diventerai impermeabile ai manipolatori.»
Federica Bosco
Un libro rivelazione, che unisce una profonda testimonianza personale a un percorso di autocura, integrati dalla voce di esperti, psicologi, vittime. Per liberarsi dal sortilegio, capire che non siamo soli e ricominciare a fiorire.
Tutti ne hanno sentito parlare, molti l’hanno incontrato, chi ci è passato non può dimenticare. La dinamica creata dal narcisista maligno prende il cervello delle sue vittime in ostaggio, ne calpesta l’identità e la fiducia in se stesse. L’amore diventa ossessione, annullamento, demolizione del sé. Federica Bosco è passata attraverso tutto questo: come lei, ogni giorno, tantissime donne (e uomini) affrontano l’incubo di una relazione tossica, perché il narcisismo patologico è un disturbo della personalità sempre più diffuso. Federica Bosco ha trovato il coraggio di non arrendersi e, con tenacia e pazienza, ha ricomposto i pezzi della sua vita, della sua anima, in un ordine nuovo. Per rinascere migliore, più forte, più solida, più vera. Soprattutto ha deciso di usare la sua esperienza e la sua penna e di metterle al servizio di chiunque ne abbia bisogno, per far sì che sempre meno persone cadano nella trappola dei narcisisti.
Un libro che insegna a riconoscere i segnali di pericolo e soprattutto a uscire, con caparbietà, pazienza e un percorso strutturato, dal limbo disperato di una relazione tossica, spezzando una volta per tutte l’incantesimo della manipolazione.
pp.336
Linda ha finto per tutta la vita che il suo primo amore non fosse mai esistito. Eppure, quando ritrova Leonardo capisce che forse il primo amore, quello puro, non finisce e non invecchia mai.
È il 1994 quando Linda conosce Corinna che arriva in classe proprio l’anno della maturità quello pieno di sogni e aspettative.
Ma mentre Linda è una ragazza come tante, con una famiglia di modeste possibilità, Corinna è ricca da far paura, di quelle ricchezze spropositate, imbarazzanti, difficili da immaginare, dove il lusso e l’eccesso sono la normalità. E se Linda può permettersi due paia di scarpe l’anno e si sposta in autobus, Corinna possiede una cabina armadio stracolma di abiti degli stilisti di grido e va a scuola con l’autista.
Corinna però è una ragazza semplice e generosa e le due diventano grandi amiche nonostante la differenza di ceto sociale.
Sarà però Leonardo, il fratello maggiore di Corinna, a diventare protagonista indiscusso del cuore di Linda, che se ne innamora perdutamente, lui così gentile come la sorella anche se proiettato in un futuro di affari internazionali cucitogli addosso dalla famiglia.
Linda si sente Cenerentola al castello del principe, nella sua ingenuità di adolescente che disegna cuori sulla Smemoranda, ancora così lontana dalle ipocrisie e i giochi di potere.
Ma quando la loro storia sta per trasformarsi in qualcosa di importante, la vita si mette in mezzo a creare una serie di ostacoli insormontabili, da cui scaturiranno scelte definitive e dolorose.
Il tempo passa, gli anni passano, le loro vite si separano, ma un fil rouge li tiene legati loro malgrado. Un filo che diventerà la corda a cui è legato il salvagente che ti recupera dopo il naufragio devastante.
Sullo sfondo di una Verona malinconica e severa e una Parigi inaspettata e ricca di possibilità, si snoda un una storia dal sapore nostalgico e intenso, ricca di amore, amicizia, scelte, gioia, dolore e colpi di scena, in un caleidoscopio di emozioni che si fondono e si incontrano in questo nuovo romanzo di Federica Bosco, una delle poche autrici in Italia che riescono a scandagliare a fondo l’animo umano.
Un inno all’amore vero, puro, che fa bene al cuore.
pp.272
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