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La storia perversa del giornalista Tito Maria Imperiale e di aberrazioni, depravazioni, vizi privati di una provincia grottesca, esilarante e miserabile allo stesso tempo.
Sulle rive del lago di Garda, Tito Maria Imperiale, redattore di un giornale locale, organizza insieme alla moglie Ofelia sconci eventi privati a cui partecipano aspiranti scrittori e intellettuali. Nonostante la loro unione felice, fondata sulla condivisione delle più varie perversioni, la moglie lo lascia e Tito va in crisi. Nel tentativo di venire a capo della solitudine, Tito comincia a delineare un quadro disperato e comico di personaggi grotteschi quanto lui: un vecchio docente universitario perseguitato dai fantasmi; un aspirante regista intenzionato a girare il sequel del Salò di Pasolini nei luoghi della Repubblica Sociale Italiana; un improbabile filosofo a caccia di anelli vescovili da baciare.
Francesco Permunian (Cavarzere, 1951) vive e lavora da molti anni sul lago di Garda. Ha pubblicato diversi libri, tra cui Costellazioni del crepuscolo (Il Saggiatore, 2017), Sillabario dell’amor crudele (Chiarelettere, 2019, Premio Dessì), Giorni di collera e di annientamento (Ponte alle Grazie, 2021), Elogio dell’aberrazione (Ponte alle Grazie, 2022). Su di lui e sulle sue opere hanno scritto i maggiori critici italiani.
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