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Oggi sono Aba, una moglie e una madre. Oggi sono anche Ice, un’agente dell’intelligence. Allora avevo vent’anni. Non è una giustificazione, solo un fatto.
In quell’estate del 1999 ero ancora soltanto Aba Abate, la figlia del generale Adelmo Abate, l’uomo a capo dei servizi segreti italiani. Una studentessa universitaria, convinta di sapere tutto e di poter contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Per questa illusione ho scelto di prendere parte attiva a un gioco troppo più grande di me. Un gioco delle parti, un terribile gioco da spie, cominciato con una semplice e falsa partita a scacchi con l’uomo che mi avrebbe cambiato la vita. In quel momento, sotto l’ombra dei portici di Tripoli, davanti alla scacchiera, io non mi chiamavo Aba Abate. E lui forse non si chiamava davvero Johnny, non ho mai saputo il suo vero nome.
Ero una falena. Johnny era la fiamma che mi attirava, irresistibilmente, in un labirinto di complotti e pericoli, ossessioni morbose e fanatismi letali. Ho pagato il prezzo. E continuo a pagarlo.
Sono capace di ingannare chiunque, anche me stessa. Ma oggi lo so: le bugie essenziali per sopravvivere sono quelle che raccontiamo a noi stessi.
Roberto Costantini (Tripoli, 1952), ingegnere, Master in Management Science all’università di Stanford (California), è dirigente della Luiss Guido Carli di Roma dove insegna Negoziazione e Leadership. È autore di una serie di romanzi bestseller che hanno come protagonista il commissario Michele Balistreri, e che sono stati tradotti negli Stati Uniti e nei principali Paesi europei. Con la Trilogia del male ha vinto il Premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 come «migliore opera noir degli anni 2000». Con La moglie perfetta è stato finalista al premio Bancarella 2016. Una donna normale (Longanesi, 2020) è il primo romanzo che ha come protagonista Aba Abate, madre, moglie e impiegata ma anche agente segreto. A questo sono seguiti Una donna in guerra (2021) e La falena e la fiamma (2022), tutti pubblicati da Longanesi.
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